In merito al colossale furto dell’oro di Dongo da parte dei comunisti, crimine di tale portata che non ha precedenti nella storia, forse nemmeno in quella di tangentopoli, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:
l’oro di Dongo (circa 600 miliardi di lire dell’epoca) rappresentava le riserve auree della Repubblica Sociale Italiana, ovvero, soldi pubblici di appartenenza a tutti gli effetti dello stato italiano. Dal momento che è comprovato che i comunisti razziarono quell’oro, chiediamo che gli eredi del P.c.i. vengano condannati all’obbligo di restituire allo stato italiano tutti i soldi rubati alle casse dell’erario, come avverrebbe per qualunque cittadino s’impossessasse indebitamente di denaro pubblico.
Le forme pratiche che proponiamo per la restituzione alle casse dello stato sono le seguenti:
1-pignoramento dello stipendio a tutti i parlamentari, amministratori, consiglieri regionali
e locali, eletti nelle file dei partiti comunisti, e del Pd (quelli di provenienza ex Ds).
2-pignoramento dei rimborsi elettorali e delle varie forme di finanziamento pubblico ai
partiti comunisti ed al Pd (almeno metà, riferita alla quota Ds).
3-pignoramento e messa all’asta dei beni immobili appartenuti al P.c.i. e passati poi a
Ds e Pd (come ad esempio la sede di “Botteghe Oscure” o la tipografia “L’Unità”).
Siamo certi che un atto di giustizia che attende di esser tale da oltre 60 anni, garantirebbe oggi un importante segnale contro la dilagante corruzione e le ruberie della politica, divenendo anche utile, in questi tempi di crisi, per ristabilire ossigeno nelle casse dell’erario.
Proponiamo di spostare gli introiti derivanti da questi pignoramenti, ai fini di pubblica utilità, con particolare attenzione alle questioni sociali ed alle fasce più deboli.
Siamo certi che i comunisti e gli ex comunisti, vista la loro “propensione” al sociale,
comprenderanno....A meno che di fronte al denaro non si guardi in faccia nessuno....
Del resto un vecchio detto afferma: “morte tua, vita mia....”
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista
l’oro di Dongo (circa 600 miliardi di lire dell’epoca) rappresentava le riserve auree della Repubblica Sociale Italiana, ovvero, soldi pubblici di appartenenza a tutti gli effetti dello stato italiano. Dal momento che è comprovato che i comunisti razziarono quell’oro, chiediamo che gli eredi del P.c.i. vengano condannati all’obbligo di restituire allo stato italiano tutti i soldi rubati alle casse dell’erario, come avverrebbe per qualunque cittadino s’impossessasse indebitamente di denaro pubblico.
Le forme pratiche che proponiamo per la restituzione alle casse dello stato sono le seguenti:
1-pignoramento dello stipendio a tutti i parlamentari, amministratori, consiglieri regionali
e locali, eletti nelle file dei partiti comunisti, e del Pd (quelli di provenienza ex Ds).
2-pignoramento dei rimborsi elettorali e delle varie forme di finanziamento pubblico ai
partiti comunisti ed al Pd (almeno metà, riferita alla quota Ds).
3-pignoramento e messa all’asta dei beni immobili appartenuti al P.c.i. e passati poi a
Ds e Pd (come ad esempio la sede di “Botteghe Oscure” o la tipografia “L’Unità”).
Siamo certi che un atto di giustizia che attende di esser tale da oltre 60 anni, garantirebbe oggi un importante segnale contro la dilagante corruzione e le ruberie della politica, divenendo anche utile, in questi tempi di crisi, per ristabilire ossigeno nelle casse dell’erario.
Proponiamo di spostare gli introiti derivanti da questi pignoramenti, ai fini di pubblica utilità, con particolare attenzione alle questioni sociali ed alle fasce più deboli.
Siamo certi che i comunisti e gli ex comunisti, vista la loro “propensione” al sociale,
comprenderanno....A meno che di fronte al denaro non si guardi in faccia nessuno....
Del resto un vecchio detto afferma: “morte tua, vita mia....”
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista
4 commenti:
sono pienamente d'accordo! Ma credo che la magistratura, totalmente comunista, non darà
mai seguito. Comunque insistiamo.
Ciao Dux.
in tutta onestà penso che questa sia più una provocazione
che un auspicio, visto con che giudici abbiamo a che fare.
Però l’idea mi piace solamente perchè voglio vedere cosa
rispondono i rossi di fronte la questione di reinvestire i
denari a loro pignorati per il sociale. Credetemi, quelli i
soldi se li tengono ben stretti!
vi sembrerò la solita pessimista
ma credo che non ci sia più niente da fare. I comunisti non
hanno mai pagato nè pagheranno
ora per i loro crimini. Occupiamoci di cose più realistiche, come togliere i benefici e ridurre gli stipendi
di tutti i politici, non solo quelli comunisti.
Patty, se leggi il programma vedrai che c'è scritto proprio questo. Non ci demoralizziamo,
solo lottando si cambia il mondo
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