venerdì 18 settembre 2009

Onore ai nostri caduti. Ma ritirare subito le truppe italiane

Dopo l’ennesima strage di militari italiani in missione all’estero, non esistono commenti adeguati in questi frangenti per esprimere lo sconforto e la rabbia, se non quelli che portano silenziosamente ad onorare i nostri soldati, caduti in zona di guerra nell’adempimento del loro dovere nel servire la propria Patria. A tutti loro va il nostro massimo rispetto e un sincero ricordo. Ma questo non può farci allontanare dalla questione fondamentale: quanti altri ragazzi, quanti altri esponenti della migliore gioventù italiana dovremo veder morire ancora in missioni militari totalmente inutili e pure dannose, sia dal punto di vista politico/strategico che economico? Quanto ancora dovremmo assecondare le mire espansioniste degli Stati Uniti d’America che puntano al controllo totale dell’Asia e del Medio Oriente, con l’unico scopo di impossessarsi del petrolio, ma pure di gestire neanche tanto velatamente il narcotraffico internazionale proveniente principalmente da quelle zone (l’oppio afgano tanto per intendersi...)? Queste guerre o missioni di “pace” (come spesso vengono camuffate), francamente non ci appartengono minimamente. Lasciamo che coloro i quali le scatenano s’arrangiassero a sbrigarsela da soli. L’Italia non può e non deve più sprecare una sola vita umana per i sporchi interessi americani. Non ne vale la pena.La nostra richiesta è quella di far rientrare immediatamente tutti i nostri contingenti dalle missioni all’estero, per ridistribuirli sul territorio italiano, il quale, visto l’esiguo numero di militari inviati nelle nostre città per il pacchetto sicurezza, darebbero certamente un importantissimo contributo nel contrasto alla criminalità organizzata e alla delinquenza di extracomunitari, rom e clandestini vari.La nostra gente soffre ogni giorno le conseguenze di una mancata e concreta politica per la sicurezza, (non ultimo il caso di quell’anziano trucidato a Prato da una rom). Si preferisce allora combattere i terroristi islamici all’estero, quando ne abbiamo a migliaia in casa? I casi delle moschee e centri culturali finiti sotto inchiesta, a Cremona, a Milano a Perugia, sono solo un piccolo esempio...La ragazza sgozzata dal padre a Montereale Valcellina per ragioni puramente religiose ne è un’altra prova...Ma questo governo e tutto il parlamento suo complice che fanno? Insistono nel rifinanziare le missioni all’estero, dimenticando che in Italia siamo già invasi ed ogni giorno si muore e si subiscono le conseguenze dell’immigrazione incontrollata, delle mancate espulsioni di clandestini e perdigiorno stranieri, di islamici a maggioranza fanatici che arrivano nel nostro territorio gettando le basi per conquistarci e poi dominarci, a qualunque costo, incluso quello terroristico. Cosa stiamo aspettando? Altri morti? No, questo non è il prezzo della “democrazia”, come si vuol far credere...è solo stoltezza politica e complicità totale verso le lobby mondiali che intendono governare il mondo. Noi non saremo vostri complici, per questo denunciamo e denunceremo ancora tutti gli impostori ed i loro lacchè.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 16 settembre 2009

M.S.N.: sul problema immigrazione

In queste settimane stiamo assistendo ad un’infuocata battaglia politica, la quale si muove principalmente sul tema delicato dell’immigrazione.
Il “compagno” Fini, come è stato più volte ribattezzato l’attuale presidente della camera, ha avviato da tempo una fronda interna al Pdl per tentare di dare il voto agli immigrati e per cancellare il concetto di nazionalità e italianità basata attualmente sul “ius sanguinis” (per diritto di sangue) sostituendola con il più globalizzante e sinistroide “ius soli”(chiunque nasca qui l’acquisisce, clandestini inclusi).
La follia di queste proposte, giunte da un uomo oramai delirante che non sa più cosa sia la parola “italianità” e dove sia di casa la “destra”, ha prodotto l’alzata di scudi della Lega Nord con annesse minacce di elezioni anticipate, subito riprese strumentalmente ed invocate come manna dal cielo dai democristiani senza poltrona come Casini e Rutelli, che nel frattempo lavorano nell’ombra per convincere Fini a fondare un partito di “grande” centro e abbattere così lo strapotere berlusconiano.
A queste inutili diatribe dei soliti politicanti di casa nostra, sul tema immigrazione e respingimenti di clandestini si intromettono intanto alquanto faziosamente soggetti appartenenti alla comunità europea e all’Onu, per creare ostacoli e spaccature all’interno del governo italiano in materia di immigrazione (vedi le dichiarazioni sui Rom e sull’allontanamento dei barconi pieni di clandestini).
Al di là del nostro totale disinteresse per le beghe di condominio interne ad un partito come il Pdl, che da tempo andiamo sostenendo andrà sgretolandosi, causa l’aver tentato una fusione a freddo fra le varie componenti che lo costituiscono, invitiamo il governo italiano ed in particolar modo il ministro Maroni a continuare imperterriti nella scelta di respingere i clandestini, infischiandosene categoricamente delle minacce esterne provenienti una volta dalla Comunità Europea, una volta dall’Onu, un’altra ancora da prezzolati uomini vicini o interni alla Chiesa.
Pur non essendo soddisfatti di come il governo Berlusconi sta gestendo il problema immigratorio e della clandestinità (manca una vera fermezza sulla questione, che può passare soltanto attraverso il blocco totale delle nostre frontiere, con l’uscita dai trattati di Schengen ed il rimpatrio forzato degli immigrati), ad ogni modo riconosciamo che da qualche mese i respingimenti cominciano ad essere posti in atto e quindi la linea degli allontanamenti delle imbarcazioni va doverosamente proseguita, a qualunque costo.
Altresì ci aspettiamo che non venga toccato per nessuna ragione al mondo lo status “ius sanguinis” che rimane attualmente l’ultimo baluardo per difendere l’italianità della nostra nazione. Guai a lasciarsi convincere dagli interessi di quelle lobby internazionali che vogliono trasformare l’Europa in qualcosa di molto simile agli Usa. Guai a lasciarsi intimidire dalle minacce e dalle fronde interne di chi per interesse personale, carrieristico o di denaro tenta di distruggere secoli di storia.
Su questo punto non possiamo transigere e continueremo a batterci, quand’anche restassimo i soli a farlo. Per l’Italia, sempre.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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