martedì 16 dicembre 2008

M.S.N.: accogliamo con piacere la proposta di Fiore

Ci è giunta notizia in questi giorni della proposta fatta dal leader di Forza Nuova, l’europarlamentare On. Roberto Fiore, di creare una coalizione unitaria in vista delle elezioni europee del giugno 2009.
Siamo felici di constatare che l’appello unitario da noi proposto e ribadito tre mesi fa, viene accolto oggi da altre forze politiche della nostra area.
Confidiamo nella maturità degli altri leaders politici di accettare quanto richiesto da Fiore e che per primi chiedemmo, pur dalla nostra piccola e umilissima posizione.
Speriamo che questa sia la volta buona per dare seguito ai molteplici appelli che in tutti questi anni la base militante di ogni partito alla destra di an e del pdl hanno sempre rivolto ai principali leaders dell’area. In quest’ottica aspettiamo di vedere cosa faranno la Fiamma Tricolore e La Destra, augurandoci che le loro ultime prese di posizione (ovvero il rifiuto di fare alleanze) vengano quanto prima riviste. Giugno è ancora lontano, ma non troppo. Confidiamo nel senso di responsabilità di ognuno. Fiore ed il sottoscritto hanno dato la propria disponibilità. Altre forze minori si sono dette altrettanto disponibili. Adesso tocca agli altri.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista


Il comunicato di Forza Nuova:

EUROPEE: FIORE (FORZA NUOVA), LISTA UNICA PER ALLEANZA A DESTRA PDL
Roma, 13 dic - Il Segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, in vista delle prossime elezioni europee propone una lista che raccolga tutte le forze che si trovano alla destra del Pdl.
''Mi faccio promotore -ha detto Fiore- di una alleanza di tutte le forze alla destra del Pdl per la formazione strategica di una lista popolare e nazionale aperta soprattutto ad esponenti della societa' civile. Gli unici che non sono i benvenuti sono i collusi con le Mafie ed i corrotti”.
''Noi -ha aggiunto- siamo disposti ad un confronto diretto: in questo periodo dove le gravissime fratture interne dell'Italia stanno emergendo in tutta la loro rilevanza, e dove appare sempre più evidente l'inadeguatezza del Governo, crediamo che le forze politiche moralmente oneste debbano cercare un punto di incontro comune per mandare in Europa il segnale dell'Italia nuova che si fa largo all'orizzonte. I temi a cui teniamo particolarmente sono e restano la lotta all'immigrazione sfrenata ed il sostegno alle fasce deboli della nostra popolazione, con particolare riguardo per i lavoratori dipendenti e la classe media''.

BENITO MUSSOLINI: 64 anni fa il suo ultimo discorso ufficiale

Il 16 dicembre del 1944 si tenne al teatro Lirico di Milano l’ultimo discorso ufficiale di Benito Mussolini, che coincise di fatto con la sua ultima uscita in pubblico, prima della tragedia finale del 28 aprile 1945.
Risuonano ancora eloquenti i suoi ultimi incitamenti alla riscossa ed alla strenua difesa dell’Italia, tanto che oggi più che mai tornano attuali, se accostati al grave e vile disegno messo in atto dalla Comunità Europea, con la complicità dei governi nazionali, per distruggere intere nazioni e popoli, attraverso l’imposizione di una società multirazziale e multiculturale a tutti i costi, che decreterà con il tempo l’inevitabile scomparsa di tutte le identità europee e delle rispettive tradizioni.
Noi vogliamo difendere con le unghie e con i denti la valle del Po! Noi vogliamo che la valle del Po resti repubblicana, in attesa che tutta l’Italia sia repubblicana!” disse il Duce quel giorno.
Noi oggi abbracciamo le sue parole garantendo, con lo stesso spirito di sacrificio dei ragazzi della RSI, di difendere con le unghie e con i denti la Patria italiana, affinché resti degli italiani e cristiana, in attesa che tutta l’Europa si risvegli dal lungo torpore nel quale si trova, per ripristinare ovunque le rispettive identità, tradizioni e le indiscutibili radici cristiane del continente.
Che l’anima del Duce possa aiutarci in tutto questo, vegliando sempre su di noi e sul destino della nostra amata Patria.

Per ascoltare uno stralcio del discorso del 16-12-1944 cliccare qui:

lunedì 15 dicembre 2008

L'ENNESIMA CENSURA DEL NATALE

Da alcuni anni a questa parte, ma in particolar modo quest’anno, dagli istituti scolastici ci giungono notizie sempre più frequenti di situazioni che hanno dell’incredibile.
Nelle scuole medie e superiori certi professori, probabilmente sessantottini ed anticlericali, s’improvvisano padroni delle strutture scolastiche e rimuovono senza permesso i crocefissi dalle aule; negli asili e nelle scuole materne invece, le maestre s’improvvisano giudici e sentenziano di censurare i presepi, gli alberi e gli addobbi di natale ed i canti della tradizione natalizia. Il tutto in nome della laicità dello stato, in nome dell’integrazione, in nome di una non precisata necessità di evitare di “offendere” e “turbare” bimbi, studenti e genitori stranieri.
A parte il fatto che verrebbe seriamente da chiedersi cosa ci sia di “offensivo” o di “sconvolgente” nel vedere un albero di natale, nel sentire una canzone come “tu scendi dalle stelle” o nell’allestireun presepe con tante statuine, che siamo certi i bambini si divertirebbero a preparare e a giocarci, qualunque sia la loro fede religiosa....Ma tant’è...
Di questo passo ci chiediamo e chiediamo a questi “insegnanti” quanto aspetteranno ancora prima di decidere di abolire le festività ed andare a fare lezione anche il 25 dicembre? Non vorremo mica privare gli islamici e gli atei di un giorno di scuola? Anzi, i giorni di ferie sono almeno una quindicina, allora tutti a scuola! Tutti al lavoro! O forse questi professori e maestrine ci tengono a farsi le vacanze sulla neve, stipendiati lo stesso dallo stato italiano? Certo, in questo caso fa comodo sentirsi parte della civiltà italiana, occidentale e cristiana....Non è vero?
Al di là dei discorsi provocatori, riteniamo sia inaccettabile svendere le nostre tradizioni millenarie, a maggior ragione se il principio è quello dell’integrazione. Ma chi si deve integrare? Noi o loro? Da che mondo è mondo chi emigra in un paese straniero si adegua a leggi e tradizioni di quel popolo, e nessuno si sogna di cancellare, accantonare, cambiare qualcosa che sta alla base fondante di quello Stato e di quel popolo. Se questi “soggetti” che hanno la patente di insegnanti, fossero meno ideologizzati e più responsabili nel lavoro che svolgono, saprebbero cogliere proprio da momenti come il natale l’occasione per trasmettere messaggi di integrazione nella nostra società, perché è proprio lo spirito natalizio e la gioiosità di questo periodo che rende tutti i bambini uguali ed in grado di confrontarsi e di vivere insieme un momento di compartecipazione a valori integranti. Sono proprio gli insegnanti che hanno il dovere morale e professionale di far apprendere anche agli stranieri che vivono qui le fondamenta della nostra società italiana, attraverso quindi l’insegnamento delle nostre tradizioni, della nostra cultura e della nostra storia. Se non lo fanno in queste occasioni, in quali altre pensano di farlo? Durante il ramadam o il capodanno cinese?
Ma chi è che davvero si sta facendo promotore di tutto questo boicottaggio? L’Adel Smith di turno, provocatore di professione? O forse gli anticlericali di natura, che vedono in questa nuova epoca, definita di multiculturalismo, un pretesto da cogliere al volo per sviscerare contro la Chiesa Cattolica tutto il proprio odio represso? Sono gli estremisti islamici, tipicamente intolleranti con quelle che non sono la loro religione, a farsi carico di queste iniziative? Oppure i marxisti anticlericali del nostro paese? In realtà sono entrambe le componenti a farlo, ma con una sostanziale differenza. Se i primi sono ancora una minoranza di poco conto e di nessuna influenza, i secondi invece hanno in mano la scuola, hanno in mano le menti future del nostro paese, hanno in mano un’importante fetta dell’educazione dei nostri figli, insomma, hanno in mano le nuove generazioni d’Italia. Ma soprattutto, per prima cosa sono italiani. Ed è questo il loro modo di servire la propria Patria? Ci sembrano piuttosto dei traditori, in chiaro stile comunista. Non a caso quelli che agiscono in tal modo si scopre essere vecchi sessantottini, filomarxisti, ideologicamente collocati a sinistra, più o meno estrema.
Perciò ci rivolgiamo a tutti questi maestri e professori da strapazzo, con un messaggio che sia chiaro ed inequivocabile: le nostre tradizioni non si cancellano, né si svendono! Si difendono!
E se loro che hanno questo compito non sono in grado di farlo, o non intendono svolgerlo per ragioni strumentali a fini politici, allora provvederemo noi a questa carenza, con iniziative precise.
Non staremo certo fermi a guardare decadere la nostra nazione, il nostro popolo, le nostre tradizioni millenarie per colpa di sinistrati professori che intendono annientarle, o di qualche arrogante islamico che si sente in diritto di alzare la voce in casa d’altri.
Anche se tutti noi no! Il nostro onore si chiama fedeltà” recitava un famoso motto di tanti anni fa... Quella fedeltà alle tradizioni ed alla storia millenaria dell’Italia cristiana, che mai permetteremo diventi atea o peggio ancora, islamica. Il Movimento Sociale Nazionalista si farà carico d’ora in avanti di riportare la nostra cultura e le nostre tradizioni in ogni luogo saranno calpestate, boicottate o nascoste. Scuole, asili,piazze in cui si applicheranno censure al natale e alla cristianità, noi promettiamo di riportare fisicamente una presenza che ricordi chi siamo e da quale storia proveniamo. Siamo pronti ad installare presepi, alberi ed addobbi natalizi fuori dai cancelli di tutte le strutture pubbliche che ci verranno segnalate come vittime di queste censure. La stessa cosa varrà per il crocefisso, sia esso in una scuola, in un ospedale o qualunque altro luogo pubblico, che noi riporteremo fisicamente al suo posto, se qualcuno oserà solo indebitamente rimuoverlo. Su questa questione non transigiamo.
Ci proponiamo d’ora in avanti di essere le sentinelle della civiltà italiana e cristiana.
Allora, buon natale a tutti. Perché, lo promettiamo, in Italia si festeggerà ancora a lungo....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 11 dicembre 2008

DALLA PARTE DEI PELLEROSSA

L’Italia riconosca ufficialmente la Republic of Lakota
In questi giorni ricorre il primo anniversario della dichiarazione d’indipendenza delle nazioni Lakota e Dakota (più comunemente chiamate Sioux) dagli Stati Uniti d’America.
Nel dicembre del 2007 infatti, il movimento indipendentista Lakota, il Lakota Freedom Movement, con un gesto clamoroso che non ha precedenti nella storia, stracciò i trattati stipulati con il governo americano 150 anni prima, dichiarando terminato ogni rapporto con gli Stati Uniti.
Ripetutamente disattesi dai governi succedutesi in tutti questi anni i punti di quei trattati, con la conseguenza di portare le popolazioni native americane alla miseria, a subire continuamente vessazioni e torti sulle loro terre, sui loro diritti e perfino sulle proprie tradizioni sia culturali che religiose, costretti ad essere assoggettati ad illiberali interventi legislativi da Washington, nonostante l’autonomia che nei trattati gli era stata concessa, il movimento Lakota decise di gettare via passaporti e documenti statunitensi dichiarando, seppur virtualmente, l’indipendenza dagli Stati Uniti d’America. Nacque così la Repubblica dei Lakota (Republic of Lakota).
In quei giorni, mentre prendeva vita il nostro movimento politico, decisi di non rimanere insensibile a quella che mi sembrò subito una notizia di portata secolare. I Pellerossa si erano decisi finalmente alla ribellione contro l’imperialismo americano, tanto che, avendo sempre avuto grande rispetto per le loro popolazioni, per la loro storia, per la grande saggezza e per gli insegnamenti spirituali e morali che sono sempre stati in grado di dare, oltre all’ammirazione verso figure leggendarie come Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa ed Alce Nero, scelsi di inviare una lettera di vicinanza e di solidarietà al movimento Lakota, portando a loro conoscenza che il Movimento Sociale Nazionalista, unico vero rappresentate del nazionalismo italiano, appoggiava in pieno la loro scelta, dicendoci al contempo pronti a dargli qualunque aiuto, nel limite delle nostre umili possibilità, pur di sostenerli nel conseguimento del loro grande obiettivo.
I loro ringraziamenti non tardarono ad arrivare, intrisi di un grande spirito amichevole, intravedendo chiaramente nelle loro parole l’enorme emozione di sentirsi appoggiati anche da movimenti politici di nazioni estere.
A distanza di un anno da quegli avvenimenti, proprio nel nostro programma politico approvato in via definitiva nei giorni scorsi, abbiamo scelto di inserire ufficialmente come punto irrinunciabile la nostra volontà di aiutare le popolazioni degli indiani d’America, così come quelle del Tibet e dell’Irlanda del Nord, a raggiungere la sacrosanta indipendenza dalle rispettive infami occupazioni americane, cinesi e britanniche.
Spiace aver constatato in quei giorni che nessuno della nostra area politica si sia sentito in dovere di esprimere ufficialmente solidarietà ai Pellerossa, né di prendere a tutt’oggi posizione in loro favore. Ma tant’è... Recriminare non serve a nulla, agire concretamente invece è nel nostro stile.
Così ci sentimmo in obbligo di farci carico in quei giorni, a nome della destra nazionalista italiana, di portare tutto il nostro supporto alla causa dei nativi americani, il sostegno di quella parte d’Italia che difende le identità nazionali, i popoli e le tradizioni secolari. Portammo la voce di chi è vicino agli indiani d’America e s’oppone ancora una volta all’imperialismo yankee, che come i nativi anche noi abbiamo dovuto subire (da sessant’anni a questa parte).
Entrammo così in contatto con il Lakota Freedom Movement, con il quale manteniamo ancora adesso aperti i canali. Non ci siamo pentiti di questa scelta, né ce ne pentiremo in futuro, nonostante qualche voce rumorosa si sia mossa polemicamente nei nostri confronti, sia da sinistra (che, arroganti come sempre, vogliono l’esclusiva su questo argomento) sia da correnti filoamericane di pseudo “destra”.
Anzi, non solo non facciamo un passo indietro, semmai rilanciamo la questione chiedendo al nostro governo di riconoscere ufficialmente la Repubblica dei Lakota. Non lo domandiamo tanto a quella parte massonica filoamericana, che sappiamo già come la pensa, ma lo chiediamo invece a quei leghisti che tanto si riempiono la bocca di termini come “autodeterminazione dei popoli” e “indipendenza” e che chissà per quale ragione in campagna elettorale hanno sfoggiato proprio manifesti raffiguranti i Pellerossa, in riferimento al fatto che sono finiti nelle riserve (tema trattato per dire che solo votando lega si evitava la stessa fine...).
Bene, proprio a questi signori chiediamo allora di farsi promotori, attraverso l’esecutivo di governo di cui fanno parte, di porre in esame questa questione. Sfidiamo la lega nord ed i suoi ministri, se davvero sono coerenti con quello che vanno dicendo da anni, a chiedere ufficialmente il riconoscimento della Republic of Lakota.
Siamo certi che non daranno minimamente seguito alle nostre richieste, dimostrandosi invece bravi solo a raccontare fandonie al solo scopo elettorale, ma noi proviamo lo stesso a chiederlo.
Il tempo ci dirà poi chi è sincero e coerente, e chi invece è solo falso e politicamente accattone.
Approfitto di questo spazio per rinnovare ancora una volta la mia personalissima solidarietà e sostegno ai Lakota, alla loro Repubblica e al loro diritto di essere sovrani a casa propria, augurandogli un anno migliore e finalmente rivoluzionario anche per la sacrosanta causa che portano avanti da anni: quella di difendere la propria identità, la propria cultura, le proprie tradizioni e la propria terra. Proprio come cerchiamo di fare noi in Italia ed in Europa, contro questo superstato chiamato UE e contro tutte le sue imposizioni multiculturali ed antinazionali.

Mitakuye Oyasin! (saluto rituale Lakota)

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

Indipendenza Lakota: ecco il testo battuto dalle agenzie in quei giorni:


Washington, 20 dicembre 2007:
I Sioux, ai quali sono appartenuto i grandi capi Toro Seduto e Cavallo Pazzo, hanno stracciato i trattati firmati dai loro antenati con gli Stati Uniti più di 150 anni fa.
"Noi non siamo piu' cittadini degli Stati Uniti d'America e tutti quelli che vivono nelle regioni dei cinque Stati compresi nel nostro territorio sono liberi di unirsi a noi" ha dichiarato il loro rappresentante Russel Means, in una conferenza stampa a Washington.
I trattati rappresentano "parole senza valore su carta senza valore" e sono stati "violati ripetutamente al fine di rubare la nostra cultura, la nostra terra e i nostri costumi" dicono i responsabili della tribù.
Means ha detto che passaporti e patenti saranno consegnati a tutti gli abitanti del territorio che rinunceranno alla loro nazionalità statunitense. Una delegazione di responsabili Lakota ha dichiarato in un messaggio indirizzato al dipartimento di Stato che si ritirano unilateralmente dai trattati firmati col governo federale americano, alcuni sottoscritti piu' di 150 anni fa.
"Abbiamo firmato 33 trattati con gli Stati Uniti che non sono stati rispettati" ha dichiarato da parte sua Phyllis Young, una militante della causa indiana che ha collaborato a organizzare la prima conferenza internazionale sui diritti indigeni nel 1977.
Alcuni capi Lakota si sono recati in delegazione presso le ambasciate di Bolivia, Cile, Sudafrica e Venezuela e intendono intraprendere una missione diplomatica in diversi paesi nel corso dei prossimi mesi, secondo quanto hanno annunciato.
Il territorio Lakota si situa nel nordovest degli Stati Uniti e comprende regioni del Nebraska, del Dakota del Sud e del Dakota del Nord, del Montana e del Wyoming.
I Lakota sono stati la sola tribù a infliggere una sconfitta all'esercito americano. Una delle loro figure leggendarie, il capo Toro Seduto (Sitting Bull) è noto per aver sconfitto il generale Custer nella battaglia di Little Big Horn nel 1876 nel Montana.

lunedì 8 dicembre 2008

PROGRAMMA POLITICO UFFICIALE


In data 6 dicembre 2008 si è riunita la Giunta Nazionale del Movimento Sociale Nazionalista
ed ha approvato in via ufficiale il programma politico del movimento.
L’approvazione all’ordine del giorno ha raggiunto l’unanimità dei voti.
Di seguito riportiamo per intero il programma politico ufficiale del M.S.N.

La Segreteria Nazionale M.S.N.



PROGRAMMA POLITICO

del Movimento Sociale Nazionalista

__ POLITICA INTERNA __

SICUREZZA E IDENTITA’ NAZIONALE

· Difesa dell’identità nazionale, della nostra cultura e delle nostre tradizioni
· Blocco totale dell’immigrazione (a partire da quella di tipo islamico e nomade) con conseguente e graduale rimpatrio degli stranieri
· Cittadinanza italiana concessa solo per diritto di sangue (ius sanguinis)
· Protezione e vigilanza armata dei confini. Schieramento della marina militare e dell’esercito sulle frontiere, con conseguente chiusura delle suddette.
· Espulsione immediata e forzata dei clandestini (entro 24 ore) e di tutti i cittadini stranieri (anche comunitari) che delinquono e che risultino essere senza fissa dimora o senza lavoro certo. Stop definitivo ad ogni altra sanatoria.
· Chiusura di tutti i campi nomadi, delle moschee e dei centri culturali islamici sospettati di attività illecite. Chiusura dei covi sovversivi, come i centri sociali
· Ripristino della legalità, annientamento delle organizzazioni malavitose e raggiungimento della certezza della pena, attraverso l’inasprimento delle pene detentive, l’istituzione di leggi speciali e la reintroduzione dei prefetti di ferro (sul modello Mori nel periodo mussoliniano). Istituzione dei lavori forzati per i criminali e nei casi più gravi reintroduzione della pena di morte.
· Coinvolgimento dell’esercito nella lotta al crimine. Avvio di operazioni specifiche su larga scala per ripulire le città dalle organizzazioni malavitose e da tutte le sacche di microcriminalità.
· Pieni poteri ai prefetti nelle espulsioni immediate dei clandestini e dei criminali stranieri (anche comunitari), senza passare per le aule di tribunale.
· Aumenti salariali per le forze dell’ordine e maggiori risorse economiche per il finanziamento di mezzi e operazioni di polizia. Assunzioni consistenti di nuovo personale addetto al presidio del territorio, con la costituzione di un corpo armato specifico per la sicurezza nazionale e pubblica.
· Riforma della giustizia. Revisione del codice civile e penale. Blocco dell’indulto.
· Divieto di indossare il velo islamico in luoghi pubblici e in generale per tutte le
minorenni. Divieto di circolare con il burka o simili coperture in qualunque luogo
· No al voto agli immigrati. Stop alla proliferazione di moschee nel nostro territorio
· Difesa della cristianità attraverso la reintroduzione del concordato Stato-Chiesa del 1929. Simboli cristiani presenti obbligatoriamente in tutti i luoghi pubblici.
· Costruzione di nuove carceri e ripristino di quelle abbandonate.


STATO SOCIALE E FAMIGLIA

· Diritto alla casa di proprietà e adesione al mutuo sociale (erogato dallo stato che prevede rate mensili non superiori ad 1/5 dello stipendio e senza interessi, sospendendosi in caso di perdita del lavoro). Avvio di un consistente piano di edilizia popolare (non solo appartamenti, ma soprattutto case spaziose).
Introduzione di una legge per rendere la prima casa non pignorabile.
· Incentivi economici alle famiglie italiane (sotto i 25.000,00 euro di reddito annuo) per l’incremento demografico, attraverso un assegno mensile di 400,00 euro per ogni figlio che nasce (a partire dal momento del concepimento fino al terzo anno d’età)
· Esenzione tributaria per le famiglie italiane numerose (a partire da tre figli naturali a carico, per redditi inferiori ai 25.000,00 euro annui, e quattro figli per redditi superiori ai 25.000,00 euro annui)
· Introduzione di un tetto massimo per gli affitti. Nelle case popolari l’affitto deve trasformarsi in mutuo sociale, in modo tale che una volta pagato il capitale, la casa diventi proprietà di chi ci vive dentro.
· Difesa della vita dal concepimento fino alla morte. Abolizione della legge sull’aborto ed opposizione alla legittimazione dell’eutanasia.
· Difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. No ad unioni di fatto di qualunque forma per coppie di pari sesso. No alle adozioni di bimbi per le coppie di pari sesso.
· Priorità per gli italiani nelle graduatorie per l’acquisizione di case popolari, posti all’asilo per i figli, contributi statali e posti di lavoro (liste ufficio collocamento).
· Costituzione di un sistema statale corporativo (creazione di organizzazioni corporative autogestite rappresentate politicamente e socialmente nello stato)
· Aumento delle pensioni minime a 550,00 euro mensili (per tutti coloro il cui reddito famigliare è inferiore ai 15.000,00 euro annui)

LAVORO

· Socializzazione di tutte le aziende pubbliche e di interesse nazionale (con partecipazione dei dipendenti alla gestione e agli utili della società). Riacquisizione da parte dello stato delle aziende pubbliche precedentemente privatizzate (almeno nel 51% delle quote).
· Rilascio in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti con medio/basso reddito di almeno il 25% delle trattenute (per cinque anni).
· Abbattimento drastico delle attuali aliquote irpef (pressione fiscale non oltre il 15% per le fasce sotto i 20.000,00 euro di reddito annui). No tax area per redditi famigliari fino a 13.000,00 euro annui. Diminuzione dell’aliquota iva al 10%.
· Modifiche all’attuale legge sul lavoro con interventi per eliminare il precariato, dando certezza di un impiego fisso (a partire dagli incentivi alle aziende per le assunzioni a tempo indeterminato).
· Detrazione totale delle spese sostenute durante l’anno sia per le aziende, sia per le famiglie.
· Esenzione tributaria per i primi quattro anni (esclusa iva e contributi inps-inail) per i giovani che avviano un’attività.
· Embargo sui prodotti provenienti da paesi extracee che non rispettano i diritti dei lavoratori e la concorrenza leale
· Incentivi economici e sgravi fiscali per le aziende che assumono lavoratori italiani e per quelle che rinunciano a delocalizzare all’estero.
· Abolizione degli studi di settore
· Abolizione dell’incisione nel reddito di un’azienda delle rimanenze di fine anno (inerente all’inventario)
· Incentivi economici e sgravi fiscali per le aziende che lavorano nel settore del turismo e che contribuiscono a svilupparlo, valorizzando zone attualmente abbandonate o dal valore perso negli anni.

SOCIETA’ E DIRITTI

· Abolizione delle leggi liberticide “Scelba”, “Mancino”, “Mastella” e del XII° articolo transitorio della costituzione
· Messa al bando di tutte le droghe (senza distinzione alcuna). Avvio di iniziative
totalmente repressive verso lo spaccio ed il consumo di stupefacenti.
· Messa al bando di tutte le sette sataniche e società massoniche. Estromissione dall’otto per mille delle pseudo religioni che saranno individuate come sette.
· Abrogazione della legge Merlin e regolarizzazione della prostituzione in apposite strutture. Controlli sanitari delle ASL obbligatori, con frequenza mensile
· Azzeramento del debito pubblico nei confronti del fondo monetario
· Lotta all’usura del sistema bancario e finanziario abolendo gli interessi per i prestiti non produttivi
· Ripristino della Lira come moneta nazionale e di popolo
· Stop alle privatizzazioni di aziende pubbliche o di interesse nazionale
· Abolizione della “festa” del 25 aprile, fomentatrice di odio e divisioni. Istituzione di una giornata in memoria di tutti i caduti per la Patria
· Riconoscimento dello status di combattenti ai militi della RSI, concedendone gli onori in chiave morale, giuridica e storica.
· Revisione storica dei libri di testo scolastici ed universitari
· Epurazione dei professori esplicitamente sessantottini e marxisti.
· Tutela degli animali attraverso l’inasprimento delle pene sui maltrattamenti e sullo sfruttamento dei suddetti. Istituzione di una legge che vieti l’impiego degli animali nei circhi o in altre sedi ritenute di sfruttamento. Costruzione di nuove strutture gestite dallo stato per il ricovero ed il soggiorno dei randagi.

SISTEMA POLITICO-ISTITUZIONALE

· Repubblica presidenziale (presidente della nazione eletto dal popolo a cui vengono affidati i pieni poteri). Cancellazione della doppia figura Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica, unificandola in una sola carica.
· Durata quadriennale per la carica presidenziale,(rinnovabile solo due volte consecutive) per tutto l’esecutivo di governo e per i membri del parlamento.
· Camera con 200 deputati e senato con 150 membri (composto dai rappresentati delle corporazioni). Abolizione dei senatori a vita.
· Legge elettorale con sistema proporzionale e sbarramento al 2%, sia per la camera che per il senato, con obbligo di formare prima le alleanze. Inserimento del voto di preferenza, concedendo solo il 10% ai partiti per le liste bloccate. Diritto di voto a 18 anni per ambedue le camere. Età minima di 25 anni per entrare sia alla camera che in senato.
· Enti corporativi regionali in sostituzione degli attuali enti regionali, dove saranno eletti i rappresentanti locali di tutte le categorie, i quali porteranno avanti la gestione territoriale. La componente politica sarà presente in percentuale nello stesso numero delle altre categorie
· Tetto massimo agli stipendi dei parlamentari e dei membri dell’esecutivo (max 2.500,00 euro al mese)
· Tetto massimo agli stipendi dei membri delle giunte regionali, provinciali e comunali (max 2.000,00 euro al mese)
· Tetto massimo agli stipendi e pensioni dei magistrati, alti ufficiali dell’esercito e dirigenti pubblici (max. 2.500,00 euro al mese).

FINANZE PUBBLICHE

· Tagli ai privilegi e sprechi della politica (stipendi, numero parlamentari, auto blu, bonus, spese gratuite, doppi emolumenti, consulenze varie, ecc.)
· Cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti
· Tagli alle pensioni onerose di politici, magistrati, alti ufficiali dell’esercito e di ex dirigenti pubblici
· Tagli completi alle sovvenzioni statali e pubbliche per il mantenimento degli stranieri e dei clandestini
· Taglio generale alle spese pubbliche (a partire da tutti gli sprechi).
· Recupero e completamento di tutte le opere pubbliche abbandonate, da utilizzarsi subito nell’interesse popolare
· Autonomia e risparmio energetico, attraverso il ritorno al nucleare, contemporaneamente all’introduzione effettiva di energie alternative

__ POLITICA ESTERA __


COMUNITA’ EUROPEA


· Completa autonomia degli stati membri europei nel legiferare senza essere assoggettati a direttive internazionali e relative sanzioni
· Libera produzione e vendita interna dei propri prodotti alimentari
· Uscita dai trattati di Scenghen. Chiusura e controllo militare delle frontiere.
· Costituzione di un esercito europeo forte ed indipendente dall’America (uscita dalla N.A.T.O.)
· Ripristino in ogni nazione della propria moneta (per uso interno allo stato)
· Rifiuto di adesione ad una carta costituzionale europea
· No all’entrata in Europa di Turchia ed Israele. Sì all’ingresso della Russia.
· Tutela e valorizzazione delle radici cristiane in Europa. Opposizione totale all’islamizzazione del continente (blocco dell’immigrazione musulmana)
· Embargo e dazi doganali nei confronti di quei paesi extracee che violano la concorrenza leale e i diritti umani

ALTRE DIRETTIVE

· Ritiro di tutte le nostre truppe dagli attuali scenari internazionali di guerra
· Richiesta alla Slovenia e alla Croazia di risarcire le proprietà espropriate agli esuli istriani-fiumani-dalmati
· Interventi militari a tutela delle popolazioni cristiane martoriate in terre straniere
· Estinzione del debito pubblico del terzo mondo con aiuti concreti per il loro sviluppo
· Sostegno totale alle nazioni che lottano per l’indipendenza (Irlanda del nord, Tibet, popoli Nativi Americani Pellerossa, ecc.)


documento approvato dalla Segreteria Nazionale del Movimento Sociale Nazionalista
in data 06-12-2008

venerdì 5 dicembre 2008

Il caso Gentilini: ecco il video del comizio incriminato

Per chiarezza d’informazione, inseriamo qui il video del comizio incriminato, che è costato al prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, l’accusa di istigazione all’odio razziale e religioso.
cliccate qui: http://it.youtube.com/watch?v=5sH84Ne3jcA

La Segreteria Nazionale M.S.N.

martedì 2 dicembre 2008

I GENDARMI DELLO STALINISMO MODERNO

Ancora una volta hanno colpito!
Ebbene sì, i gendarmi del “politicamente corretto” e della società multiculturale a tutti i costi, hanno per l’ennesima volta puntato i loro tentacoli liberticidi sulle persone che vogliono esprimere liberamente il proprio pensiero, evidentemente scomodo alle orecchie e agli interessi di chi vuole una società omologata su una precisa visione stalinista dell’Europa.
Questa volta è toccato allo “sceriffo” d’Italia, il prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, a suo tempo già due volte sindaco della suddetta città, che nei scorsi giorni è stato ufficialmente inserito nel registro degli indagati e verrà processato per presunta istigazione all’odio razziale e religioso.
Ed in questo quadro nulla di buono fa intravedere il piano che i potenti d’Europa stanno per imporci proprio in questi giorni su tale tematica, obbligando infatti tutti i paesi della UE ad inserire nel proprio ordinamento giuridico una legge che punirà le opinioni definite “razziste”, o pseudo tali, prevedendo perciò il carcere da 1 a 3 anni per chi sgarra dal “pensiero unico” di un’Europa globalizzata a carattere ideologico filointernazionalista-sovietico.
Resta da comprendere però quale sia l’interpretazione che daranno a tale presumibile reato.... Basterà chiedere un’ Europa cristiana e non islamica per finire in galera? Basterà sostenere di voler fermare il processo immigratorio per essere confinati dietro le sbarre di un carcere? Basterà raccogliere firme per lo sgombero di un campo nomadi per finire davanti ad un giudice?
Di leggi analoghe in Italia, che negano la libertà di pensiero, già ne sappiamo purtroppo qualcosa (vedi la Mancino, la Scelba, ed il XII° articolo transitorio della costituzione), ma evidentemente il sadismo di questi burocrati di Bruxelles non conosce limiti e non è sufficientemente appagato dall’odio che hanno verso l’Europa dei popoli, delle nazioni e della cristianità. Questo sì un vero e proprio razzismo nei nostri riguardi.
Sulla vicenda Gentilini, non posso che esprimere al prosindaco trevigiano tutta la mia solidarietà, e quella di tutto il movimento politico che dirigo, invitandolo a non mollare e a combattere come ha sempre fatto nella sua vita. Un uomo che mi permetto di considerare un camerata, (per sua stessa ammissione) e a cui mi sento proprio per questo ancora più vicino.
Ma al di là di ciò, le sue parole, espresse in quella domenica di settembre durante un comizio, miravano unicamente a difendere, seppur con linguaggio colorito, quelle che sono le nostre radici cristiane, oggi più che mai messe in pericolo da politiche immigratorie stolte e dannose per il futuro nostro e di quello dei nostri figli. Il suo pensiero, che poi è quello della stragrande maggioranza degli italiani, evidentemente rode a chi sta lavorando da anni per un progetto mondialista atto ad azzerare popoli e nazioni, sulla scia della costruzione di un superstato omologato secondo criteri economicamente ultracapitalisti, con l’ausilio della mentalità antinazionale ed anticristiana dello stalinismo moderno.
Prepariamoci perciò a tempi difficili, molto più difficili di quanto non siano quelli attuali, a tempi in cui sull’Europa calerà presto un’inevitabile nube oscura. Dove non è arrivata l’Unione Sovietica in passato, arriverà oggi l’Unione Europea, muovendo i suoi tentacoli contro i “non” omologati; tentacoli dai quali non sarà affatto facile uscirne “vivi”.
Tuttavia cosa ci resta, se non combattere? Sì, combattere per difendere la nostra identità nazionale, combattere per difendere le nostre tradizioni, combattere per difendere le nostre radici cristiane, ma combattere pure per la nostra libertà e per il futuro dei nostri figli, ispirati da quel sacrificio dei nostri antenati, che non possiamo affatto rendere vano.
Come loro, nemmeno noi, anzi, a maggior ragione nemmeno noi, dobbiamo mollare la sacrosanta battaglia per salvaguardare l’onore e la dignità del nostro fiero popolo e della nostra amata Patria, qualunque sarà il prezzo da pagare.
E con noi, insieme a noi, sul nostro esempio, dovranno farlo, e ne siamo convinti, anche tutti gli altri popoli d’Europa. Solo questo è il cammino per la salvezza della nostra civiltà europea.
Ed in tutto questo, che Dio ci assista....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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