venerdì 1 luglio 2011

M.S.N.: "Bocciamo la folle riforma di Tremonti".

Nei giorni scorsi il governo Berlusconi annunciava l'introduzione di una riforma del fisco da considerarsi addirittura “epocale”. Pur dubitando fortemente di tanta baldanza negli annunci tipicamente pubblicitari, tanto cari al premier, immaginavamo comunque che finalmente si intervenisse seriamente sul taglio della spesa pubblica e sugli sprechi, cercando in questa fase di avere un occhio di riguardo per i lavoratori e per le classi medio-basse. Invece dobbiamo constatare che ancora una volta le scellerate visioni economiche del ministro Tremonti, con la complicità di tutto il suo Esecutivo, portano non solo a non tagliare praticamente nulla, almeno dove realmente serve, ma addirittura aumenta la distruzione dello stato sociale, l'annientamento quasi definitivo del ceto medio (ormai passato ad uno stato di semi-povertà) riducendo sul lastrico lavoratori ed artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, pensionati e precari.
Il taglio dell'Irpef praticamente non c'è stato, se non in forma francamente discutibile, che porterà soltanto ad abbassare le tasse ai ricchi. Ridurre tutto in tre aliquote (del 20-30-40%) verrà comodo solo alle grandi aziende, ma lascerà sostanzialmente invariata la pressione fiscale per i piccoli e medi imprenditori, per gli artigiani e commercianti. Questo provvedimento è un'autentica farsa messo in piedi per agevolare ancora una volta i grossi industriali, e per far scomparire tutti gli altri (e non sarà certo un caso se alla Marcegaglia, leader di Confindustria, questa riforma piace, come annunciato proprio ieri...).
L'abolizione dell'Irap, ammesso che la tolgano realmente, avverrà soltanto fra tre anni, ovvero quando le tante aziende attualmente in difficoltà e salassate dal fisco, avranno definitivamente chiuso i battenti. Francamente l'entrata in vigore dal 2014 non serve proprio a niente, se non a gettare il solito fumo negli occhi.
Intanto si pensa di far pagare la crisi a chi di certo non l'ha provocata, tanto che è allo studio pure l'aumento dei ticket sanitari. Ma la cosa più folle è la scelta di aumentare dell' 1% le aliquote Iva, cosa che provocherà un incremento dei prezzi dei beni di consumo del tutto insostenibile per le famiglie, già ridotte sul lastrico, e che per l'economia stessa rappresenterà un colpo mortale, poiché inevitabilmente vi saranno sostanziali cali dei consumi. Ci domandiamo se domani mattina per comprare un litro di latte ed un chilo di pane i pensionati, gli operai, i precari dovranno chiedere un mutuo in banca?
Sul capitolo dei tagli della spesa pubblica siamo totalmente alla farsa. Ci si aspettava un taglio netto agli stipendi dei parlamentari e di tutti gli amministratori locali, invece niente, se non cifre irrisorie messe lì tanto per gettare fumo negli occhi.... Ci si aspettava la cancellazione totale dei vitalizi, dei vari benefici e delle spese inutili della politica, ed invece resta sostanzialmente tutto come prima. Ci si aspettava un netto intervento sugli stipendi e pensioni dei manager, invece non viene toccato niente. Ci si aspettava un consistente taglio alle inutili missioni militari di “guerra” (o di “pace” che dir si voglia), in giro per il mondo, ed invece ovviamente non cambia niente.
Ma signor ministro e signor presidente del consiglio, ci volete dire dove sta questa epocale riforma?
Questi sono soltanto i punti più essenziali, poiché la lista sarebbe assai lunga.... Ma è sufficiente questo per poter stabilire che di “epocale” questa riforma del fisco ha solo una cosa: porterebbe senza dubbio al fallimento totale dell'Italia, che già di suo è vicina alle condizioni in cui attualmente si trova la Grecia, se non si interviene subito in modo diametralmente opposto, specie sui tagli delle spese pubbliche.
Ma restando in queste condizioni, ed anzi aggravandole con delle non riforme, ci infileremo ben presto in una situazione tale che ci porterà come l'Argentina di alcuni anni fa. Questo governo ed il suo ministro dell'economia da un lato sono totalmente fermi sul piano degli interventi atti a ridurre le spese e le tasse, dall'altro hanno in mente la folle idea di aumentare la pressione fiscale, ben mascherata dietro l'assurdo incremento dei prezzi di consumo, facendo pagare la crisi a chi di suo la sta pagando ingiustamente già da diversi anni. Tutto questo mentre i più ricchi ancora una volta potranno godere di ulteriori regali, ed i politici mantenere intatti i loro benefici. Questa è in poche parole la riforma che renderà sempre più solida la famigerata Casta.
Bocciamo senza mezzi termini la non “riforma” di Tremonti, e per il bene del paese auspichiamo l'immediata cancellazione di tale progetto suicida. Inclusa la necessità che questo governo di incompetenti abbandoni quanto prima le redini del comando, onde evitare danni ben peggiori e completamente irreparabili.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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