mercoledì 8 luglio 2015

Movimento Sociale Nazionalista: «Accogliamo con favore il voto ungherese sulla legge anti-clandestini!»

Il Movimento Sociale Nazionalista accoglie con favore l'esito del voto parlamentare in Ungheria, svoltosi ieri sera, con la quale si è approvata una legge anti-clandestini e di difesa del territorio nazionale.
La maggioranza governativa che sostiene il presidente Viktor Orban ha votato insieme ai camerati nazionalisti di Jobbik una legge  che prevede l’espulsione con procedura rapida e immediata dei clandestini presenti in Ungheria e la costruzione di una barriera di filo spinato lungo la frontiera con la Serbia, per impedire i continui ingressi di stranieri irregolari (si calcola che sono giunti oltre 67.000 mila clandestini nel primo semestre del 2015). Inoltre le autorità ungheresi da questo momento avranno la possibilità di cancellare le richieste d’asilo e limitarne il diritto di concessione.
Di fronte un’invasione senza precedenti, un governo serio, forte e che pensa innanzitutto agli interessi della propria Patria e del proprio popolo, ha il sacrosanto diritto e dovere di agire con leggi drastiche in difesa dei confini nazionali, come appunto è avvenuto ieri con la scelta di Budapest.
Per questo sosteniamo totalmente l’iniziativa di legge approvata in Ungheria e auspichiamo che anche in Italia si possa giungere quanto prima a regolamentazioni legislative che si muovano nella stessa direzione scelta dal parlamento ungherese.
A cominciare dall’annullamento delle operazioni come Frontex o Mare Nostrum, applicando invece il blocco navale sulle coste libiche.
A cominciare dal ripristino delle frontiere sui confini nord-orientali, in particolar modo con Austria e Slovenia, dove, nel silenzio più totale dei media e della classe politica, stanno entrando ogni giorno flotte di clandestini (principalmente afghani e pakistani) senza che nessuno impedisca loro l’ingresso.
Per questo motivo il Friuli Venezia Giulia si sta da tempo trasformando in una sorta di Lampedusa del nord, nel menefreghismo totale del premier Renzi e della numero 2 del suo partito, la Serracchiani, che è anche governatrice di quella regione (ma che evidentemente è impegnata a seguire più che altro le vicende interne del suo partito anziché governare il territorio che presiede).
La chiusura del confine nord-orientale e magari la costruzione di una barriera di filo spinato, esattamente come hanno scelto di fare in Ungheria, forse sarebbe il primo segnale forte di un paese che vuole davvero risolvere il problema dell’invasione incontrollata, che ormai ha raggiunto proporzioni insopportabili e pure inaccettabili.
Sovranità nazionale e territoriale è la prima cosa che dobbiamo tutti ripristinare, senza se e senza ma.
Noi oggi siamo con Budapest! Avanti così Ragazzi di Buda!

La Segreteria Nazionale
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