martedì 27 ottobre 2009

SOLIDARIETA' A GIANCARLO GENTILINI

Apprendiamo sconcertati l’esito dell’inquietante sentenza del tribunale di Venezia, che ha condannato il vice sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, all’interdizione dai pubblici comizi per tre anni, oltre ad un’ammenda di 4.000 euro, solamente per aver espresso opinioni contro gli immigrati che delinquono e contro la costruzione di moschee in Italia. L’accusa farneticante era di istigazione al razzismo, della quale il Gip ne ha accolto in parte le richieste.
Riteniamo gravissimo che ad un esponente politico, nel libero esercizio delle sue funzioni, non gli sia più permesso di manifestare pubblicamente le proprie opinioni, al punto da vietargli per tre anni di esprimerle. Sentenza del tutto liberticida, di una chiara volontà stalinista che intende condannare chiunque non si allinei al pensiero unico.
Questo significa che nel nostro paese d’ora in poi sarà vietato lamentarsi della delinquenza extracomunitaria? Significa che sarà vietato dirsi contrari alla costruzione di moschee? Significa che non si potrà chiedere la chiusura di un campo nomadi? Significa in sostanza che dobbiamo tapparci la bocca?
Al pro-sindaco di Treviso Gentilini, rinnoviamo la nostra totale solidarietà, spronandolo a non mollare la sua battaglia di difesa dell’ordine pubblico, dell’identità nazionale e cristiana. In questo siamo e saremo sempre al suo fianco.

Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 14 ottobre 2009

M.S.N.: Fermare immediatamente l'immigrazione islamica!

Da alcuni anni ormai andiamo denunciando costantemente il pericolo che un’immigrazione di stampo islamico può portare nel nostro paese. Non solo per la cancellazione a poco a poco delle nostre tradizioni in favore delle loro, non solo per il modo in cui trattano le donne ( il recente omicidio di Sanaah, solo perché amava un cristiano ne è l’ennesima prova), non solo per la loro più generale intolleranza e sopraffazione verso tutto ciò che non è consono ai loro canoni, ma soprattutto per il germe della follia che si innesca facilmente nelle loro menti condizionate da una cultura religiosa tanto ferrea quanto ancorata ancora ad un periodo quasi medioevale. Abbiamo ricordato più volte come questa “malattia” andava curata e fermata già al presentarsi dei primi sintomi (intendiamo infatti le vicende delle moschee di Milano, Cremona e Perugia in cui si sono scoperte attività criminali, con finalità esplicitamente terroristiche, da attuarsi anche e soprattutto nel nostro paese). Ma come sempre in Italia si aspetta che ci cadano addosso i problemi prima di comprendere che è il caso di risolverli.
Lunedì mattina a Milano, abbiamo assistito a qualcosa di davvero tragico se non fosse che in questa circostanza la fortuna ha evitato il peggio. Un islamico, con 2 kg di esplosivo fabbricati in casa, ha tentato di farsi esplodere davanti ad una nostra caserma, in un orario ed in una zona ben precise: erano infatti le otto del mattino e di fronte vi è una scuola dove in quel momento i bambini stavano entrando, accompagnati dai genitori. La scelta non poteva essere casuale! Non lo era nell’orario e non lo era logisticamente. In questi giorni si parla di come la caserma fosse obbiettivo già nel mirino dei terroristi: certamente, ma non per la caserma in se, quanto per ciò che vi era di fronte: una scuola. Se la tentata strage avesse ottenuto lo scopo prefisso, avremmo certamente assistito al massacro di decine di bimbi innocenti. Proprio quello che gli attentatori musulmani tradizionalmente cercano di fare per rendere ancora più dolorose le loro “performance”. Il caso dei bimbi di Beslan, sterminati dagli islamici ceceni è una delle prove lampanti su quanto stiamo affermando.
In queste ore intanto, sentiamo i soliti politicanti, con l’ausilio di giornalisti lacchè, tentare di ridimensionare la gravità dei fatti, di far ricadere il tutto sul cosiddetto “cane sciolto” che in un momento di esaurimento personale ha compiuto il gesto. Insomma, si cerca di evitare di pronunciare la parola “terrorismo islamico”. Peccato che il giorno dopo tutti vengono smentiti, dal momento che gli inquirenti hanno nel frattempo arrestato altri due complici, che in casa loro tenevano un quantitativo di sostanze per fabbricare esplosivi pari a circa 100 Kg.
Non saremo forse in presenza di un’organizzazione internazionale, ma siamo comunque di fronte alla presenza di molti terroristi “fai da te”, che uniti dalla matrice cultural-religiosa musulmana, potrebbero improvvisarsi kamikaze per compiere stragi nel nostro territorio.
Quella di Milano è solo la prima avvisaglia di una strategia che temiamo seriamente potrebbe ripetersi, e con conseguenze prima o dopo realmente gravi.
Per queste ragioni, considerate le politiche fallimentari di tutti i governi che in questi anni si sono succeduti, in merito al problema islamico, ribadiamo oggi più che mai, maggiormente convinti dall’evidenza degli ultimi eventi, che l’unica strada attuabile adesso per arginare il problema è quella di bloccare con effetto immediato l’immigrazione da paesi islamici, conseguentemente all’espulsione forzata di tutti i clandestini, e alla revoca dei permessi di soggiorno e delle cittadinanze concesse ai musulmani.
Ora i soliti moralisti ed i soliti politicanti grideranno allo scandalo, grideranno al razzismo o all’islamofobia, ma forse è il caso di chiedersi se a questo punto non sia meglio sentir sbraitare costoro, piuttosto che sentire le urla di dolore strazianti delle madri che vedono morire i propri bimbi per un attentato terroristico.....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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