martedì 21 dicembre 2010

M.S.N.:il 2011 tra crisi e rinascita

In queste settimane di tumulti politici, non sappiamo se e quando si andrà alle elezioni anticipate, ma certamente siamo tutti consapevoli del fatto che l'attuale governo non durerà ancora per molto, non almeno in queste condizioni. Da questo punto di vista gli esiti del voto alla camera di martedì 14 dicembre non hanno risolto alcun problema, semmai lo hanno soltanto rimandato di qualche mese.
Quello che invece sappiamo benissimo e che tutti possono constatare ogni giorno, è il pantano nel quale l'Italia continua a trovarsi, ma non da qualche mese, semmai da oltre vent'anni; la crisi economica mondiale infatti ha semplicemente accelerato un processo distruttivo che in ogni caso era già destinato ad arrivare, specie in un paese come il nostro indebitato fino al collo, dove la corruzione, gli affarismi di partito e gli sprechi della mala politica la fanno da padrone, mentre il tessuto sociale va anno dopo anno sempre più al macero.
Migliaia di persone continuano ogni giorno a perdere il lavoro, altrettante finiscono in cassa integrazione senza sapere se e quando potranno mai riavere la propria occupazione. Al contempo moltissime aziende artigianali, commerciali e della piccola/media impresa, (un tempo il fulcro dell'economia italiana) chiudono i battenti per l'impossibilità di continuare a sostenere tasse esagerate, spese e costi di gestione vari. La soglia di povertà inevitabilmente si sta estendendo a macchia d'olio risucchiando nel suo vortice tutto e tutti, perfino la gran parte della classe media, un tempo solida realtà. Oggi gli schemi sono completamente saltati e nessuno può considerarsi più al sicuro, se non i soliti noti che attraverso le ingenti ricchezze (spesso ottenute a discapito degli italiani) salvano capre e cavoli. I politici con i loro lauti stipendi (che nessuno ha voluto dimezzare) e con i molteplici privilegi, ne sono in tal senso un esempio lampante.
In questo clima difficile e tragico intanto aumentano le proteste popolari, si accentuano le rivolte di chi non ne può più e non riceve alcun aiuto o risposta adeguata da coloro che sarebbero chiamati a governare ed a trovare soluzioni accettabili per l'intero paese. Protestano i disoccupati, protestano i lavoratori precari, protestano i lavoratori autonomi, i commercianti ed i piccoli imprenditori, protestano i giovani e gli studenti, protestano le associazioni delle famiglie, protestano perfino le forze dell'ordine, ma dai palazzi del potere si fanno solo “orecchie da mercante”...
Quello che un sano governo dovrebbe invece fare immediatamente, è intervenire con rapidità su alcune fondamentali e prioritarie tematiche, per rimettere in moto l'economia e dare sicurezza agli italiani di poter vivere dignitosamente e di poter avere un lavoro certo da consentirgli di andare avanti. Come e quali? Semplice, proviamo a citarne alcune:
Prioritario è dimezzare subito la pressione fiscale alle aziende, allungando contemporaneamente i termini di pagamento (quindi con maggiori rateizzazioni) dei debiti contratti con il fisco e con le banche. Solo così si può far respirare e sopravvivere le attività imprenditoriali, artigianali e commerciali, oggi strozzate dai debiti e dagli interessi sugli interessi, senza il rischio di farle chiudere e di mandare a casa conseguentemente centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti che vi sono al loro interno. Prioritario anche è cancellare tutti gli acconti (irpef, iva, ecc.), abolendo pure gli iniqui studi di settore, vero salasso per le aziende.
Prioritario è intervenire per cancellare gli interessi bancari sui mutui, quando questi riguardano i prestiti non produttivi (cioè per l'acquisto della prima casa). Le rate vengano sospese per almeno due anni, conseguentemente al piano di pagamento che riprenderà così solo dal 2013 (senza accumulare le rate) .
Prioritario è intervenire per introdurre un piano di edilizia popolare legata al mutuo sociale (che prevede da parte dello stato l'erogazione di un prestito per l'acquisto della prima casa, senza interessi, la cui rata mensile non può superare 1/5 dello stipendio e che si sospende in caso di perdita del lavoro). Quest'iniziativa è la sola che può oggi permettere alle famiglie di avere un tetto sicuro sopra la propria testa, senza essere mensilmente dissanguati da mutui o affitti che spesso si portano via ¾ dello stipendio e che non permettono più alle famiglie di sopravvivere e di arrivare quindi alla fine del mese.
Prioritario è fermare il precariato e la disoccupazione, dando incentivi alle aziende per l'assunzione di lavoratori italiani a tempo indeterminato. In quest'ottica rientra anche il piano di bloccare il pessimo fenomeno delle delocalizzazioni, arma letale che continua a mietere disoccupati fra i lavoratori italiani.
Prioritario è che il fisco lasci in busta paga ai lavoratori dipendenti almeno il 20% delle trattenute, in modo tale che si trasformino così in incremento dello stipendio.
Prioritario è bloccare gli aumenti delle spese primarie quali luce, gas e benzina, semmai tagliandole drasticamente per almeno due anni.
Prioritario è investire sul prodotto italiano, bloccando tutte le importazioni da paesi quali la Cina che attraverso la concorrenza sleale e lo sfruttamento dei lavoratori, distruggono di fatto le nostre aziende e la nostra produzione nazionale.
Prioritario è bloccare l'immigrazione e rispedire a casa tutti quei milioni di stranieri che sono presenti sul nostro territorio senza un lavoro e che per questo diventano un peso economico e sociale, sia in termini di mantenimento, (tra cassa integrazione, assegni sociali e spese varie) sia in termini di sicurezza pubblica (vista la moltitudine di crimini che provocano).
Prioritario è dare la preferenza nazionale in tutti i settori ai nostri connazionali in difficoltà (dai posti di lavoro, all'assegnazione delle case popolari).
Prioritario è trovare nuove risorse economiche da reinvestire negli ammortizzatori sociali ed in tutte le varie forme d'aiuto che urgono in questo momento, partendo con il dimezzare drasticamente gli stipendi dei politici (sia a livello nazionale, sia a livello regionale, provinciale e comunale), cancellando ogni beneficio della casta ed ogni loro spreco. In quest'ottica è prioritario pure dimezzare drasticamente gli stipendi e le pensioni degli alti dirigenti pubblici, dei magistrati, degli alti graduati militari e di tutti coloro che ad esempio prendono emolumenti milionari alla Rai (pagati con i soldi degli italiani).
Prioritario è ritirare tutte le nostre truppe militari dagli scenari internazionali di guerra, per ottenere così sia un enorme risparmio economico (da reinvestire a vario titolo, ad esempio nei fondi per la sicurezza, dal momento che le auto della polizia sono ferme ai box per mancanza di benzina), sia per spostare più unità dell'esercito nelle nostre città in aiuto ed in rinforzo delle forze dell'ordine (per prevenire e fermare la sempre più dilagante criminalità, sia essa mafiosa, sia straniera).
Prioritario è investire su tecnologie e ricerca, per poter essere competitivi e dare le giuste risorse ai nostri laureati al fine di operare al meglio, con stipendi dignitosi, senza più assistere al lacerante fenomeno delle cosiddette fughe di cervelli.
Prioritario è investire subito sui giovani, dar loro spazio e lavoro, mandando quindi a casa i “parrucconi” che albergano nel pubblico impiego.
Questa è solo una minima parte di ciò che si dovrebbe fare per consentire una veloce ripresa del paese e e per ridare un minimo di vivibilità a tutti gli italiani. Non ci vuole poi molto, solo l'onestà e la volontà di farlo, cose queste che mancano completamente a tutta la classe politica che attualmente bivacca in parlamento o in altre sedi governative. Per questo ci aspettiamo che gli italiani fin dalle prossime tornate elettorali cancellino in massa e per intero queste classi dirigenti, per avviare così un nuovo percorso al di fuori del vecchio e marcio sistema, e totalmente lontano dalla vecchia ed inadeguata politica.
Agli italiani noi vorremmo augurare un felice natale, ma sappiamo bene che di questi tempi così non potrà facilmente essere, quindi ci limitiamo ad inviargli il nostro umile augurio di serene e dignitose feste, invitandoli a tenere ancora duro, a non mollare, consci e fiduciosi del fatto che l'anno nuovo possa davvero portare a cambiamenti radicali e rivoluzionari, per il bene di tutti. Poiché ne siamo fermamente convinti, adesso è ancora notte, ma presto, molto presto verrà per forza giorno... L'alba di una nuova repubblica che spazzi via definitivamente questa lunga e tetra oscurità e tutti i suoi infausti protagonisti.
Con il popolo, per la Patria!

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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