Stiamo assistendo in questi giorni ad un’innumerevole ondata di violenze e di atti di arroganza da parte di extracomunitari, di clandestini e di immigrati vari.
La rivolta dei clandestini nel Cpt di Lampedusa, le proteste degli africani a Massa, le manifestazioni pro-Palestina prese a pretesto dai musulmani per occupare strade, piazze e luoghi religiosi cristiani, più una serie sconcertante di stupri, rapine e pestaggi ad opera di rom e banditi vari dell’est Europa, dovrebbero far ragionare seriamente le istituzioni su quelli che sono gli immediati provvedimenti da attuare per arginare e sopprimere il fenomeno su larga scala che stiamo subendo.
Invece, sia il presidente del consiglio sia il ministro Maroni continuano ad arrampicarsi sugli specchi, continuano a fare dichiarazioni da campagna elettorale, continuano in questo teatrino del colpo al cerchio ed uno alla botte, temendo o non essendo affatto in grado di mettere in pratica le uniche soluzioni possibili per rendere il nostro paese sicuro sotto ogni aspetto: nazionale, sociale, giuridico e dell’ordine pubblico. Per dirla alla De Niro, questo governo ed in particolar modo Berlusconi e Maroni sono solo “chiacchiere e distintivo”.
Invitiamo per l’ennesima volta le nostre istituzioni a prendere immediati provvedimenti
partendo dagli unici punti possibili per risolvere il problema alla radice:
1) Uscita immediata dai trattati di Scenghen e chiusura delle frontiere. Conseguente
blocco agli ingressi nel nostro paese dei rumeni e degli altri immigrati comunitari
dell’est Europa.
2) Chiusura di tutti i campi nomadi ed espulsione forzata dall’Italia degli zingari.
3) Espulsioni immediate e forzate dei clandestini, entro 24 ore dal loro arrivo. Blocco di ogni concessione di asilo politico. Stop a nuovi flussi o sanatorie. Fuoco contro le imbarcazioni che entrano nelle nostre acque territoriali.
4) Processo per direttissima, con ergastolo e castrazione fisica per gli stupratori. Pena di morte per chi attraverso queste violenze commette pure l’omicidio. Obbligo per
questo tipo di reati alla permanenza della custodia cautelare, senza i benefici dei domiciliari, né del rito abbreviato.
5) Impiego su tutto il territorio nazionale di almeno centomila militari per il contrasto
della criminalità, con regole d’ingaggio che permettano l’uso delle armi e la possibilità di effettuare arresti e blitz.
6) Impedimento agli immigrati ed ai clandestini di effettuare manifestazioni sul nostro
territorio, di qualunque forma. Concessione ai militari di disperdere con la forza delle armi ogni tentativo di manifestare ad opera di questi soggetti.
La rivolta dei clandestini nel Cpt di Lampedusa, le proteste degli africani a Massa, le manifestazioni pro-Palestina prese a pretesto dai musulmani per occupare strade, piazze e luoghi religiosi cristiani, più una serie sconcertante di stupri, rapine e pestaggi ad opera di rom e banditi vari dell’est Europa, dovrebbero far ragionare seriamente le istituzioni su quelli che sono gli immediati provvedimenti da attuare per arginare e sopprimere il fenomeno su larga scala che stiamo subendo.
Invece, sia il presidente del consiglio sia il ministro Maroni continuano ad arrampicarsi sugli specchi, continuano a fare dichiarazioni da campagna elettorale, continuano in questo teatrino del colpo al cerchio ed uno alla botte, temendo o non essendo affatto in grado di mettere in pratica le uniche soluzioni possibili per rendere il nostro paese sicuro sotto ogni aspetto: nazionale, sociale, giuridico e dell’ordine pubblico. Per dirla alla De Niro, questo governo ed in particolar modo Berlusconi e Maroni sono solo “chiacchiere e distintivo”.
Invitiamo per l’ennesima volta le nostre istituzioni a prendere immediati provvedimenti
partendo dagli unici punti possibili per risolvere il problema alla radice:
1) Uscita immediata dai trattati di Scenghen e chiusura delle frontiere. Conseguente
blocco agli ingressi nel nostro paese dei rumeni e degli altri immigrati comunitari
dell’est Europa.
2) Chiusura di tutti i campi nomadi ed espulsione forzata dall’Italia degli zingari.
3) Espulsioni immediate e forzate dei clandestini, entro 24 ore dal loro arrivo. Blocco di ogni concessione di asilo politico. Stop a nuovi flussi o sanatorie. Fuoco contro le imbarcazioni che entrano nelle nostre acque territoriali.
4) Processo per direttissima, con ergastolo e castrazione fisica per gli stupratori. Pena di morte per chi attraverso queste violenze commette pure l’omicidio. Obbligo per
questo tipo di reati alla permanenza della custodia cautelare, senza i benefici dei domiciliari, né del rito abbreviato.
5) Impiego su tutto il territorio nazionale di almeno centomila militari per il contrasto
della criminalità, con regole d’ingaggio che permettano l’uso delle armi e la possibilità di effettuare arresti e blitz.
6) Impedimento agli immigrati ed ai clandestini di effettuare manifestazioni sul nostro
territorio, di qualunque forma. Concessione ai militari di disperdere con la forza delle armi ogni tentativo di manifestare ad opera di questi soggetti.
Lo abbiamo detto molte volte ormai: stiamo vivendo una situazione d’emergenza sotto ogni aspetto, a causa del fenomeno immigratorio. Bisogna perciò porre in atto uno stato d’emergenza nazionale e procedere senza ulteriori tentennamenti con l’attuazione di leggi speciali e fortemente repressive, al fine di ridurre allo zero o quasi la gravità che incombe da tempo nel nostro paese.
Invitiamo altresì il ministro Maroni a dimettersi dalla carica che occupa, poiché ha solamente dimostrato di non essere affatto in grado di risolvere i problemi sulla sicurezza e sull’immigrazione clandestina. Non bastano certo i proclami leghisti per sistemare quest’emergenza, né i provvedimenti farsa. Ci vogliono solamente gli attributi e soprattutto la volontà vera di persone oneste e determinate a ridare l’Italia agli italiani su ogni piano: identitario, sociale, giuridico.
In questo e per questo noi lavoriamo da tempo. Forse siamo rimasti gli unici a farlo veramente, ma non sappiamo se ciò è più un onore o piuttosto un’amara constatazione.....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista