giovedì 24 maggio 2012

Movimento Sociale Nazionalista: "valutazioni sulle elezioni amministrative di maggio."


In merito agli esiti elettorali delle amministrative di maggio 2012, riteniamo si possano fare alcuni importanti spunti di riflessione:

1) l'astensione è ancora una volta il vero vincitore di queste elezioni, aumentando sempre di più le sue percentuali, oramai giunte a livelli del 50%, segno tangibile della totale sfiducia che i cittadini nutrono nei confronti della politica italiana e delle istituzioni in generale.

2) Crollano tutti i maggiori partiti.

Pdl e Lega Nord sprofondano completamente subendo batoste ovunque, aprendo definitivamente in entrambi gli schieramenti una crisi nera che con molta probabilità li porterà all'autodistruzione nell'arco di breve tempo (forse già prima delle prossime elezioni politiche del marzo 2013, almeno per quanto concerne il Pdl, che già pensa ad un nuovo partito).

Il Terzo Polo, non pervenuto, praticamente sgretolatosi dopo nemmeno un anno di vita, mostrando tutta l'inutilità del suo progetto, la pochezza di idee e la mancanza di una leadership vera al suo interno. Un bluff che ha avuto il benservito al primo appuntamento con gli elettori.

Pd, Idv e Sel pur racimolando qualcosina qua e là in realtà perdono molti consensi, soprattutto il Pd, in gran parte dirottati a favore del Movimento 5 stelle di Grillo, che difatti porta a casa risultati clamorosi come a Parma.

3) L'ennesima conferma dell'inconsistenza dei movimenti della destra radicale/sociale/popolare, ridotti a parodia di se stessi, che da quel zero virgola non riescono più a staccarsi, e non certo per le presunte difficoltà derivanti dall'esterno (oscuramento mediatico o boicottaggio propagandistico si è detto in questi giorni...), bensì per propri e unici demeriti progettuali. Mentre ogni schieramento di destra rimane con la testa tra le nuvole, sognando fronti nazionali e albe dorate, fantasticando successi nazionalisti come il 18% francese o il 7% greco, intanto altri prendono il loro posto, nella fattispecie quel Grillo che meglio di tutti ha saputo proporsi come novità (ovviamente tutta da dimostrare con i fatti...) e cavalcare l'onda di rivolta che si è diffusa nel paese. Ma qui non siamo in Francia o in Grecia, o in Ungheria, e lo possiamo riscontrare ad ogni appuntamento elettorale.

Il quadro generale che viene dunque fuori da queste elezioni amministrative fa evincere come il sentimento di antipolitica diffusosi ampiamente nel paese, sia sfociato su due nette posizioni: l'astensione ed il voto dato al movimento di Grillo. Attenzione: non significa che queste due realtà debbano per forza essere opposte l'un l'altra, anzi è probabile che avanti di questo passo la scelta di chi oggi si è astenuto possa convergere domani in quella di supportare Grillo. Tutto questo fino a che il vento spingerà a suo favore, visto che inevitabilmente anche il suo movimento dovrà fare i conti con la realtà quotidiana della gestione amministrativa, ed in questo Parma sarà un banco di prova determinante per poter proseguire o per veder concludere la loro “favola” politica..
Comunque la si pensi, l'Italia non può certo appoggiarsi a realtà confuse e senza una vera progettualità come risulta essere il Movimento 5 stelle, né può ripiegare sui soliti partiti causa del tracollo che stiamo vivendo. Neppure l'astensione si può pensare essere una soluzione, poiché non risolverebbe nessun problema, ma anzi è più probabile li aumenterebbe di gran lunga lasciando il paese in mano a chi vuole resti com'è attualmente.
Riteniamo invece che i tempi sarebbero potenzialmente maturi per costruire un ampio progetto sociale e nazionalista che sappia coniugare idee nuove e rivoluzionarie, con fermezza sui più fondamentali punti cardine da affrontare in questi anni, cavalcando in modo serio e concreto quel sentimento di ribellione dei cittadini, la cui richiesta di cambiamento è in parte stata già espressa con il voto di protesta e di astensione di queste elezioni.
Se i tempi sono maturi da un punto di vista di potenziale consenso popolare, non così possiamo dire per gli attori che dovrebbero farsene interpreti, e del resto i teatrini visti e rivisti in questi anni nell'area della destra italiana lo dimostrano ampiamente. Sotto questo aspetto non possiamo fare altro che rivolgere ancora una volta a tutti un accorato appello nel maturare scelte strategiche diverse da quelle fin qui adottate, nel comune interesse nazionale, sociale e politico. Non individualismi, non illusioni di congreghe da esibire, ma lasciarsi invece alle spalle vecchie strutture decrepite prossime al crollo definitivo, per dare vita e spazio ad un'ampia organizzazione politica nazionalista pronta a rispondere alle richieste ed esigenze che il popolo e la Patria chiedono e invocano da tempo. Noi siamo e saremo a disposizione, come sempre, per dare il nostro contributo nel costruire qualcosa di esteso dove convergere tutti. Ora tocca agli altri accorgersene e prenderne definitivamente atto, anche se questo comporterà dover rinunciare alle proprie aspirazioni personali e dover sacrificare le proprie scuderie d'appartenenza (destinate comunque a chiudersi come esperienza).

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 3 maggio 2012

Movimento Sociale Nazionalista: "Ribellarsi all'IMU e al governo dei banchieri!"


Il Movimento Sociale Nazionalista si associa alla battaglia che in questi giorni è partita contro l'IMU e che finalmente accoglie consensi tra varie e trasversali realtà politiche, poiché considerata a pieno titolo una delle tasse più odiose e criminali volte a violare il sacrosanto diritto degli italiani ad avere una casa e che porterà presto ad uccidere i ceti medi e bassi, che da questo provvedimento rischieranno di ricevere il colpo di grazia. Per questi motivi sosteniamo che ovunque in Italia ci debba essere il rifiuto categorico di pagare questa ignominia, e ben venga che vi siano già esponenti istituzionali come alcuni sindaci, pronti a dare il proprio importante contributo nel bloccare un provvedimento folle e suicida per l'intera economia nazionale e per la popolazione stessa.

Se il governo dei banchieri, che a dispetto di tutto e tutti nulla ha ancora toccato alla casta finanziaria e bancaria dalla quale proviene, che nulla ha fatto per toccare interessi e privilegi della politica che li sorregge in parlamento, e che nessun dito ha mosso per fermare gli sprechi pubblici, ritiene stoltamente di far ripartire la crescita del paese e di portare “equità” attraverso la tassazione esasperata dei cittadini, dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese, oltre a sbagliarsi totalmente dimostra pure una grossolana incompetenza, altro che tecnici arrivati per tirarci fuori dai guai! La situazione greca mai come in questo frangente è per il nostro paese sempre più vicina, a dispetto delle parole fuori da ogni logica del signor Presidente del consiglio e ministri al seguito. Occorre urgentemente che questi “tecnici” siano estromessi dai ruoli di potere prima che i danni diventino maggiori, dando invece quanto prima la parola ai cittadini che da soli sceglieranno da chi farsi governare e con quali ricette cercare di superare la crisi.

Certamente al governo dei banchieri, emanazione della BCE e manovrato neppure troppo nell'ombra dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, non interessano affatto le centinaia di lavoratori e imprenditori italiani che si sono suicidati dall'inizio dell'anno poiché esasperati dalla crisi e dalla morsa di tasse ed Equitalia (e difatti le surreali dichiarazioni di Monti, attraverso il paragone con i suicidi in Grecia dimostrano palesemente il totale menefreghismo); probabilmente non interessano le migliaia di imprese che sono state costrette a chiudere e quelle che presto lo dovranno fare, facendo perdere così numerosi posti di lavoro e potenziali introiti all'economia del paese e alle casse stesse dello stato (per la mancata tassazione che poi ne deriva); forse non interessano i milioni di disoccupati che si creano con questo vortice senza uscita, forse non interessano i milioni di giovani che da questa crisi voluta dalla finanza internazionale e portata avanti da governi suoi complici attraverso provvedimenti deliranti, continueranno sempre più a non trovare lavoro, paralizzando il futuro delle nuove generazioni e della nazione stessa.

A questo punto riteniamo inevitabile e doveroso ribellarsi con ogni mezzo disponibile a questo governo illegittimo (poiché non votato dal popolo sovrano), inadeguato (per i provvedimenti attuati in questi mesi), totalmente succube e complice delle potenze straniere (Germania in testa) che stanno decidendo della vita e della morte di milioni di cittadini europei. Ribellarsi ad un governo fallimentare che ha mostrato solo incompetenza, menefreghismo, cecità politico-economica e curato unicamente gli interessi delle lobbie mondiali (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, Goldman Sachs, ecc.).

La ribellione contro l'IMU è il primo passo concreto per dire basta, successivo a quello di mandare a casa i fautori di questo suicidio nazionale assistito. E se per queste nostre posizioni vorranno definire anche noi come populisti e demagoghi, lo prenderemo come un complimento e come un titolo onorifico. Poiché a differenza della Casta che ci (mal)governa, per noi viene prima di tutto il popolo italiano e la Patria, la cui sovranità non può essere messa in discussione da niente e nessuno.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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