martedì 31 maggio 2011

M.S.N.: la nostra posizione sui referendum del 12-13 giugno

In occasione dei quesiti referendari del 12-13 giugno, il Movimento Sociale Nazionalista esprime la propria posizione in favore del SI, chiedendo pertanto l'abrogazione delle leggi approvate in materia di privatizzazione dell'acqua, energia nucleare e legittimo impedimento.


Siamo contro la privatizzazione dell'acqua, che consideriamo un bene del popolo cui nessuno può impossessarsene, né gestire per i propri scopi di lucro. Chiediamo che la gestione torni totalmente pubblica e che nessuno possa imporre prezzi secondo i propri interessi commerciali. L'acqua appartiene al popolo, non ad aziende private!
Siamo contro il nucleare, forma energetica pericolosa per la sicurezza pubblica e per la salute stessa dei cittadini (come recenti tragedie hanno dimostrato). Da questo punto di vista noi chiediamo l'introduzione di energie alternative, quali la solare e l'eolico.
Siamo contro le scappatoie dei politici per evitare di farsi processare, per questo siamo contrari al legittimo impedimento, che non è altro che l'ennesimo modo per farla franca. Restiamo dell'idea che il principio fondamentale “la legge è uguale per tutti” deve continuare a rimanere tale, a maggior ragione per i rappresentanti delle istituzioni.


Invitiamo fermamente tutti i cittadini italiani a partecipare a questi quesiti referendari, poiché in gioco vi sono i destini stessi del nostro popolo e delle future generazioni. Se ci tolgono l'acqua, se ci impongono un pericolo come il nucleare, se i politici possono ancora una volta farla franca di fronte alle proprie malefatte, non c'è più speranza di ripresa per questo paese.
Il referendum del 12-13 giugno rappresenta l'occasione unica per fermare la follia suicida messa in atto da questo governo ultraliberista, ponendo rimedio a danni che, se lasciati passare, sarebbero pressoché irreversibili.



La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 18 maggio 2011

M.S.N.: valutazioni sulle elezioni amministrative 2011

Gli esiti elettorali delle amministrative 2011 ci consegnano un quadro sostanzialmente chiaro, che potremmo brevemente così riassumere:



1) l'asse PdL-Lega Nord sta definitivamente crollando sotto i colpi delle loro stesse contraddizioni, puniti dalle falsità propinate in tutti questi anni pur di farsi votare. Gli italiani, stufi di farsi prendere in giro, da un certo punto di vista cominciano ad aprire gli occhi, non credendo più agli incantatori di serpenti ed ai venditori di fumo di cui il duopolio Berlusconi-Bossi s'è fatto interprete.
2) il cosiddetto Terzo Polo, sostanzialmente rimane nella mediocrità, incidendo ben poco, ed in particolar modo il tanto decantato Futuro e Libertà dai risultati ottenuti dimostra essere solo un agglomerato confuso senza forza e senza “futuro”, che in pratica sullo scenario politico nazionale non conta e non conterà proprio niente. La fine di un esperimento fallito in partenza.
3) l'asse Vendola-Bersani, pur fra mille litigi, divisioni e contraddizioni al loro interno, intanto è riuscita a mettere in piedi un accozzaglia di liste e listini, per lo più di estrema sinistra, che ha assorbito una parte di delusi del centro-destra. Segnale preoccupante se consideriamo i danni che questi politici potrebbero fare qualora andassero al potere (governo Prodi docet).
4) cresce il voto di protesta, oggi rappresentato principalmente dalle liste del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che infatti ha avuto buonissimi risultati, in taluni casi anche clamorosi. Da questo punto di vista, rispetto ad altre liste, sono stati quelli che più sono riusciti ad intercettare il malcontento generale degli italiani.
5) la destra radicale (o estrema) continua a non spostarsi da una situazione di stallo che dura da anni, sostanzialmente mancando ancora una volta al salto di qualità. Nonostante in alcuni piccoli comuni si sia riusciti ad eleggere qualche consigliere comunale, in realtà sullo scenario che conta si è lasciato a Grillo e alle sinistre la capacità di intercettare i voti dei delusi, e la rabbia generale degli italiani. Grave sbaglio, con cui per diversi anni si dovrà fare i conti, considerato che i “treni” passano una volta soltanto ed il voto di protesta oggi più che mai doveva essere indirizzato verso quest'area. Insomma, nonostante gli sforzi, la solita prova che conferma la necessità urgente di rivoluzionare tutto al proprio interno, poiché così non si andrà mai da nessuna parte. E certo non è utile che i dirigenti delle liste d'area enfatizzino in queste ore risultati francamente di poco conto, perché non è certo trastullandosi con il nulla che si potrà dare un segnale concreto all'intera “area”.


Ciò stabilito, per quanto riguarda i prossimi ballottaggi il Movimento Sociale Nazionalista, che al primo turno ha sostenuto con il voto le liste di Forza Nuova (dove presenti), indica come scelta unica l'astensione totale. Il 29-30 maggio, meglio restare a casa.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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