lunedì 14 dicembre 2009

M.S.N.: Solidarietà a Silvio Berlusconi

Nonostante molte cose ci dividano dalle politiche del PDL e dei suoi alleati, è unanime lo sdegno di tutto il nostro movimento politico nei riguardi della vile ed inqualificabile aggressione avvenuta ieri sera a danno del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Unanime è anche la nostra assoluta condanna alle parole espresse da taluni esponenti della sinistra parlamentare, tra i quali l’on. Antonio Di Pietro e l’on. Rosy Bindi, che nella sostanza si rivelano foriere di una chiara istigazione all’odio e alla violenza fisica contro gli avversari politici, di fatto legittimando queste ed eventuali future aggressioni.
Come al solito i cattivi maestri, servendosi degli utili idioti, mettono in pratica quelle strategie già viste e riviste negli anni di piombo. Risulta innegabile pertanto come certi proclami dei giorni scorsi, rivolti alla reazione contro le istituzioni, anche con l’utilizzo della violenza fisica se necessaria, armano di fatto, più o meno inconsapevolmente, le mani di loschi individui, teppisti e criminali di vario genere e risma, che nulla hanno da perdere, ma che sono pronti a commettere pure omicidi e stragi in nome dell’odio politico.
Ci auguriamo che nei confronti di questi politici incoscienti ed istigatori vengano presi immediati provvedimenti disciplinari, anche se crediamo che il tutto finirà come sempre a tarallucci e vino....
Sulla violenza delle frange dell’estrema sinistra, proveniente in primis dai centri sociali, nessuna istituzione locale o nazionale, politica o giuridica, è intervenuta con misure drastiche per impedire a suddetti individui di nuocere ancora. Ricordiamo come decine e decine di militanti e simpatizzanti della destra (sia radicale che moderata) siano costantemente vittime di aggressioni pesanti da parte di questi individui, spesso subendo anche attentati dinamitardi ed incendiari alle proprie sedi (ed in taluni casi alle abitazioni) senza che alcun ministro o magistrato si sia mosso per fermare questa pericolosissima spirale d’odio, molto vicina al clima degli anni settanta. La nostra area politica sono anni che denuncia questi episodi: ci domandiamo quando e come qualcuno darà finalmente credito alle nostre richieste? Si aspetta per caso il morto per aprire finalmente gli occhi ed intervenire?
Rinnovando la solidarietà al Premier, attendiamo provvedimenti concreti contro queste degenerazioni che con la politica non possono e non devono avere nulla a che fare.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 30 novembre 2009

SVIZZERA: Prima vittoria in difesa della cristianità

Apprendiamo con grande piacere la notizia dell’esito referendario svoltosi in Svizzera, che boccia senza mezzi termini la costruzione di minareti nel territorio nazionale elvetico. Questa è la dimostrazione che la volontà popolare, quando interpellata, è sempre nettamente diversa dalle politiche applicate da governi succubi dell’islam o del “politicamente corretto”....
Auspichiamo che anche in Italia possano quanto prima svolgersi quesiti referendari su questo delicato tema, sicuri del fatto che la determinazione dei nostri popoli nel difendere le nostre radici cristiane è infinitamente superiore alle scandalose sentenze delle corti europee e alla finzione di certa politica, pure di casa nostra.
Dalla Svizzera è partita la sacrosanta riscossa che dovrà portare l’intera Europa a difendere costituzionalmente la propria storia, la propria cultura e le proprie tradizioni, dalle manovre nichiliste, staliniste e filo islamiche. Per noi tutti, questa deve rappresentare una prima ed importantissima vittoria sul lungo sentiero della battaglia legittima che ci troviamo a combattere. Ancora una volta, come ieri, come sempre, sotto il segno della croce.
IN HOC SIGNO VINCES!

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 5 novembre 2009

M.S.N.: Pronti a difendere ad ogni costo il crocefisso!

Appresa con incredibile sconcerto la notizia dell’infame sentenza della corte europea che intende vietare la presenza del crocefisso nelle scuole pubbliche italiane, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara di voler ignorare totalmente i diktat provenienti dall’estero, precisando che farà tutto quanto ci sarà possibile per fermare il tentativo di cancellare le nostre tradizioni. Il crocefisso non è soltanto un simbolo religioso, è molto di più: rappresenta secoli di storia, di cultura e di tradizioni nei quali l’Italia e l’Europa stessa hanno vissuto e si sono formate. Impediremo pertanto a chiunque di annientarle, a costo di mettere in gioco la nostra incolumità, sia fisica che giuridica. Di conseguenza il Movimento Sociale Nazionalista dichiara fin da subito la propria opposizione a qualunque tentativo di rimuovere questo sacro simbolo dai luoghi pubblici, a costo di intervenire con l’uso della forza per bloccare questo attentato all’identità nazionale italiana, riportando ovunque al suo posto il suddetto simbolo, qualora fosse rimosso.
In quest’ottica, il M.S.N. appoggerà tutte quelle forze politiche, sociali e culturali che vorranno intraprendere questa sacra battaglia in difesa delle nostre tradizioni. Auspichiamo su questo tema un fronte unitario, una sorta di nuova Santa Alleanza in difesa della cristianità.
In hoc signo vinces!

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 27 ottobre 2009

SOLIDARIETA' A GIANCARLO GENTILINI

Apprendiamo sconcertati l’esito dell’inquietante sentenza del tribunale di Venezia, che ha condannato il vice sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, all’interdizione dai pubblici comizi per tre anni, oltre ad un’ammenda di 4.000 euro, solamente per aver espresso opinioni contro gli immigrati che delinquono e contro la costruzione di moschee in Italia. L’accusa farneticante era di istigazione al razzismo, della quale il Gip ne ha accolto in parte le richieste.
Riteniamo gravissimo che ad un esponente politico, nel libero esercizio delle sue funzioni, non gli sia più permesso di manifestare pubblicamente le proprie opinioni, al punto da vietargli per tre anni di esprimerle. Sentenza del tutto liberticida, di una chiara volontà stalinista che intende condannare chiunque non si allinei al pensiero unico.
Questo significa che nel nostro paese d’ora in poi sarà vietato lamentarsi della delinquenza extracomunitaria? Significa che sarà vietato dirsi contrari alla costruzione di moschee? Significa che non si potrà chiedere la chiusura di un campo nomadi? Significa in sostanza che dobbiamo tapparci la bocca?
Al pro-sindaco di Treviso Gentilini, rinnoviamo la nostra totale solidarietà, spronandolo a non mollare la sua battaglia di difesa dell’ordine pubblico, dell’identità nazionale e cristiana. In questo siamo e saremo sempre al suo fianco.

Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 14 ottobre 2009

M.S.N.: Fermare immediatamente l'immigrazione islamica!

Da alcuni anni ormai andiamo denunciando costantemente il pericolo che un’immigrazione di stampo islamico può portare nel nostro paese. Non solo per la cancellazione a poco a poco delle nostre tradizioni in favore delle loro, non solo per il modo in cui trattano le donne ( il recente omicidio di Sanaah, solo perché amava un cristiano ne è l’ennesima prova), non solo per la loro più generale intolleranza e sopraffazione verso tutto ciò che non è consono ai loro canoni, ma soprattutto per il germe della follia che si innesca facilmente nelle loro menti condizionate da una cultura religiosa tanto ferrea quanto ancorata ancora ad un periodo quasi medioevale. Abbiamo ricordato più volte come questa “malattia” andava curata e fermata già al presentarsi dei primi sintomi (intendiamo infatti le vicende delle moschee di Milano, Cremona e Perugia in cui si sono scoperte attività criminali, con finalità esplicitamente terroristiche, da attuarsi anche e soprattutto nel nostro paese). Ma come sempre in Italia si aspetta che ci cadano addosso i problemi prima di comprendere che è il caso di risolverli.
Lunedì mattina a Milano, abbiamo assistito a qualcosa di davvero tragico se non fosse che in questa circostanza la fortuna ha evitato il peggio. Un islamico, con 2 kg di esplosivo fabbricati in casa, ha tentato di farsi esplodere davanti ad una nostra caserma, in un orario ed in una zona ben precise: erano infatti le otto del mattino e di fronte vi è una scuola dove in quel momento i bambini stavano entrando, accompagnati dai genitori. La scelta non poteva essere casuale! Non lo era nell’orario e non lo era logisticamente. In questi giorni si parla di come la caserma fosse obbiettivo già nel mirino dei terroristi: certamente, ma non per la caserma in se, quanto per ciò che vi era di fronte: una scuola. Se la tentata strage avesse ottenuto lo scopo prefisso, avremmo certamente assistito al massacro di decine di bimbi innocenti. Proprio quello che gli attentatori musulmani tradizionalmente cercano di fare per rendere ancora più dolorose le loro “performance”. Il caso dei bimbi di Beslan, sterminati dagli islamici ceceni è una delle prove lampanti su quanto stiamo affermando.
In queste ore intanto, sentiamo i soliti politicanti, con l’ausilio di giornalisti lacchè, tentare di ridimensionare la gravità dei fatti, di far ricadere il tutto sul cosiddetto “cane sciolto” che in un momento di esaurimento personale ha compiuto il gesto. Insomma, si cerca di evitare di pronunciare la parola “terrorismo islamico”. Peccato che il giorno dopo tutti vengono smentiti, dal momento che gli inquirenti hanno nel frattempo arrestato altri due complici, che in casa loro tenevano un quantitativo di sostanze per fabbricare esplosivi pari a circa 100 Kg.
Non saremo forse in presenza di un’organizzazione internazionale, ma siamo comunque di fronte alla presenza di molti terroristi “fai da te”, che uniti dalla matrice cultural-religiosa musulmana, potrebbero improvvisarsi kamikaze per compiere stragi nel nostro territorio.
Quella di Milano è solo la prima avvisaglia di una strategia che temiamo seriamente potrebbe ripetersi, e con conseguenze prima o dopo realmente gravi.
Per queste ragioni, considerate le politiche fallimentari di tutti i governi che in questi anni si sono succeduti, in merito al problema islamico, ribadiamo oggi più che mai, maggiormente convinti dall’evidenza degli ultimi eventi, che l’unica strada attuabile adesso per arginare il problema è quella di bloccare con effetto immediato l’immigrazione da paesi islamici, conseguentemente all’espulsione forzata di tutti i clandestini, e alla revoca dei permessi di soggiorno e delle cittadinanze concesse ai musulmani.
Ora i soliti moralisti ed i soliti politicanti grideranno allo scandalo, grideranno al razzismo o all’islamofobia, ma forse è il caso di chiedersi se a questo punto non sia meglio sentir sbraitare costoro, piuttosto che sentire le urla di dolore strazianti delle madri che vedono morire i propri bimbi per un attentato terroristico.....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 18 settembre 2009

Onore ai nostri caduti. Ma ritirare subito le truppe italiane

Dopo l’ennesima strage di militari italiani in missione all’estero, non esistono commenti adeguati in questi frangenti per esprimere lo sconforto e la rabbia, se non quelli che portano silenziosamente ad onorare i nostri soldati, caduti in zona di guerra nell’adempimento del loro dovere nel servire la propria Patria. A tutti loro va il nostro massimo rispetto e un sincero ricordo. Ma questo non può farci allontanare dalla questione fondamentale: quanti altri ragazzi, quanti altri esponenti della migliore gioventù italiana dovremo veder morire ancora in missioni militari totalmente inutili e pure dannose, sia dal punto di vista politico/strategico che economico? Quanto ancora dovremmo assecondare le mire espansioniste degli Stati Uniti d’America che puntano al controllo totale dell’Asia e del Medio Oriente, con l’unico scopo di impossessarsi del petrolio, ma pure di gestire neanche tanto velatamente il narcotraffico internazionale proveniente principalmente da quelle zone (l’oppio afgano tanto per intendersi...)? Queste guerre o missioni di “pace” (come spesso vengono camuffate), francamente non ci appartengono minimamente. Lasciamo che coloro i quali le scatenano s’arrangiassero a sbrigarsela da soli. L’Italia non può e non deve più sprecare una sola vita umana per i sporchi interessi americani. Non ne vale la pena.La nostra richiesta è quella di far rientrare immediatamente tutti i nostri contingenti dalle missioni all’estero, per ridistribuirli sul territorio italiano, il quale, visto l’esiguo numero di militari inviati nelle nostre città per il pacchetto sicurezza, darebbero certamente un importantissimo contributo nel contrasto alla criminalità organizzata e alla delinquenza di extracomunitari, rom e clandestini vari.La nostra gente soffre ogni giorno le conseguenze di una mancata e concreta politica per la sicurezza, (non ultimo il caso di quell’anziano trucidato a Prato da una rom). Si preferisce allora combattere i terroristi islamici all’estero, quando ne abbiamo a migliaia in casa? I casi delle moschee e centri culturali finiti sotto inchiesta, a Cremona, a Milano a Perugia, sono solo un piccolo esempio...La ragazza sgozzata dal padre a Montereale Valcellina per ragioni puramente religiose ne è un’altra prova...Ma questo governo e tutto il parlamento suo complice che fanno? Insistono nel rifinanziare le missioni all’estero, dimenticando che in Italia siamo già invasi ed ogni giorno si muore e si subiscono le conseguenze dell’immigrazione incontrollata, delle mancate espulsioni di clandestini e perdigiorno stranieri, di islamici a maggioranza fanatici che arrivano nel nostro territorio gettando le basi per conquistarci e poi dominarci, a qualunque costo, incluso quello terroristico. Cosa stiamo aspettando? Altri morti? No, questo non è il prezzo della “democrazia”, come si vuol far credere...è solo stoltezza politica e complicità totale verso le lobby mondiali che intendono governare il mondo. Noi non saremo vostri complici, per questo denunciamo e denunceremo ancora tutti gli impostori ed i loro lacchè.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 16 settembre 2009

M.S.N.: sul problema immigrazione

In queste settimane stiamo assistendo ad un’infuocata battaglia politica, la quale si muove principalmente sul tema delicato dell’immigrazione.
Il “compagno” Fini, come è stato più volte ribattezzato l’attuale presidente della camera, ha avviato da tempo una fronda interna al Pdl per tentare di dare il voto agli immigrati e per cancellare il concetto di nazionalità e italianità basata attualmente sul “ius sanguinis” (per diritto di sangue) sostituendola con il più globalizzante e sinistroide “ius soli”(chiunque nasca qui l’acquisisce, clandestini inclusi).
La follia di queste proposte, giunte da un uomo oramai delirante che non sa più cosa sia la parola “italianità” e dove sia di casa la “destra”, ha prodotto l’alzata di scudi della Lega Nord con annesse minacce di elezioni anticipate, subito riprese strumentalmente ed invocate come manna dal cielo dai democristiani senza poltrona come Casini e Rutelli, che nel frattempo lavorano nell’ombra per convincere Fini a fondare un partito di “grande” centro e abbattere così lo strapotere berlusconiano.
A queste inutili diatribe dei soliti politicanti di casa nostra, sul tema immigrazione e respingimenti di clandestini si intromettono intanto alquanto faziosamente soggetti appartenenti alla comunità europea e all’Onu, per creare ostacoli e spaccature all’interno del governo italiano in materia di immigrazione (vedi le dichiarazioni sui Rom e sull’allontanamento dei barconi pieni di clandestini).
Al di là del nostro totale disinteresse per le beghe di condominio interne ad un partito come il Pdl, che da tempo andiamo sostenendo andrà sgretolandosi, causa l’aver tentato una fusione a freddo fra le varie componenti che lo costituiscono, invitiamo il governo italiano ed in particolar modo il ministro Maroni a continuare imperterriti nella scelta di respingere i clandestini, infischiandosene categoricamente delle minacce esterne provenienti una volta dalla Comunità Europea, una volta dall’Onu, un’altra ancora da prezzolati uomini vicini o interni alla Chiesa.
Pur non essendo soddisfatti di come il governo Berlusconi sta gestendo il problema immigratorio e della clandestinità (manca una vera fermezza sulla questione, che può passare soltanto attraverso il blocco totale delle nostre frontiere, con l’uscita dai trattati di Schengen ed il rimpatrio forzato degli immigrati), ad ogni modo riconosciamo che da qualche mese i respingimenti cominciano ad essere posti in atto e quindi la linea degli allontanamenti delle imbarcazioni va doverosamente proseguita, a qualunque costo.
Altresì ci aspettiamo che non venga toccato per nessuna ragione al mondo lo status “ius sanguinis” che rimane attualmente l’ultimo baluardo per difendere l’italianità della nostra nazione. Guai a lasciarsi convincere dagli interessi di quelle lobby internazionali che vogliono trasformare l’Europa in qualcosa di molto simile agli Usa. Guai a lasciarsi intimidire dalle minacce e dalle fronde interne di chi per interesse personale, carrieristico o di denaro tenta di distruggere secoli di storia.
Su questo punto non possiamo transigere e continueremo a batterci, quand’anche restassimo i soli a farlo. Per l’Italia, sempre.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 26 agosto 2009

in ricordo di Junio Valerio Borghese

Oggi, 26 agosto 2009, ricorre il 35° anniversario della scomparsa del grande Comandante della Decima Mas, nonché eroe di guerra e vero patriota italiano, il principe Junio Valerio Borghese.
A lui va il nostro più sentito ricordo, consapevoli che il suo straordinario esempio di fedeltà alla Patria e il suo eroismo nel servirla e nel difenderla, possano insegnare anche alle nuove generazioni cosa significhi davvero amare la propria nazione, mettendosi totalmente in gioco per essa.
All’uomo, al patriota, al soldato Borghese, esprimiamo la nostra massima riconoscenza per quanto realizzato nella sua vita, improntato sempre nell’esclusivo interesse dell’Italia. Un giorno anche la storiografia ufficiale dovrà altrettanto riconoscerlo. Il nostro impegno sarà sicuramente di lavorare anche per questo sacrosanto obbiettivo.
Comandante Junio Valerio Borghese: PRESENTE!

Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 24 luglio 2009

In merito alla scandalosa e liberticida sentenza su via Rasella

Troviamo alquanto singolare ed allo stesso tempo assai inquietante la sentenza della cassazione che impone per legge quale debba essere il giudizio storico a cui tutti devono sottostare d’ora in poi, in merito all’attentato terroristico di via Rasella.
Il tribunale supremo infatti ha condannato un quotidiano a risarcire la famiglia Bentivegna (eredi di uno degli autori di quella strage) per diffamazione, in quanto il giornale aveva considerato dei massacratori di civili quei partigiani gappisti che si resero protagonisti dell’attentato di via Rasella, che ebbe come conseguenza la rappresaglia da parte tedesca con l’esecuzione alle Fosse Ardeatine.
Secondo la magistratura, i partigiani stavano compiendo “un’azione di guerra” e la definizione di massacratori sarebbe lesiva del loro “onore”.....
Al di là della discutibile decisione della magistratura di ritenere che l’attentato gappista sia un atto di guerra anziché terroristico, garantendone di fatto la legittimità, troviamo molto più grave che per ragioni puramente ideologiche, per non dire faziose, l’imparzialità degli organi giuridici venga meno, dando al contempo spazio ad una sibillina dittatura delle toghe rosse, che ogni giorno di più con sentenze scandalose impone il pensiero unico e punisce chi da questo si discosta. Ci dissociamo totalmente da questa forma di giustizia politicizzata, della quale continueremo a contestarne l’utilizzo.
Ci dissociamo inoltre da certe ricostruzioni storiche, marchiate dall’imposizione della vulgata resistenziale, continuando a contestarne fatti e giudizi laddove riterremo valutare vi siano tali circostanze. Non ci faremo certo intimidire dalle minacce giuridiche di chi, abusando del potere legislativo, tenta in modo liberticida di imporci un unico pensiero ed un’unica verità (vera o presunta che sia...)
Nel caso specifico, riteniamo che gli autori del vile attentato terroristico di via Rasella, che è costata la vita tra l’altro a tre civili italiani (di cui uno era un bambino) oltre che ai soldati tedeschi, se non possiamo chiamarli “massacratori” perché la legge ora ce lo vieta, sicuramente possiamo chiamarli con il nome di chi si macchia di tali gesta, ovvero, terroristi. Perché di azione terroristica si è trattata, svolta da individui che non avevano alcuna divisa, che non facevano parte di nessun esercito riconosciuto e riconoscibile, che non rappresentavano nessuno se non se stessi ed un gruppo di ribelli imboscati, ma da nessuno legittimati, e che in tempo di guerra erano considerati unicamente come banditi. In sostanza, è innegabile che coloro che compiono azioni terroristiche, non sono altro che dei terroristi.
Se per la magistratura non si possono considerare criminali dei banditi che hanno agito contro un esercito regolare, colpendo e uccidendo tra l’altro dei civili inermi, punendo per legge chi li chiama “massacratori” allora dobbiamo dedurre che a maggior ragione non possano considerare massacratori nemmeno i soldati tedeschi, che in seguito all’attentato hanno applicato la rappresaglia, come sancito legalmente dalla convenzione internazionale di Ginevra (tanto che nel dopoguerra il tribunale militare non ha punito i tedeschi per la ritorsione, ma solo per aver preso 5 persone in più di quelle previste nella rappresaglia). Se così è, ci dobbiamo quindi aspettare che d’ora in poi chiunque chiami massacratori Pribke o altri che parteciparono all’esecuzione della rappresaglia alle Fosse Ardeatine, venga processato e condannato per diffamazione? Se così è, ci sa che la lista di persone che s’è pronunciata in un giudizio del genere e assai lunga, ma non ci risulta che nessuno sia mai stato solo lontanamente portato in tribunale per questo....
Invitiamo la magistratura a scendere dal gradino di onnipotenza e infallibilità sul quale si è posta, lasciando unicamente agli storici il giudizio su eventi del passato.
Ma soprattutto invitiamo questi moderni despoti a garantire che qualunque cittadino, qualunque giornalista, qualunque storico sia libero di esprime il proprio giudizio in merito a fatti storici, senza che incomba su di lui la ghigliottina, pronta a scendere per tranciargli la testa....
Alla faccia della libertà d’espressione tanto decantata e riconosciuta nella costituzione stessa.....

Il Comitato Verità e Giustizia per Mussolini
Il Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 2 luglio 2009

In merito alla chiusura momentanea delle frontiere

In queste settimane in cui il “destino” ha voluto la sospensione provvisoria dei trattati di Schengen, con la chiusura delle frontiere e l’invio delle forze dell’ordine al controllo dei confini, chiediamo al ministro dell’interno Maroni di approfittare di questa soluzione temporanea e del dispiegamento di forze militari già messo in atto, per mantenere a tempo indeterminato, anche dopo il G8, le misure restrittive attuate per questa occasione.
Da anni sosteniamo che bisogna uscire dai trattati di Schengen per ristabilire un maggior controllo del territorio nazionale, sia per impedire l’entrata incontrollata di immigrati neocomunitari (e non), sia per arginare maggiormente l’arrivo di delinquenti provenienti dall’est Europa.
Preghiamo pertanto il ministro di riflettere attentamente sulla possibilità che si è venuta a creare in questi giorni, in occasione del G8, per prolungarla a tempo indeterminato.
Ne vale il futuro della nostra Nazione (in senso identitario, culturale e lavorativo) e la sicurezza di tutti i nostri concittadini.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 30 giugno 2009

M.S.N.: il 18 luglio convocata la Segreteria Nazionale e tutti i responsabili regionali

Con il seguente comunicato si annuncia per sabato 18 luglio, ore 11:00, presso la sede nazionale del Movimento Sociale Nazionalista, la convocazione della Segreteria Nazionale del M.S.N. e di tutti i segretari regionali del movimento, per una riunione straordinaria.
Saranno poste all’ordine del giorno le seguenti questioni:
- la riorganizzazione strutturale del partito
- le nuove strategie da adottare
- l’operatività sul territorio
- eventuali alleanze e progetti comuni con altri partiti d’area

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 16 giugno 2009

M.S.N. chiarimenti sul nostro movimento

In seguito ad alcuni equivoci sorti in queste ore sul nostro movimento politico, scambiato erroneamente per quello del sig. Saya, a causa del termine “nazionalista”, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara ufficialmente quanto segue:
il nostro movimento politico, nato nel gennaio del 2008 e fondato dall’attuale segretario nazionale in carica, Michele Marini, non ha niente a che spartire con il partito nazionalista italiano del sig. Saya, né con la sua “singolare” Guardia Nazionale Italiana.
Il Movimento Sociale Nazionalista, come da statuto e programma politico, rivendica e non rinnegherà mai le proprie radici fasciste, e ritiene di portare avanti una forma di nazionalismo che attinge unicamente dall’irredentismo, dall’arditismo ed eroismo dei nostri connazionali durante la Grande Guerra, per passare al nazionalismo di stampo mussoliniano e successivamente frontista di Junio Valerio Borghese.
Il Movimento Sociale Nazionalista, a differenza del partito di Saya, combatte la massoneria, ed è contro una politica estera filo-americana e filo-sionista, tanto che chiediamo l’uscita dalla Nato, la rimozione della basi americane dal nostro territorio e nella guerra Israelo-Palestinese stiamo inequivocabilmente dalla parte dei palestinesi. In politica interna siamo contro il capitalismo ed i poteri forti, decisamente contrari pure ad eventuali alleanze con il Pdl, a differenza di quanto invece il partito di Saya chiederebbe.
Il nostro nazionalismo non ha alcun interesse o connotazioni ottocentesche e garibaldine,
ma riceve ispirazione invece dall’idea di Patria come la intendeva Benito Mussolini.
Ad ulteriore scanso di equivoci, tutto ciò che riguarda i nostri principi ed il nostro programma politico si può benissimo esaminare sia nel nostro sito che su facebook.
La nostra battaglia ora sarà quella di continuare ad inseguire l’unità di tutti i movimenti d’area, da Forza Nuova a Fiamma Tricolore, dal Mis a La Destra, e così via.....
Ad esclusione ovviamente del partito di Saya, che nulla ha a che vedere con questa area e con le nostre radici politiche.
Per tutte queste ragioni riteniamo di essere i soli a portare avanti una politica fortemente nazionalista, della quale rivendichiamo il nome nel simbolo.
Invitiamo tutti gli organi di stampa a prendere in esame questo nostro comunicato, in modo tale da evitare in futuro altri seccanti equivoci.

La Segreteria Nazionale
Ufficio Stampa
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 15 giugno 2009

M.S.N.: commenti alle elezioni e futuro d'area

Come avevamo ampiamente previsto e annunciato, l’esito delle ultime elezioni europee si è rivelato un’ennesima batosta elettorale per tutti i partiti di quest’area politica.
A coloro che hanno tentato la strada solitaria (voluta o forzata), così come a quelli che hanno sperato di arrivare chissà dove con alleanze totalmente fuori dall’ordinanza (tanto che gli elettori hanno espresso chiaramente il giudizio in merito), avevamo preannunciato già tempo prima che non avrebbero mai potuto raccogliere sufficienti consensi per superare lo sbarramento del 4%. Solo una politica unitaria, con la costruzione di una coalizione che legasse insieme tutti i partiti di destra, avrebbe forse fatto avvicinare questi soggetti allo sbarramento, probabilmente innescando un meccanismo di fiducia anche negli stessi elettori che da tempo non ci votano più, scegliendo altri partiti o l’astensione. Ma appunto ognuno ha corso per il proprio orticello e, come prevedevamo, oggi sono qui a scannarsi con le solite dichiarazioni post-elezioni, per essersi reciprocamente calpestati i piedi e per essersi portati via qualche voto qua e là.
Inoltre, come se non bastasse, alcuni si pavoneggiano esibendo la conquista di un voto in più rispetto al proprio dirimpettaio, o rispetto alla tornata precedente, oppure ancora facendo credere che il successo in qualche piccolo paese o quartiere di poche anime valga come una vittoria ai mondiali di calcio. Siamo al ridicolo, ma siamo in fin dei conti alle solite. Non c’è più da meravigliarsi....
Nel frattempo prendiamo atto che il leader di Fiamma Tricolore è tornato a chiedere la costruzione di un partito unico. Questa volta ci sentiamo di condividere, poiché abbiamo a disposizione circa un anno (prima dei prossimi impegni elettorali) per avviare un serio dibattito e confronto fra le parti, senza la frenesia di formare qualcosa in tempo per le elezioni (come invece si sarebbe verificato tre/quattro mesi fa), rischiando quindi di bruciare un’occasione che invece si rivelerà determinante per il futuro prossimo di quest’area.
Abbiamo tutto il tempo per chiarire questioni che ci hanno diviso in passato, abbiamo tutto il tempo per fare proposte concrete sotto ogni aspetto, abbiamo tutto il tempo per creare delle convergenze, ed è l’unica strada percorribile rimastaci fra le mani.
Ma questo tempo a nostra disposizione non può e non deve essere sottovalutato e men che meno sperperato. Bisogna darsi da fare immediatamente, perchè la strada per costruire qualcosa di ambizioso richiederà molte riunioni, molti confronti, molti dibattiti ed anche inevitabili scontri (su cui indubbiamente bisognerà lavorare per chiarirli e non dover più affrontarne degli altri in futuro). Ci vuole tempo e ne abbiamo, però serve mettersi al lavoro tutti quanti insieme e subito.
Attendiamo che nelle prossime settimane tutti facciano le loro riunioni con i rispettivi direttivi nazionali, per poi dare il via a quanto tutti da anni auspichiamo in questa area.
Il tempo è scaduto. Se non vogliamo scomparire per sempre è tempo di maturare veramente. Noi aspettiamo fiduciosi....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 13 maggio 2009

ACCORDI ELETTORALI E INDICAZIONI DI VOTO

Dopo aver vanamente tentato a lungo di convincere tutte le forze politiche di destra ad unirsi per costruire un’unica coalizione in vista delle elezioni europee, abbiamo nostro malgrado dovuto scegliere in queste ultime settimane di tirarci silenziosamente in disparte, preferendo rimanere semplici spettatori piuttosto che inutili complici dell’ennesima controproducente battaglia fratricida e suicida interna alla nostra area politica.
I ripetuti appelli al superamento delle divisioni, al porre da parte gli individualismi e gli egoismi, a sorvolare sui rancori reciproci, ad evitare inutili prove di forza, non sono serviti a nulla. La nostra proposta di formare una coalizione, sotto forma di lista unica, da presentare in vista delle elezioni europee di giugno, non ha avuto alcun seguito, se non attraverso proposte apparentemente similari (e in certi casi pure stravaganti) di altre forze politiche, probabilmente dettate più dall’obbligo di soddisfare esigenze puramente personali, che non da un sincero convincimento al conseguimento dell’unità d’area.
Alla fine dei conti si è riproposto ciò che immaginavamo da mesi: tre schieramenti, esattamente gli stessi silurati alle elezioni politiche del 2008, con poche varianti (chi da solo e chi alleato con partiti discutibili e totalmente in contrasto con l’area) scendono nuovamente in cortile a difendere il proprio orticello, pronti ad una spietata ed inutile concorrenza con il proprio vicino di casa. Mentre gli altri (Pdl-Lega-Udc-Pd-Idv) conquisteranno (chi più, chi meno) vasti terreni, facendo tabula rasa anche in Europa, i nostri invece rimarranno qui ad insultare il proprio vicino di casa, accusandolo di avergli “rubato” un centimetro del suo spennacchiato cortile. Ci dispiace, ma noi a questa farsa non vogliamo proprio prendere parte, ed infatti ci siamo chiamati fuori.
Se si accettava il nostro contributo, lo si doveva fare partendo da basi serie. Noi siamo sempre disposti a far parte di una coalizione che raggruppi tutte le forze politiche di destra (sia essa radicale, sociale e nazionalista); non possiamo dirci invece altrettanto disposti ad entrare a far parte di un gruppo riservato a pochi intimi.... O tutti insieme, o non ne vale proprio la pena. Questa era ed è la condizione anche futura da cui intendiamo partire. I diktat verso questo o quel partito, verso questo o quel leader, a noi non stanno bene, da qualunque parte essi sopraggiungano. Non siamo assolutamente disposti a fare cernite di uomini e movimenti d’area a nostro singolo piacimento: per noi i camerati rappresentano una cosa sola, a prescindere dalla diversità con la quale ci si pone su alcune tematiche o con la quale si sviluppa la propria metodologia. Inoltre non ci sembra proprio che siamo nella condizione di poterci permettere addirittura di scegliere chi può entrare e chi deve restare fuori. Qui invece abbiamo la presunzione di essere agli stessi livelli del Pdl, dove si può alzare ed abbassare il pollice a seconda del candidato e del partito che si presenta al nostro cospetto. Forse dovremmo tutti scendere dal gradino virtuale sul quale crediamo di essere saliti, anziché permetterci di aprire e chiudere porte, tanto piccole da cui non passano neppure i nani (con tutto il rispetto per la categoria).
Se invece si continua con queste beghe da condominio, allora preferiamo rimanercene in disparte, quantomeno non saremo parte in causa di un tracollo annunciato e voluto dall’atteggiamento sbagliato di chi si autoproclama rappresentante dell’unica parte percorribile. A questi livelli, non ci è interessato per nulla prendere posizione a favore di questo o quel gruppuscolo, solo per avere la speranza magari di essere candidati in qualche loro lista locale o addirittura al parlamento europeo. Il sottoscritto, in qualità di segretario nazionale di un movimento dell’area, poteva benissimo siglare un accordo con questo o quel gruppo, ottenendo di inserire il proprio nome e magari quello di qualche altro mio collaboratore, nelle liste elettorali. Ma io non sono qui in cerca di avventure, e nemmeno intendo fare del M.S.N. un mezzo esclusivo a mio uso e consumo per tentare vanamente di intraprendere una carriera politica, come invece spesso accade in altri lidi; è una questione di serietà e moralità, che per quanto ci riguarda non ce la sentiamo affatto di trascurare. Soprattutto alla luce della nostra battaglia unitaria, mi rifiuto categoricamente (e con me tutti i componenti del M.S.N.) di dare alito ad eventuali polemiche future per il solo fatto di aver scelto gli uni piuttosto che gli altri. Non vogliamo proprio entrare in queste controproducenti dispute. Vogliamo invece parlare un linguaggio nuovo, serio, diverso dal disco rotto che si protrae da diversi anni in quest’area. Solo quando tutti dimostreranno maturità e sincero attaccamento agli ideali che andiamo professando, decidendo quindi di avviare finalmente un confronto fra tutte le componenti al fine di unire le nostre forze e creare una coalizione (poiché attualmente il partito unico è ancora improponibile) allora ci siederemo ben volentieri al tavolo insieme agli altri, per portare il nostro umile contributo.
Perciò al momento abbiamo rifiutato di siglare accordi con chiunque, rinunciando inoltre a partecipare a tutte le competizioni elettorali di giugno (europee ed amministrative).
Per quanto concerne le indicazioni di voto, pur spinti da un istintivo desiderio di astenersi, per tutte le ragioni poc’anzi elencate, riteniamo invece un dovere esplicare comunque il nostro sacrosanto diritto di recarci alle urne.
Come alle elezioni del 2008, sentiamo di condividere molte delle proposte politiche avanzate da Forza Nuova, (che a nostro avviso è stato anche l’unico movimento fra i tre principali d’area ad aver realmente tentato di creare una lista unitaria). Pertanto esprimeremo la nostra preferenza di voto in favore di Forza Nuova e del suo principale candidato, l’On. Roberto Fiore (del quale tra l’altro apprezziamo il serio impegno profuso in questi dodici mesi da europarlamentare).
La nostra coscienza, così come l’amore infinito che abbiamo verso i nostri ideali e soprattutto verso la nostra Patria, i quali ideali sono infinitamente superiori a qualunque falso profeta pretenda di rappresentarli, ci impone pertanto di aiutare comunque i nostri camerati, sia a livello europeo sia a livello amministrativo, nell’ingenua speranza di avere almeno un rappresentante di quei valori che nessun altro in Italia è più disposto a portare avanti e a difendere. Non si tratta di un atteggiamento contraddittorio, come qualcuno potrebbe essere indotto erroneamente a pensare, casomai è quel senso di fratellanza cameratesca che ci impone di credere e aiutarci, anche quando invece avremmo serio motivo di dubitare e di lasciar perdere tutto.
Noi in tutto questo dimostriamo certamente maggior senso di responsabilità rispetto agli altri, a prescindere dall’opinione che possiamo avere verso questo o quel partito. Avremmo tanti motivi per portare rancore (a partire dal fatto che si continua a distruggere l’area, anziché rinforzarla) ma di fronte a certe necessità siamo certamente persone che agiscono con maturità, dimostrando di non soffrire affatto di smania di “potere” individuale.
Per tutto il resto, attenderemo la fine di quest’ultima ubriacatura collettiva chiamata elezioni, per sperare poi di cominciare un serio e costruttivo dibattito. Forse, dopo l’ennesima batosta, sarà la volta buona che inizieremo a fare politica in modo serio.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

ELEZIONI EUROPEE 2009
Il Movimento Sociale Nazionalista comunica ufficialmente quanto segue: in occasione delle elezioni europee 2009, il nostro movimento ha deciso di sostenere attraverso il voto, la lista di Forza Nuova,con preferenza al suo candidato principale,l’On. Roberto Fiore.Tutti i nostri militanti e simpatizzanti sono invitati e tenere in considerazione lapreferenza di voto indicata dal partito.

Ufficio Stampa
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 4 maggio 2009

TIBET LIBERO!

Nel completo disinteresse della comunità internazionale, nella voluta indifferenza dei poteri forti che necessitano di curare i propri interessi commerciali, nel silenzio complice e oscurantista della maggioranza dei media, continuano intanto da parte della Cina le persecuzioni e la totale repressione del popolo tibetano.
Dal 1950 (anno dell’invasione) ad oggi, oltre un milione e duecento mila persone sono morte, sei mila monasteri sono stati distrutti, tutte le risorse umane e naturali dissanguate, alla quale si aggiunge una strategica invasione costituita dall’afflusso massiccio di immigrati cinesi, atta ad annientare totalmente l’identità tibetana (tanto che il popolo nativo oggi è rimasto oramai una minoranza).
Inoltre, da mezzo secolo continuano le vessazioni verso la popolazione, negando i più elementari diritti dell’uomo: è negata la libertà di culto, la libertà di parola, la sovranità nazionale, e chiunque si ribelli viene arrestato e poi trucidato. Le torture sono all’ordine del giorno, migliaia di uomini vengono arrestati per un nonnulla, le donne vengono costrette ad abortire e quasi tutte vengono sterilizzate. Intanto le basi militari cinesi aumentano, come i campi di concentramento e le miniere di uranio, le cui scorie radioattive stanno condannando alle malattie ed alla morte migliaia di tibetani. A causa di ciò, nascono bambini deformi, i campi non danno più frutti (riducendo pertanto alla fame la popolazione, la cui sopravvivenza si basa principalmente sul sostentamento agricolo) le acque ed i fiumi sono contaminati ed anche gli animali inevitabilmente s’ammalano e muoiono.
A questa infamia noi ci ribelliamo categoricamente e continueremo a denunciarne i misfatti, quand’anche fossimo gli unici rimasti a farlo.
Chiediamo al nostro governo di bloccare tutte le importazioni dalla Cina, chiediamo di boicottarne i prodotti, chiediamo di far rientrare immediatamente il nostro ambasciatore da Pechino con tutta la sua delegazione. Chiediamo di muoversi in maniera ferrea in sede internazionale, lavorando con gli altri paesi per frenare le barbarie comuniste in terra tibetana, imponendo alla Cina di fermarsi, a questo punto anche con l’uso della forza se necessario.
Il tempo dell’indulgenza verso i crimini cinesi deve terminare. Non possiamo più permettere che sporchi interessi commerciali abbiano il sopravvento sui diritti dell’uomo e sulla sacrosanta libertà di un popolo a vivere libero e sovrano sulla propria terra. Noi siamo e saremo sempre dalla parte del popolo tibetano e del suo leader, il Dalai Lama. Contro l’invasione cinese e contro le barbarie comuniste!
Uniti dal grido: Tibet Libero!

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 28 aprile 2009

28 aprile 1945-28 aprile 2009: in ricordo di Mussolini e di altri 18 ITALIANI massacrati dalla furia comunista

Nella ricorrenza, oggi 28 aprile 2009, dell’anniversario della morte di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e di tutti i ministri e personalità della Repubblica Sociale Italiana trucidati a Dongo sessantaquattro anni fa, il Movimento Sociale Nazionalista vuole esprimere il proprio commosso ricordo, garantendo al contempo di continuare a portare avanti il compito che ci siamo prefissati nel voler fare luce a tutti i costi su quegli avvenimenti, in gran parte ancora celati dal mistero.
La nostra missione, atta a ricercare la verità e rendere giustizia morale, storica e giuridica alle vittime di quei barbari e vili omicidi, proseguirà imperterrita al fine di ottenere il risultato auspicato, contro ogni boicottaggio, contro ogni censura, contro ogni tentativo di sminuire, dimenticare o impedire il lavoro svolto fin qui, sia da alcuni rispettabili storici, sia dal nostro stesso gruppo di ricercatori.
Di seguito vogliamo ricordare gli uomini assassinati barbaramente e senza processo in quel tragico ed infame 28 aprile 1945:
- Benito Mussolini (Capo di Stato della Repubblica Sociale Italiana. Ex Presidente del
consiglio del Regno d’Italia)
- Claretta Petacci (Civile. Amante di Mussolini)
- Alessandro Pavolini (Segretario del Partito Fascista Repubblicano),
- Francesco Maria Barracu (Sottosegretario alla presidenza del consiglio)
- Ferdinando Mezzasoma (Ministro della cultura popolare)
- Augusto Liverani (Ministro delle comunicazioni)
- Paolo Zerbino (Ministro dell’interno)
- Ruggero Romani (Ministro dei lavori pubblici)
- Paolo Porta (Federale di Como)
- Idreno Utimpergher (Comandante delle brigate nere empolesi)
- Luigi Gatti (Segretario di Mussolini)
- Ernesto Daquanno (Giornalista e Direttore dell’Agenzia Stefani)
- Pietro Calistri (Ufficiale dell’aeronautica militare repubblicana)
- Goffredo Coppola (Rettore all’università di Bologna)
- Vito Casalinuovo (Colonnello della GNR e aiutante di campo di Mussolini)
- Mario Nudi (Impiegato della confederazione fascista dell’agricoltura)
- Nicola Bombacci (Pubblicista, fra i fondatori nel 1921 del partito comunista italiano....)
- Marcello Petacci (Civile. Fratello di Claretta)
- Achille Starace (Civile. Ex Segretario del Partito Nazionale Fascista. Allontanato dalla
vita politica nell’ancor lontano 1939, emarginato da tutto, ma nella pazzia generale
preso mentre correva per la strada in tuta ginnica e messo nel calderone delle vittime).

A tutti loro esprimiamo il nostro sentito ricordo e dedichiamo un forte PRESENTE!

Il Movimento Sociale Nazionalista

martedì 21 aprile 2009

ABOLIAMO IL 25 APRILE!

In questi giorni dove fervono gli ennesimi ipocriti preparativi da parte di tutte le istituzioni, sia nazionali che locali, nel mettersi in fila a celebrare una ricorrenza infame come il 25 aprile, noi del Movimento Sociale Nazionalista, in linea con i nostri ideali, ci prepariamo a controcelebrare in tutta Italia attraverso la diffusione di volantini che recitano chiaramente il nostro pensiero sull’argomento:

Aboliamo il 25 aprile!
Una celebrazione infame che è basata sul tradimento della Patria, sui crimini efferati del comunismo, sulle tante menzogne storiche e soprattutto sul massacro dei vinti.
Una ricorrenza che provoca ancora oggi solo odio e divisioni fra intere generazioni, vecchie e nuove. Ne vale proprio la pena?
Noi diciamo no!
Smascheriamo finalmente questa colossale farsa!
Liberiamoci da quest’ipocrita imposizione!

Come sempre, coerentemente dalla parte della Patria e delle nostre radici politiche.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 23 marzo 2009

Novantesimo anniversario dei Fasci Italiani di Combattimento

Ricorre oggi, 23 marzo 2009, il novantesimo anno della fondazione dei fasci italiani di combattimento, ovvero, l’inizio del fascismo.
Ricordiamo con grande onore questa data, perché è il punto di partenza della storia dalla quale proveniamo, il momento in cui furono poste le radici dell’idea che è stata la più audace, la più originale, e la più mediterranea ed europea delle idee.
Rendiamo pertanto omaggio ai nostri predecessori, al loro sacrificio per la causa sia politica che nazionale, giurando ancora una volta fedeltà a quei valori nei quali crediamo fermamente ed in cui vi è il nostro sacrosanto titolo ad esistere.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 18 marzo 2009

Quattro proposte concrete per un progetto unitario a destra

Il Movimento Sociale Nazionalista, saldamente convinto della necessità di creare una coalizione che comprenda tutti i partiti di destra, condizione vitale per poter proseguire nella realtà politica attuale, promuove concretamente un piano di lavoro atto a tale scopo, proponendo 4 punti essenziali da offrire subito come base di partenza per questo progetto:

1- creare una coalizione che includa tutti i movimenti e partiti dell’area politica di destra, senza distinzioni e senza esclusioni a priori o diktat di ogni genere. Si dovrà pertanto lasciare fuori ogni sorta di controversie personali, ogni spirito di rivalsa, ogni forma di individualismo. Non vi dovrà essere più spazio né per rancori, né per personalismi.
2- scegliere un nome ed un simbolo per la coalizione che rappresenti tutte le anime politiche chiamate a farne parte, e che sia strategicamente d’impatto e facilmente identificativo, sia per farci conoscere e riconoscere, sia per avvicinarci maggiormente al consenso della gente (specie d’area).
3- nominare un leader della coalizione, rispettabile e carismatico, da scegliere come portavoce e candidato principale, possibilmente non iscritto a partiti politici. Si deve pertanto escludere di sceglierlo tra uno dei segretari dei rispettivi partiti, in modo tale da evitare litigi o diktat dettati da risentimenti o pregiudizi verso la singola nomina. *
4- a livello locale, accettare di appoggiare il candidato migliore, più stimato, più rappresentativo per la coalizione, garantendo allo stesso tempo che tutti i movimenti facenti parte della lista unitaria possano ottenere di avere lo stesso numero di capolista, suddivisi in tutta Italia, assegnandoli in base alla singola realtà locale. Stesso discorso per la formazione delle liste elettorali, dove si dovrà garantire a tutti i partiti della coalizione lo stesso numero di candidati. (Esempio. Se siamo presenti in 100 comuni, e la nostra coalizione è formata da 5 partiti, dobbiamo garantire che ognuno possa avere 20 candidati sindaci appartenenti al proprio partito distribuiti nelle varie città scelte, appoggiati da tutto il resto del gruppo. Allo stesso modo nella presentazione della singola lista, in cui ipotizziamo vi siano 30 nomi, i posti per i candidati vanno equamente distribuiti in un numero di 6 per partito. La graduatoria, cioè l’inserimento nelle liste in ordine dal primo all’ultimo va attuata in base al valore dei singoli candidati, in base alla forza del singolo partito in quella città, e comunque alternate equamente, magari a rotazione).

Queste sono le nostre proposte per iniziare seriamente a dibattere e per costruire il progetto unitario di una coalizione di tutti i movimenti di destra.
Lasciamo ora agli altri i tempi e i modi per riflettere ed accettare quanto sopra auspicato, o di avanzare eventualmente qualcosa di analogo o alternativo.

* note sul punto 3
Il Movimento Sociale Nazionalista ha già in mente una rosa di nomi proponibili per la carica di leader della coalizione. Su tutti, il nome che ci sentiamo di proporre fin da ora è quello dell’ apprezzato giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, persona di sicura preparazione politica, di provata fede e coerenza nei nostri ideali, di intelligenza, cultura e capacità dialettica, di abilità nel confronto con gli avversari e di ottima predisposizione nel sapersi relazionare con il pubblico e con i mezzi d’informazione, oltre che persona stimata in modo trasversale da tutta l’area di destra. Siamo certi che potrebbe essere un nome ideale per rappresentarci in ogni sede, anche perché giovane e nuovo rispetto ai politici attuali, oramai superati.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

Attenzione al pericolo slavo: sospendere subito Schengen!

Da diversi mesi proseguono senza sosta le sconsiderate iniziative intraprese dal nostro governo per far entrare quanto prima la Croazia in Europa (si parla già a partire dal 2010).
A prescindere dalla nostra totale contrarietà a questo progetto, espressa più volte, per ragioni derivanti dalla questione irrisolta sul tragico esodo degli istriani, fiumani e dalmati e relative conseguenze (in tal senso si attende ancora giustizia), dobbiamo comunque rilevare che ben altre questioni ora rischiano di entrare in ballo.
Con l’ingresso della Croazia nella comunità europea, alla quale s’aggiungerà pure quello del Montenegro,(sponsorizzato direttamente dal premier Berlusconi) il nostro paese sarà inevitabilmente preso di mira da una forte ondata di immigrati e di delinquenti, pronti ad imperversare sulle nostre terre, al pari del fenomeno che stiamo purtroppo già vivendo a seguito dell’entrata della Romania nell’area Schengen.
In particolar modo facciamo notare fin da subito alle istituzioni e alle autorità competenti, che sono già pronti ad arrivare sul nostro territorio migliaia di zingari con cittadinanza croata, (stessa cosa per quanto riguarda i montenegrini) così come migliaia di criminali e banditi senza scrupoli, che già il nord-est dell’Italia ha avuto la disgrazia di conoscere in più occasioni (in particolare, attraverso le sanguinose rapine nelle abitazioni).
A questo punto esortiamo il nostro governo a rispettare le promesse fatte nella scorsa campagna elettorale, provvedendo immediatamente all’uscita dai trattati di Schengen, in modo tale da arginare il già dilagante problema immigratorio e criminale derivante dalla Romania, ed in vista dell’imminente ingresso croato e successivamente anche di quello montenegrino da frenare preventivamente ogni possibile altra tragica escalation di delinquenza e penetrazione immigratoria nel nostro territorio (da questi due paesi si prevede l’arrivo di quasi un milione di persone, al pari dell’attuale presenza rumena). Tutto ciò non è più sostenibile, e ancor meno tollerabile.
Chiediamo pertanto di farci trovare pronti nel bloccare ogni altra insostenibile invasione di immigrati e di criminali, non ripetendo più lo stesso tragico errore commesso con la Romania. Siamo ancora in tempo per avviare tutte le misure necessarie al contrasto di tale invasione, quindi questa volta il governo Berlusconi non ha più scuse. Se non darà seguito a queste misure, insistendo invece con gli stessi errori del passato, dovrà allora assumersi tutte le responsabilità di fronte al paese e di fronte alla storia nell’aver condotto alla catastrofe la nazione italiana ed il suo popolo.
In questo caso noi non resteremo certo fermi a guardare, ma agiremo di conseguenza, mobilitandoci adeguatamente al fine di preservare gli interessi della Patria e della sua sacrosanta sovranità.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 11 febbraio 2009

M.S.N.: in merito alla proposta di Romagnoli

Abbiamo letto attentamente il comunicato stampa dell’On. Luca Romagnoli, in merito alla necessità di dar vita ad un partito unico, da presentarsi subito già in vista delle elezioni europee di giugno (il che fa aleggiare un non so che di opportunismo parlamentare, più che di reale convinzione politico/ideologica).
Egli sostiene che liste elettorali, cartelli o coalizioni siano cose ormai superate e che l’unica strada è quella di fondersi in un unico partito (accelerandone i tempi già nel mese in corso).
Pur apprezzando il suo intento unitario, dobbiamo dissentire su alcune questioni per noi essenziali.
Innanzitutto verrebbe da chiedersi come sia possibile pretendere di creare un partito in così breve tempo, con tutte le implicazioni che esso comporta, quando in quindici anni (dal 1995 ad oggi) quest’area politica non è stata in grado (salvo alcune brevi parentesi) nemmeno di coalizzarsi? Come possiamo mettere insieme tante realtà così contrastanti tra loro, mescolandole forzatamente in un unico calderone? Quale sarà in questo caso la strategia, la metodologia, la simbologia, il programma ed il lessico da utilizzare? E siamo certi che una volta individuate queste componenti, tutti si sentiranno per così dire a casa? Siamo certi che le correnti più antitetiche accetteranno di buon grado di stare in un contenitore che per molti aspetti non rappresenta il proprio sentire? Possiamo dire allora che il voler forzare le cose, imponendo a tutti di fondersi in un unico partito, per di più senza avere il tempo sufficiente per discuterne serenamente ed attentamente, sia solo un suicidio politico. E’ un po’ come pretendere di fare indossare a tutti lo stesso paio di scarpe: c’è chi si troverà bene, chi le troverà abbondanti, ma anche chi le troverà strette e alla fine dovrà levarsele per non scoppiare. Un progetto buttato la in quattro e quattr’otto, solo per la necessità di qualcuno di arrivare a superare la soglia del 4% lo trovo sbagliato e per nulla onesto.
Lo ripeto: se in tutti questi anni non siamo stati in grado di allearsi fra tutte le componenti dell’area, a maggior ragione mi domando come sia possibile farlo fondendosi tutti in un partito unico? La fine sarebbe esattamente quella che presto o tardi faranno anche i più grossi Pdl e Pd. I primi presentano già molte crepe, i secondi dopo appena un anno di vita sono già scoppiati, mettendo tutto e tutti al loro interno in discussione. La stessa cosa accadrà a noi se tentiamo senza criterio di imbastire un progetto così ambizioso.
Quello che mi sento di chiedere a tutti è di affrontare questo argomento dopo le elezioni di giugno, prendendoci tutto il tempo necessario per confrontarci, per capire quali linee guida intraprendere, valutando tutti gli aspetti possibili per un eventuale decisione di questo tipo.
Personalmente ritengo necessario il mantenimento delle diverse realtà che compongono l’area, poiché in ognuna di queste vi è rappresentato un modo di sentire e vedere la politica, con metodologia, simbologia e strategia che più si addice alle persone che là risiedono. Ognuna di queste realtà (o correnti) rappresenta una verga che compone il “fascio”. Rifiutarne o rinunciare anche ad una sola di queste comporterebbe lo “sfascio”.... così come forzarne lo scioglimento per far parte di un unico soggetto, senza diritto di reale rappresentanza.
La mia opinione è quella di insistere ancora una volta con la creazione di una coalizione nella quale tutti possano e debbano sentirsi rappresentati. Se c’è l’esigenza di superare questo 4%, lo si può fare anche stando alleati in un unico gruppo, purché si decida prima quale programma, simbolo e metodo utilizzare, tenendo ogni componente allo stesso livello di importanza. Suggeriamo all’On. Romagnoli, così come a tutti gli altri, di pensare innanzitutto a questo progetto di lista comune, superando le attuali barriere che ci dividono. Già questo sarebbe un primo passo importante per avviarsi poi in quel progetto che il leader di Fiamma Tricolore auspica.
Se superiamo questa prima fase di maturità, ovvero l’allearsi tutti insieme, sono certo potremmo ambire poi anche al resto. Ma se rifiutiamo questo primo passo, figurarsi come pretendere di raggiungere quell’altro ( esso sì ben più grande....)
Un passo alla volta, se si vuol realmente cominciare...

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 10 febbraio 2009

FOIBE: noi non scorderemo mai!

Si celebra oggi la giornata nazionale in ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo forzato di oltre 350.000 italiani dalle terre di Istria, Fiume e Dalmazia.
Le truppe slave di Tito, con la complicità dei partigiani comunisti italiani e con l’avallo del Pci di Togliatti, portarono a compimento un vero e proprio genocidio, trucidando decine di migliaia di nostri connazionali, la cui unica colpa era quella di essere italiani.
Tra il 1943 ed 1947 si assisterà impotenti alla pulizia etnica ed al furto di terre storicamente italiane.
Oggi come sempre continueremo a ricordarne l’orrore, perché è solo attraverso la commemorazione che potremo rendere giustizia ad una storia dimenticata, occultata e storpiata per oltre mezzo secolo.
In quest’ottica proseguiremo nel nostro intento di obbligare Slovenia e Croazia a risarcire le terre rubate all’Italia e agli esuli, opponendoci con forza all’ingresso dei croati nella Ue.
In questa giornata sale alto il grido: mai più comunismo! Ed il nostro giuramento: “Foibe: noi non scorderemo mai!”

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 6 febbraio 2009

M.S.N.: condannare gli eredi del Pci alla restituzione dell'oro di Dongo

In merito al colossale furto dell’oro di Dongo da parte dei comunisti, crimine di tale portata che non ha precedenti nella storia, forse nemmeno in quella di tangentopoli, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:
l’oro di Dongo (circa 600 miliardi di lire dell’epoca) rappresentava le riserve auree della Repubblica Sociale Italiana, ovvero, soldi pubblici di appartenenza a tutti gli effetti dello stato italiano. Dal momento che è comprovato che i comunisti razziarono quell’oro, chiediamo che gli eredi del P.c.i. vengano condannati all’obbligo di restituire allo stato italiano tutti i soldi rubati alle casse dell’erario, come avverrebbe per qualunque cittadino s’impossessasse indebitamente di denaro pubblico.
Le forme pratiche che proponiamo per la restituzione alle casse dello stato sono le seguenti:
1-pignoramento dello stipendio a tutti i parlamentari, amministratori, consiglieri regionali
e locali, eletti nelle file dei partiti comunisti, e del Pd (quelli di provenienza ex Ds).
2-pignoramento dei rimborsi elettorali e delle varie forme di finanziamento pubblico ai
partiti comunisti ed al Pd (almeno metà, riferita alla quota Ds).
3-pignoramento e messa all’asta dei beni immobili appartenuti al P.c.i. e passati poi a
Ds e Pd (come ad esempio la sede di “Botteghe Oscure” o la tipografia “L’Unità”).

Siamo certi che un atto di giustizia che attende di esser tale da oltre 60 anni, garantirebbe oggi un importante segnale contro la dilagante corruzione e le ruberie della politica, divenendo anche utile, in questi tempi di crisi, per ristabilire ossigeno nelle casse dell’erario.
Proponiamo di spostare gli introiti derivanti da questi pignoramenti, ai fini di pubblica utilità, con particolare attenzione alle questioni sociali ed alle fasce più deboli.
Siamo certi che i comunisti e gli ex comunisti, vista la loro “propensione” al sociale,
comprenderanno....A meno che di fronte al denaro non si guardi in faccia nessuno....
Del resto un vecchio detto afferma: “morte tua, vita mia....”

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 5 febbraio 2009

M.S.N.: legge elettorale ed alleanze d'area...

Arrivati a questo punto è proprio inutile meravigliarsi, è inutile stracciarsi le vesti e gridare allo scandalo, è inutile sprecare fiumi d’inchiostro per scrivere tutta la nostra indignazione sull’approvazione della nuova legge elettorale per le europee. C’era da aspettarselo, come da tempo andavamo dicendo, nonostante in molti nella nostra area continuavano a farsi pie illusioni, credendo che tutto sarebbe rimasto invariato e che sarebbero riusciti così a racimolare qualche briciola ed un seggiolino a Strasburgo, lasciatoci eventualmente per gentile concessione del signor presidente del consiglio.
Adesso sembriamo cadere tutti dalle nuvole, sembriamo improvvisamente spaesati, tutti con il forte dubbio se continuare nella nostra ostinazione di preservare l’orgoglio personale ed i rancori reciproci, oppure se essere finalmente più maturi (come da anni ci chiede tutta la comunità militante dell’area) ed aprire così una piattaforma per il confronto e raggiungere un accordo per formare una lista unitaria in vista delle elezioni europee.
Siamo sinceri: nessuno di noi entrerà al parlamento europeo e difficilmente ci potremo riuscire anche unendo tutte le nostre forze, figurarsi andando ognuno per proprio conto. Ma questa cosa in molti si ostinano ad ignorarla, attraverso pretestuose motivazioni, unicamente di tipo personale, che pongono diktat verso questo o quel dirigente, o verso questo e quel partito.
L’area politica di destra, sia essa radicale, sociale o in qualunque altro modo la si vuol definire, è destinata all’ennesima delusione, rimanendo fuori pure dall’unico posto dove ancora siamo presenti attualmente, ovvero a Strasburgo. E questo influirà inevitabilmente anche sulla stessa sopravvivenza dei nostri rispettivi movimenti.
Il mese scorso, in un mio comunicato, sostenni che avremmo dovuto aspettare l’ennesima batosta elettorale prima di aprire finalmente gli occhi e porre da parte le ridicole divisioni che attualmente ci tengono ancora lontani. Sostenni che solo dopo quest’ultima ubriacatura collettiva, quali sono le elezioni, riusciremo forse a comprendere che così non può funzionare e che solamente una seria predisposizione agli interessi collettivi della nostra area, anziché quelli puramente personali, potranno forse darci la forza di rinascere ed essere credibili agli occhi della gente. Nessuno vuol più votarci, salvo gli ultimi eroici puri e duri, poiché risultiamo essere solamente dei parenti che si scotennano per l’eredità, lanciandosi reciprocamente accuse, ingiurie e rinfacciandosi colpe più o meno giustificate. Francamente a chi ci segue, a chi andiamo a chiedere il voto, non importa nulla se un segretario di partito ha il dente avvelenato con il suo parigrado di un’altra formazione, se i militanti di un gruppo si sono presi a pedate con quelli dell’altro. Ma questo i cosiddetti leaders e le dirigenze nazionali in carica non intendono capirlo, o semplicemente gli è più comodo continuare a fare orecchie da mercante per difendere il proprio misero orticello.
Per onor di cronaca mi risulta che solo Roberto Fiore di Forza Nuova e Pino Rauti del M.i.s. hanno negli ultimi tempi affrontato seriamente la questione, chiedendo ufficialmente il superamento delle divisioni (cosa per altro fatta anche dal nostro umilissimo movimento già un anno fa). A loro dobbiamo sicuramente dare atto di quest’apertura, così come ad altri piccoli movimenti che ci hanno comunicato gli stessi intenti unitari. Altri partiti invece persistono nel tenere ancora chiusa ogni porta, influendo di fatto in negativo verso ogni possibile progetto coalizzante.
Se dunque ci piace essere così autolesionisti, se ci piace trascinare nell’abisso un’eredità immensa quale tutti i movimenti d’area, chi più e chi meno portiamo avanti, se ci piace restare in tribuna a commentare la partita giocata da altri, anziché tentare di scendere in campo per segnare un goal ed influire sul risultato della gara, allora si proceda pure. Dopo la bastonata di giugno che cadrà inevitabilmente sulle nostre teste cocciute, forse, e ribadisco “forse”, impareremo la lezione. Anche se pare che più di qualcuno continui ad avere la testa dura nonostante le ripetute scoppole di questi ultimi anni.....
A questo punto non ci resta che confidare in un miracolo, attendendo che un po’ tutti restino fulminati dalla luce “divina”, come San Paolo sulla via di Damasco....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 27 gennaio 2009

M.S.N.: ora basta! Fermiamo l'immigrazione.

Stiamo assistendo in questi giorni ad un’innumerevole ondata di violenze e di atti di arroganza da parte di extracomunitari, di clandestini e di immigrati vari.
La rivolta dei clandestini nel Cpt di Lampedusa, le proteste degli africani a Massa, le manifestazioni pro-Palestina prese a pretesto dai musulmani per occupare strade, piazze e luoghi religiosi cristiani, più una serie sconcertante di stupri, rapine e pestaggi ad opera di rom e banditi vari dell’est Europa, dovrebbero far ragionare seriamente le istituzioni su quelli che sono gli immediati provvedimenti da attuare per arginare e sopprimere il fenomeno su larga scala che stiamo subendo.
Invece, sia il presidente del consiglio sia il ministro Maroni continuano ad arrampicarsi sugli specchi, continuano a fare dichiarazioni da campagna elettorale, continuano in questo teatrino del colpo al cerchio ed uno alla botte, temendo o non essendo affatto in grado di mettere in pratica le uniche soluzioni possibili per rendere il nostro paese sicuro sotto ogni aspetto: nazionale, sociale, giuridico e dell’ordine pubblico. Per dirla alla De Niro, questo governo ed in particolar modo Berlusconi e Maroni sono solo “chiacchiere e distintivo”.
Invitiamo per l’ennesima volta le nostre istituzioni a prendere immediati provvedimenti
partendo dagli unici punti possibili per risolvere il problema alla radice:

1) Uscita immediata dai trattati di Scenghen e chiusura delle frontiere. Conseguente
blocco agli ingressi nel nostro paese dei rumeni e degli altri immigrati comunitari
dell’est Europa.
2) Chiusura di tutti i campi nomadi ed espulsione forzata dall’Italia degli zingari.
3) Espulsioni immediate e forzate dei clandestini, entro 24 ore dal loro arrivo. Blocco di ogni concessione di asilo politico. Stop a nuovi flussi o sanatorie. Fuoco contro le imbarcazioni che entrano nelle nostre acque territoriali.
4) Processo per direttissima, con ergastolo e castrazione fisica per gli stupratori. Pena di morte per chi attraverso queste violenze commette pure l’omicidio. Obbligo per
questo tipo di reati alla permanenza della custodia cautelare, senza i benefici dei domiciliari, né del rito abbreviato.
5) Impiego su tutto il territorio nazionale di almeno centomila militari per il contrasto
della criminalità, con regole d’ingaggio che permettano l’uso delle armi e la possibilità di effettuare arresti e blitz.
6) Impedimento agli immigrati ed ai clandestini di effettuare manifestazioni sul nostro
territorio, di qualunque forma. Concessione ai militari di disperdere con la forza delle armi ogni tentativo di manifestare ad opera di questi soggetti.

Lo abbiamo detto molte volte ormai: stiamo vivendo una situazione d’emergenza sotto ogni aspetto, a causa del fenomeno immigratorio. Bisogna perciò porre in atto uno stato d’emergenza nazionale e procedere senza ulteriori tentennamenti con l’attuazione di leggi speciali e fortemente repressive, al fine di ridurre allo zero o quasi la gravità che incombe da tempo nel nostro paese.
Invitiamo altresì il ministro Maroni a dimettersi dalla carica che occupa, poiché ha solamente dimostrato di non essere affatto in grado di risolvere i problemi sulla sicurezza e sull’immigrazione clandestina. Non bastano certo i proclami leghisti per sistemare quest’emergenza, né i provvedimenti farsa. Ci vogliono solamente gli attributi e soprattutto la volontà vera di persone oneste e determinate a ridare l’Italia agli italiani su ogni piano: identitario, sociale, giuridico.
In questo e per questo noi lavoriamo da tempo. Forse siamo rimasti gli unici a farlo veramente, ma non sappiamo se ciò è più un onore o piuttosto un’amara constatazione.....


Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 14 gennaio 2009

M.S.N.: no all'ingresso della Croazia in Europa. Prima vengono i diritti degli esuli.

Gravissime e vergognose le posizioni assunte dal governo italiano, nella persona del ministro degli esteri Frattini, che da Zagabria, il 12 gennaio, impegnato per un vertice con esponenti delle istituzioni croate e slovene ha annunciato la necessità di far entrare a tutti i costi la Croazia in Europa, dichiarando che l’Italia sarà il promotore e l’artefice di quest’ingresso.
In nome di tutti i caduti italiani vittime delle foibe, in nome di tutti gli esuli istriani, fiumani e dalmati che sono stati costretti ad abbandonare quelle terre, le loro case ed i loro beni, esprimiamo il nostro totale sdegno alle parole del ministro Frattini e alla posizione assunta dal nostro governo in favore della Croazia. Definire l’Italia il principale sponsor per l’ingresso dei croati in Europa, e farsi addirittura carico di questa iniziativa, è un insulto alla memoria di chi per causa di quello stato (anche se sotto la federazione jugoslava) ha visto morire i propri cari, ha visto rubare con la forza i propri beni, ha dovuto abbandonare per sempre quelle terre.
Il Movimento Sociale Nazionalista non scorda il passato, a differenza della pseudo“destra” che oggi ci governa, ritenendo perciò necessario intraprendere ogni iniziativa ci sarà possibile per fermare l’ingresso dei croati nella Ue, almeno fino a quando lo stato della Croazia non avrà restituito i beni immobili ed i terreni (ancora di proprietà demaniale) alle famiglie degli esuli e risarcito equamente quelli non più di proprietà pubblica ma ceduti ai privati.
Nel nostro piccolo siamo pronti ad avviare una raccolta firme in tutta Italia per chiedere di porre il veto all’ingresso della Croazia in Europa, certi del fatto che se questo governo non darà seguito alle nostre richieste, sarà inevitabilmente smascherato di fronte alle innumerevoli menzogne raccontate nel corso degli anni. In quel caso tutte le associazioni per i diritti degli esuli sapranno che An, Lega e Pdl gli hanno abbandonati (in realtà non gli hanno mai tenuti in considerazione, se non per ottenerne il voto) stringendo patti scellerati con chi ancor’oggi è nemico del nostro paese e degli esuli stessi. Si vergognino questi avvoltoi senza coscienza e senza morale.
L’Italia ha la possibilità di porre il veto se solo lo volesse, costringendo i croati a cedere su qualcosa che per molti anni non hanno mai voluto nemmeno sentire. Il nostro governo ha il dovere materiale e soprattutto morale di rendere giustizia ai nostri connazionali istriani, fiumani e dalmati, cogliendo al volo l’unica occasione realmente fattibile per risolvere una volta per tutte questa triste faccenda.
Ma a quanto pare, gli interessi economici-commerciali hanno più importanza della giustizia che da oltre 60 anni i nostri connazionali stanno ancora aspettando.
Il Movimento Sociale Nazionalista rimarrà sempre e solo dalla parte degli esuli di Istria-Fiume-Dalmazia, quand’anche fossimo gli ultimi rimasti. Non ammaineremo mai questa bandiera, nè abbandoneremo i nostri sfortunati connazionali che per colpa del becero comunismo hanno vissuto sulla loro pelle un dramma che ancor’oggi persiste.
Non si tratta di un pregiudizio di fondo. Si tratta solo di giustizia. La Croazia avrà tutti i suoi diritti quando avrà prima esplicato tutti i suoi doveri.
Fu già commesso un errore anni fa dando via libera alla Slovenia, che così non ha più dovuto pagare per i suoi crimini. Non commettiamo due volte lo stesso tragico ed infame sbaglio...

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 13 gennaio 2009

L'Associazione culturale Italia Nazionalista Cristiana aderisce in blocco al M.S.N.

Il Movimento Sociale Nazionalista ha il piacere di annunciare ufficialmente l’ingresso nel nostro partito del sig. Dario Reinardi, presidente e fondatore dell’associazione Italia Nazionalista Cristiana.
Con la sua adesione il movimento si assicura una persona di sicuro spessore morale e di grande coerenza politica, insieme alla totale collaborazione sul piano delle attività storico-culturali con l’associazione che egli attualmente presiede.
L’ingresso del sig. Reinardi nel M.S.N. garantisce inoltre l’adesione in blocco di tutti i 13 soci che compongono la sua associazione.
Al sig. Reinardi e a tutti i suoi soci va il nostro più caloroso benvenuto, sicuri di poter insieme svolgere un grande lavoro, negli interessi del movimento e della nostra amata Patria.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

3 gennaio 2008-2009: primo anniversario del Movimento Sociale Nazionalista

In data 3 gennaio 2009, abbiamo celebrato il primo anniversario della costituzione del Movimento Sociale Nazionalista, formazione politica della quale mi pregio d’essere il fondatore ed il segretario nazionale in carica.
I buoni propositi con i quali partimmo un anno fa posso dire essere rimasti sostanzialmente invariati, nonostante i molteplici cambiamenti avvenuti sullo scenario politico, e malgrado una serie di circostanze avverse che hanno rallentato non poco il nostro sviluppo interno.
Ad ogni modo ora è tempo di stilare i primi bilanci di questa nostra esperienza politica.
Da un punto di vista strutturale del partito, bisogna essere sinceri, siamo andati incontro ad alcune difficoltà e di certo le nostre pochissime risorse economiche non hanno agevolato affatto l’andamento di crescita che prevedevamo potesse esserci già nel primo semestre del 2008.
Se a questo aggiungiamo la mancanza di una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, l’impossibilità di avere uno spazio mediatico adeguato, che nel nostro caso era ed è ridotto allo zero, la momentanea indisponibilità di sedi idonee dove introdurre le nostre sezioni, più una serie di lente procedure burocratiche da dover affrontare, il tutto ha inevitabilmente fatto sì che per un certo periodo di tempo ci siamo trovati in una situazione di autentico stallo. Nonostante le innumerevoli difficoltà siamo andati avanti lo stesso, ed è proprio per questo che voglio esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutti i camerati, collaboratori ed iscritti che si sono dati da fare per sopperire comunque a queste carenze, con grande forza di volontà, con spirito di sacrificio, spendendo tutto il proprio tempo libero per la realizzazione di quest’ambiziosa proposta politica. Quel tempo libero, mi preme sottolinearlo, che di fatto è stato tolto alle proprie esigenze personali e soprattutto alle rispettive famiglie. Tutta questa straordinaria prova di dedizione e di sincero attaccamento alla causa che perseguiamo, non possono altro che garantirmi di aver trovato un gruppo di uomini veri, onesti, leali e dal grande spessore morale, senza dei quali il movimento non avrebbe potuto continuare ad esistere tanto a lungo.
A voi tutti va il grande merito dei risultati fin qui ottenuti e la gratitudine per quanto costruito quest’anno all’interno del M.S.N.
I propositi per il nuovo anno saranno perciò mirati per prima cosa a rafforzare la nostra presenza su tutto il territorio nazionale, a fornire sedi stabili ed adeguate ai nostri militanti, a trasformare i nuclei territoriali in vere sezioni, punti di riferimento per ogni camerata che vuole iscriversi, ma anche punti d’appoggio per eventuali collaborazioni con altri movimenti d’area. Per fare tutto ciò c’è senz’altro bisogno ancora del supporto di ognuno di voi, di un maggiore impegno materiale e morale, senza tentennamenti. Questo è un sacrificio che chiediamo nuovamente a tutti coloro che vogliono o vorranno in futuro contribuire alla crescita di questo movimento. Siamo certi che solo percorrendo decisi questa strada potremmo soddisfare le richieste di tutti, a partire da coloro che si sono avvicinati in questi mesi al M.S.N. salvo poi fare marcia indietro perché impossibilitati a trovare dei referenti locali. Quanto al lato economico, faremo tutto quanto ci sarà possibile per sopperire alle carenze attuali, consci del fatto che si può comunque lavorare dignitosamente ed efficacemente anche con quel poco che ci è dato di avere a disposizione. Sotto questo aspetto è importante essere in grado di trovare nuove idee, sviluppando iniziative che garantiscano contemporaneamente introiti e visibilità. Tutto il sostegno ottenuto in questi dodici mesi ci ha fatto comprendere a pieno che il progetto avviato è più che valido e condiviso. Ora non resta che fare in modo di svilupparlo concretamente e definitivamente.
Passiamo ora ai rapporti avuti nell’anno appena conclusosi con le altre forze politiche che gravitano nell’area della destra: qui bisogna fare una serie di riflessioni.
Fin dall’inizio chiedemmo la possibilità di costruire una coalizione che potesse raggruppare tutti i movimenti della destra sociale, radicale e nazionalista, pur mantenendo ognuno la propria identità ed autonomia, al fine di affrontare insieme e con maggior sicurezza, oltre che con più credibilità, le tornate elettorali future, in particolar modo quelle che ci vedranno impegnati nel prossimo giugno.
Questo nostro ripetuto appello, salvo alcune rare eccezioni, non è stato minimamente accolto.
Sapevamo perfettamente che almeno fino al dopo elezioni europee del 2009 non si poteva pretendere nulla di diverso, ma almeno speravamo di poter scorgere all’orizzonte maggior senso di responsabilità da parte di tutti. Il discorso sappiamo essere rimandato alla prossima estate, dopo la conclusione dei giochi elettorali, i quali attualmente sono ancora fonte di un’ultima ubriacatura collettiva. Le previsioni parlano chiaro: per la nostra area si prospetta un’altra solenne delusione, proprio perché nessuno vuole comprendere la necessità di fare un fronte comune. Tutti vanno divisi, tutti torneranno inevitabilmente a casa a mani vuote.
Per onor di cronaca però bisogna dare atto ad alcune forze politiche, nella fattispecie Forza Nuova ma anche realtà più piccole come Azione Nuova, di aver optato per la scelta unitaria. I primi lo hanno fatto attraverso il comunicato ufficiale del segretario Fiore (riproposto poco tempo fa anche sul nostro blog), gli altri rispondendo direttamente con favore al nostro appello unitario. Non è ancora tardi per sperare, ma il punto è che senza l’appoggio anche di Fiamma Tricolore e La Destra, ogni buon proposito di coalizzarsi si rivelerà pressoché ininfluente ai fini elettorali. Perciò, lo dico con un certo rammarico, immagino che questa piattaforma comune alla quale si ambisce non potrà altro che essere presa in esame solo fra sei mesi o forse anche dopo l’estate.
Altra questione sarà invece avviare comunque una collaborazione generale sulle tematiche quotidiane, al di fuori di quelli che sono i giochi elettorali. Da questo punto di vista assicuriamo ai movimenti che ci hanno contattato, così come a tutte quelle realtà politiche locali che ci hanno chiesto una cooperazione sui singoli territori provinciali, che daremo tutta la nostra disponibilità, indipendentemente da quelli che potranno essere i rapporti con i leaders nazionali dei partiti in questione. Anche una semplice raccolta firme su una tematica condivisa, svolta insieme agli altri movimenti, può considerarsi una base di partenza. Noi non poniamo certo veti a nessuno. Tutti i movimenti di destra sono i benvenuti. Speriamo di esserlo altrettanto noi per gli altri, cercando di non dover più assistere alle varie accuse e ad alcune critiche che da quest’area sono gratuitamente giunte al nostro movimento, non tanto per una questione programmatica o metodica, quanto invece per l’idea errata che spesso alberga in questo nostro mondo, nel voler intravede in ogni nuovo partito che nasce una sorta di concorrente, una specie di contenitore atto a disperdere voti ed energie. Nulla di più falso per quanto ci riguarda. I molteplici appelli alla costruzione di una casa comune sono stati portati avanti unicamente dal nostro movimento, senza mai precludere a nessuno il nostro appoggio, senza mai negare di porgere la nostra mano agli altri, senza soprattutto porre alcun veto verso chicchessia Forse è proprio questa propensione a voler perseguire l’unità dei movimenti che ci differenzia da tutti gli altri. Ma questa non vuole essere affatto una polemica, solo un dato di fatto che ci rende di fronte alla storia sereni e con la coscienza pulita.
Quanto ai rapporti più strettamente nel senso del termine, possiamo comunque dire di aver ricevuto sostegno e plausi per le nostre iniziative in modo trasversale da vari esponenti locali ed iscritti di Forza Nuova, Fiamma Tricolore e La Destra. Purtroppo a livello nazionale le cose non sono andate nello stesso modo, nel senso che i contatti sono stati pari allo zero, nonostante la nostra totale disponibilità espressa più volte nel voler farci carico di instaurare un tavolo per avviare un dialogo serio e costruttivo fra tutti i partiti d’area.
Probabilmente solo con Fiore ci potranno essere eventuali confronti, dal momento che egli stesso si è fatto promotore di quanto chiedevamo anche noi fin dall’inizio. Con Forza Nuova sappiamo esserci una grande sintonia, che speriamo si possa trasformare a breve in una vera alleanza. Diverso invece è il percorso con gli altri partiti, che allo stato attuale delle cose è ridotto unicamente a qualche sporadico contatto con alcuni esponenti locali. Ciononostante ribadiamo fiduciosi il nostro auspicio che il 2009, nel suo secondo semestre, porti finalmente ad un cambiamento di mentalità e ad una maggiore volontà da parte di tutti di aprirsi agli altri senza remore.
Passando alle attività del movimento, ci tengo con orgoglio a sottolineare le iniziative che abbiamo lanciato sul finire del 2008, e che speriamo possano diventare una grande battaglia che ci contraddistinguerà nel nuovo anno. Il referendum per il blocco dell’immigrazione islamica, il ripristino dei nostri valori e delle nostre tradizioni ovunque saranno colpite, il taglio drastico agli stipendi dei parlamentari, benefici inclusi, la reazione contro lo stalinismo europeo, per la costruzione di una nuova Europa. E non ultimo l’appoggio ad iniziative urgenti avviate da altri movimenti come il mutuo sociale. Per non scordare infine i dieci punti che nei giorni scorsi abbiamo proposto per risolvere la questione clandestini.
Siamo certi che su questi principali temi si possa collaborare tutti insieme, camerati di ogni provenienza partitica, cogliendo così al volo l’occasione per unire almeno in questi frangenti tutte le nostre forze. Noi siamo qui, io sono qui. Sempre a disposizione per l’interesse della Patria e del popolo italiano.
Vogliamo infine ringraziare quanti ci hanno riservato nel corso dell’anno attestati di stima, vicinanza ed incitamento a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso, scrivendoci lettere a volte brevi ma significative, altre volte profondamente intense.
Un ringraziamento anche ai bloggers che si sono spesi per rendere vivo lo spazio di questo sito. Lo abbiamo riservato per voi, per la vostra libertà d’espressione. Fatene sempre un uso serio e costruttivo.
A tutti voi, camerati e italiani che ci siete stati vicini in questo 2008, esprimo la mia personalissima gratitudine. Auguri di buon 2009 a tutti. E che Dio ci assista.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 9 gennaio 2009

L'invasione dei clandestini continua.... Governo italiano, se ci sei batti un colpo!

I circa duemila clandestini sbarcati sulle nostre coste durante la settimana di natale rappresentano l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quanto andavamo dicendo da tempo: questo governo, al pari di quello precedente, non è affatto in grado di poter gestire la piaga dell’immigrazione irregolare, né probabilmente intende farlo davvero.
I proclami in pompa magna da parte dei leghisti durante la campagna elettorale, le tanto decantate espulsioni, le promesse di rigidi pattugliamenti, e più in generale tutte quelle ridicole speranze che giungevano dal roboante quanto tragicomico accordo con la Libia, non hanno prodotto alcun frutto.
L’invasione procede senza sosta e senza il minimo intervento da parte delle istituzioni per frenare in qualche modo, qualsiasi modo, un processo tanto enorme quanto dannoso per il nostro paese. E non bastano alcune decine di rimpatri voluti dal ministro Maroni per poter illudersi di risolvere la questione, a meno che questo non gli serva per gettare altro fumo negli occhi agli italiani e tenerli calmi, dal momento che si ritrovano tutti comprensibilmente infuriati. Non è forse proprio per la questione immigrazione che hanno vinto le elezioni i signori della lega e del pdl? Già, ma tant’è....
Tralasciamo le ridicole posizioni del nostro premier, che prima promette l’uscita dai trattati di Scenghen,(durante la campagna elettorale) salvo poi ritirare la proposta (a vittoria ottenuta); facciamo finta di dimenticarci delle sue parole d’ordine, come “fermezza” e “tolleranza zero”, salvo poi dimostrarsi debole e vassallo dei diktat europei; tralasciamo pure l’ingenuità con cui s’è fatto abbindolare per l’ennesima volta da quel Gheddafi che tutto vuole, fuorché essere d’aiuto al nostro paese. Verrebbe infatti da chiedersi come sia possibile che il signor presidente del consiglio non abbia ancora compreso che è in atto un processo di invasione di stampo islamico del nostro continente, al fine di conquistarci non più con le armi, bensì con l’innumerevole presenza sui nostri territori, e che proprio la Libia, paese musulmano, si fa carico di favorire questo tragico progetto, lasciando appunto partire migliaia di clandestini verso le nostre coste (guarda caso tutti di provenienza nordafricana, mediorientale, ed islamica in generale).
Possiamo tralasciare tutto quanto hanno fin qui detto e fatto (o meglio, non fatto), ma non possiamo permettere che la situazione continui a restare pressoché immutata negli anni, con l’unica conseguenza di degenerare, danneggiando l’Italia settimana dopo settimana, mese dopo mese. Su questo punto non possiamo proprio transigere. Ed allora viene da chiedersi sarcasticamente: governo italiano, se ci sei batti un colpo.... Sì perché fin’ora abbiamo solo sentito proclami, ma nella concretezza delle azioni sono stati unicamente degli ectoplasmi... Quanto deve persistere questa pantomima? Quanto ancora intendono affidarsi alle chiacchiere, e quando invece ai fatti prendendo seri ed efficaci provvedimenti? Attendono forse una rivolta popolare? Attendono forse che gli italiani comincino a farsi carico da soli di risolvere la questione? Non ci si lamenti allora se poi cominceranno a verificarsi azioni di intolleranza nei riguardi di questa ondata di invasori, per cacciarli, per costringerli ad andarsene dalla nostra terra. Poiché, ci dispiace per i soliti ben pensanti e buonisti di professione, il popolo italiano ne ha le scatole piene di veder usurpare la propria terra, i propri diritti di cittadini, e soprattutto quei denari pubblici che andrebbero investiti a beneficio di tutti, anziché dirottati al mantenimento di questi disperati di ogni provenienza.
Per conto nostro, invece che perderci in altre inutili chiacchiere ed in sterili propagande elettorali, vogliamo piuttosto offrire il nostro contributo alla risoluzione del problema, rilanciando un piano concreto che invitiamo il governo a prendere in seria considerazione.
Il Movimento Sociale Nazionalista ribadisce quindi la sua linea di fermezza e chiede al premier Berlusconi e al ministro Maroni di adottare immediatamente delle misure speciali per arginare questo fenomeno oramai fuori controllo, partendo dai seguenti dieci punti:

1- chiusura immediata delle frontiere ed uscita dai trattati di Scenghen
2- schieramento della marina militare a presidio delle coste nazionali, e dell’esercito a presidio dei valichi di frontiera
3- regole d’ingaggio speciali che consentano ai nostri militari di fare fuoco contro qualunque
imbarcazione violi le nostre acque territoriali (come avviene in altri paesi tipo la Grecia).
4- divieto assoluto di andare a soccorrere le imbarcazioni che si trovano fuori dalle nostre acque
territoriali, lasciandole invece andare incontro al proprio destino.
5- espulsione immediata e forzata (attraverso rimpatri con aerei e navi) entro 24 ore di
qualunque clandestino sia giunto sul nostro territorio. I clandestini di cui si ignora il paese di
provenienza, dovranno comunque essere riaccompagnati al confine, e nel caso di irregolari
giunti via mare, andranno ricaricati sulle carrette e riaccompagnati fuori dalle nostre acque
territoriali.
6- divieto per almeno 5 anni di rilasciare concessioni di asilo politico (questo perché nel corso
degli anni è diventato un pretesto con cui gli irregolari, facendone richiesta, riescono a restare
molto tempo nel nostro paese, evitando così le espulsioni).
7- interruzione immediata degli accordi stipulati con la Libia, a partire dall’erogazione di denaro
pubblico per il pseudo risarcimento.
8- blocco dell’immigrazione e di tutti i ricongiungimenti famigliari (per almeno 5 anni).
9- Stop ad ogni sanatoria per extracomunitari.
10-Avvio di un graduale rimpatrio degli immigrati, man mano che scadono i permessi di
soggiorno.
Noi crediamo che sia solo questa la via per una sana e drastica soluzione al cancro immigratorio che sta devastando la nostra nazione. Non è più tempo di perdersi in chiacchiere, né tanto meno è pensabile trovare altre soluzioni più morbide al contrasto del problema. Il tempo del buonismo è scaduto. Ora è giunto il tempo di attuare leggi speciali e dure, poiché è la situazione in cui siamo sprofondati che ce lo impone. In questi casi di estrema emergenza, non resta altro che attuare estremi rimedi. Diversamente da ciò, sarebbe e sarà inesorabilmente la fine......

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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Siamo un movimento politico nazionalista a carattere sociale. Per contattarci: mov-soc-nazionalista@libero.it