venerdì 22 marzo 2013

Movimento Sociale Nazionalista: “Trasferimento Marò: siamo allibiti e sdegnati dal governo Monti!”


In merito all'inconcepibile decisione del governo Monti di rimandare in India i nostri due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per essere processati dal tribunale di New Delhi, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:
siamo a dir poco allibiti e sdegnati dalla presa di posizione del presidente del consiglio Mario Monti e dei suoi due ministri Giulio Terzi e Giampaolo Di Paola, rispettivamente ministro degli esteri e ministro della difesa, che dopo aver annunciato nelle settimane scorse, in tono quasi trionfale, che non avrebbero più rimandato in India i nostri due fucilieri di marina, si sono rimangiati la parola nel giro di pochi giorni, disponendo il loro immediato trasferimento e caricandoli in tutta fretta su un aereo che li ha riportati oggi nuovamente in territorio indiano.
Oltre alla gravità di suddetta decisione, delle cui conseguenze riterremo responsabili unicamente questi tre signori, il governo Monti ancora una volta ha dimostrato la sua totale incapacità ad occupare ruoli e responsabilità istituzionali, palesando nuovamente la sua predisposizione a sottomettersi ai paesi stranieri, che a turno impongono all'Italia decisioni che prevaricano la sovranità e la tutela del nostro paese e della nostra immagine internazionale.
In questo caso si sono spinti perfino oltre, facendo decisamente ridicolizzare e vergognare l'Italia di fronte al mondo, attraverso atteggiamenti altalenanti e contraddittori, sfociati alla fine con il preciso calare le braghe di fronte alle prime minacce giunte dallo stato indiano.
Consideriamo inaccettabile e indegno che un governo infanghi in questo modo l'onore e la dignità della nostra nazione, che faccia perdere la faccia e ridicolizzi il nostro paese, e che in modo ambiguo e scandaloso ripeta negli atteggiamenti e nella codardia l'ignominia dell'otto settembre '43, svendendo e piegando la Patria ai voleri dello straniero di turno.
Questo governo dimissionario (che nessuno rimpiangerà di certo...) nonostante sia prossimo alla sua conclusione è riuscito ancora una volta a danneggiare l'immagine del paese, capace quindi fino all'ultimo giorno del suo mandato di causare danni alla nazione. Ci auguriamo che le persone che hanno composto questo esecutivo non siano più riassorbite in apparati istituzionali, quanto meno per un discorso di serietà e di dignità. Il ritiro in qualche convento sarebbe per loro una punizione soft rispetto a pene ben più severe che meriterebbero, ad esempio la galera per alto tradimento nei confronti del popolo e della Patria.
Quanto al futuro governo che a breve si insedierà, di transizione o meno che sia, ci attendiamo che sulla vicenda dei Marò abbia la decenza e la fermezza di non abbandonare i nostri soldati, restando loro vicino in tutti i modi e impegnandosi totalmente ed in ogni sede affinché rientrino definitivamente a casa, permettendo allo stesso tempo al nostro paese di riacquistare quell'onore e quella dignità che l'infausto governo Monti ha tolto all'Italia fin dal suo insediamento nel novembre 2011.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 14 marzo 2013

Movimento Sociale Nazionalista: “Salutiamo con affetto l'elezione di Papa Francesco”


Il Movimento Sociale Nazionalista saluta con affetto e stima l'elezione al soglio pontificio di Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio.
Inviamo al Santo Padre i nostri più cari auguri per la grande missione cui è stato chiamato a svolgere, pregando perché il suo possa essere un forte e prosperoso pontificato.
Contemporaneamente vogliamo inviare i nostri più cari saluti e assicurare la nostra vicinanza spirituale a sua Santità, Benedetto XVI°, ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per la comunità cristiana in questi anni, riservandogli sempre un posto nel nostro cuore e nelle nostre preghiere.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 6 marzo 2013

Movimento Sociale Nazionalista: “Immediato ritorno al voto.”


Ad una settimana dagli esiti elettorali, con tutte le premesse di totale ingovernabilità che giungono in questi giorni, possiamo dire chiaramente che l'unica soluzione da attuare è quella dell'immediato ritorno al voto, a prescindere dalla legge elettorale. Non ci pare opportuno che si venga a costituire un governo che non è espressione della volontà popolare, sia che esso venga formato e sostenuto da schieramenti opposti e inconciliabili tra loro (destinato comunque a naufragare nel giro di poche settimane), sia che si rimettano in gioco governi di tipo tecnico (dopo un anno e mezzo di governo Monti, diciamo che è abbiamo un motivo valido per evitare di ripetere ogni altra esperienza analoga).
Riteniamo invece che un ritorno alle urne, possibilmente entro giugno, possa determinare comunque uno scenario più chiaro e garantire forse un'espressione più netta di cosa e da chi vorranno essere guidati gli italiani. Non ci sono altre strade, che lo si voglia o no.
Quanto alla cosiddetta “area” di “destra” o “nazionalpopolare” o in qualunque altro modo la si voglia definire, non crediamo vi siano molti altri commenti da fare rispetto alle tante cose già dette in passato e che puntualmente ogni anno ci tocca dover ripetere all'indomani delle consuete delusioni elettorali, principalmente causa dell'ostinazione che aleggia in questa comunità politica, o quantomeno in chi occupa ruoli dirigenziali ed è chiamato a responsabilità d'azione e decisione.
I risultati da zero virgola che hanno colto tutti, sia chi ha fatto corse in solitaria, sia chi si è aggrappato al carro del centrodestra con la vana speranza di ottenere un seggio in parlamento, sono l'ennesima dimostrazione di una mancanza totale di comprensione reale della situazione. Ed infatti i voti vanno a Grillo, che se la ride e ringrazia....
Da anni si chiede di iniziare un percorso di condivisione che almeno in chiave elettorale porti a non dividersi ma a tentare piuttosto di convergere le forze e non disperdere quel bottino misero che abbiamo, ma che invece se sommato potrebbe diventare punto di partenza. Non lo si vuole fare? Lo dicano chiaramente e ci si metterà definitivamente una pietra sopra (anche se a questo punto la pietra l'hanno già posta direttamente gli elettori).
Da parte nostra non è mai mancata la disponibilità nel tentare di avviare un percorso serio di ricostruzione per un soggetto o per una coalizione nazionalista, a carattere fortemente sociale. Non riusciamo a comprendere cosa davvero vogliono le altre forze, se coltivare il proprio orto sperando un giorno (non si sa però quando) potrà dare i suo frutti, oppure se veramente si vuole sedersi tutti intorno ad un tavolo e discutere seriamente e con la massima determinazione per arrivare ad un percorso che faccia convergere forze, idee e persone.
Coloro che hanno responsabilità dirigenziali nei vari schieramenti, riflettano e poi si facciano sentire, chiarendo finalmente e definitivamente che futuro intendono costruire politicamente per questa comunità.

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