mercoledì 18 marzo 2009

Quattro proposte concrete per un progetto unitario a destra

Il Movimento Sociale Nazionalista, saldamente convinto della necessità di creare una coalizione che comprenda tutti i partiti di destra, condizione vitale per poter proseguire nella realtà politica attuale, promuove concretamente un piano di lavoro atto a tale scopo, proponendo 4 punti essenziali da offrire subito come base di partenza per questo progetto:

1- creare una coalizione che includa tutti i movimenti e partiti dell’area politica di destra, senza distinzioni e senza esclusioni a priori o diktat di ogni genere. Si dovrà pertanto lasciare fuori ogni sorta di controversie personali, ogni spirito di rivalsa, ogni forma di individualismo. Non vi dovrà essere più spazio né per rancori, né per personalismi.
2- scegliere un nome ed un simbolo per la coalizione che rappresenti tutte le anime politiche chiamate a farne parte, e che sia strategicamente d’impatto e facilmente identificativo, sia per farci conoscere e riconoscere, sia per avvicinarci maggiormente al consenso della gente (specie d’area).
3- nominare un leader della coalizione, rispettabile e carismatico, da scegliere come portavoce e candidato principale, possibilmente non iscritto a partiti politici. Si deve pertanto escludere di sceglierlo tra uno dei segretari dei rispettivi partiti, in modo tale da evitare litigi o diktat dettati da risentimenti o pregiudizi verso la singola nomina. *
4- a livello locale, accettare di appoggiare il candidato migliore, più stimato, più rappresentativo per la coalizione, garantendo allo stesso tempo che tutti i movimenti facenti parte della lista unitaria possano ottenere di avere lo stesso numero di capolista, suddivisi in tutta Italia, assegnandoli in base alla singola realtà locale. Stesso discorso per la formazione delle liste elettorali, dove si dovrà garantire a tutti i partiti della coalizione lo stesso numero di candidati. (Esempio. Se siamo presenti in 100 comuni, e la nostra coalizione è formata da 5 partiti, dobbiamo garantire che ognuno possa avere 20 candidati sindaci appartenenti al proprio partito distribuiti nelle varie città scelte, appoggiati da tutto il resto del gruppo. Allo stesso modo nella presentazione della singola lista, in cui ipotizziamo vi siano 30 nomi, i posti per i candidati vanno equamente distribuiti in un numero di 6 per partito. La graduatoria, cioè l’inserimento nelle liste in ordine dal primo all’ultimo va attuata in base al valore dei singoli candidati, in base alla forza del singolo partito in quella città, e comunque alternate equamente, magari a rotazione).

Queste sono le nostre proposte per iniziare seriamente a dibattere e per costruire il progetto unitario di una coalizione di tutti i movimenti di destra.
Lasciamo ora agli altri i tempi e i modi per riflettere ed accettare quanto sopra auspicato, o di avanzare eventualmente qualcosa di analogo o alternativo.

* note sul punto 3
Il Movimento Sociale Nazionalista ha già in mente una rosa di nomi proponibili per la carica di leader della coalizione. Su tutti, il nome che ci sentiamo di proporre fin da ora è quello dell’ apprezzato giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, persona di sicura preparazione politica, di provata fede e coerenza nei nostri ideali, di intelligenza, cultura e capacità dialettica, di abilità nel confronto con gli avversari e di ottima predisposizione nel sapersi relazionare con il pubblico e con i mezzi d’informazione, oltre che persona stimata in modo trasversale da tutta l’area di destra. Siamo certi che potrebbe essere un nome ideale per rappresentarci in ogni sede, anche perché giovane e nuovo rispetto ai politici attuali, oramai superati.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

Attenzione al pericolo slavo: sospendere subito Schengen!

Da diversi mesi proseguono senza sosta le sconsiderate iniziative intraprese dal nostro governo per far entrare quanto prima la Croazia in Europa (si parla già a partire dal 2010).
A prescindere dalla nostra totale contrarietà a questo progetto, espressa più volte, per ragioni derivanti dalla questione irrisolta sul tragico esodo degli istriani, fiumani e dalmati e relative conseguenze (in tal senso si attende ancora giustizia), dobbiamo comunque rilevare che ben altre questioni ora rischiano di entrare in ballo.
Con l’ingresso della Croazia nella comunità europea, alla quale s’aggiungerà pure quello del Montenegro,(sponsorizzato direttamente dal premier Berlusconi) il nostro paese sarà inevitabilmente preso di mira da una forte ondata di immigrati e di delinquenti, pronti ad imperversare sulle nostre terre, al pari del fenomeno che stiamo purtroppo già vivendo a seguito dell’entrata della Romania nell’area Schengen.
In particolar modo facciamo notare fin da subito alle istituzioni e alle autorità competenti, che sono già pronti ad arrivare sul nostro territorio migliaia di zingari con cittadinanza croata, (stessa cosa per quanto riguarda i montenegrini) così come migliaia di criminali e banditi senza scrupoli, che già il nord-est dell’Italia ha avuto la disgrazia di conoscere in più occasioni (in particolare, attraverso le sanguinose rapine nelle abitazioni).
A questo punto esortiamo il nostro governo a rispettare le promesse fatte nella scorsa campagna elettorale, provvedendo immediatamente all’uscita dai trattati di Schengen, in modo tale da arginare il già dilagante problema immigratorio e criminale derivante dalla Romania, ed in vista dell’imminente ingresso croato e successivamente anche di quello montenegrino da frenare preventivamente ogni possibile altra tragica escalation di delinquenza e penetrazione immigratoria nel nostro territorio (da questi due paesi si prevede l’arrivo di quasi un milione di persone, al pari dell’attuale presenza rumena). Tutto ciò non è più sostenibile, e ancor meno tollerabile.
Chiediamo pertanto di farci trovare pronti nel bloccare ogni altra insostenibile invasione di immigrati e di criminali, non ripetendo più lo stesso tragico errore commesso con la Romania. Siamo ancora in tempo per avviare tutte le misure necessarie al contrasto di tale invasione, quindi questa volta il governo Berlusconi non ha più scuse. Se non darà seguito a queste misure, insistendo invece con gli stessi errori del passato, dovrà allora assumersi tutte le responsabilità di fronte al paese e di fronte alla storia nell’aver condotto alla catastrofe la nazione italiana ed il suo popolo.
In questo caso noi non resteremo certo fermi a guardare, ma agiremo di conseguenza, mobilitandoci adeguatamente al fine di preservare gli interessi della Patria e della sua sacrosanta sovranità.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 11 febbraio 2009

M.S.N.: in merito alla proposta di Romagnoli

Abbiamo letto attentamente il comunicato stampa dell’On. Luca Romagnoli, in merito alla necessità di dar vita ad un partito unico, da presentarsi subito già in vista delle elezioni europee di giugno (il che fa aleggiare un non so che di opportunismo parlamentare, più che di reale convinzione politico/ideologica).
Egli sostiene che liste elettorali, cartelli o coalizioni siano cose ormai superate e che l’unica strada è quella di fondersi in un unico partito (accelerandone i tempi già nel mese in corso).
Pur apprezzando il suo intento unitario, dobbiamo dissentire su alcune questioni per noi essenziali.
Innanzitutto verrebbe da chiedersi come sia possibile pretendere di creare un partito in così breve tempo, con tutte le implicazioni che esso comporta, quando in quindici anni (dal 1995 ad oggi) quest’area politica non è stata in grado (salvo alcune brevi parentesi) nemmeno di coalizzarsi? Come possiamo mettere insieme tante realtà così contrastanti tra loro, mescolandole forzatamente in un unico calderone? Quale sarà in questo caso la strategia, la metodologia, la simbologia, il programma ed il lessico da utilizzare? E siamo certi che una volta individuate queste componenti, tutti si sentiranno per così dire a casa? Siamo certi che le correnti più antitetiche accetteranno di buon grado di stare in un contenitore che per molti aspetti non rappresenta il proprio sentire? Possiamo dire allora che il voler forzare le cose, imponendo a tutti di fondersi in un unico partito, per di più senza avere il tempo sufficiente per discuterne serenamente ed attentamente, sia solo un suicidio politico. E’ un po’ come pretendere di fare indossare a tutti lo stesso paio di scarpe: c’è chi si troverà bene, chi le troverà abbondanti, ma anche chi le troverà strette e alla fine dovrà levarsele per non scoppiare. Un progetto buttato la in quattro e quattr’otto, solo per la necessità di qualcuno di arrivare a superare la soglia del 4% lo trovo sbagliato e per nulla onesto.
Lo ripeto: se in tutti questi anni non siamo stati in grado di allearsi fra tutte le componenti dell’area, a maggior ragione mi domando come sia possibile farlo fondendosi tutti in un partito unico? La fine sarebbe esattamente quella che presto o tardi faranno anche i più grossi Pdl e Pd. I primi presentano già molte crepe, i secondi dopo appena un anno di vita sono già scoppiati, mettendo tutto e tutti al loro interno in discussione. La stessa cosa accadrà a noi se tentiamo senza criterio di imbastire un progetto così ambizioso.
Quello che mi sento di chiedere a tutti è di affrontare questo argomento dopo le elezioni di giugno, prendendoci tutto il tempo necessario per confrontarci, per capire quali linee guida intraprendere, valutando tutti gli aspetti possibili per un eventuale decisione di questo tipo.
Personalmente ritengo necessario il mantenimento delle diverse realtà che compongono l’area, poiché in ognuna di queste vi è rappresentato un modo di sentire e vedere la politica, con metodologia, simbologia e strategia che più si addice alle persone che là risiedono. Ognuna di queste realtà (o correnti) rappresenta una verga che compone il “fascio”. Rifiutarne o rinunciare anche ad una sola di queste comporterebbe lo “sfascio”.... così come forzarne lo scioglimento per far parte di un unico soggetto, senza diritto di reale rappresentanza.
La mia opinione è quella di insistere ancora una volta con la creazione di una coalizione nella quale tutti possano e debbano sentirsi rappresentati. Se c’è l’esigenza di superare questo 4%, lo si può fare anche stando alleati in un unico gruppo, purché si decida prima quale programma, simbolo e metodo utilizzare, tenendo ogni componente allo stesso livello di importanza. Suggeriamo all’On. Romagnoli, così come a tutti gli altri, di pensare innanzitutto a questo progetto di lista comune, superando le attuali barriere che ci dividono. Già questo sarebbe un primo passo importante per avviarsi poi in quel progetto che il leader di Fiamma Tricolore auspica.
Se superiamo questa prima fase di maturità, ovvero l’allearsi tutti insieme, sono certo potremmo ambire poi anche al resto. Ma se rifiutiamo questo primo passo, figurarsi come pretendere di raggiungere quell’altro ( esso sì ben più grande....)
Un passo alla volta, se si vuol realmente cominciare...

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 10 febbraio 2009

FOIBE: noi non scorderemo mai!

Si celebra oggi la giornata nazionale in ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo forzato di oltre 350.000 italiani dalle terre di Istria, Fiume e Dalmazia.
Le truppe slave di Tito, con la complicità dei partigiani comunisti italiani e con l’avallo del Pci di Togliatti, portarono a compimento un vero e proprio genocidio, trucidando decine di migliaia di nostri connazionali, la cui unica colpa era quella di essere italiani.
Tra il 1943 ed 1947 si assisterà impotenti alla pulizia etnica ed al furto di terre storicamente italiane.
Oggi come sempre continueremo a ricordarne l’orrore, perché è solo attraverso la commemorazione che potremo rendere giustizia ad una storia dimenticata, occultata e storpiata per oltre mezzo secolo.
In quest’ottica proseguiremo nel nostro intento di obbligare Slovenia e Croazia a risarcire le terre rubate all’Italia e agli esuli, opponendoci con forza all’ingresso dei croati nella Ue.
In questa giornata sale alto il grido: mai più comunismo! Ed il nostro giuramento: “Foibe: noi non scorderemo mai!”

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 6 febbraio 2009

M.S.N.: condannare gli eredi del Pci alla restituzione dell'oro di Dongo

In merito al colossale furto dell’oro di Dongo da parte dei comunisti, crimine di tale portata che non ha precedenti nella storia, forse nemmeno in quella di tangentopoli, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:
l’oro di Dongo (circa 600 miliardi di lire dell’epoca) rappresentava le riserve auree della Repubblica Sociale Italiana, ovvero, soldi pubblici di appartenenza a tutti gli effetti dello stato italiano. Dal momento che è comprovato che i comunisti razziarono quell’oro, chiediamo che gli eredi del P.c.i. vengano condannati all’obbligo di restituire allo stato italiano tutti i soldi rubati alle casse dell’erario, come avverrebbe per qualunque cittadino s’impossessasse indebitamente di denaro pubblico.
Le forme pratiche che proponiamo per la restituzione alle casse dello stato sono le seguenti:
1-pignoramento dello stipendio a tutti i parlamentari, amministratori, consiglieri regionali
e locali, eletti nelle file dei partiti comunisti, e del Pd (quelli di provenienza ex Ds).
2-pignoramento dei rimborsi elettorali e delle varie forme di finanziamento pubblico ai
partiti comunisti ed al Pd (almeno metà, riferita alla quota Ds).
3-pignoramento e messa all’asta dei beni immobili appartenuti al P.c.i. e passati poi a
Ds e Pd (come ad esempio la sede di “Botteghe Oscure” o la tipografia “L’Unità”).

Siamo certi che un atto di giustizia che attende di esser tale da oltre 60 anni, garantirebbe oggi un importante segnale contro la dilagante corruzione e le ruberie della politica, divenendo anche utile, in questi tempi di crisi, per ristabilire ossigeno nelle casse dell’erario.
Proponiamo di spostare gli introiti derivanti da questi pignoramenti, ai fini di pubblica utilità, con particolare attenzione alle questioni sociali ed alle fasce più deboli.
Siamo certi che i comunisti e gli ex comunisti, vista la loro “propensione” al sociale,
comprenderanno....A meno che di fronte al denaro non si guardi in faccia nessuno....
Del resto un vecchio detto afferma: “morte tua, vita mia....”

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 5 febbraio 2009

M.S.N.: legge elettorale ed alleanze d'area...

Arrivati a questo punto è proprio inutile meravigliarsi, è inutile stracciarsi le vesti e gridare allo scandalo, è inutile sprecare fiumi d’inchiostro per scrivere tutta la nostra indignazione sull’approvazione della nuova legge elettorale per le europee. C’era da aspettarselo, come da tempo andavamo dicendo, nonostante in molti nella nostra area continuavano a farsi pie illusioni, credendo che tutto sarebbe rimasto invariato e che sarebbero riusciti così a racimolare qualche briciola ed un seggiolino a Strasburgo, lasciatoci eventualmente per gentile concessione del signor presidente del consiglio.
Adesso sembriamo cadere tutti dalle nuvole, sembriamo improvvisamente spaesati, tutti con il forte dubbio se continuare nella nostra ostinazione di preservare l’orgoglio personale ed i rancori reciproci, oppure se essere finalmente più maturi (come da anni ci chiede tutta la comunità militante dell’area) ed aprire così una piattaforma per il confronto e raggiungere un accordo per formare una lista unitaria in vista delle elezioni europee.
Siamo sinceri: nessuno di noi entrerà al parlamento europeo e difficilmente ci potremo riuscire anche unendo tutte le nostre forze, figurarsi andando ognuno per proprio conto. Ma questa cosa in molti si ostinano ad ignorarla, attraverso pretestuose motivazioni, unicamente di tipo personale, che pongono diktat verso questo o quel dirigente, o verso questo e quel partito.
L’area politica di destra, sia essa radicale, sociale o in qualunque altro modo la si vuol definire, è destinata all’ennesima delusione, rimanendo fuori pure dall’unico posto dove ancora siamo presenti attualmente, ovvero a Strasburgo. E questo influirà inevitabilmente anche sulla stessa sopravvivenza dei nostri rispettivi movimenti.
Il mese scorso, in un mio comunicato, sostenni che avremmo dovuto aspettare l’ennesima batosta elettorale prima di aprire finalmente gli occhi e porre da parte le ridicole divisioni che attualmente ci tengono ancora lontani. Sostenni che solo dopo quest’ultima ubriacatura collettiva, quali sono le elezioni, riusciremo forse a comprendere che così non può funzionare e che solamente una seria predisposizione agli interessi collettivi della nostra area, anziché quelli puramente personali, potranno forse darci la forza di rinascere ed essere credibili agli occhi della gente. Nessuno vuol più votarci, salvo gli ultimi eroici puri e duri, poiché risultiamo essere solamente dei parenti che si scotennano per l’eredità, lanciandosi reciprocamente accuse, ingiurie e rinfacciandosi colpe più o meno giustificate. Francamente a chi ci segue, a chi andiamo a chiedere il voto, non importa nulla se un segretario di partito ha il dente avvelenato con il suo parigrado di un’altra formazione, se i militanti di un gruppo si sono presi a pedate con quelli dell’altro. Ma questo i cosiddetti leaders e le dirigenze nazionali in carica non intendono capirlo, o semplicemente gli è più comodo continuare a fare orecchie da mercante per difendere il proprio misero orticello.
Per onor di cronaca mi risulta che solo Roberto Fiore di Forza Nuova e Pino Rauti del M.i.s. hanno negli ultimi tempi affrontato seriamente la questione, chiedendo ufficialmente il superamento delle divisioni (cosa per altro fatta anche dal nostro umilissimo movimento già un anno fa). A loro dobbiamo sicuramente dare atto di quest’apertura, così come ad altri piccoli movimenti che ci hanno comunicato gli stessi intenti unitari. Altri partiti invece persistono nel tenere ancora chiusa ogni porta, influendo di fatto in negativo verso ogni possibile progetto coalizzante.
Se dunque ci piace essere così autolesionisti, se ci piace trascinare nell’abisso un’eredità immensa quale tutti i movimenti d’area, chi più e chi meno portiamo avanti, se ci piace restare in tribuna a commentare la partita giocata da altri, anziché tentare di scendere in campo per segnare un goal ed influire sul risultato della gara, allora si proceda pure. Dopo la bastonata di giugno che cadrà inevitabilmente sulle nostre teste cocciute, forse, e ribadisco “forse”, impareremo la lezione. Anche se pare che più di qualcuno continui ad avere la testa dura nonostante le ripetute scoppole di questi ultimi anni.....
A questo punto non ci resta che confidare in un miracolo, attendendo che un po’ tutti restino fulminati dalla luce “divina”, come San Paolo sulla via di Damasco....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 27 gennaio 2009

M.S.N.: ora basta! Fermiamo l'immigrazione.

Stiamo assistendo in questi giorni ad un’innumerevole ondata di violenze e di atti di arroganza da parte di extracomunitari, di clandestini e di immigrati vari.
La rivolta dei clandestini nel Cpt di Lampedusa, le proteste degli africani a Massa, le manifestazioni pro-Palestina prese a pretesto dai musulmani per occupare strade, piazze e luoghi religiosi cristiani, più una serie sconcertante di stupri, rapine e pestaggi ad opera di rom e banditi vari dell’est Europa, dovrebbero far ragionare seriamente le istituzioni su quelli che sono gli immediati provvedimenti da attuare per arginare e sopprimere il fenomeno su larga scala che stiamo subendo.
Invece, sia il presidente del consiglio sia il ministro Maroni continuano ad arrampicarsi sugli specchi, continuano a fare dichiarazioni da campagna elettorale, continuano in questo teatrino del colpo al cerchio ed uno alla botte, temendo o non essendo affatto in grado di mettere in pratica le uniche soluzioni possibili per rendere il nostro paese sicuro sotto ogni aspetto: nazionale, sociale, giuridico e dell’ordine pubblico. Per dirla alla De Niro, questo governo ed in particolar modo Berlusconi e Maroni sono solo “chiacchiere e distintivo”.
Invitiamo per l’ennesima volta le nostre istituzioni a prendere immediati provvedimenti
partendo dagli unici punti possibili per risolvere il problema alla radice:

1) Uscita immediata dai trattati di Scenghen e chiusura delle frontiere. Conseguente
blocco agli ingressi nel nostro paese dei rumeni e degli altri immigrati comunitari
dell’est Europa.
2) Chiusura di tutti i campi nomadi ed espulsione forzata dall’Italia degli zingari.
3) Espulsioni immediate e forzate dei clandestini, entro 24 ore dal loro arrivo. Blocco di ogni concessione di asilo politico. Stop a nuovi flussi o sanatorie. Fuoco contro le imbarcazioni che entrano nelle nostre acque territoriali.
4) Processo per direttissima, con ergastolo e castrazione fisica per gli stupratori. Pena di morte per chi attraverso queste violenze commette pure l’omicidio. Obbligo per
questo tipo di reati alla permanenza della custodia cautelare, senza i benefici dei domiciliari, né del rito abbreviato.
5) Impiego su tutto il territorio nazionale di almeno centomila militari per il contrasto
della criminalità, con regole d’ingaggio che permettano l’uso delle armi e la possibilità di effettuare arresti e blitz.
6) Impedimento agli immigrati ed ai clandestini di effettuare manifestazioni sul nostro
territorio, di qualunque forma. Concessione ai militari di disperdere con la forza delle armi ogni tentativo di manifestare ad opera di questi soggetti.

Lo abbiamo detto molte volte ormai: stiamo vivendo una situazione d’emergenza sotto ogni aspetto, a causa del fenomeno immigratorio. Bisogna perciò porre in atto uno stato d’emergenza nazionale e procedere senza ulteriori tentennamenti con l’attuazione di leggi speciali e fortemente repressive, al fine di ridurre allo zero o quasi la gravità che incombe da tempo nel nostro paese.
Invitiamo altresì il ministro Maroni a dimettersi dalla carica che occupa, poiché ha solamente dimostrato di non essere affatto in grado di risolvere i problemi sulla sicurezza e sull’immigrazione clandestina. Non bastano certo i proclami leghisti per sistemare quest’emergenza, né i provvedimenti farsa. Ci vogliono solamente gli attributi e soprattutto la volontà vera di persone oneste e determinate a ridare l’Italia agli italiani su ogni piano: identitario, sociale, giuridico.
In questo e per questo noi lavoriamo da tempo. Forse siamo rimasti gli unici a farlo veramente, ma non sappiamo se ciò è più un onore o piuttosto un’amara constatazione.....


Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 14 gennaio 2009

M.S.N.: no all'ingresso della Croazia in Europa. Prima vengono i diritti degli esuli.

Gravissime e vergognose le posizioni assunte dal governo italiano, nella persona del ministro degli esteri Frattini, che da Zagabria, il 12 gennaio, impegnato per un vertice con esponenti delle istituzioni croate e slovene ha annunciato la necessità di far entrare a tutti i costi la Croazia in Europa, dichiarando che l’Italia sarà il promotore e l’artefice di quest’ingresso.
In nome di tutti i caduti italiani vittime delle foibe, in nome di tutti gli esuli istriani, fiumani e dalmati che sono stati costretti ad abbandonare quelle terre, le loro case ed i loro beni, esprimiamo il nostro totale sdegno alle parole del ministro Frattini e alla posizione assunta dal nostro governo in favore della Croazia. Definire l’Italia il principale sponsor per l’ingresso dei croati in Europa, e farsi addirittura carico di questa iniziativa, è un insulto alla memoria di chi per causa di quello stato (anche se sotto la federazione jugoslava) ha visto morire i propri cari, ha visto rubare con la forza i propri beni, ha dovuto abbandonare per sempre quelle terre.
Il Movimento Sociale Nazionalista non scorda il passato, a differenza della pseudo“destra” che oggi ci governa, ritenendo perciò necessario intraprendere ogni iniziativa ci sarà possibile per fermare l’ingresso dei croati nella Ue, almeno fino a quando lo stato della Croazia non avrà restituito i beni immobili ed i terreni (ancora di proprietà demaniale) alle famiglie degli esuli e risarcito equamente quelli non più di proprietà pubblica ma ceduti ai privati.
Nel nostro piccolo siamo pronti ad avviare una raccolta firme in tutta Italia per chiedere di porre il veto all’ingresso della Croazia in Europa, certi del fatto che se questo governo non darà seguito alle nostre richieste, sarà inevitabilmente smascherato di fronte alle innumerevoli menzogne raccontate nel corso degli anni. In quel caso tutte le associazioni per i diritti degli esuli sapranno che An, Lega e Pdl gli hanno abbandonati (in realtà non gli hanno mai tenuti in considerazione, se non per ottenerne il voto) stringendo patti scellerati con chi ancor’oggi è nemico del nostro paese e degli esuli stessi. Si vergognino questi avvoltoi senza coscienza e senza morale.
L’Italia ha la possibilità di porre il veto se solo lo volesse, costringendo i croati a cedere su qualcosa che per molti anni non hanno mai voluto nemmeno sentire. Il nostro governo ha il dovere materiale e soprattutto morale di rendere giustizia ai nostri connazionali istriani, fiumani e dalmati, cogliendo al volo l’unica occasione realmente fattibile per risolvere una volta per tutte questa triste faccenda.
Ma a quanto pare, gli interessi economici-commerciali hanno più importanza della giustizia che da oltre 60 anni i nostri connazionali stanno ancora aspettando.
Il Movimento Sociale Nazionalista rimarrà sempre e solo dalla parte degli esuli di Istria-Fiume-Dalmazia, quand’anche fossimo gli ultimi rimasti. Non ammaineremo mai questa bandiera, nè abbandoneremo i nostri sfortunati connazionali che per colpa del becero comunismo hanno vissuto sulla loro pelle un dramma che ancor’oggi persiste.
Non si tratta di un pregiudizio di fondo. Si tratta solo di giustizia. La Croazia avrà tutti i suoi diritti quando avrà prima esplicato tutti i suoi doveri.
Fu già commesso un errore anni fa dando via libera alla Slovenia, che così non ha più dovuto pagare per i suoi crimini. Non commettiamo due volte lo stesso tragico ed infame sbaglio...

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 13 gennaio 2009

L'Associazione culturale Italia Nazionalista Cristiana aderisce in blocco al M.S.N.

Il Movimento Sociale Nazionalista ha il piacere di annunciare ufficialmente l’ingresso nel nostro partito del sig. Dario Reinardi, presidente e fondatore dell’associazione Italia Nazionalista Cristiana.
Con la sua adesione il movimento si assicura una persona di sicuro spessore morale e di grande coerenza politica, insieme alla totale collaborazione sul piano delle attività storico-culturali con l’associazione che egli attualmente presiede.
L’ingresso del sig. Reinardi nel M.S.N. garantisce inoltre l’adesione in blocco di tutti i 13 soci che compongono la sua associazione.
Al sig. Reinardi e a tutti i suoi soci va il nostro più caloroso benvenuto, sicuri di poter insieme svolgere un grande lavoro, negli interessi del movimento e della nostra amata Patria.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

3 gennaio 2008-2009: primo anniversario del Movimento Sociale Nazionalista

In data 3 gennaio 2009, abbiamo celebrato il primo anniversario della costituzione del Movimento Sociale Nazionalista, formazione politica della quale mi pregio d’essere il fondatore ed il segretario nazionale in carica.
I buoni propositi con i quali partimmo un anno fa posso dire essere rimasti sostanzialmente invariati, nonostante i molteplici cambiamenti avvenuti sullo scenario politico, e malgrado una serie di circostanze avverse che hanno rallentato non poco il nostro sviluppo interno.
Ad ogni modo ora è tempo di stilare i primi bilanci di questa nostra esperienza politica.
Da un punto di vista strutturale del partito, bisogna essere sinceri, siamo andati incontro ad alcune difficoltà e di certo le nostre pochissime risorse economiche non hanno agevolato affatto l’andamento di crescita che prevedevamo potesse esserci già nel primo semestre del 2008.
Se a questo aggiungiamo la mancanza di una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, l’impossibilità di avere uno spazio mediatico adeguato, che nel nostro caso era ed è ridotto allo zero, la momentanea indisponibilità di sedi idonee dove introdurre le nostre sezioni, più una serie di lente procedure burocratiche da dover affrontare, il tutto ha inevitabilmente fatto sì che per un certo periodo di tempo ci siamo trovati in una situazione di autentico stallo. Nonostante le innumerevoli difficoltà siamo andati avanti lo stesso, ed è proprio per questo che voglio esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutti i camerati, collaboratori ed iscritti che si sono dati da fare per sopperire comunque a queste carenze, con grande forza di volontà, con spirito di sacrificio, spendendo tutto il proprio tempo libero per la realizzazione di quest’ambiziosa proposta politica. Quel tempo libero, mi preme sottolinearlo, che di fatto è stato tolto alle proprie esigenze personali e soprattutto alle rispettive famiglie. Tutta questa straordinaria prova di dedizione e di sincero attaccamento alla causa che perseguiamo, non possono altro che garantirmi di aver trovato un gruppo di uomini veri, onesti, leali e dal grande spessore morale, senza dei quali il movimento non avrebbe potuto continuare ad esistere tanto a lungo.
A voi tutti va il grande merito dei risultati fin qui ottenuti e la gratitudine per quanto costruito quest’anno all’interno del M.S.N.
I propositi per il nuovo anno saranno perciò mirati per prima cosa a rafforzare la nostra presenza su tutto il territorio nazionale, a fornire sedi stabili ed adeguate ai nostri militanti, a trasformare i nuclei territoriali in vere sezioni, punti di riferimento per ogni camerata che vuole iscriversi, ma anche punti d’appoggio per eventuali collaborazioni con altri movimenti d’area. Per fare tutto ciò c’è senz’altro bisogno ancora del supporto di ognuno di voi, di un maggiore impegno materiale e morale, senza tentennamenti. Questo è un sacrificio che chiediamo nuovamente a tutti coloro che vogliono o vorranno in futuro contribuire alla crescita di questo movimento. Siamo certi che solo percorrendo decisi questa strada potremmo soddisfare le richieste di tutti, a partire da coloro che si sono avvicinati in questi mesi al M.S.N. salvo poi fare marcia indietro perché impossibilitati a trovare dei referenti locali. Quanto al lato economico, faremo tutto quanto ci sarà possibile per sopperire alle carenze attuali, consci del fatto che si può comunque lavorare dignitosamente ed efficacemente anche con quel poco che ci è dato di avere a disposizione. Sotto questo aspetto è importante essere in grado di trovare nuove idee, sviluppando iniziative che garantiscano contemporaneamente introiti e visibilità. Tutto il sostegno ottenuto in questi dodici mesi ci ha fatto comprendere a pieno che il progetto avviato è più che valido e condiviso. Ora non resta che fare in modo di svilupparlo concretamente e definitivamente.
Passiamo ora ai rapporti avuti nell’anno appena conclusosi con le altre forze politiche che gravitano nell’area della destra: qui bisogna fare una serie di riflessioni.
Fin dall’inizio chiedemmo la possibilità di costruire una coalizione che potesse raggruppare tutti i movimenti della destra sociale, radicale e nazionalista, pur mantenendo ognuno la propria identità ed autonomia, al fine di affrontare insieme e con maggior sicurezza, oltre che con più credibilità, le tornate elettorali future, in particolar modo quelle che ci vedranno impegnati nel prossimo giugno.
Questo nostro ripetuto appello, salvo alcune rare eccezioni, non è stato minimamente accolto.
Sapevamo perfettamente che almeno fino al dopo elezioni europee del 2009 non si poteva pretendere nulla di diverso, ma almeno speravamo di poter scorgere all’orizzonte maggior senso di responsabilità da parte di tutti. Il discorso sappiamo essere rimandato alla prossima estate, dopo la conclusione dei giochi elettorali, i quali attualmente sono ancora fonte di un’ultima ubriacatura collettiva. Le previsioni parlano chiaro: per la nostra area si prospetta un’altra solenne delusione, proprio perché nessuno vuole comprendere la necessità di fare un fronte comune. Tutti vanno divisi, tutti torneranno inevitabilmente a casa a mani vuote.
Per onor di cronaca però bisogna dare atto ad alcune forze politiche, nella fattispecie Forza Nuova ma anche realtà più piccole come Azione Nuova, di aver optato per la scelta unitaria. I primi lo hanno fatto attraverso il comunicato ufficiale del segretario Fiore (riproposto poco tempo fa anche sul nostro blog), gli altri rispondendo direttamente con favore al nostro appello unitario. Non è ancora tardi per sperare, ma il punto è che senza l’appoggio anche di Fiamma Tricolore e La Destra, ogni buon proposito di coalizzarsi si rivelerà pressoché ininfluente ai fini elettorali. Perciò, lo dico con un certo rammarico, immagino che questa piattaforma comune alla quale si ambisce non potrà altro che essere presa in esame solo fra sei mesi o forse anche dopo l’estate.
Altra questione sarà invece avviare comunque una collaborazione generale sulle tematiche quotidiane, al di fuori di quelli che sono i giochi elettorali. Da questo punto di vista assicuriamo ai movimenti che ci hanno contattato, così come a tutte quelle realtà politiche locali che ci hanno chiesto una cooperazione sui singoli territori provinciali, che daremo tutta la nostra disponibilità, indipendentemente da quelli che potranno essere i rapporti con i leaders nazionali dei partiti in questione. Anche una semplice raccolta firme su una tematica condivisa, svolta insieme agli altri movimenti, può considerarsi una base di partenza. Noi non poniamo certo veti a nessuno. Tutti i movimenti di destra sono i benvenuti. Speriamo di esserlo altrettanto noi per gli altri, cercando di non dover più assistere alle varie accuse e ad alcune critiche che da quest’area sono gratuitamente giunte al nostro movimento, non tanto per una questione programmatica o metodica, quanto invece per l’idea errata che spesso alberga in questo nostro mondo, nel voler intravede in ogni nuovo partito che nasce una sorta di concorrente, una specie di contenitore atto a disperdere voti ed energie. Nulla di più falso per quanto ci riguarda. I molteplici appelli alla costruzione di una casa comune sono stati portati avanti unicamente dal nostro movimento, senza mai precludere a nessuno il nostro appoggio, senza mai negare di porgere la nostra mano agli altri, senza soprattutto porre alcun veto verso chicchessia Forse è proprio questa propensione a voler perseguire l’unità dei movimenti che ci differenzia da tutti gli altri. Ma questa non vuole essere affatto una polemica, solo un dato di fatto che ci rende di fronte alla storia sereni e con la coscienza pulita.
Quanto ai rapporti più strettamente nel senso del termine, possiamo comunque dire di aver ricevuto sostegno e plausi per le nostre iniziative in modo trasversale da vari esponenti locali ed iscritti di Forza Nuova, Fiamma Tricolore e La Destra. Purtroppo a livello nazionale le cose non sono andate nello stesso modo, nel senso che i contatti sono stati pari allo zero, nonostante la nostra totale disponibilità espressa più volte nel voler farci carico di instaurare un tavolo per avviare un dialogo serio e costruttivo fra tutti i partiti d’area.
Probabilmente solo con Fiore ci potranno essere eventuali confronti, dal momento che egli stesso si è fatto promotore di quanto chiedevamo anche noi fin dall’inizio. Con Forza Nuova sappiamo esserci una grande sintonia, che speriamo si possa trasformare a breve in una vera alleanza. Diverso invece è il percorso con gli altri partiti, che allo stato attuale delle cose è ridotto unicamente a qualche sporadico contatto con alcuni esponenti locali. Ciononostante ribadiamo fiduciosi il nostro auspicio che il 2009, nel suo secondo semestre, porti finalmente ad un cambiamento di mentalità e ad una maggiore volontà da parte di tutti di aprirsi agli altri senza remore.
Passando alle attività del movimento, ci tengo con orgoglio a sottolineare le iniziative che abbiamo lanciato sul finire del 2008, e che speriamo possano diventare una grande battaglia che ci contraddistinguerà nel nuovo anno. Il referendum per il blocco dell’immigrazione islamica, il ripristino dei nostri valori e delle nostre tradizioni ovunque saranno colpite, il taglio drastico agli stipendi dei parlamentari, benefici inclusi, la reazione contro lo stalinismo europeo, per la costruzione di una nuova Europa. E non ultimo l’appoggio ad iniziative urgenti avviate da altri movimenti come il mutuo sociale. Per non scordare infine i dieci punti che nei giorni scorsi abbiamo proposto per risolvere la questione clandestini.
Siamo certi che su questi principali temi si possa collaborare tutti insieme, camerati di ogni provenienza partitica, cogliendo così al volo l’occasione per unire almeno in questi frangenti tutte le nostre forze. Noi siamo qui, io sono qui. Sempre a disposizione per l’interesse della Patria e del popolo italiano.
Vogliamo infine ringraziare quanti ci hanno riservato nel corso dell’anno attestati di stima, vicinanza ed incitamento a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso, scrivendoci lettere a volte brevi ma significative, altre volte profondamente intense.
Un ringraziamento anche ai bloggers che si sono spesi per rendere vivo lo spazio di questo sito. Lo abbiamo riservato per voi, per la vostra libertà d’espressione. Fatene sempre un uso serio e costruttivo.
A tutti voi, camerati e italiani che ci siete stati vicini in questo 2008, esprimo la mia personalissima gratitudine. Auguri di buon 2009 a tutti. E che Dio ci assista.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 9 gennaio 2009

L'invasione dei clandestini continua.... Governo italiano, se ci sei batti un colpo!

I circa duemila clandestini sbarcati sulle nostre coste durante la settimana di natale rappresentano l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quanto andavamo dicendo da tempo: questo governo, al pari di quello precedente, non è affatto in grado di poter gestire la piaga dell’immigrazione irregolare, né probabilmente intende farlo davvero.
I proclami in pompa magna da parte dei leghisti durante la campagna elettorale, le tanto decantate espulsioni, le promesse di rigidi pattugliamenti, e più in generale tutte quelle ridicole speranze che giungevano dal roboante quanto tragicomico accordo con la Libia, non hanno prodotto alcun frutto.
L’invasione procede senza sosta e senza il minimo intervento da parte delle istituzioni per frenare in qualche modo, qualsiasi modo, un processo tanto enorme quanto dannoso per il nostro paese. E non bastano alcune decine di rimpatri voluti dal ministro Maroni per poter illudersi di risolvere la questione, a meno che questo non gli serva per gettare altro fumo negli occhi agli italiani e tenerli calmi, dal momento che si ritrovano tutti comprensibilmente infuriati. Non è forse proprio per la questione immigrazione che hanno vinto le elezioni i signori della lega e del pdl? Già, ma tant’è....
Tralasciamo le ridicole posizioni del nostro premier, che prima promette l’uscita dai trattati di Scenghen,(durante la campagna elettorale) salvo poi ritirare la proposta (a vittoria ottenuta); facciamo finta di dimenticarci delle sue parole d’ordine, come “fermezza” e “tolleranza zero”, salvo poi dimostrarsi debole e vassallo dei diktat europei; tralasciamo pure l’ingenuità con cui s’è fatto abbindolare per l’ennesima volta da quel Gheddafi che tutto vuole, fuorché essere d’aiuto al nostro paese. Verrebbe infatti da chiedersi come sia possibile che il signor presidente del consiglio non abbia ancora compreso che è in atto un processo di invasione di stampo islamico del nostro continente, al fine di conquistarci non più con le armi, bensì con l’innumerevole presenza sui nostri territori, e che proprio la Libia, paese musulmano, si fa carico di favorire questo tragico progetto, lasciando appunto partire migliaia di clandestini verso le nostre coste (guarda caso tutti di provenienza nordafricana, mediorientale, ed islamica in generale).
Possiamo tralasciare tutto quanto hanno fin qui detto e fatto (o meglio, non fatto), ma non possiamo permettere che la situazione continui a restare pressoché immutata negli anni, con l’unica conseguenza di degenerare, danneggiando l’Italia settimana dopo settimana, mese dopo mese. Su questo punto non possiamo proprio transigere. Ed allora viene da chiedersi sarcasticamente: governo italiano, se ci sei batti un colpo.... Sì perché fin’ora abbiamo solo sentito proclami, ma nella concretezza delle azioni sono stati unicamente degli ectoplasmi... Quanto deve persistere questa pantomima? Quanto ancora intendono affidarsi alle chiacchiere, e quando invece ai fatti prendendo seri ed efficaci provvedimenti? Attendono forse una rivolta popolare? Attendono forse che gli italiani comincino a farsi carico da soli di risolvere la questione? Non ci si lamenti allora se poi cominceranno a verificarsi azioni di intolleranza nei riguardi di questa ondata di invasori, per cacciarli, per costringerli ad andarsene dalla nostra terra. Poiché, ci dispiace per i soliti ben pensanti e buonisti di professione, il popolo italiano ne ha le scatole piene di veder usurpare la propria terra, i propri diritti di cittadini, e soprattutto quei denari pubblici che andrebbero investiti a beneficio di tutti, anziché dirottati al mantenimento di questi disperati di ogni provenienza.
Per conto nostro, invece che perderci in altre inutili chiacchiere ed in sterili propagande elettorali, vogliamo piuttosto offrire il nostro contributo alla risoluzione del problema, rilanciando un piano concreto che invitiamo il governo a prendere in seria considerazione.
Il Movimento Sociale Nazionalista ribadisce quindi la sua linea di fermezza e chiede al premier Berlusconi e al ministro Maroni di adottare immediatamente delle misure speciali per arginare questo fenomeno oramai fuori controllo, partendo dai seguenti dieci punti:

1- chiusura immediata delle frontiere ed uscita dai trattati di Scenghen
2- schieramento della marina militare a presidio delle coste nazionali, e dell’esercito a presidio dei valichi di frontiera
3- regole d’ingaggio speciali che consentano ai nostri militari di fare fuoco contro qualunque
imbarcazione violi le nostre acque territoriali (come avviene in altri paesi tipo la Grecia).
4- divieto assoluto di andare a soccorrere le imbarcazioni che si trovano fuori dalle nostre acque
territoriali, lasciandole invece andare incontro al proprio destino.
5- espulsione immediata e forzata (attraverso rimpatri con aerei e navi) entro 24 ore di
qualunque clandestino sia giunto sul nostro territorio. I clandestini di cui si ignora il paese di
provenienza, dovranno comunque essere riaccompagnati al confine, e nel caso di irregolari
giunti via mare, andranno ricaricati sulle carrette e riaccompagnati fuori dalle nostre acque
territoriali.
6- divieto per almeno 5 anni di rilasciare concessioni di asilo politico (questo perché nel corso
degli anni è diventato un pretesto con cui gli irregolari, facendone richiesta, riescono a restare
molto tempo nel nostro paese, evitando così le espulsioni).
7- interruzione immediata degli accordi stipulati con la Libia, a partire dall’erogazione di denaro
pubblico per il pseudo risarcimento.
8- blocco dell’immigrazione e di tutti i ricongiungimenti famigliari (per almeno 5 anni).
9- Stop ad ogni sanatoria per extracomunitari.
10-Avvio di un graduale rimpatrio degli immigrati, man mano che scadono i permessi di
soggiorno.
Noi crediamo che sia solo questa la via per una sana e drastica soluzione al cancro immigratorio che sta devastando la nostra nazione. Non è più tempo di perdersi in chiacchiere, né tanto meno è pensabile trovare altre soluzioni più morbide al contrasto del problema. Il tempo del buonismo è scaduto. Ora è giunto il tempo di attuare leggi speciali e dure, poiché è la situazione in cui siamo sprofondati che ce lo impone. In questi casi di estrema emergenza, non resta altro che attuare estremi rimedi. Diversamente da ciò, sarebbe e sarà inesorabilmente la fine......

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

M.S.N.: Presa di posizione sulle dichiarazioni di Fini

In queste ultime settimane ci sono arrivate molte richieste per conoscere la nostra opinione sulle ennesime e vergognose dichiarazioni di Fini, rilasciate lo scorso dicembre in merito alla questione delle leggi sulla razza del 1938 e le relative accuse mosse al Vaticano.
Inizialmente non ci interessava proprio commentare le farneticazioni del presidente della camera, dal momento che nel farlo avremmo unicamente regalato un’eccessiva pubblicità alla figura di un individuo che, contrariamente, meriterebbe solo di essere totalmente ignorato. Per questo abbiamo tralasciato in queste settimane ogni naturale istinto di rispondere a tono al signor Fini. Ma le richieste che ci sono giunte erano molte, così riteniamo d’obbligo offrire una risposta a tutti i nostri camerati e simpatizzanti, al fine di soddisfare anche la logica correttezza d’informazione.
Quello che possiamo dire è che ci ritroviamo anche in questa occasione ad esprimere tutto il nostro disappunto, ma contemporaneamente pure la nostra totale indifferenza alle parole di un individuo che oramai colleziona mese dopo mese, anno dopo anno, pessime figure che lo qualificano da solo per quello che è realmente. E la durissima risposta dell’organo di stampa ufficiale della Chiesa, “l’Osservatore Romano” ne è una lampante conferma. Per non parlare inoltre del fatto che per la prima volta è stato capace di tirarsi addosso in modo trasversale le ire di tutto il mondo cattolico. Ma questo è affar suo: se vuol cimentarsi nel fare l’antifascista e l’anticlericale di professione, se ne assuma tutte le conseguenze, ma almeno si faccia dare qualche lezione dai suoi “mentori” di rifondazione comunista, vuoi mai che alla lunga ne conquisti pure la leadership... A questo punto non ci stupiremmo proprio più di nulla....
Premesso comunque che a tal signore avremmo consigliato il silenzio, che molte volte è più utile che fare pessime figure parlando a sproposito, in ogni caso d’ora in avanti non vogliamo più soffermarci a commentare le ripetitive performance voltagabbana dell’attuale presidente della camera, che come ha espresso pure il giornale del Vaticano, sono unicamente individuabili nel suo mero opportunismo politico/carrieristico, anche se francamente non sappiamo quanto potranno ancora giovargli. Alla lunga tutti si stanno rendendo conto di quanto in realtà valga un politico incoerente e opportunista come egli dimostra di essere. Probabilmente soffre da circa quindici anni di una forte crisi identitaria, sia politica che personale, al punto da inalberarsi in argomenti cui nessuno gli chiede più conto. Nemmeno i più accaniti antifascisti si cimentano ancora e con la stessa frequenza mensile, in tematiche storiche pari a quelle che invece vedono protagonista il signor Fini. A meno che sotto non ci siano strani disegni pilotati direttamente da ambienti giudaico-massoni, del quale egli si farebbe in qualche modo il portavoce....il che spiegherebbe allora molte cose... Ad ogni modo riteniamo che alla fine ognuno debba rispondere sempre e solo alla propria coscienza, ammesso che la si possieda davvero, guardandosi ogni giorno allo specchio, ovviamente se si ha il coraggio di farlo veramente...
Per quanto ci riguarda, questi tipi di complessi noi non gli abbiamo mai avuti, né ieri né oggi.
Siamo forti delle nostre convinzioni e guardiamo con orgoglio al nostro passato, serenamente proiettati al futuro. Le scelte degli altri non ci interessano. Chi vuole fare politica solo per interesse personale, per carrierismo, per opportunismo di ogni genere e forma, ha l’imbarazzo della scelta su quale partito collocarsi.
Noi invece non abbiamo alcun dubbio quale sentiero percorrere: è la strada che punta dritta a fare esclusivamente gli interesse della Patria e del popolo italiano, sempre con onore e con dignità.
Per tutto il resto lasciamo alla storia il compito di spazzare via gli avvoltoi e gli impostori di turno.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 16 dicembre 2008

M.S.N.: accogliamo con piacere la proposta di Fiore

Ci è giunta notizia in questi giorni della proposta fatta dal leader di Forza Nuova, l’europarlamentare On. Roberto Fiore, di creare una coalizione unitaria in vista delle elezioni europee del giugno 2009.
Siamo felici di constatare che l’appello unitario da noi proposto e ribadito tre mesi fa, viene accolto oggi da altre forze politiche della nostra area.
Confidiamo nella maturità degli altri leaders politici di accettare quanto richiesto da Fiore e che per primi chiedemmo, pur dalla nostra piccola e umilissima posizione.
Speriamo che questa sia la volta buona per dare seguito ai molteplici appelli che in tutti questi anni la base militante di ogni partito alla destra di an e del pdl hanno sempre rivolto ai principali leaders dell’area. In quest’ottica aspettiamo di vedere cosa faranno la Fiamma Tricolore e La Destra, augurandoci che le loro ultime prese di posizione (ovvero il rifiuto di fare alleanze) vengano quanto prima riviste. Giugno è ancora lontano, ma non troppo. Confidiamo nel senso di responsabilità di ognuno. Fiore ed il sottoscritto hanno dato la propria disponibilità. Altre forze minori si sono dette altrettanto disponibili. Adesso tocca agli altri.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista


Il comunicato di Forza Nuova:

EUROPEE: FIORE (FORZA NUOVA), LISTA UNICA PER ALLEANZA A DESTRA PDL
Roma, 13 dic - Il Segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, in vista delle prossime elezioni europee propone una lista che raccolga tutte le forze che si trovano alla destra del Pdl.
''Mi faccio promotore -ha detto Fiore- di una alleanza di tutte le forze alla destra del Pdl per la formazione strategica di una lista popolare e nazionale aperta soprattutto ad esponenti della societa' civile. Gli unici che non sono i benvenuti sono i collusi con le Mafie ed i corrotti”.
''Noi -ha aggiunto- siamo disposti ad un confronto diretto: in questo periodo dove le gravissime fratture interne dell'Italia stanno emergendo in tutta la loro rilevanza, e dove appare sempre più evidente l'inadeguatezza del Governo, crediamo che le forze politiche moralmente oneste debbano cercare un punto di incontro comune per mandare in Europa il segnale dell'Italia nuova che si fa largo all'orizzonte. I temi a cui teniamo particolarmente sono e restano la lotta all'immigrazione sfrenata ed il sostegno alle fasce deboli della nostra popolazione, con particolare riguardo per i lavoratori dipendenti e la classe media''.

BENITO MUSSOLINI: 64 anni fa il suo ultimo discorso ufficiale

Il 16 dicembre del 1944 si tenne al teatro Lirico di Milano l’ultimo discorso ufficiale di Benito Mussolini, che coincise di fatto con la sua ultima uscita in pubblico, prima della tragedia finale del 28 aprile 1945.
Risuonano ancora eloquenti i suoi ultimi incitamenti alla riscossa ed alla strenua difesa dell’Italia, tanto che oggi più che mai tornano attuali, se accostati al grave e vile disegno messo in atto dalla Comunità Europea, con la complicità dei governi nazionali, per distruggere intere nazioni e popoli, attraverso l’imposizione di una società multirazziale e multiculturale a tutti i costi, che decreterà con il tempo l’inevitabile scomparsa di tutte le identità europee e delle rispettive tradizioni.
Noi vogliamo difendere con le unghie e con i denti la valle del Po! Noi vogliamo che la valle del Po resti repubblicana, in attesa che tutta l’Italia sia repubblicana!” disse il Duce quel giorno.
Noi oggi abbracciamo le sue parole garantendo, con lo stesso spirito di sacrificio dei ragazzi della RSI, di difendere con le unghie e con i denti la Patria italiana, affinché resti degli italiani e cristiana, in attesa che tutta l’Europa si risvegli dal lungo torpore nel quale si trova, per ripristinare ovunque le rispettive identità, tradizioni e le indiscutibili radici cristiane del continente.
Che l’anima del Duce possa aiutarci in tutto questo, vegliando sempre su di noi e sul destino della nostra amata Patria.

Per ascoltare uno stralcio del discorso del 16-12-1944 cliccare qui:

lunedì 15 dicembre 2008

L'ENNESIMA CENSURA DEL NATALE

Da alcuni anni a questa parte, ma in particolar modo quest’anno, dagli istituti scolastici ci giungono notizie sempre più frequenti di situazioni che hanno dell’incredibile.
Nelle scuole medie e superiori certi professori, probabilmente sessantottini ed anticlericali, s’improvvisano padroni delle strutture scolastiche e rimuovono senza permesso i crocefissi dalle aule; negli asili e nelle scuole materne invece, le maestre s’improvvisano giudici e sentenziano di censurare i presepi, gli alberi e gli addobbi di natale ed i canti della tradizione natalizia. Il tutto in nome della laicità dello stato, in nome dell’integrazione, in nome di una non precisata necessità di evitare di “offendere” e “turbare” bimbi, studenti e genitori stranieri.
A parte il fatto che verrebbe seriamente da chiedersi cosa ci sia di “offensivo” o di “sconvolgente” nel vedere un albero di natale, nel sentire una canzone come “tu scendi dalle stelle” o nell’allestireun presepe con tante statuine, che siamo certi i bambini si divertirebbero a preparare e a giocarci, qualunque sia la loro fede religiosa....Ma tant’è...
Di questo passo ci chiediamo e chiediamo a questi “insegnanti” quanto aspetteranno ancora prima di decidere di abolire le festività ed andare a fare lezione anche il 25 dicembre? Non vorremo mica privare gli islamici e gli atei di un giorno di scuola? Anzi, i giorni di ferie sono almeno una quindicina, allora tutti a scuola! Tutti al lavoro! O forse questi professori e maestrine ci tengono a farsi le vacanze sulla neve, stipendiati lo stesso dallo stato italiano? Certo, in questo caso fa comodo sentirsi parte della civiltà italiana, occidentale e cristiana....Non è vero?
Al di là dei discorsi provocatori, riteniamo sia inaccettabile svendere le nostre tradizioni millenarie, a maggior ragione se il principio è quello dell’integrazione. Ma chi si deve integrare? Noi o loro? Da che mondo è mondo chi emigra in un paese straniero si adegua a leggi e tradizioni di quel popolo, e nessuno si sogna di cancellare, accantonare, cambiare qualcosa che sta alla base fondante di quello Stato e di quel popolo. Se questi “soggetti” che hanno la patente di insegnanti, fossero meno ideologizzati e più responsabili nel lavoro che svolgono, saprebbero cogliere proprio da momenti come il natale l’occasione per trasmettere messaggi di integrazione nella nostra società, perché è proprio lo spirito natalizio e la gioiosità di questo periodo che rende tutti i bambini uguali ed in grado di confrontarsi e di vivere insieme un momento di compartecipazione a valori integranti. Sono proprio gli insegnanti che hanno il dovere morale e professionale di far apprendere anche agli stranieri che vivono qui le fondamenta della nostra società italiana, attraverso quindi l’insegnamento delle nostre tradizioni, della nostra cultura e della nostra storia. Se non lo fanno in queste occasioni, in quali altre pensano di farlo? Durante il ramadam o il capodanno cinese?
Ma chi è che davvero si sta facendo promotore di tutto questo boicottaggio? L’Adel Smith di turno, provocatore di professione? O forse gli anticlericali di natura, che vedono in questa nuova epoca, definita di multiculturalismo, un pretesto da cogliere al volo per sviscerare contro la Chiesa Cattolica tutto il proprio odio represso? Sono gli estremisti islamici, tipicamente intolleranti con quelle che non sono la loro religione, a farsi carico di queste iniziative? Oppure i marxisti anticlericali del nostro paese? In realtà sono entrambe le componenti a farlo, ma con una sostanziale differenza. Se i primi sono ancora una minoranza di poco conto e di nessuna influenza, i secondi invece hanno in mano la scuola, hanno in mano le menti future del nostro paese, hanno in mano un’importante fetta dell’educazione dei nostri figli, insomma, hanno in mano le nuove generazioni d’Italia. Ma soprattutto, per prima cosa sono italiani. Ed è questo il loro modo di servire la propria Patria? Ci sembrano piuttosto dei traditori, in chiaro stile comunista. Non a caso quelli che agiscono in tal modo si scopre essere vecchi sessantottini, filomarxisti, ideologicamente collocati a sinistra, più o meno estrema.
Perciò ci rivolgiamo a tutti questi maestri e professori da strapazzo, con un messaggio che sia chiaro ed inequivocabile: le nostre tradizioni non si cancellano, né si svendono! Si difendono!
E se loro che hanno questo compito non sono in grado di farlo, o non intendono svolgerlo per ragioni strumentali a fini politici, allora provvederemo noi a questa carenza, con iniziative precise.
Non staremo certo fermi a guardare decadere la nostra nazione, il nostro popolo, le nostre tradizioni millenarie per colpa di sinistrati professori che intendono annientarle, o di qualche arrogante islamico che si sente in diritto di alzare la voce in casa d’altri.
Anche se tutti noi no! Il nostro onore si chiama fedeltà” recitava un famoso motto di tanti anni fa... Quella fedeltà alle tradizioni ed alla storia millenaria dell’Italia cristiana, che mai permetteremo diventi atea o peggio ancora, islamica. Il Movimento Sociale Nazionalista si farà carico d’ora in avanti di riportare la nostra cultura e le nostre tradizioni in ogni luogo saranno calpestate, boicottate o nascoste. Scuole, asili,piazze in cui si applicheranno censure al natale e alla cristianità, noi promettiamo di riportare fisicamente una presenza che ricordi chi siamo e da quale storia proveniamo. Siamo pronti ad installare presepi, alberi ed addobbi natalizi fuori dai cancelli di tutte le strutture pubbliche che ci verranno segnalate come vittime di queste censure. La stessa cosa varrà per il crocefisso, sia esso in una scuola, in un ospedale o qualunque altro luogo pubblico, che noi riporteremo fisicamente al suo posto, se qualcuno oserà solo indebitamente rimuoverlo. Su questa questione non transigiamo.
Ci proponiamo d’ora in avanti di essere le sentinelle della civiltà italiana e cristiana.
Allora, buon natale a tutti. Perché, lo promettiamo, in Italia si festeggerà ancora a lungo....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 11 dicembre 2008

DALLA PARTE DEI PELLEROSSA

L’Italia riconosca ufficialmente la Republic of Lakota
In questi giorni ricorre il primo anniversario della dichiarazione d’indipendenza delle nazioni Lakota e Dakota (più comunemente chiamate Sioux) dagli Stati Uniti d’America.
Nel dicembre del 2007 infatti, il movimento indipendentista Lakota, il Lakota Freedom Movement, con un gesto clamoroso che non ha precedenti nella storia, stracciò i trattati stipulati con il governo americano 150 anni prima, dichiarando terminato ogni rapporto con gli Stati Uniti.
Ripetutamente disattesi dai governi succedutesi in tutti questi anni i punti di quei trattati, con la conseguenza di portare le popolazioni native americane alla miseria, a subire continuamente vessazioni e torti sulle loro terre, sui loro diritti e perfino sulle proprie tradizioni sia culturali che religiose, costretti ad essere assoggettati ad illiberali interventi legislativi da Washington, nonostante l’autonomia che nei trattati gli era stata concessa, il movimento Lakota decise di gettare via passaporti e documenti statunitensi dichiarando, seppur virtualmente, l’indipendenza dagli Stati Uniti d’America. Nacque così la Repubblica dei Lakota (Republic of Lakota).
In quei giorni, mentre prendeva vita il nostro movimento politico, decisi di non rimanere insensibile a quella che mi sembrò subito una notizia di portata secolare. I Pellerossa si erano decisi finalmente alla ribellione contro l’imperialismo americano, tanto che, avendo sempre avuto grande rispetto per le loro popolazioni, per la loro storia, per la grande saggezza e per gli insegnamenti spirituali e morali che sono sempre stati in grado di dare, oltre all’ammirazione verso figure leggendarie come Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa ed Alce Nero, scelsi di inviare una lettera di vicinanza e di solidarietà al movimento Lakota, portando a loro conoscenza che il Movimento Sociale Nazionalista, unico vero rappresentate del nazionalismo italiano, appoggiava in pieno la loro scelta, dicendoci al contempo pronti a dargli qualunque aiuto, nel limite delle nostre umili possibilità, pur di sostenerli nel conseguimento del loro grande obiettivo.
I loro ringraziamenti non tardarono ad arrivare, intrisi di un grande spirito amichevole, intravedendo chiaramente nelle loro parole l’enorme emozione di sentirsi appoggiati anche da movimenti politici di nazioni estere.
A distanza di un anno da quegli avvenimenti, proprio nel nostro programma politico approvato in via definitiva nei giorni scorsi, abbiamo scelto di inserire ufficialmente come punto irrinunciabile la nostra volontà di aiutare le popolazioni degli indiani d’America, così come quelle del Tibet e dell’Irlanda del Nord, a raggiungere la sacrosanta indipendenza dalle rispettive infami occupazioni americane, cinesi e britanniche.
Spiace aver constatato in quei giorni che nessuno della nostra area politica si sia sentito in dovere di esprimere ufficialmente solidarietà ai Pellerossa, né di prendere a tutt’oggi posizione in loro favore. Ma tant’è... Recriminare non serve a nulla, agire concretamente invece è nel nostro stile.
Così ci sentimmo in obbligo di farci carico in quei giorni, a nome della destra nazionalista italiana, di portare tutto il nostro supporto alla causa dei nativi americani, il sostegno di quella parte d’Italia che difende le identità nazionali, i popoli e le tradizioni secolari. Portammo la voce di chi è vicino agli indiani d’America e s’oppone ancora una volta all’imperialismo yankee, che come i nativi anche noi abbiamo dovuto subire (da sessant’anni a questa parte).
Entrammo così in contatto con il Lakota Freedom Movement, con il quale manteniamo ancora adesso aperti i canali. Non ci siamo pentiti di questa scelta, né ce ne pentiremo in futuro, nonostante qualche voce rumorosa si sia mossa polemicamente nei nostri confronti, sia da sinistra (che, arroganti come sempre, vogliono l’esclusiva su questo argomento) sia da correnti filoamericane di pseudo “destra”.
Anzi, non solo non facciamo un passo indietro, semmai rilanciamo la questione chiedendo al nostro governo di riconoscere ufficialmente la Repubblica dei Lakota. Non lo domandiamo tanto a quella parte massonica filoamericana, che sappiamo già come la pensa, ma lo chiediamo invece a quei leghisti che tanto si riempiono la bocca di termini come “autodeterminazione dei popoli” e “indipendenza” e che chissà per quale ragione in campagna elettorale hanno sfoggiato proprio manifesti raffiguranti i Pellerossa, in riferimento al fatto che sono finiti nelle riserve (tema trattato per dire che solo votando lega si evitava la stessa fine...).
Bene, proprio a questi signori chiediamo allora di farsi promotori, attraverso l’esecutivo di governo di cui fanno parte, di porre in esame questa questione. Sfidiamo la lega nord ed i suoi ministri, se davvero sono coerenti con quello che vanno dicendo da anni, a chiedere ufficialmente il riconoscimento della Republic of Lakota.
Siamo certi che non daranno minimamente seguito alle nostre richieste, dimostrandosi invece bravi solo a raccontare fandonie al solo scopo elettorale, ma noi proviamo lo stesso a chiederlo.
Il tempo ci dirà poi chi è sincero e coerente, e chi invece è solo falso e politicamente accattone.
Approfitto di questo spazio per rinnovare ancora una volta la mia personalissima solidarietà e sostegno ai Lakota, alla loro Repubblica e al loro diritto di essere sovrani a casa propria, augurandogli un anno migliore e finalmente rivoluzionario anche per la sacrosanta causa che portano avanti da anni: quella di difendere la propria identità, la propria cultura, le proprie tradizioni e la propria terra. Proprio come cerchiamo di fare noi in Italia ed in Europa, contro questo superstato chiamato UE e contro tutte le sue imposizioni multiculturali ed antinazionali.

Mitakuye Oyasin! (saluto rituale Lakota)

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

Indipendenza Lakota: ecco il testo battuto dalle agenzie in quei giorni:


Washington, 20 dicembre 2007:
I Sioux, ai quali sono appartenuto i grandi capi Toro Seduto e Cavallo Pazzo, hanno stracciato i trattati firmati dai loro antenati con gli Stati Uniti più di 150 anni fa.
"Noi non siamo piu' cittadini degli Stati Uniti d'America e tutti quelli che vivono nelle regioni dei cinque Stati compresi nel nostro territorio sono liberi di unirsi a noi" ha dichiarato il loro rappresentante Russel Means, in una conferenza stampa a Washington.
I trattati rappresentano "parole senza valore su carta senza valore" e sono stati "violati ripetutamente al fine di rubare la nostra cultura, la nostra terra e i nostri costumi" dicono i responsabili della tribù.
Means ha detto che passaporti e patenti saranno consegnati a tutti gli abitanti del territorio che rinunceranno alla loro nazionalità statunitense. Una delegazione di responsabili Lakota ha dichiarato in un messaggio indirizzato al dipartimento di Stato che si ritirano unilateralmente dai trattati firmati col governo federale americano, alcuni sottoscritti piu' di 150 anni fa.
"Abbiamo firmato 33 trattati con gli Stati Uniti che non sono stati rispettati" ha dichiarato da parte sua Phyllis Young, una militante della causa indiana che ha collaborato a organizzare la prima conferenza internazionale sui diritti indigeni nel 1977.
Alcuni capi Lakota si sono recati in delegazione presso le ambasciate di Bolivia, Cile, Sudafrica e Venezuela e intendono intraprendere una missione diplomatica in diversi paesi nel corso dei prossimi mesi, secondo quanto hanno annunciato.
Il territorio Lakota si situa nel nordovest degli Stati Uniti e comprende regioni del Nebraska, del Dakota del Sud e del Dakota del Nord, del Montana e del Wyoming.
I Lakota sono stati la sola tribù a infliggere una sconfitta all'esercito americano. Una delle loro figure leggendarie, il capo Toro Seduto (Sitting Bull) è noto per aver sconfitto il generale Custer nella battaglia di Little Big Horn nel 1876 nel Montana.

lunedì 8 dicembre 2008

PROGRAMMA POLITICO UFFICIALE


In data 6 dicembre 2008 si è riunita la Giunta Nazionale del Movimento Sociale Nazionalista
ed ha approvato in via ufficiale il programma politico del movimento.
L’approvazione all’ordine del giorno ha raggiunto l’unanimità dei voti.
Di seguito riportiamo per intero il programma politico ufficiale del M.S.N.

La Segreteria Nazionale M.S.N.



PROGRAMMA POLITICO

del Movimento Sociale Nazionalista

__ POLITICA INTERNA __

SICUREZZA E IDENTITA’ NAZIONALE

· Difesa dell’identità nazionale, della nostra cultura e delle nostre tradizioni
· Blocco totale dell’immigrazione (a partire da quella di tipo islamico e nomade) con conseguente e graduale rimpatrio degli stranieri
· Cittadinanza italiana concessa solo per diritto di sangue (ius sanguinis)
· Protezione e vigilanza armata dei confini. Schieramento della marina militare e dell’esercito sulle frontiere, con conseguente chiusura delle suddette.
· Espulsione immediata e forzata dei clandestini (entro 24 ore) e di tutti i cittadini stranieri (anche comunitari) che delinquono e che risultino essere senza fissa dimora o senza lavoro certo. Stop definitivo ad ogni altra sanatoria.
· Chiusura di tutti i campi nomadi, delle moschee e dei centri culturali islamici sospettati di attività illecite. Chiusura dei covi sovversivi, come i centri sociali
· Ripristino della legalità, annientamento delle organizzazioni malavitose e raggiungimento della certezza della pena, attraverso l’inasprimento delle pene detentive, l’istituzione di leggi speciali e la reintroduzione dei prefetti di ferro (sul modello Mori nel periodo mussoliniano). Istituzione dei lavori forzati per i criminali e nei casi più gravi reintroduzione della pena di morte.
· Coinvolgimento dell’esercito nella lotta al crimine. Avvio di operazioni specifiche su larga scala per ripulire le città dalle organizzazioni malavitose e da tutte le sacche di microcriminalità.
· Pieni poteri ai prefetti nelle espulsioni immediate dei clandestini e dei criminali stranieri (anche comunitari), senza passare per le aule di tribunale.
· Aumenti salariali per le forze dell’ordine e maggiori risorse economiche per il finanziamento di mezzi e operazioni di polizia. Assunzioni consistenti di nuovo personale addetto al presidio del territorio, con la costituzione di un corpo armato specifico per la sicurezza nazionale e pubblica.
· Riforma della giustizia. Revisione del codice civile e penale. Blocco dell’indulto.
· Divieto di indossare il velo islamico in luoghi pubblici e in generale per tutte le
minorenni. Divieto di circolare con il burka o simili coperture in qualunque luogo
· No al voto agli immigrati. Stop alla proliferazione di moschee nel nostro territorio
· Difesa della cristianità attraverso la reintroduzione del concordato Stato-Chiesa del 1929. Simboli cristiani presenti obbligatoriamente in tutti i luoghi pubblici.
· Costruzione di nuove carceri e ripristino di quelle abbandonate.


STATO SOCIALE E FAMIGLIA

· Diritto alla casa di proprietà e adesione al mutuo sociale (erogato dallo stato che prevede rate mensili non superiori ad 1/5 dello stipendio e senza interessi, sospendendosi in caso di perdita del lavoro). Avvio di un consistente piano di edilizia popolare (non solo appartamenti, ma soprattutto case spaziose).
Introduzione di una legge per rendere la prima casa non pignorabile.
· Incentivi economici alle famiglie italiane (sotto i 25.000,00 euro di reddito annuo) per l’incremento demografico, attraverso un assegno mensile di 400,00 euro per ogni figlio che nasce (a partire dal momento del concepimento fino al terzo anno d’età)
· Esenzione tributaria per le famiglie italiane numerose (a partire da tre figli naturali a carico, per redditi inferiori ai 25.000,00 euro annui, e quattro figli per redditi superiori ai 25.000,00 euro annui)
· Introduzione di un tetto massimo per gli affitti. Nelle case popolari l’affitto deve trasformarsi in mutuo sociale, in modo tale che una volta pagato il capitale, la casa diventi proprietà di chi ci vive dentro.
· Difesa della vita dal concepimento fino alla morte. Abolizione della legge sull’aborto ed opposizione alla legittimazione dell’eutanasia.
· Difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. No ad unioni di fatto di qualunque forma per coppie di pari sesso. No alle adozioni di bimbi per le coppie di pari sesso.
· Priorità per gli italiani nelle graduatorie per l’acquisizione di case popolari, posti all’asilo per i figli, contributi statali e posti di lavoro (liste ufficio collocamento).
· Costituzione di un sistema statale corporativo (creazione di organizzazioni corporative autogestite rappresentate politicamente e socialmente nello stato)
· Aumento delle pensioni minime a 550,00 euro mensili (per tutti coloro il cui reddito famigliare è inferiore ai 15.000,00 euro annui)

LAVORO

· Socializzazione di tutte le aziende pubbliche e di interesse nazionale (con partecipazione dei dipendenti alla gestione e agli utili della società). Riacquisizione da parte dello stato delle aziende pubbliche precedentemente privatizzate (almeno nel 51% delle quote).
· Rilascio in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti con medio/basso reddito di almeno il 25% delle trattenute (per cinque anni).
· Abbattimento drastico delle attuali aliquote irpef (pressione fiscale non oltre il 15% per le fasce sotto i 20.000,00 euro di reddito annui). No tax area per redditi famigliari fino a 13.000,00 euro annui. Diminuzione dell’aliquota iva al 10%.
· Modifiche all’attuale legge sul lavoro con interventi per eliminare il precariato, dando certezza di un impiego fisso (a partire dagli incentivi alle aziende per le assunzioni a tempo indeterminato).
· Detrazione totale delle spese sostenute durante l’anno sia per le aziende, sia per le famiglie.
· Esenzione tributaria per i primi quattro anni (esclusa iva e contributi inps-inail) per i giovani che avviano un’attività.
· Embargo sui prodotti provenienti da paesi extracee che non rispettano i diritti dei lavoratori e la concorrenza leale
· Incentivi economici e sgravi fiscali per le aziende che assumono lavoratori italiani e per quelle che rinunciano a delocalizzare all’estero.
· Abolizione degli studi di settore
· Abolizione dell’incisione nel reddito di un’azienda delle rimanenze di fine anno (inerente all’inventario)
· Incentivi economici e sgravi fiscali per le aziende che lavorano nel settore del turismo e che contribuiscono a svilupparlo, valorizzando zone attualmente abbandonate o dal valore perso negli anni.

SOCIETA’ E DIRITTI

· Abolizione delle leggi liberticide “Scelba”, “Mancino”, “Mastella” e del XII° articolo transitorio della costituzione
· Messa al bando di tutte le droghe (senza distinzione alcuna). Avvio di iniziative
totalmente repressive verso lo spaccio ed il consumo di stupefacenti.
· Messa al bando di tutte le sette sataniche e società massoniche. Estromissione dall’otto per mille delle pseudo religioni che saranno individuate come sette.
· Abrogazione della legge Merlin e regolarizzazione della prostituzione in apposite strutture. Controlli sanitari delle ASL obbligatori, con frequenza mensile
· Azzeramento del debito pubblico nei confronti del fondo monetario
· Lotta all’usura del sistema bancario e finanziario abolendo gli interessi per i prestiti non produttivi
· Ripristino della Lira come moneta nazionale e di popolo
· Stop alle privatizzazioni di aziende pubbliche o di interesse nazionale
· Abolizione della “festa” del 25 aprile, fomentatrice di odio e divisioni. Istituzione di una giornata in memoria di tutti i caduti per la Patria
· Riconoscimento dello status di combattenti ai militi della RSI, concedendone gli onori in chiave morale, giuridica e storica.
· Revisione storica dei libri di testo scolastici ed universitari
· Epurazione dei professori esplicitamente sessantottini e marxisti.
· Tutela degli animali attraverso l’inasprimento delle pene sui maltrattamenti e sullo sfruttamento dei suddetti. Istituzione di una legge che vieti l’impiego degli animali nei circhi o in altre sedi ritenute di sfruttamento. Costruzione di nuove strutture gestite dallo stato per il ricovero ed il soggiorno dei randagi.

SISTEMA POLITICO-ISTITUZIONALE

· Repubblica presidenziale (presidente della nazione eletto dal popolo a cui vengono affidati i pieni poteri). Cancellazione della doppia figura Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica, unificandola in una sola carica.
· Durata quadriennale per la carica presidenziale,(rinnovabile solo due volte consecutive) per tutto l’esecutivo di governo e per i membri del parlamento.
· Camera con 200 deputati e senato con 150 membri (composto dai rappresentati delle corporazioni). Abolizione dei senatori a vita.
· Legge elettorale con sistema proporzionale e sbarramento al 2%, sia per la camera che per il senato, con obbligo di formare prima le alleanze. Inserimento del voto di preferenza, concedendo solo il 10% ai partiti per le liste bloccate. Diritto di voto a 18 anni per ambedue le camere. Età minima di 25 anni per entrare sia alla camera che in senato.
· Enti corporativi regionali in sostituzione degli attuali enti regionali, dove saranno eletti i rappresentanti locali di tutte le categorie, i quali porteranno avanti la gestione territoriale. La componente politica sarà presente in percentuale nello stesso numero delle altre categorie
· Tetto massimo agli stipendi dei parlamentari e dei membri dell’esecutivo (max 2.500,00 euro al mese)
· Tetto massimo agli stipendi dei membri delle giunte regionali, provinciali e comunali (max 2.000,00 euro al mese)
· Tetto massimo agli stipendi e pensioni dei magistrati, alti ufficiali dell’esercito e dirigenti pubblici (max. 2.500,00 euro al mese).

FINANZE PUBBLICHE

· Tagli ai privilegi e sprechi della politica (stipendi, numero parlamentari, auto blu, bonus, spese gratuite, doppi emolumenti, consulenze varie, ecc.)
· Cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti
· Tagli alle pensioni onerose di politici, magistrati, alti ufficiali dell’esercito e di ex dirigenti pubblici
· Tagli completi alle sovvenzioni statali e pubbliche per il mantenimento degli stranieri e dei clandestini
· Taglio generale alle spese pubbliche (a partire da tutti gli sprechi).
· Recupero e completamento di tutte le opere pubbliche abbandonate, da utilizzarsi subito nell’interesse popolare
· Autonomia e risparmio energetico, attraverso il ritorno al nucleare, contemporaneamente all’introduzione effettiva di energie alternative

__ POLITICA ESTERA __


COMUNITA’ EUROPEA


· Completa autonomia degli stati membri europei nel legiferare senza essere assoggettati a direttive internazionali e relative sanzioni
· Libera produzione e vendita interna dei propri prodotti alimentari
· Uscita dai trattati di Scenghen. Chiusura e controllo militare delle frontiere.
· Costituzione di un esercito europeo forte ed indipendente dall’America (uscita dalla N.A.T.O.)
· Ripristino in ogni nazione della propria moneta (per uso interno allo stato)
· Rifiuto di adesione ad una carta costituzionale europea
· No all’entrata in Europa di Turchia ed Israele. Sì all’ingresso della Russia.
· Tutela e valorizzazione delle radici cristiane in Europa. Opposizione totale all’islamizzazione del continente (blocco dell’immigrazione musulmana)
· Embargo e dazi doganali nei confronti di quei paesi extracee che violano la concorrenza leale e i diritti umani

ALTRE DIRETTIVE

· Ritiro di tutte le nostre truppe dagli attuali scenari internazionali di guerra
· Richiesta alla Slovenia e alla Croazia di risarcire le proprietà espropriate agli esuli istriani-fiumani-dalmati
· Interventi militari a tutela delle popolazioni cristiane martoriate in terre straniere
· Estinzione del debito pubblico del terzo mondo con aiuti concreti per il loro sviluppo
· Sostegno totale alle nazioni che lottano per l’indipendenza (Irlanda del nord, Tibet, popoli Nativi Americani Pellerossa, ecc.)


documento approvato dalla Segreteria Nazionale del Movimento Sociale Nazionalista
in data 06-12-2008

venerdì 5 dicembre 2008

Il caso Gentilini: ecco il video del comizio incriminato

Per chiarezza d’informazione, inseriamo qui il video del comizio incriminato, che è costato al prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, l’accusa di istigazione all’odio razziale e religioso.
cliccate qui: http://it.youtube.com/watch?v=5sH84Ne3jcA

La Segreteria Nazionale M.S.N.

martedì 2 dicembre 2008

I GENDARMI DELLO STALINISMO MODERNO

Ancora una volta hanno colpito!
Ebbene sì, i gendarmi del “politicamente corretto” e della società multiculturale a tutti i costi, hanno per l’ennesima volta puntato i loro tentacoli liberticidi sulle persone che vogliono esprimere liberamente il proprio pensiero, evidentemente scomodo alle orecchie e agli interessi di chi vuole una società omologata su una precisa visione stalinista dell’Europa.
Questa volta è toccato allo “sceriffo” d’Italia, il prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, a suo tempo già due volte sindaco della suddetta città, che nei scorsi giorni è stato ufficialmente inserito nel registro degli indagati e verrà processato per presunta istigazione all’odio razziale e religioso.
Ed in questo quadro nulla di buono fa intravedere il piano che i potenti d’Europa stanno per imporci proprio in questi giorni su tale tematica, obbligando infatti tutti i paesi della UE ad inserire nel proprio ordinamento giuridico una legge che punirà le opinioni definite “razziste”, o pseudo tali, prevedendo perciò il carcere da 1 a 3 anni per chi sgarra dal “pensiero unico” di un’Europa globalizzata a carattere ideologico filointernazionalista-sovietico.
Resta da comprendere però quale sia l’interpretazione che daranno a tale presumibile reato.... Basterà chiedere un’ Europa cristiana e non islamica per finire in galera? Basterà sostenere di voler fermare il processo immigratorio per essere confinati dietro le sbarre di un carcere? Basterà raccogliere firme per lo sgombero di un campo nomadi per finire davanti ad un giudice?
Di leggi analoghe in Italia, che negano la libertà di pensiero, già ne sappiamo purtroppo qualcosa (vedi la Mancino, la Scelba, ed il XII° articolo transitorio della costituzione), ma evidentemente il sadismo di questi burocrati di Bruxelles non conosce limiti e non è sufficientemente appagato dall’odio che hanno verso l’Europa dei popoli, delle nazioni e della cristianità. Questo sì un vero e proprio razzismo nei nostri riguardi.
Sulla vicenda Gentilini, non posso che esprimere al prosindaco trevigiano tutta la mia solidarietà, e quella di tutto il movimento politico che dirigo, invitandolo a non mollare e a combattere come ha sempre fatto nella sua vita. Un uomo che mi permetto di considerare un camerata, (per sua stessa ammissione) e a cui mi sento proprio per questo ancora più vicino.
Ma al di là di ciò, le sue parole, espresse in quella domenica di settembre durante un comizio, miravano unicamente a difendere, seppur con linguaggio colorito, quelle che sono le nostre radici cristiane, oggi più che mai messe in pericolo da politiche immigratorie stolte e dannose per il futuro nostro e di quello dei nostri figli. Il suo pensiero, che poi è quello della stragrande maggioranza degli italiani, evidentemente rode a chi sta lavorando da anni per un progetto mondialista atto ad azzerare popoli e nazioni, sulla scia della costruzione di un superstato omologato secondo criteri economicamente ultracapitalisti, con l’ausilio della mentalità antinazionale ed anticristiana dello stalinismo moderno.
Prepariamoci perciò a tempi difficili, molto più difficili di quanto non siano quelli attuali, a tempi in cui sull’Europa calerà presto un’inevitabile nube oscura. Dove non è arrivata l’Unione Sovietica in passato, arriverà oggi l’Unione Europea, muovendo i suoi tentacoli contro i “non” omologati; tentacoli dai quali non sarà affatto facile uscirne “vivi”.
Tuttavia cosa ci resta, se non combattere? Sì, combattere per difendere la nostra identità nazionale, combattere per difendere le nostre tradizioni, combattere per difendere le nostre radici cristiane, ma combattere pure per la nostra libertà e per il futuro dei nostri figli, ispirati da quel sacrificio dei nostri antenati, che non possiamo affatto rendere vano.
Come loro, nemmeno noi, anzi, a maggior ragione nemmeno noi, dobbiamo mollare la sacrosanta battaglia per salvaguardare l’onore e la dignità del nostro fiero popolo e della nostra amata Patria, qualunque sarà il prezzo da pagare.
E con noi, insieme a noi, sul nostro esempio, dovranno farlo, e ne siamo convinti, anche tutti gli altri popoli d’Europa. Solo questo è il cammino per la salvezza della nostra civiltà europea.
Ed in tutto questo, che Dio ci assista....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

sabato 29 novembre 2008

REFERENDUM PER IL BLOCCO DELL'IMMIGRAZIONE ISLAMICA

Dopo gli infami attentati terroristici avvenuti in India nelle scorse ore, dopo la scoperta lo scorso anno nella moschea di Perugia dell’ennesimo caso in Italia di attività ed indottrinamenti terroristici (in precedenza furono le moschee di Cremona, Milano e Varese) dove, ricordiamolo, si è scoperto il reclutamento e l’addestramento di terroristi, dove si preparavano attentati contro il nostro Paese (come inquinare le falde acquifere con veleni) e s’insegnava ai bambini ad odiare i cristiani, possiamo definitivamente dire che la fantomatica integrazione islamica in Europa è miserabilmente fallita.
Prendano atto le grandi menti ed i fautori del pensiero buonista, solidarista, quelli che vogliono integrare ad ogni costo gente che per tradizione e mentalità è totalmente distante da noi e persino ostile al punto da oltrepassare i limiti della legalità....
Noi italiani non insegneremo mai ad odiare gli islamici (pur essendo comprensibile questa tentazione...), non educheremo mai i nostri bambini a picchiare i loro coetanei musulmani, a fargli male fino ad uscire sangue, a considerarli degli infedeli, servi di satana, a sopraffarli e sopprimerli in nome di Dio, come invece questi folli criminali tentano di fare con i loro figli e allievi. Ma allo stesso modo non staremo certo a subire, non caleremo le braghe davanti a questa marmaglia troglodita, a questi delinquenti da quattro soldi, né ci piegheremo di fronte al solito buonismo di certa gente e certa politica, che invece di prendere provvedimenti preferisce solidarizzare con chi ci odia, con chi tenta di sopraffarci ed annientarci, con chi in sostanza approfitta della nostra ospitalità per praticare violenza e terrorismo, allo scopo di invaderci e sottometterci. Noi italiani continueremo ad insegnare nelle scuole ai bambini quei valori cristiani tramandatici dai nostri avi, che sono infinitamente superiori a qualunque falso profeta s'improvvisi rappresentate di Dio; gli insegneremo ancora i sacrosanti valori di cosa vuol dire vivere in una società civile, moderna, occidentale, cristiana ed italiana. Noi non ce la prenderemo vigliaccamente con delle innocenti creature, ma ce la prenderemo invece con quei “bastardi” adulti, manovratori di menti, che chiamare animali sarebbe un’offesa per gli animali stessi ! Ce la prenderemo senza pietà con tutti coloro che hanno permesso o permetteranno in futuro che si arrivi a situazioni così inquietanti quanto assurde ed inaccettabili.
A queste persone rivolgeremo la nostra attenzione e soprattutto la nostra rabbia, per impedire che in futuro anche un solo bambino possa esser ancora contaminato dal germe della follia islamica. Questi “imam” procreatori di odio, terrore e morte, ci ricordano parecchio altri cattivi maestri, quelli che negli anni di piombo educavano i giovani ad odiare i ragazzi di destra, a sostenere che “uccidere un fascista non era reato”.... E guarda il caso, entrambe le componenti si ritrovano oggi in piena sintonia su una politica d’odio verso il cristianesimo, l’occidente e l’italianità del nostro Paese....
Alla luce di quanto sopra descritto, noi del Movimento Sociale Nazionalista ci vediamo costretti a passare dalle parole all’azione, dagli appelli alle iniziative concrete. Per questo inaugureremo presto una serie di iniziative, a partire dalla raccolta firme per indire un referendum che si pone questi obbiettivi :
-blocco totale dell’immigrazione islamica con conseguente rimpatrio immediato di tutti i musulmani presenti nel nostro territorio nazionale (per palese impossibilità di convivenza)
-chiusura definitiva di tutti i centri culturali e scuole islamiche finiti sotto indagine (per tutelarci dal terrorismo)
-perquisizioni a tappeto, con frequenza mensile, di tutte le moschee e delle abitazioni degli individui che le gestiscono e le frequentano.
Questo sarà solo l’inizio di una serie di iniziative che prossimamente illustreremo più dettagliatamente. Quando ci metteremo in testa che l’islam non può e non vuole integrarsi nella nostra società civile ed occidentale, che semina solo odio, distruzione e morte, che ha il preciso scopo di annientarci con qualunque mezzo lecito ed illecito, quando tutti gli italiani si saranno resi conto di quel che sta succedendo, forse sarà troppo tardi.
Sveglia italiani ! O prendiamo in mano le sorti della nostra Patria immediatamente, o sarà tragicamente tardi per noi e soprattutto per il futuro dei nostri figli.
Invitiamo i camerati di tutte le sezioni del M.S.N. e degli altri movimenti della nostra area (Forza Nuova, Fiamma Tricolore, MIS, La Destra, FSN, ecc..), così come tutti i cristiani ed i cittadini italiani (degni di questo nome) a farsi come noi carico di quest’iniziativa. Raccogliamo dunque più firme possibile, al fine di indire un referendum su questo tema. L’Italia a gran voce ce lo chiede, non restiamo sordi a questa richiesta.
In hoc signo vinces !

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

APPELLO UNITARIO AI PARTITI D'AREA


Riproponiamo qui sotto l'appello unitario che il nostro Segretario Nazionale inviò a tutta l'area politica della destra radicale, sociale, nazionalista.

Quando nove mesi fa costituimmo il Movimento Sociale Nazionalista, chiarimmo fin da subito che era nostra intenzione metterci a disposizione di tutti per contribuire seriamente all´unificazione dell´area di destra, consci del fatto che sarebbe stata comunque un´impresa ardua, visti i vani tentativi attuati in passato dalle altre formazioni politiche di riferimento. Non aveva importanza. Precisammo che ci saremmo battuti comunque al fine di raggiungere questo delicato ma necessario obiettivo e con grande umiltà ci siamo messi immediatamente al lavoro pur di arrivare a raggiungere lo scopo di unire tutte le attuali realtà politiche della destra radicale, sociale e nazionalista. Nel frattempo molte cose sono cambiate. Nuove leggi elettorali all´orizzonte, semplificazioni del sistema politico, cambi repentini del fronte per scopi carrieristici. In pochi mesi abbiamo visto scomparire partiti storici come Alleanza Nazionale, Azione Sociale, e sembrerebbe pure la Fiamma Tricolore, tutti determinati a sciogliersi per confluire nel calderone del PDL. Se da un lato l´amarezza per questo ulteriore vile salto della barricata da parte di personaggi come Fini, Floriani, e forse Romagnoli, ci ha lasciati disgustati, dall´altro lato abbiamo tuttavia riacquisito fiducia nel constatare che altre forze politiche, come Forza Nuova, La Destra e Mis, ed anche associazioni come Casa Pound e tutti i gruppi giovanili e studenteschi della destra radicale e non, continuano insieme a noi a non voler ammainare quella bandiera che in troppi invece si sono affrettati a tirare giù. Per questi motivi ribadiamo quelle che erano le nostre premesse iniziali: darsi da fare instancabilmente affinché si comprenda che è giunto il momento di superare tutte le divisioni di quest´area, di avviare un dialogo serio e costruttivo con tutti quei movimenti di riferimento“rimasti in piedi fra le rovine”, di abbandonare finalmente gli individualismi, le ripicche e tutti gli asti vari che ancor´oggi ci tengono separati.Per questo, in qualità di segretario nazionale del M.S.N. mi rivolgo ai miei “colleghi” Fiore, Storace, Tilgher, Guaglianone, Rauti e Iannone, affinché si assumano la responsabilità di sederci tutti insieme attorno ad un tavolo per iniziare a dialogare in modo costruttivo, ed unire le nostre forze in vista di una coalizione che possa permetterci di tornare ad essere presenti ed influenti nella politica italiana ed europea. Diversamente da ciò, saremo prima o dopo destinati tutti a scomparire.Un primo passo che vorrei proporre, è quello di partecipare tutti insieme alla già avviata iniziativa di raccolta firme per chiedere che nella nuova legge elettorale delle europee ci siano le preferenze e si abbatta l´iniquo e liberticida sbarramento del 5%. Se non capiamo che le infami leggi che i potenti stanno per imporci, metteranno inevitabilmente in gioco i nostri destini, di uomini liberi, di patrioti, di idealisti che rifiutano l´omologazione politico-culturale, rischiamo seriamente di non aver più diritto di rappresentanza e forse perfino di professare parola.Non importa chi sia il promotore di questa o quella iniziativa di turno. Diamoci da fare per lanciare un segnale forte a tutti i nostri elettori, simpatizzanti e potenziali aderenti, dimostrando la volontà e la serietà di costruire un grande progetto unitario, pur differenziato dalle rispettive identità e storie politiche. Come nel nostro messaggio di presentazione del 3 gennaio 2008, anche oggi vogliamo ribadire l´appello con cui allora ci rivolgemmo a tutti:
“cari fratelli camerati e italiani degni di questo nome, è giunto il tempo di guardare in faccia amici e nemici e comprendere finalmente quali sono le decisioni irrevocabili da prendere: questo è tempo di combattere per poter quanto prima ricostruire. E´ la nostra Patria che ci chiama tutti a raccolta sotto le sue insegne tricolori. Non restiamo ancora una volta sordi al suo grido disperato. Lo si faccia per l´onore e la salvezza d´Italia!”
Sappiamo che questo nostro appello resterà probabilmente inascoltato, ma non per questo significa che ci si debba arrendere. Ribadiamo nuovamente in questi giorni l´appello unitario rivolto nove mesi fa. Lo confermiamo con assoluta convinzione e lo diffondiamo a tutti con la massima determinazione, prima che sia troppo tardi e ci si debba poi amaramente pentire per non aver a tempo debito voluto accettare di mettere da parte l´astio personale e gli individualismi.Anche se tutto sembra perduto, noi ci speriamo e ci crediamo ancora. Io per primo, che fin da subito mi metto ancora una volta a disposizione per organizzare un tavolo per le trattative, nel delicato compito di avviare il confronto ed il dialogo fra tutte le componenti politiche d´area.
In attesa di risposte in merito, invio a tutti i miei più camerateschi saluti

Michele Marini
segretario nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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