Domenica, nel discorso al teatro Adriano, il sig. Gianfranco Fini ha espresso quella che è la sua vera idea di nazione, ovvero dare la cittadinanza breve agli stranieri, considerati l'unica base da cui partire per il futuro. Non ci stupiamo di queste sue dichiarazioni, che per la verità abbiamo già ripetutamente sentito nel corso degli ultimi anni, ma intendiamo sottolineare come le distanze di vedute siano notevoli e come non si possa assolutamente dare credito a queste farneticazioni.Noi crediamo che la vera sfida per consentire una continuità generazionale dell'Italia, non sia quella di importare altri immigrati nel nostro paese, né perdere tempo con leggi che favoriscano gli stranieri. A nostro avviso l'unica vera priorità è quella di agevolare l'incremento demografico attraverso l'elargizione di incentivi economici per ogni nascituro (attraverso assegni mensili che durino almeno fino al terzo anno di età) e l'esenzione tributaria per le famiglie numerose (a partire da tre figli in su). A ciò vanno aggiunte contemporaneamente delle precise politiche sociali che consentano sia la sicurezza di una casa per il nucleo famigliare (attraverso il mutuo sociale), sia l'eliminazione del precariato (per dare una maggiore certezza del lavoro).
Queste sono le sfide che l'Italia di oggi deve portare a termine, in vista dell'Italia di domani. Ritenere che questo non serva, ed anzi pensare che l'unica via da percorrere sia quella di distruggere definitivamente la nostra identità nazionale, per meri tornaconti politici (vedi il voto che giungerebbe dagli immigrati), significa tradire la propria Patria e farla sprofondare definitivamente nel baratro. Anche se i poteri forti dei quali evidentemente Fini fa parte, intendono annientare ogni riferimento etnico e culturale per far spazio a qualcosa di molto simile agli Stati Uniti d'America, esiste ancora una fortissima componente nazionale che è pronta a ribellarsi a questo disegno mondialista, di stampo massonico e stalinista, (e lo dimostrano i risultati che in tutta Europa stanno conseguendo i vari partiti nazionalisti ed identitari). Fini vada pure con le sinistre a chiedere di favorire gli immigrati... Noi invece restiamo orgogliosamente dalla parte degli italiani e della Patria, quand'anche fossimo gli ultimi.
Con il popolo, per la Patria.
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista
3 commenti:
Fini è deplorevole si vende a tutto e a tutti pur di portarsi a casa una poltrona, quella poltrona che oggi non vuole mollare e che si vuole assicurare domani con il voto dello straniero. Un traditore che meriterebbe di essere mandato a zappare la terra, non a stare in parlamento.
considero giuste le proposte che ho letto in questo vostro comunicato e credo sia molto importante stabilire una serie di mirate leggi per la famiglia, come appunto il mutuo sociale e gli incentivi demografici. Il problema che si pone però è quello di trovare le risorse per coprire la spesa. Penso che i tagli agli sprechi che proponete anche nel vostro programma siano più che utili, ma ci vuole anche una forte lotta all'evasione fiscale, un innalzamento delle tasse per i redditi alti, riducendo allo stesso tempo la pressione fiscale per i redditi bassi e per le famiglie in generale, specie quelle formate da giovani coppie. Sono pienamente con voi quando sostenete che non c'è assoluta necessità di fare leggi in favore degli immigrati, appunto perché non è una priorità, l'importante è trovare le risorse adeguate per affrontare la spesa sugli incentivi proposti al sostentamento della famiglia e della natalità. Senza un'attenta ricerca dei così detti ammortizzatori, non si può fare niente o comunque molto poco. Sergio
io credo che Fini ormai si sia giocato la faccia da solo, almeno nell'ambito degli ambienti di destra lo conoscono tutti per quello che è, solo pochi poveracci inebetiti continuano a seguirlo, forse perché hanno il paraocchi o forse perché sono più che altro antiberlusconiani. Parlare di fare leggi che favoriscono gli immigrati e non spendere una sola parola in difesa della famiglia o dell'identità nazionale, fa capire chi è questo politicante e dove vuole arrivare veramente. Lasciamolo cuocere nel suo brodo, prima o dopo anche gli ultimi sciocchi che lo seguono si accorgeranno dell'errore, magari gli ci vuole cinque o dieci anni per capirlo, come quelli che oggi sono lì a criticarlo dopo essergli stati appiccicati come cani fedeli fino a ieri.
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