Con la
decisione presa quest’oggi dalla Corte Suprema di New Delhi di respingere le
istanze avanzate dai nostri due Marò in merito alla concessione della libertà
provvisoria, l’Italia intera e il governo italiano in primis hanno subito l’ennesimo
smacco da parte delle autorità indiane.
Nelle istanze
presentate dai nostri Fucilieri di Marina, si richiedeva un permesso di tre
mesi per Salvatore Girone affinché potesse rientrare in Italia e trascorrere un
periodo con la famiglia, in concomitanza con le festività natalizie; mentre per
Massimiliano Latorre si richiedeva per ragioni di salute di poter prolungare il
periodo di convalescenza in Italia di altri quattro mesi, per portare avanti così
il proprio percorso terapeutico, in vista soprattutto di un delicato intervento
cardiaco che dovrà affrontare ad inizio gennaio.
Con questo
ennesimo smacco, ancora una volta possiamo constatare come il governo italiano
sia del tutto incapace di gestire questa delicata situazione, lasciandosi
costantemente mettere i piedi in testa da una giustizia straniera che,
ricordiamolo, sta giudicando su membri dell’esercito italiano, consegnati
vilmente in mani nemiche.
La politica
estera di Renzi, sia come governo italiano, sia come responsabile del semestre
europeo che sta volgendo a termine, si è dimostrata totalmente inefficace e
fallimentare: dalla vicenda dei due Marò con l’ennesimo schiaffo che ci giunge
oggi dall’India, alle assurde sanzioni contro la Russia che come conseguenza stanno
soltanto producendo danni enormi all’economia italiana, facendo perdere milioni
di fatturato a tutte quelle aziende italiane, specie del comparto
agroalimentare, le cui esportazioni in Russia erano e sono parte consistente
del proprio sistema produttivo.
Se a tutto
questo si aggiunge pure la continuità
con le politiche di austerity, prone agli ordini di Bruxelles, agli ordini
della Bce, agli ordini della Troika, senza muovere un solo dito neppure in
qualità di responsabili alla guida del semestre europeo per ridare un po’ di
respiro e di sovranità ad una nazione sempre più vessata dalle imposizioni
della U.E. non ci resta che dedurre il totale fallimento del governo Renzi
anche in chiave internazionale.
Ormai il
premier fiorentino è famoso soltanto per le chiacchiere e gli annunci
televisivi, atti a gettare fumo negli
occhi alla gente che ascolta, ma quando si tratta di risolvere i basilari
problemi e le emergenze più imminenti, non sa che pesci pigliare. Cosa questa
che di fatto è stata compresa pure dagli esponenti del suo stesso partito, che
ormai stufi e imbarazzati dalle prese in giro quotidiane, hanno avviato una
fronda interna per mandarlo di fatto a casa.
Gli italiani
hanno pazientato anche troppo, sono stufi dell’annuncite renziana che da mesi
imperversa in questo paese, e i danni che il governo Renzi continua a fare, al
pari di quelli commessi da Letta e da Monti, incluso ridicolizzarci di fronte
al mondo (come nella vicenda Marò) impone una sola e dignitosa azione: le
dimissioni immediate.
Storicamente,
quando un governo fallisce su due principali fronti, politica economica e
politica estera, si autocondanna al fallimento.
Pertanto Renzi
porti i “libri contabili” in “tribunale” e chiuda questa pagliacciata aziendale
che è risultato essere il suo inutile, dannoso e fallimentare governo.
Di tempo ne abbiamo perso anche troppo: è ora di tornare al voto il prima possibile per raddrizzare questo paese completamente allo sbando.
La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista