lunedì 29 novembre 2010

M.S.N.: plauso per l'esito referendario in Svizzera. Ora proponiamolo anche in Italia

Il Movimento Sociale Nazionalista plaude ancora una volta agli esiti referendari che giungono dalla Svizzera. Dopo l'approvazione del divieto di costruire minareti, svoltosi l'anno scorso, ieri si è sancito un punto ancor più importante per la sicurezza e la difesa del territorio di una nazione, ovvero l'espulsione di tutti gli stranieri che commettono reati. Crediamo che sia un principio sacrosanto, soprattutto perché il concetto di fondo è che un immigrato deve innanzitutto rispettare il paese che lo ospita, comportandosi in modo esemplare; quando invece questo non avviene e lo straniero commette un qualsiasi reato, manca di rispetto e quindi offende il paese stesso che lo ospita, facendo perdere conseguentemente ogni rapporto di fiducia. Allo stesso tempo crediamo che questa pena possa divenire un punto di partenza fondamentale per stabilire il concetto base che lo straniero non può pensare di cavarsela con poco quando viene nei nostri paesi per fare i propri porci comodi. Per questo auspichiamo l'introduzione della stessa pena anche in Italia, magari proponendo proprio un referendum sul modello elvetico.
Siamo sempre più convinti che proprio da leggi come queste si può finalmente ripartire per avviare quel percorso di ripristino dell'ordine e della sicurezza nel nostro paese, oggi più che mai necessario, essendo una delle emergenze primarie e più sentite dalla popolazione. Non è infatti una novità che la delinquenza straniera imperversa indisturbata qui da noi e con sempre più maggiore frequenza (infatti la maggior parte dei criminali nelle carceri sono immigrati). Per questo insistiamo nel chiedere leggi dure che puniscano ed allo stesso tempo scoraggino altri delinquenti stranieri (o potenzialmente tali) a venire ancora qui...
Leggi come quelle approvate in Svizzera, noi le andiamo proponendo da sempre, e ci fa piacere che finalmente anche negli altri paesi ci viene di fatto data ragione. Il problema adesso è che anche le nostre istituzioni aprano gli occhi quanto prima, onde evitare che il nostro paese diventi il ricettacolo ed il porto franco di ogni criminale immigrato, come già attualmente pare essere...

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 12 novembre 2010

M.S.N.: crisi di governo, alleanze ed elezioni.

In queste ore di subbuglio politico si sentono ipotizzare i più svariati scenari sia in termini di manovre di palazzo, sia in chiave di alleanze fra partiti in vista delle sempre più imminenti elezioni anticipate.
A differenza di altre formazioni politiche, il Movimento Sociale Nazionalista ritiene di non voler minimamente prestarsi al gioco di chi in queste ore vuole dividersi tra il stare con Berlusconi contro Fini, oppure con Fini contro Berlusconi; infatti la nostra condotta in questo senso è sempre stata coerente e lineare: ci siamo opposti ad entrambi con la stessa identica convinzione e continueremo a farlo anche in futuro.
Non ci sono mai interessate alleanze con il Pdl nemmeno quando questo era all'apice del consenso e poteva offrirci facili ingressi in qualche consiglio regionale o nel parlamento stesso, ancor meno può interessarci oggi che si trova in fase di liquidazione fallimentare... Stesso discorso dicasi per la nuova formazione finiana, con il cui leader ed i suoi fedeli lustrascarpe non abbiamo mai inteso avere nulla a che fare, neanche quando ancora stavano a destra, figuriamoci oggi che le loro posizioni vanno sempre più nella direzione del centro-sinistra.
La nostra idea di politica è ben diversa dal prestare il fianco a questo o quello schieramento dell'attuale sistema bipolare, oggi oramai divenuto tripolare, per la sola ambizione di ottenere magari una qualche candidatura ed un più agevolato ingresso in parlamento. Questo modo di interpretare la politica lo lasciamo ben volentieri agli altri, incluso certi soggetti d'area che un giorno fanno gli antiberlusconiani convinti, e il giorno dopo appena si libera un posto a tavola corrono a casa Arcore...
Noi invece siamo interessati a percorrere una strada profondamente differente, che ci porti dritti alla rivoluzione totale del sistema politico italiano e per questo ci sentiamo oppositori di tutti i partiti politici che attualmente occupano indegnamente il parlamento.
Abbiamo sempre sostenuto che l'unico progetto fattibile è la costruzione di un'area nazional-popolare dove far confluire tutte quelle realtà politiche, sociali ed associative che credono ancora e fermamente in un cambiamento radicale, totalmente rivoluzionario della nostra Patria. In questo contesto rientra certamente l'unità dei movimenti della cosiddetta “area” di destra, ( o almeno quel che ne resta) ma non solo questi, perché le forze e le risorse umane di questa nazione sono tante, oggi più che mai pronte a sostenere un 'idea nuova, forte, in grado davvero di cambiare il paese e di spazzare via ogni casta ed ogni scoria del vecchio sistema politico italiano. Da questo punto di vista gli esempi che ci giungono dai vari paesi europei, che vedono un grande balzo in avanti dei partiti identitari e nazionalisti alle ultime elezioni, ci fanno ben sperare e convincere ancora di più che l'unica via da intraprendere sia proprio questa, confortati dal fatto che è ciò che realmente vuole e di cui ha bisogno il popolo. Quello che dobbiamo essere capaci oggi è di farsi interpreti di questo sentimento e di questa esigenza, senza che le nostre forze e le nostre potenzialità vadano disperse o peggio conquistate da altri partiti che per opportunismo elettorale si costruiscono fortune e consensi, salvo poi mancare alla prova dei fatti (vedere su tutti la Lega Nord).
Per questo ci diciamo pronti a percorre insieme a realtà come Forza Nuova e Movimento Nazional Popolare (i primi ad aver avviato questo percorso) la strada del reale cambiamento, nell'auspicio che tutti possano convincersi che questa opzione sia in verità l'unica soluzione possibile per il nostro paese. Noi ci diciamo pronti a far parte di questo ambizioso progetto, come ci diciamo altrettanto pronti ad affrontare subito le elezioni, che auspichiamo quanto prima quale unica alternativa per risolvere la crisi attuale. Non ci piacciono i giochi di potere, gli inciuci, le manovre di palazzo, i tentativi di mettere lì governi e programmi che nessuno ha mai votato, peggio ancora se a guidare il paese ci saranno gruppi parlamentari sconfitti alle recenti elezioni. Si deve tornare subito alle urne, poiché non ha alcun senso continuare con un governo che non ha più la maggioranza e che rischierebbe di immobilizzare il paese, né vogliamo sentir parlare di governi tecnici o di transizione, che altro non sarebbero che una forma di spartizione del potere di chi ha interessi personali o di fazione da portare avanti a discapito della democrazia e dei reali interessi dell'Italia.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 2 novembre 2010

M.S.N.: no Fini, la vera idea di nazione è aiutare le famiglie italiane!

Domenica, nel discorso al teatro Adriano, il sig. Gianfranco Fini ha espresso quella che è la sua vera idea di nazione, ovvero dare la cittadinanza breve agli stranieri, considerati l'unica base da cui partire per il futuro. Non ci stupiamo di queste sue dichiarazioni, che per la verità abbiamo già ripetutamente sentito nel corso degli ultimi anni, ma intendiamo sottolineare come le distanze di vedute siano notevoli e come non si possa assolutamente dare credito a queste farneticazioni.
Noi crediamo che la vera sfida per consentire una continuità generazionale dell'Italia, non sia quella di importare altri immigrati nel nostro paese, né perdere tempo con leggi che favoriscano gli stranieri. A nostro avviso l'unica vera priorità è quella di agevolare l'incremento demografico attraverso l'elargizione di incentivi economici per ogni nascituro (attraverso assegni mensili che durino almeno fino al terzo anno di età) e l'esenzione tributaria per le famiglie numerose (a partire da tre figli in su). A ciò vanno aggiunte contemporaneamente delle precise politiche sociali che consentano sia la sicurezza di una casa per il nucleo famigliare (attraverso il mutuo sociale), sia l'eliminazione del precariato (per dare una maggiore certezza del lavoro).
Queste sono le sfide che l'Italia di oggi deve portare a termine, in vista dell'Italia di domani. Ritenere che questo non serva, ed anzi pensare che l'unica via da percorrere sia quella di distruggere definitivamente la nostra identità nazionale, per meri tornaconti politici (vedi il voto che giungerebbe dagli immigrati), significa tradire la propria Patria e farla sprofondare definitivamente nel baratro. Anche se i poteri forti dei quali evidentemente Fini fa parte, intendono annientare ogni riferimento etnico e culturale per far spazio a qualcosa di molto simile agli Stati Uniti d'America, esiste ancora una fortissima componente nazionale che è pronta a ribellarsi a questo disegno mondialista, di stampo massonico e stalinista, (e lo dimostrano i risultati che in tutta Europa stanno conseguendo i vari partiti nazionalisti ed identitari). Fini vada pure con le sinistre a chiedere di favorire gli immigrati... Noi invece restiamo orgogliosamente dalla parte degli italiani e della Patria, quand'anche fossimo gli ultimi.
Con il popolo, per la Patria.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 21 ottobre 2010

M.S.N.: appoggiamo la protesta dei pastori sardi

Il Movimento Sociale Nazionalista sta seguendo con attenzione la difficile situazione che attanaglia i pastori sardi ed esprime la massima vicinanza e solidarietà a questi lavoratori, vessati ingiustamente da decisioni governative inaccettabili ed intollerabili, che li stanno costringendo alla fame e portando di fatto alla rovina. La difesa dei nostri lavoratori, delle nostre aziende e dei nostri prodotti deve avere oggi giorno la priorità assoluta, quindi riteniamo che la tutela del made in Italy passi anche attraverso queste battaglie portate avanti fieramente dai lavoratori sardi.
Il Movimento Sociale Nazionalista pertanto appoggia in pieno la protesta dei pastori sardi e tutte le loro rivendicazioni, mettendosi a disposizione per aiutarli ad ottenere i sacrosanti diritti che perseguono. Il diritto a lavorare senza trovarsi penalizzati dovrebbe essere alla base delle fondamenta stesse di una nazione come la nostra, quella che si definisce ancor'oggi “fondata sul lavoro”....
La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 12 ottobre 2010

M.S.N.: Basta morti italiani per gli interessi americani!

Ancora una volta ci troviamo a piangere la morte dei nostri soldati inviati in missione in Afghanistan.
Ci uniamo al cordoglio delle famiglie, onorando il sacrificio di questi ragazzi nell'adempimento del loro dovere nel servire la nostra Patria.
Allo stesso modo proviamo rabbia e sgomento verso questo governo che insiste, con la complicità quasi totale dell'intero parlamento, nel voler tenere i nostri soldati in zone di guerra, sottoposti a continui rischi mortali.
Non capiamo quanti altri ragazzi dovranno morire per l'imperialismo americano prima che il nostro governo si renda conto dell'inutile mattanza alla quale stiamo sottoponendo i nostri militari, in una guerra che non ci appartiene e non porta a nulla. Ci dicono che serve per contrastare il terrorismo... Solo fumo negli occhi per coprire il vassallaggio verso gli Usa ed i loro interessi petroliferi e finanziari....
Il terrorismo islamico dev'essere combattuto a casa nostra, dal momento che siamo già invasi da migliaia di musulmani, molti dei quali tramano nell'ombra e di cui anche i recenti arresti hanno dimostrato. Se vogliamo sconfiggere il terrorismo si proceda con la chiusura di tutte le moschee e centri culturali islamici presenti nel nostro territorio nazionale, contemporaneamente bloccando gli ingressi di nuovi immigrati da paesi musulmani, espellendo clandestini e delinquenti di tale fede e cultura religiosa. Inutile andare in capo al mondo per inseguire il potenziale terrorista, lasciando nel frattempo porte e finestre di casa nostra spalancate a chiunque....
Questa volta è giunto il tempo di ritirare immediatamente tutte le nostre truppe da ogni scenario internazionale di guerra, prima che i danni siano maggiori.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 4 ottobre 2010

M.S.N.: sulle dichiarazioni di Berlusconi

Nel comizio di ieri pomeriggio a Milano, il premier Berlusconi ha dichiarato che il suo esecutivo passerà alla storia come il governo che ha sconfitto la mafia.... Vorremo informare il sig. Presidente del Consiglio, che tale avvenimento è già accaduto nella storia d'Italia, oltre settantanni fa, e l'esecutivo che portò a compimento tale grande risultato fu il governo di Benito Mussolini. Solo con lo sbarco in Sicilia degli americani nell'estate del 1943 e la successiva occupazione militare, gli uomini della mafia poterono tornare indisturbati nel nostro paese, per riprendere e rafforzare ancora di più le loro attività illecite e la loro influenza nell'intero meridione d'Italia. Dobbiamo pertanto a Mussolini il merito di averla sconfitta, mentre agli americani il “regalo” di avercela riportata....
Invitiamo quindi il Premier a ripassarsi la storia prima di fare sparate di questo tipo, onde evitare di mostrare al paese ed al mondo intero la sua totale ignoranza storica sull'argomento.
Quanto all'aspetto più tecnico della questione, riteniamo che sarà ben difficile oggi superare un ostacolo simile, se il governo Berlusconi darà vita a leggi alquanto discutibili, come la limitazione dell'uso delle intercettazioni, o l'introduzione del processo breve, che non aiuterebbero affatto il contrasto e l'eliminazione della criminalità organizzata. Ancor più riteniamo difficile che possa essere proprio il governo Berlusconi ad ottenere tale risultato, se nelle fila del suo partito e del suo esecutivo continuano a starci persone poco limpide, che spesso si sono trovate sotto processo per collusione e favoreggiamento con gli ambienti mafiosi, alcune delle quali già condannate in via definitiva....
L'unica soluzione oggi per poter davvero sconfiggere efficacemente la mafia la si può ottenere attraverso l'introduzione di leggi speciali, quali appunto le stesse introdotte dal governo Mussolini e dal prefetto Mori, in epoca fascista. Noi lo andiamo proponendo da anni, tanto che è un punto irrinunciabile del nostro programma politico. Suggeriamo all'attuale governo di prendere in considerazione gli esempi che ci giungono dalla storia, se davvero si vuole mettere una volta per tutte la parola fine alla mafia.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

sabato 25 settembre 2010

M.S.N.: no alla vivisezione!

La recente approvazione in sede europea della legge sulla vivisezione degli animali è una decisione aberrante, inqualificabile e del tutto contraria ai principi etici che un popolo civile come quello europeo dovrebbe avere.
Si è autorizzata così la possibilità di sperimentare su cani e gatti randagi (la cui unica colpa evidentemente è quella di essere stati abbandonati), senza praticare anestesia o utilizzare analgesici, con prove fisiche di sforzo fino alla conseguente morte (vedi prove di nuoto), soprattutto riproponendo sugli stessi animali usati come cavie ulteriori esperimenti (come a dire che se non sono morti subito, si procederà la volta successiva). Tutto questo disumano trattamento, se applicato realmente provocherà solo inutili e ripetute sofferenze a questi poveri animali.
Non possiamo accettare passivamente che un gruppo di burocrati senza arte ne parte, del tutto ignari della materia specifica possano decidere della vita e della morte, della sofferenza fisica e psicologica di esseri viventi come gli animali, certamente superiori moralmente a questi politicanti senza scrupoli capaci solo di fare del male gratuito ad innocenti creature.
Il Movimento Sociale Nazionalista si mobilita in tutta Italia per denunciare questa vergognosa ed immonda legge, incluso i complici di tale scempio, che con il loro voto hanno permesso di giungere all'approvazione di un crimine così efferato. Allo stesso modo ci appelliamo a tutte le forze politiche europee che come noi rifiutano l'agghiacciante pratica della vivisezione, per unire la voce di protesta portandola su scala continentale, al fine di costringere i burocrati di Bruxelles ad annullare questa decisione. Proponiamo in tal senso un vero e proprio referendum di livello europeo per cancellare questa legge infame.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 22 settembre 2010

M.S.N.: nazionalizzare le banche

Apprendiamo con piacere la notizia delle dimissioni dell'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, presentate ieri 21 settembre. Dopo aver imperversato per quindici anni, uno dei principali esponenti dei poteri forti si è finalmente levato di torno.
Troviamo scandaloso ed inaccettabile che costui abbia concesso, nel più totale silenzio (all'insaputa dei suoi stessi soci) la possibilità al governo libico di poter avviare una vera e propria scalata alle azioni della più importante banca italiana, di fatto servendo su un vassoio d'argento a Gheddafi la possibilità di diventare il maggior azionista di Unicredit. Per fortuna il signor Profumo è stato smascherato e fermato prima che i danni fossero maggiori e irreversibili.
Da anni è nota a tutti la volontà del leader libico di condizionare a suo piacimento la vita stessa dell'economia italiana, tenendoci in pugno attraverso il controllo finanziario delle più importanti e strategiche fonti di ricchezza del paese, ivi inclusa la più importante banca italiana, che con i suoi soldi tenta di comprare (soldi in parte concessi dal nostro stesso governo per pseudo risarcimenti che Gheddafi reinveste nel comprare quote azionarie delle più influenti società italiane).
Ancora una volta i poteri forti, con la complicità di governi vassalli, hanno svenduto allo straniero pezzi determinanti del nostro paese.
L'unica risposta per impedire ulteriori scalate a Unicredit e simili, è quella di nazionalizzare le banche italiane. Solo attraverso il controllo diretto dello stato si possono evitare che sciacalli di ogni provenienza possano condizionare, ricattare e distruggere le fondamenta stesse dell'economia e della finanza italiana.
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 1 settembre 2010

M.S.N.: in merito alla visita di Gheddafi

Si è conclusa ieri la visita in Italia del leader libico Gheddafi, che puntualmente come le volte precedenti s'è rivelata degradante per il nostro paese e per le nostre istituzioni che lo hanno voluto assecondare nelle sue performance. Mai però come in questa circostanza abbiamo dovuto subire passivamente le provocazioni, gli insulti ed i ricatti di quest'individuo, senza che nessuno dei nostri rappresentanti di governo ritenesse doveroso intervenire per far sentire l'autorità del proprio ruolo. Mentre Gheddafi insultava e sbeffeggiava l'Italia e la nostra civiltà cristiana, con tanto di becera propaganda filoislamica (pericolosissima ai fini del loro progetto di conquista dell'Europa), mentre degradava le donne occidentali, mentre offendeva la storia italiana, mentre ricattava pubblicamente il nostro paese e l'Europa stessa di fatto chiedendo il “pizzo” al fine di impedire di inviarci milioni di clandestini dall'Africa, ci domandiamo dove stava il governo Berlusconi? Fisicamente era lì ad applaudire inebetito alle farneticazioni del leader libico e questo ci da molto da pensare e ovviamente da preoccupare... ma da un punto di vista istituzionale era e rimane totalmente assente, succube di un individuo che ogni qualvolta giunge in Italia si comporta in modo sgarbato, quasi atteggiandosi a padrone in casa nostra.
La realtà è che l'attuale governo italiano si è svenduto alla Libia, ma non per fare gli eventuali interessi dell'Italia (come millantano da due anni, dopo aver siglato i trattati d'amicizia), bensì quelli di pochi personaggi legati al mondo delle banche e dell'alta finanza le cui mire in terra libica sono note a tutti (come ampiamente dimostra la presenza di suddette personalità al summit con Gheddafi).
Agli occhi del mondo, l'Italia ancora una volta esce umiliata e ridicolizzata da questi incontri con il rais libico, tanto che non si cadeva così in basso dai tempi infausti dell'otto settembre; anche allora come oggi disonorati e svenduti ad una potenza straniera.
Auspichiamo a questo punto che le paventate elezioni anticipate avvengano quanto presto, nella speranza di non dover più assistere passivamente a governi succubi di un nemico storico come Gheddafi che si fa beffe del nostro onore e della nostra dignità.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 25 agosto 2010

M.S.N.: Maroni, basta propaganda! Vogliamo fatti!

Sarà forse l'aria delle probabili elezioni anticipate, sarà forse il vizio congenito di certi leghisti, sarà forse la necessità di nascondere il proprio fallimento in materia di sicurezza e contrasto all'immigrazione, sta di fatto che il ministro dell'interno Roberto Maroni si è già immerso nella campagna elettorale, cimentandosi in quello che gli riesce meglio: gettare fumo negli occhi agli italiani, vendendo paglia per oro.
Dopo la decisione della Francia di espellere forzatamente i rom, il suddetto ministro del governo berlusconiano ha sostenuto che i transalpini avrebbero preso esempio dall'Italia... Peccato però che in questo paese non se ne sia mai accorto nessuno, nemmeno i nomadi stessi, che infatti continuano a gironzolare nel nostro territorio nazionale, commettendo i loro soliti reati (furti, stupri, violenze...)
Per non parlare di tutte quelle migliaia di clandestini che hanno ricevuto in mano il decreto d'espulsione eppure bivaccano e delinquono indisturbati in Italia, anche quando sono ripetutamente fermati e ripetutamente espulsi (solo su un pezzo di carta).
Il ministro ci deve spiegare in cosa consistono esattamente i provvedimenti tanto sbandierati dal suo dicastero, dal momento che nulla è cambiato rispetto agli anni precedenti, anzi, si sta peggiorando sempre di più. Egli si spinge oltre affermando perfino che adotterà provvedimenti più “duri” di quelli francesi.
Visti i precedenti di questa sua “intransigenza” ci verrebbe da ridere se non fosse che invece c'è da piangere per come siamo ridotti.
Anziché fare chiacchiere basate sul nulla, Maroni cominciasse davvero a cacciare di peso i clandestini e tutti quegli stranieri che delinquono, a partire da quelli che occupano le nostre carceri (rese sovraffollate) e da quelli che sono nei centri di identificazione ed espulsione (che tra l'altro continuano a dare vita a rivolte e spesso a fughe dai CIE).
Mentre costui si cimenta in propaganda spiccia e stancante nella sua palese ipocrisia, ci chiediamo e gli chiediamo chi risolverà davvero l'annosa questione ed in che modo? Sempre e solo con le parole? Le menzogne non resistono all'usura del tempo, se lo ricordi bene signor ministro....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

M.S.N: il 4 settembre, riunione strutturale del partito.

Con il seguente comunicato si annuncia per sabato 4 settembre, ore 10:00, presso la sede nazionale del partito, la convocazione della Segreteria Nazionale e di tutti i Responsabili con incarico nel movimento, per una riunione strutturale.
Saranno poste all’ordine del giorno le seguenti questioni:

- resoconto attività dirigenti ed incaricati nazionali
- redistribuzione incarichi


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 19 agosto 2010

M.S.N.: in merito al recente comunicato di Romagnoli

In seguito al comunicato stampa di ieri del segretario nazionale di Fiamma Tricolore, Luca Romagnoli, prendiamo atto della sua volontà di costruire un'alleanza insieme al partito di Storace, La Destra, ed unicamente con lui, per la formazione di un presunto grande partito di destra.
Se da un lato la disponibilità ad unire le forze è cosa positiva e lodevole, dall'altro lato mi domando e chiedo al suddetto come mai escluda a priori dal progetto tutte le altre forze politiche d'area, e non mi riferisco tanto al nostro piccolo movimento, quanto piuttosto a realtà ben più consolidate e numericamente più incisive, quali ad esempio Forza Nuova, tanto per citare un nome.
Se l'idea è quella solita di porre paletti e divieti a talune forze politiche, mi domando e chiedo ancora come si pensa di poter davvero costruire un grande partito di destra? Lo si vuol fare troncando in partenza alcune delle sue componenti? Non dimentichiamoci inoltre che abbiamo già assistito nel 2008 a questo tentativo tra le due sole parti, senza però ottenere gli esiti sperati.
In questo momento l'unico progetto valido s'identifica nella costruzione di un'alternativa al sistema bipolare (e non facendone parte), attraverso la realizzazione di un grande soggetto unitario, che non escluda nessuna realtà dell'ambiente nazional-popolare. In quest'ottica siamo sempre più convinti che le basi gettate da Forza Nuova e Movimento Nazional Popolare in questo senso, corrispondano a quanto anche noi nel Movimento Sociale Nazionalista inseguiamo da tempo e verso il quale intendiamo dirigerci, a patto che neppure qui si pongano veti di sorta. La nostra disponibilità, lo ribadiamo, è sempre la stessa.
Mi auguro altresì che lasciate da parte le chiacchiere estive, anche gli altri leader politici d'area ritornino sui propri passi e contribuiscano, incluso Romagnoli, all'unico progetto percorribile e coerente con i nostri ideali: la costruzione di un'alternativa nazional-popolare.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 11 agosto 2010

M.S.N.: a proposito di elezioni anticipate

In questi mesi di preventivato silenzio stampa da parte nostra, abbiamo preferito tenerci distanti dai soliti teatrini patetici della politica italiana, optando invece per una scelta di serietà e di responsabilità quale quella di non perdersi nelle chiacchiere, ma di iniziare a lavorare con maggiore impegno sugli sviluppi futuri sia del nostro movimento, che soprattutto per la costituzione di un soggetto politico unitario, serio, credibile ed efficace che da anni continuano tutti a chiederci in questa fantomatica “area” di destra. Per questo non abbiamo inteso fin qui, né intenderemo in seguito, inserirci nelle sterili e grottesche discussioni di queste settimane, unicamente incentrate sulle beghe condominiali del Pdl e dei fuoriusciti finiani. Il nostro giudizio su entrambe le componenti è noto da tempo, come è altrettanto nota addirittura da anni ormai, quale opinione abbiamo in particolare del sig. Gianfranco Fini e dei suoi fedeli lustrascarpe ...
In questi mesi post-elettorali (inteso dopo le regionali del marzo scorso), abbiamo iniziato a sondare il terreno con molteplici e, oseremo dire “infinite”, realtà associative, culturali e movimentistiche che occupano la galassia della destra sociale-radicale-nazionalista, e di tutto ciò che si avvicina alla componente nazional-popolare. Mentre altrove ci si perdeva in inutili discussioni e recriminazioni, noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di avviare contatti e soprattutto di dialogare con ogni rispettabile realtà del nostro ambiente e non solo di questo.... Abbiamo aperto canali nei quali poter un domani inserirci, per collaborare a progetti condivisi; abbiamo tentato, a volte invano altre con discrete possibilità di successo, di siglare accordi, di stringere alleanze, o semplici collaborazioni con le varie realtà fin qui contattate. In particolare abbiamo puntato al dialogo schietto con le associazioni, che sono certamente più pragmatiche e meno legate a logiche di potere rispetto ai partiti. Non sappiamo se questo seminare potrà portare i suoi frutti, speriamo ovviamente di sì e siamo fiduciosi che qualcosa sta già indubbiamente cambiando nell'opinione della gente, sia dei camerati che di tutte quelle individualità non schierate ideologicamente che abbiamo avuto modo di conoscere e con cui ci siamo confrontati apertamente.
La strada è lunga, i contrasti da risolvere sono ancora tanti, le idee spesso non convergono con il progetto unitario poiché indirizzate a qualcosa di personale o perché c'è ancora una diffusa disillusione sulle possibilità di riuscita di questa “unità” di forze ed intenti. Esistono ancora molte recriminazioni passate, molti chiarimenti che taluni attendono da altri e viceversa, esistono ancora a vario titolo muri da abbattere e barriere da oltrepassare, ma siamo certi che ognuno di noi si sta interrogando su quali prospettive ed alternative future può avere d'ora in avanti la nostra comunità politica, se non quella di fare un fronte comune, per poter uscire da questa strada senza ritorno imboccata da troppi anni... Almeno questo ci è sembrato di percepire dai molteplici incontri avuti in questi mesi con tantissime persone che militano o simpatizzano in quest'area...
Purtroppo gli eventi incalzano, proprio come due anni fa, quando le elezioni anticipate giunsero improvvisamente, senza darci il tempo di organizzarci nella costruzione di qualcosa di serio e duraturo. Anche questa volta si prospetta il ritorno alle urne prima del tempo, probabilmente già nel prossimo autunno. Per questo chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo nel quale tutte le maggiori realtà politiche d'area e le associazioni ad essa vicine possano convergere per gettare le basi di un accordo politico nazional-popolare, questa volta impostato seriamente, per farsi trovare pronti all'appuntamento elettorale. Urge la necessità di partire subito con un progetto di coalizione, poiché questa è l'unica alternativa che attualmente abbiamo in mano per affrontare insieme la sfida che in tanti ci chiedono da anni. Se vogliamo contribuire ad un reale cambiamento nel paese, se vogliamo portare la nostra rivoluzione politico-culturale in Italia, se vogliamo far affermare le nostre idee ed i nostri uomini, dobbiamo partire una volta per tutte con intenti altruistici mettendoci a disposizione della causa che intendiamo servire, anziché andare avanti come al solito con atteggiamenti di presunta superiorità morale e con intenti puramente personalistici.
La domanda ora è: siamo pronti a questa sfida? Siamo pronti a mettere finalmente da parte le castronerie commesse in passato, per una più responsabile politica unitaria? Soprattutto, siamo pronti in quest'area alle imminenti elezioni anticipate? Per quanto ci riguarda sì, tanto che vogliamo ribadire per l'ennesima volta la nostra totale disponibilità nel mettersi a disposizione di una causa in cui crediamo fermamente. Ora ci attendiamo una risposta positiva ed in maniera unanime pure dalle altre forze politiche di riferimento.
Restiamo in attesa di sviluppi positivi in tal senso, stavolta speriamo non invano....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 8 marzo 2010

M.S.N.: alle regionali sosterremo Forza Nuova

In data 27 febbraio 2010 si è riunita la Segreteria Nazionale del Movimento Sociale Nazionalista ed ha deliberato quanto segue:

alle prossime elezioni regionali di marzo il M.S.N. non sarà presente con propri candidati e liste, né siglerà alcun accordo elettorale con altre forze politiche.
Tuttavia sosterremo, attraverso il voto, le liste di Forza Nuova, nell’ottica di proseguire quel percorso di unità d’area che da sempre andiamo chiedendo e che parzialmente siamo riusciti a riscontrare nelle liste unitarie sopra menzionate. Tutti i nostri militanti e simpatizzanti sono invitati di conseguenza a seguire le indicazioni della presente delibera, mettendosi allo stesso tempo a disposizione per aiutare i camerati della coalizione unitaria nella campagna elettorale in corso.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista




Il 28-29 marzo votare le liste di FORZA NUOVA





venerdì 15 gennaio 2010

M.S.N.: vietare le manifestazioni degli immigrati nel nostro territorio nazionale!

Abbiamo appreso in queste ore la notizia che il 1° marzo gli immigrati intendono organizzare uno sciopero generale. L‘iniziativa in se può sembrare solo una normale forma di protesta, come avviene spesso durante l’anno per varie categorie della società che hanno qualcosa da recriminare e lo fanno con manifestazioni, cortei e appunto astenendosi dal lavoro. Se fosse solo questo, non ci sarebbero perplessità di fondo nel consentire tali iniziative, ma in realtà sappiamo bene che sotto cova ben altro....
Lo dimostra ad esempio la minacciosa chiamata alle "armi” di una signora islamica, direttamente dagli studi televisivi della faziosa trasmissione Anno Zero, andata in onda ieri sera su rai 2. I toni ci sono sembrati alquanto accesi e per nulla pacifici. Se a questo aggiungiamo gli avvenimenti appena verificatisi a Rosarno, senza scordare altri fatti analoghi, quali Castel Volturno o prima ancora a Milano, ci dobbiamo porgere immediatamente il problema se questa manifestazione può o meno essere consentita. Visti i precedenti siamo certi che le strade teatro della loro protesta saranno fortemente a rischio, incluso l’incolumità dei cittadini e dei propri beni, mobili ed immobili.... Non ci stupiremmo affatto se potrebbero ripetersi scene inaudite come quelle degli scorsi giorni nell’ormai nota città calabrese. Anzi, è probabile che succeda, visti gli individui barbari con i quali ci troviamo ad avere a che fare e soprattutto per le loro reali intenzioni bellicose.... Altro che sciopero pacifico... Se poi dovessero, come crediamo, aggiungersi alla protesta le solite frange violente dell’estrema sinistra, no-global e centri sociali in primis, prendendo a pretesto l’occasione per compiere disordini e fare gazzarra contro il governo in quanto tale, il serio rischio di ritrovarsi come nel G8 di Genova è alquanto verosimile.....
Pertanto, mancando un mese e mezzo prima di questo presumibile tumulto, invitiamo il governo ed in particolare il ministero dell’interno a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di vietare qualsivoglia corteo o manifestazione agli immigrati, al fine di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nelle nostre città. Altresì invitiamo a prendere tutte le precauzioni del caso, sapendo che comunque vi saranno dei dimostranti pronti a scendere in piazza, auspicando il coinvolgimento dell’esercito per dare manforte alle forze dell’ordine nelle operazioni di presidio, contrasto ed arresto di eventuali manifestanti che trasgrediranno ai divieti o agiranno con violenza. In Italia non si può più tollerare atti d’inciviltà, di teppismo ed aggressioni, ad opera di individui che in questo paese sono ospiti e come tali dovrebbero comportarsi. Non vogliamo ritrovarci fra un mese a fare nuovamente la conta dei danni e dei feriti per l’impreparazione e la debolezza del governo nel contrastare suddette minacce. Perciò il Movimento Sociale Nazionalista chiede ufficialmente al ministro Maroni di vietare tutte le manifestazioni degli immigrati nel nostro territorio nazionale, a partire da quella del 1° marzo. Se non lo farà, e se codesti personaggi agiranno come temiamo e come hanno già dimostrato, riterremo responsabile dell’inerzia il ministro stesso. Al quale, nel caso, sarà ovvio chiedere di presentare immediatamente le sue dimissioni. Per svolgere il ruolo che detiene l’On. Maroni, ci vogliono gli “attributi”, ci vuole il pugno di ferro; se non se la sente di lavorare con questo spirito, o se non è all’altezza di portare avanti con forza e determinazione questo compito, se ne faccia una ragione e lasci il posto a persone più competenti e più adatte di lui.
Tuttavia siamo certi che le nostre fosche previsioni, come in altre circostanze, si riveleranno puntualmente esatte, come sarà altrettanto puntuale da parte del governo ignorare i nostri appelli e le nostre richieste. Questa ad oggi è l’Italia in cui viviamo. Speriamo che alle prossime elezioni in molti si sveglino da questo sonno collettivo.....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 11 gennaio 2010

M.S.N.: Siamo dalla parte della popolazione di Rosarno

Dopo i gravi fatti di Rosarno, dove immigrati clandestini e regolari hanno messo a ferro e fuoco la piccola città calabrese, incendiato auto, distrutto vetrine, divelto cartelli, aggredito i passanti, tra i quali delle donne con bambini ed una incinta (che per l’aggressione ha perso il bimbo che teneva in grembo) vi è stata la comprensibile e legittima reazione della popolazione locale. Ma come sempre accade in questi casi, i soliti buonisti di turno, i soliti politicanti e pretuncoli da strapazzo, e soprattutto i giornalisti si sono paradossalmente schierati dalla parte dei vandali, trasformando gli extracomunitari da carnefici in vittime. Il Movimento Sociale Nazionalista si schiera apertamente dalla parte dei cittadini di Rosarno, senza se e senza ma, poiché la battaglia in difesa delle nostre case, dei nostri quartieri, delle nostre donne, dei nostri beni è irrinunciabile. Quanto agli immigrati fermati in queste ore, non vi sono altre soluzioni che l’espulsione immediata e l’accompagnamento coatto nei loro rispettivi paesi di provenienza, d’altronde come abbiamo sempre sottolineato in questi anni, quale unica soluzione possibile per mettere fine a situazioni di degrado e per spegnere con largo anticipo pericolosi focolai di violenza e ribellione inaudita.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 5 gennaio 2010

Solidarietà a Forza Nuova

Apprendiamo sconcertati la notizia del triplice attentato terroristico compiuto contro le sedi romane di Forza Nuova e ad una libreria ad essa associata, avvenuti negli ultimi giorni. Ma è altresì più sconcertante il fatto che notizie di una gravità simile non vengano neppure menzionate dagli organi di stampa, quasi a sottovalutare volutamente gli eventi, soltanto perché le vittime in questione sono partiti politici del mondo della destra radicale. Più o meno lo stesso identico sistema attuato negli anni di piombo dai media palesemente schierati a sinistra, che scordavano o sminuivano la gravità dei fatti, quando questi erano a danno del M.S.I. o movimenti simili.
Ai camerati di Forza Nuova esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza, auspicando che coloro i quali sono chiamati a svolgere le indagini non lascino nulla al caso, ma agiscano energicamente contro le sacche violente dell’estrema sinistra. E vista la situazione, ci auguriamo che lo si faccia con una certa rapidità.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 14 dicembre 2009

M.S.N.: Solidarietà a Silvio Berlusconi

Nonostante molte cose ci dividano dalle politiche del PDL e dei suoi alleati, è unanime lo sdegno di tutto il nostro movimento politico nei riguardi della vile ed inqualificabile aggressione avvenuta ieri sera a danno del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Unanime è anche la nostra assoluta condanna alle parole espresse da taluni esponenti della sinistra parlamentare, tra i quali l’on. Antonio Di Pietro e l’on. Rosy Bindi, che nella sostanza si rivelano foriere di una chiara istigazione all’odio e alla violenza fisica contro gli avversari politici, di fatto legittimando queste ed eventuali future aggressioni.
Come al solito i cattivi maestri, servendosi degli utili idioti, mettono in pratica quelle strategie già viste e riviste negli anni di piombo. Risulta innegabile pertanto come certi proclami dei giorni scorsi, rivolti alla reazione contro le istituzioni, anche con l’utilizzo della violenza fisica se necessaria, armano di fatto, più o meno inconsapevolmente, le mani di loschi individui, teppisti e criminali di vario genere e risma, che nulla hanno da perdere, ma che sono pronti a commettere pure omicidi e stragi in nome dell’odio politico.
Ci auguriamo che nei confronti di questi politici incoscienti ed istigatori vengano presi immediati provvedimenti disciplinari, anche se crediamo che il tutto finirà come sempre a tarallucci e vino....
Sulla violenza delle frange dell’estrema sinistra, proveniente in primis dai centri sociali, nessuna istituzione locale o nazionale, politica o giuridica, è intervenuta con misure drastiche per impedire a suddetti individui di nuocere ancora. Ricordiamo come decine e decine di militanti e simpatizzanti della destra (sia radicale che moderata) siano costantemente vittime di aggressioni pesanti da parte di questi individui, spesso subendo anche attentati dinamitardi ed incendiari alle proprie sedi (ed in taluni casi alle abitazioni) senza che alcun ministro o magistrato si sia mosso per fermare questa pericolosissima spirale d’odio, molto vicina al clima degli anni settanta. La nostra area politica sono anni che denuncia questi episodi: ci domandiamo quando e come qualcuno darà finalmente credito alle nostre richieste? Si aspetta per caso il morto per aprire finalmente gli occhi ed intervenire?
Rinnovando la solidarietà al Premier, attendiamo provvedimenti concreti contro queste degenerazioni che con la politica non possono e non devono avere nulla a che fare.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 30 novembre 2009

SVIZZERA: Prima vittoria in difesa della cristianità

Apprendiamo con grande piacere la notizia dell’esito referendario svoltosi in Svizzera, che boccia senza mezzi termini la costruzione di minareti nel territorio nazionale elvetico. Questa è la dimostrazione che la volontà popolare, quando interpellata, è sempre nettamente diversa dalle politiche applicate da governi succubi dell’islam o del “politicamente corretto”....
Auspichiamo che anche in Italia possano quanto prima svolgersi quesiti referendari su questo delicato tema, sicuri del fatto che la determinazione dei nostri popoli nel difendere le nostre radici cristiane è infinitamente superiore alle scandalose sentenze delle corti europee e alla finzione di certa politica, pure di casa nostra.
Dalla Svizzera è partita la sacrosanta riscossa che dovrà portare l’intera Europa a difendere costituzionalmente la propria storia, la propria cultura e le proprie tradizioni, dalle manovre nichiliste, staliniste e filo islamiche. Per noi tutti, questa deve rappresentare una prima ed importantissima vittoria sul lungo sentiero della battaglia legittima che ci troviamo a combattere. Ancora una volta, come ieri, come sempre, sotto il segno della croce.
IN HOC SIGNO VINCES!

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 5 novembre 2009

M.S.N.: Pronti a difendere ad ogni costo il crocefisso!

Appresa con incredibile sconcerto la notizia dell’infame sentenza della corte europea che intende vietare la presenza del crocefisso nelle scuole pubbliche italiane, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara di voler ignorare totalmente i diktat provenienti dall’estero, precisando che farà tutto quanto ci sarà possibile per fermare il tentativo di cancellare le nostre tradizioni. Il crocefisso non è soltanto un simbolo religioso, è molto di più: rappresenta secoli di storia, di cultura e di tradizioni nei quali l’Italia e l’Europa stessa hanno vissuto e si sono formate. Impediremo pertanto a chiunque di annientarle, a costo di mettere in gioco la nostra incolumità, sia fisica che giuridica. Di conseguenza il Movimento Sociale Nazionalista dichiara fin da subito la propria opposizione a qualunque tentativo di rimuovere questo sacro simbolo dai luoghi pubblici, a costo di intervenire con l’uso della forza per bloccare questo attentato all’identità nazionale italiana, riportando ovunque al suo posto il suddetto simbolo, qualora fosse rimosso.
In quest’ottica, il M.S.N. appoggerà tutte quelle forze politiche, sociali e culturali che vorranno intraprendere questa sacra battaglia in difesa delle nostre tradizioni. Auspichiamo su questo tema un fronte unitario, una sorta di nuova Santa Alleanza in difesa della cristianità.
In hoc signo vinces!

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 27 ottobre 2009

SOLIDARIETA' A GIANCARLO GENTILINI

Apprendiamo sconcertati l’esito dell’inquietante sentenza del tribunale di Venezia, che ha condannato il vice sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, all’interdizione dai pubblici comizi per tre anni, oltre ad un’ammenda di 4.000 euro, solamente per aver espresso opinioni contro gli immigrati che delinquono e contro la costruzione di moschee in Italia. L’accusa farneticante era di istigazione al razzismo, della quale il Gip ne ha accolto in parte le richieste.
Riteniamo gravissimo che ad un esponente politico, nel libero esercizio delle sue funzioni, non gli sia più permesso di manifestare pubblicamente le proprie opinioni, al punto da vietargli per tre anni di esprimerle. Sentenza del tutto liberticida, di una chiara volontà stalinista che intende condannare chiunque non si allinei al pensiero unico.
Questo significa che nel nostro paese d’ora in poi sarà vietato lamentarsi della delinquenza extracomunitaria? Significa che sarà vietato dirsi contrari alla costruzione di moschee? Significa che non si potrà chiedere la chiusura di un campo nomadi? Significa in sostanza che dobbiamo tapparci la bocca?
Al pro-sindaco di Treviso Gentilini, rinnoviamo la nostra totale solidarietà, spronandolo a non mollare la sua battaglia di difesa dell’ordine pubblico, dell’identità nazionale e cristiana. In questo siamo e saremo sempre al suo fianco.

Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 14 ottobre 2009

M.S.N.: Fermare immediatamente l'immigrazione islamica!

Da alcuni anni ormai andiamo denunciando costantemente il pericolo che un’immigrazione di stampo islamico può portare nel nostro paese. Non solo per la cancellazione a poco a poco delle nostre tradizioni in favore delle loro, non solo per il modo in cui trattano le donne ( il recente omicidio di Sanaah, solo perché amava un cristiano ne è l’ennesima prova), non solo per la loro più generale intolleranza e sopraffazione verso tutto ciò che non è consono ai loro canoni, ma soprattutto per il germe della follia che si innesca facilmente nelle loro menti condizionate da una cultura religiosa tanto ferrea quanto ancorata ancora ad un periodo quasi medioevale. Abbiamo ricordato più volte come questa “malattia” andava curata e fermata già al presentarsi dei primi sintomi (intendiamo infatti le vicende delle moschee di Milano, Cremona e Perugia in cui si sono scoperte attività criminali, con finalità esplicitamente terroristiche, da attuarsi anche e soprattutto nel nostro paese). Ma come sempre in Italia si aspetta che ci cadano addosso i problemi prima di comprendere che è il caso di risolverli.
Lunedì mattina a Milano, abbiamo assistito a qualcosa di davvero tragico se non fosse che in questa circostanza la fortuna ha evitato il peggio. Un islamico, con 2 kg di esplosivo fabbricati in casa, ha tentato di farsi esplodere davanti ad una nostra caserma, in un orario ed in una zona ben precise: erano infatti le otto del mattino e di fronte vi è una scuola dove in quel momento i bambini stavano entrando, accompagnati dai genitori. La scelta non poteva essere casuale! Non lo era nell’orario e non lo era logisticamente. In questi giorni si parla di come la caserma fosse obbiettivo già nel mirino dei terroristi: certamente, ma non per la caserma in se, quanto per ciò che vi era di fronte: una scuola. Se la tentata strage avesse ottenuto lo scopo prefisso, avremmo certamente assistito al massacro di decine di bimbi innocenti. Proprio quello che gli attentatori musulmani tradizionalmente cercano di fare per rendere ancora più dolorose le loro “performance”. Il caso dei bimbi di Beslan, sterminati dagli islamici ceceni è una delle prove lampanti su quanto stiamo affermando.
In queste ore intanto, sentiamo i soliti politicanti, con l’ausilio di giornalisti lacchè, tentare di ridimensionare la gravità dei fatti, di far ricadere il tutto sul cosiddetto “cane sciolto” che in un momento di esaurimento personale ha compiuto il gesto. Insomma, si cerca di evitare di pronunciare la parola “terrorismo islamico”. Peccato che il giorno dopo tutti vengono smentiti, dal momento che gli inquirenti hanno nel frattempo arrestato altri due complici, che in casa loro tenevano un quantitativo di sostanze per fabbricare esplosivi pari a circa 100 Kg.
Non saremo forse in presenza di un’organizzazione internazionale, ma siamo comunque di fronte alla presenza di molti terroristi “fai da te”, che uniti dalla matrice cultural-religiosa musulmana, potrebbero improvvisarsi kamikaze per compiere stragi nel nostro territorio.
Quella di Milano è solo la prima avvisaglia di una strategia che temiamo seriamente potrebbe ripetersi, e con conseguenze prima o dopo realmente gravi.
Per queste ragioni, considerate le politiche fallimentari di tutti i governi che in questi anni si sono succeduti, in merito al problema islamico, ribadiamo oggi più che mai, maggiormente convinti dall’evidenza degli ultimi eventi, che l’unica strada attuabile adesso per arginare il problema è quella di bloccare con effetto immediato l’immigrazione da paesi islamici, conseguentemente all’espulsione forzata di tutti i clandestini, e alla revoca dei permessi di soggiorno e delle cittadinanze concesse ai musulmani.
Ora i soliti moralisti ed i soliti politicanti grideranno allo scandalo, grideranno al razzismo o all’islamofobia, ma forse è il caso di chiedersi se a questo punto non sia meglio sentir sbraitare costoro, piuttosto che sentire le urla di dolore strazianti delle madri che vedono morire i propri bimbi per un attentato terroristico.....

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 18 settembre 2009

Onore ai nostri caduti. Ma ritirare subito le truppe italiane

Dopo l’ennesima strage di militari italiani in missione all’estero, non esistono commenti adeguati in questi frangenti per esprimere lo sconforto e la rabbia, se non quelli che portano silenziosamente ad onorare i nostri soldati, caduti in zona di guerra nell’adempimento del loro dovere nel servire la propria Patria. A tutti loro va il nostro massimo rispetto e un sincero ricordo. Ma questo non può farci allontanare dalla questione fondamentale: quanti altri ragazzi, quanti altri esponenti della migliore gioventù italiana dovremo veder morire ancora in missioni militari totalmente inutili e pure dannose, sia dal punto di vista politico/strategico che economico? Quanto ancora dovremmo assecondare le mire espansioniste degli Stati Uniti d’America che puntano al controllo totale dell’Asia e del Medio Oriente, con l’unico scopo di impossessarsi del petrolio, ma pure di gestire neanche tanto velatamente il narcotraffico internazionale proveniente principalmente da quelle zone (l’oppio afgano tanto per intendersi...)? Queste guerre o missioni di “pace” (come spesso vengono camuffate), francamente non ci appartengono minimamente. Lasciamo che coloro i quali le scatenano s’arrangiassero a sbrigarsela da soli. L’Italia non può e non deve più sprecare una sola vita umana per i sporchi interessi americani. Non ne vale la pena.La nostra richiesta è quella di far rientrare immediatamente tutti i nostri contingenti dalle missioni all’estero, per ridistribuirli sul territorio italiano, il quale, visto l’esiguo numero di militari inviati nelle nostre città per il pacchetto sicurezza, darebbero certamente un importantissimo contributo nel contrasto alla criminalità organizzata e alla delinquenza di extracomunitari, rom e clandestini vari.La nostra gente soffre ogni giorno le conseguenze di una mancata e concreta politica per la sicurezza, (non ultimo il caso di quell’anziano trucidato a Prato da una rom). Si preferisce allora combattere i terroristi islamici all’estero, quando ne abbiamo a migliaia in casa? I casi delle moschee e centri culturali finiti sotto inchiesta, a Cremona, a Milano a Perugia, sono solo un piccolo esempio...La ragazza sgozzata dal padre a Montereale Valcellina per ragioni puramente religiose ne è un’altra prova...Ma questo governo e tutto il parlamento suo complice che fanno? Insistono nel rifinanziare le missioni all’estero, dimenticando che in Italia siamo già invasi ed ogni giorno si muore e si subiscono le conseguenze dell’immigrazione incontrollata, delle mancate espulsioni di clandestini e perdigiorno stranieri, di islamici a maggioranza fanatici che arrivano nel nostro territorio gettando le basi per conquistarci e poi dominarci, a qualunque costo, incluso quello terroristico. Cosa stiamo aspettando? Altri morti? No, questo non è il prezzo della “democrazia”, come si vuol far credere...è solo stoltezza politica e complicità totale verso le lobby mondiali che intendono governare il mondo. Noi non saremo vostri complici, per questo denunciamo e denunceremo ancora tutti gli impostori ed i loro lacchè.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 16 settembre 2009

M.S.N.: sul problema immigrazione

In queste settimane stiamo assistendo ad un’infuocata battaglia politica, la quale si muove principalmente sul tema delicato dell’immigrazione.
Il “compagno” Fini, come è stato più volte ribattezzato l’attuale presidente della camera, ha avviato da tempo una fronda interna al Pdl per tentare di dare il voto agli immigrati e per cancellare il concetto di nazionalità e italianità basata attualmente sul “ius sanguinis” (per diritto di sangue) sostituendola con il più globalizzante e sinistroide “ius soli”(chiunque nasca qui l’acquisisce, clandestini inclusi).
La follia di queste proposte, giunte da un uomo oramai delirante che non sa più cosa sia la parola “italianità” e dove sia di casa la “destra”, ha prodotto l’alzata di scudi della Lega Nord con annesse minacce di elezioni anticipate, subito riprese strumentalmente ed invocate come manna dal cielo dai democristiani senza poltrona come Casini e Rutelli, che nel frattempo lavorano nell’ombra per convincere Fini a fondare un partito di “grande” centro e abbattere così lo strapotere berlusconiano.
A queste inutili diatribe dei soliti politicanti di casa nostra, sul tema immigrazione e respingimenti di clandestini si intromettono intanto alquanto faziosamente soggetti appartenenti alla comunità europea e all’Onu, per creare ostacoli e spaccature all’interno del governo italiano in materia di immigrazione (vedi le dichiarazioni sui Rom e sull’allontanamento dei barconi pieni di clandestini).
Al di là del nostro totale disinteresse per le beghe di condominio interne ad un partito come il Pdl, che da tempo andiamo sostenendo andrà sgretolandosi, causa l’aver tentato una fusione a freddo fra le varie componenti che lo costituiscono, invitiamo il governo italiano ed in particolar modo il ministro Maroni a continuare imperterriti nella scelta di respingere i clandestini, infischiandosene categoricamente delle minacce esterne provenienti una volta dalla Comunità Europea, una volta dall’Onu, un’altra ancora da prezzolati uomini vicini o interni alla Chiesa.
Pur non essendo soddisfatti di come il governo Berlusconi sta gestendo il problema immigratorio e della clandestinità (manca una vera fermezza sulla questione, che può passare soltanto attraverso il blocco totale delle nostre frontiere, con l’uscita dai trattati di Schengen ed il rimpatrio forzato degli immigrati), ad ogni modo riconosciamo che da qualche mese i respingimenti cominciano ad essere posti in atto e quindi la linea degli allontanamenti delle imbarcazioni va doverosamente proseguita, a qualunque costo.
Altresì ci aspettiamo che non venga toccato per nessuna ragione al mondo lo status “ius sanguinis” che rimane attualmente l’ultimo baluardo per difendere l’italianità della nostra nazione. Guai a lasciarsi convincere dagli interessi di quelle lobby internazionali che vogliono trasformare l’Europa in qualcosa di molto simile agli Usa. Guai a lasciarsi intimidire dalle minacce e dalle fronde interne di chi per interesse personale, carrieristico o di denaro tenta di distruggere secoli di storia.
Su questo punto non possiamo transigere e continueremo a batterci, quand’anche restassimo i soli a farlo. Per l’Italia, sempre.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 26 agosto 2009

in ricordo di Junio Valerio Borghese

Oggi, 26 agosto 2009, ricorre il 35° anniversario della scomparsa del grande Comandante della Decima Mas, nonché eroe di guerra e vero patriota italiano, il principe Junio Valerio Borghese.
A lui va il nostro più sentito ricordo, consapevoli che il suo straordinario esempio di fedeltà alla Patria e il suo eroismo nel servirla e nel difenderla, possano insegnare anche alle nuove generazioni cosa significhi davvero amare la propria nazione, mettendosi totalmente in gioco per essa.
All’uomo, al patriota, al soldato Borghese, esprimiamo la nostra massima riconoscenza per quanto realizzato nella sua vita, improntato sempre nell’esclusivo interesse dell’Italia. Un giorno anche la storiografia ufficiale dovrà altrettanto riconoscerlo. Il nostro impegno sarà sicuramente di lavorare anche per questo sacrosanto obbiettivo.
Comandante Junio Valerio Borghese: PRESENTE!

Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 24 luglio 2009

In merito alla scandalosa e liberticida sentenza su via Rasella

Troviamo alquanto singolare ed allo stesso tempo assai inquietante la sentenza della cassazione che impone per legge quale debba essere il giudizio storico a cui tutti devono sottostare d’ora in poi, in merito all’attentato terroristico di via Rasella.
Il tribunale supremo infatti ha condannato un quotidiano a risarcire la famiglia Bentivegna (eredi di uno degli autori di quella strage) per diffamazione, in quanto il giornale aveva considerato dei massacratori di civili quei partigiani gappisti che si resero protagonisti dell’attentato di via Rasella, che ebbe come conseguenza la rappresaglia da parte tedesca con l’esecuzione alle Fosse Ardeatine.
Secondo la magistratura, i partigiani stavano compiendo “un’azione di guerra” e la definizione di massacratori sarebbe lesiva del loro “onore”.....
Al di là della discutibile decisione della magistratura di ritenere che l’attentato gappista sia un atto di guerra anziché terroristico, garantendone di fatto la legittimità, troviamo molto più grave che per ragioni puramente ideologiche, per non dire faziose, l’imparzialità degli organi giuridici venga meno, dando al contempo spazio ad una sibillina dittatura delle toghe rosse, che ogni giorno di più con sentenze scandalose impone il pensiero unico e punisce chi da questo si discosta. Ci dissociamo totalmente da questa forma di giustizia politicizzata, della quale continueremo a contestarne l’utilizzo.
Ci dissociamo inoltre da certe ricostruzioni storiche, marchiate dall’imposizione della vulgata resistenziale, continuando a contestarne fatti e giudizi laddove riterremo valutare vi siano tali circostanze. Non ci faremo certo intimidire dalle minacce giuridiche di chi, abusando del potere legislativo, tenta in modo liberticida di imporci un unico pensiero ed un’unica verità (vera o presunta che sia...)
Nel caso specifico, riteniamo che gli autori del vile attentato terroristico di via Rasella, che è costata la vita tra l’altro a tre civili italiani (di cui uno era un bambino) oltre che ai soldati tedeschi, se non possiamo chiamarli “massacratori” perché la legge ora ce lo vieta, sicuramente possiamo chiamarli con il nome di chi si macchia di tali gesta, ovvero, terroristi. Perché di azione terroristica si è trattata, svolta da individui che non avevano alcuna divisa, che non facevano parte di nessun esercito riconosciuto e riconoscibile, che non rappresentavano nessuno se non se stessi ed un gruppo di ribelli imboscati, ma da nessuno legittimati, e che in tempo di guerra erano considerati unicamente come banditi. In sostanza, è innegabile che coloro che compiono azioni terroristiche, non sono altro che dei terroristi.
Se per la magistratura non si possono considerare criminali dei banditi che hanno agito contro un esercito regolare, colpendo e uccidendo tra l’altro dei civili inermi, punendo per legge chi li chiama “massacratori” allora dobbiamo dedurre che a maggior ragione non possano considerare massacratori nemmeno i soldati tedeschi, che in seguito all’attentato hanno applicato la rappresaglia, come sancito legalmente dalla convenzione internazionale di Ginevra (tanto che nel dopoguerra il tribunale militare non ha punito i tedeschi per la ritorsione, ma solo per aver preso 5 persone in più di quelle previste nella rappresaglia). Se così è, ci dobbiamo quindi aspettare che d’ora in poi chiunque chiami massacratori Pribke o altri che parteciparono all’esecuzione della rappresaglia alle Fosse Ardeatine, venga processato e condannato per diffamazione? Se così è, ci sa che la lista di persone che s’è pronunciata in un giudizio del genere e assai lunga, ma non ci risulta che nessuno sia mai stato solo lontanamente portato in tribunale per questo....
Invitiamo la magistratura a scendere dal gradino di onnipotenza e infallibilità sul quale si è posta, lasciando unicamente agli storici il giudizio su eventi del passato.
Ma soprattutto invitiamo questi moderni despoti a garantire che qualunque cittadino, qualunque giornalista, qualunque storico sia libero di esprime il proprio giudizio in merito a fatti storici, senza che incomba su di lui la ghigliottina, pronta a scendere per tranciargli la testa....
Alla faccia della libertà d’espressione tanto decantata e riconosciuta nella costituzione stessa.....

Il Comitato Verità e Giustizia per Mussolini
Il Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 2 luglio 2009

In merito alla chiusura momentanea delle frontiere

In queste settimane in cui il “destino” ha voluto la sospensione provvisoria dei trattati di Schengen, con la chiusura delle frontiere e l’invio delle forze dell’ordine al controllo dei confini, chiediamo al ministro dell’interno Maroni di approfittare di questa soluzione temporanea e del dispiegamento di forze militari già messo in atto, per mantenere a tempo indeterminato, anche dopo il G8, le misure restrittive attuate per questa occasione.
Da anni sosteniamo che bisogna uscire dai trattati di Schengen per ristabilire un maggior controllo del territorio nazionale, sia per impedire l’entrata incontrollata di immigrati neocomunitari (e non), sia per arginare maggiormente l’arrivo di delinquenti provenienti dall’est Europa.
Preghiamo pertanto il ministro di riflettere attentamente sulla possibilità che si è venuta a creare in questi giorni, in occasione del G8, per prolungarla a tempo indeterminato.
Ne vale il futuro della nostra Nazione (in senso identitario, culturale e lavorativo) e la sicurezza di tutti i nostri concittadini.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 30 giugno 2009

M.S.N.: il 18 luglio convocata la Segreteria Nazionale e tutti i responsabili regionali

Con il seguente comunicato si annuncia per sabato 18 luglio, ore 11:00, presso la sede nazionale del Movimento Sociale Nazionalista, la convocazione della Segreteria Nazionale del M.S.N. e di tutti i segretari regionali del movimento, per una riunione straordinaria.
Saranno poste all’ordine del giorno le seguenti questioni:
- la riorganizzazione strutturale del partito
- le nuove strategie da adottare
- l’operatività sul territorio
- eventuali alleanze e progetti comuni con altri partiti d’area

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 16 giugno 2009

M.S.N. chiarimenti sul nostro movimento

In seguito ad alcuni equivoci sorti in queste ore sul nostro movimento politico, scambiato erroneamente per quello del sig. Saya, a causa del termine “nazionalista”, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara ufficialmente quanto segue:
il nostro movimento politico, nato nel gennaio del 2008 e fondato dall’attuale segretario nazionale in carica, Michele Marini, non ha niente a che spartire con il partito nazionalista italiano del sig. Saya, né con la sua “singolare” Guardia Nazionale Italiana.
Il Movimento Sociale Nazionalista, come da statuto e programma politico, rivendica e non rinnegherà mai le proprie radici fasciste, e ritiene di portare avanti una forma di nazionalismo che attinge unicamente dall’irredentismo, dall’arditismo ed eroismo dei nostri connazionali durante la Grande Guerra, per passare al nazionalismo di stampo mussoliniano e successivamente frontista di Junio Valerio Borghese.
Il Movimento Sociale Nazionalista, a differenza del partito di Saya, combatte la massoneria, ed è contro una politica estera filo-americana e filo-sionista, tanto che chiediamo l’uscita dalla Nato, la rimozione della basi americane dal nostro territorio e nella guerra Israelo-Palestinese stiamo inequivocabilmente dalla parte dei palestinesi. In politica interna siamo contro il capitalismo ed i poteri forti, decisamente contrari pure ad eventuali alleanze con il Pdl, a differenza di quanto invece il partito di Saya chiederebbe.
Il nostro nazionalismo non ha alcun interesse o connotazioni ottocentesche e garibaldine,
ma riceve ispirazione invece dall’idea di Patria come la intendeva Benito Mussolini.
Ad ulteriore scanso di equivoci, tutto ciò che riguarda i nostri principi ed il nostro programma politico si può benissimo esaminare sia nel nostro sito che su facebook.
La nostra battaglia ora sarà quella di continuare ad inseguire l’unità di tutti i movimenti d’area, da Forza Nuova a Fiamma Tricolore, dal Mis a La Destra, e così via.....
Ad esclusione ovviamente del partito di Saya, che nulla ha a che vedere con questa area e con le nostre radici politiche.
Per tutte queste ragioni riteniamo di essere i soli a portare avanti una politica fortemente nazionalista, della quale rivendichiamo il nome nel simbolo.
Invitiamo tutti gli organi di stampa a prendere in esame questo nostro comunicato, in modo tale da evitare in futuro altri seccanti equivoci.

La Segreteria Nazionale
Ufficio Stampa
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 15 giugno 2009

M.S.N.: commenti alle elezioni e futuro d'area

Come avevamo ampiamente previsto e annunciato, l’esito delle ultime elezioni europee si è rivelato un’ennesima batosta elettorale per tutti i partiti di quest’area politica.
A coloro che hanno tentato la strada solitaria (voluta o forzata), così come a quelli che hanno sperato di arrivare chissà dove con alleanze totalmente fuori dall’ordinanza (tanto che gli elettori hanno espresso chiaramente il giudizio in merito), avevamo preannunciato già tempo prima che non avrebbero mai potuto raccogliere sufficienti consensi per superare lo sbarramento del 4%. Solo una politica unitaria, con la costruzione di una coalizione che legasse insieme tutti i partiti di destra, avrebbe forse fatto avvicinare questi soggetti allo sbarramento, probabilmente innescando un meccanismo di fiducia anche negli stessi elettori che da tempo non ci votano più, scegliendo altri partiti o l’astensione. Ma appunto ognuno ha corso per il proprio orticello e, come prevedevamo, oggi sono qui a scannarsi con le solite dichiarazioni post-elezioni, per essersi reciprocamente calpestati i piedi e per essersi portati via qualche voto qua e là.
Inoltre, come se non bastasse, alcuni si pavoneggiano esibendo la conquista di un voto in più rispetto al proprio dirimpettaio, o rispetto alla tornata precedente, oppure ancora facendo credere che il successo in qualche piccolo paese o quartiere di poche anime valga come una vittoria ai mondiali di calcio. Siamo al ridicolo, ma siamo in fin dei conti alle solite. Non c’è più da meravigliarsi....
Nel frattempo prendiamo atto che il leader di Fiamma Tricolore è tornato a chiedere la costruzione di un partito unico. Questa volta ci sentiamo di condividere, poiché abbiamo a disposizione circa un anno (prima dei prossimi impegni elettorali) per avviare un serio dibattito e confronto fra le parti, senza la frenesia di formare qualcosa in tempo per le elezioni (come invece si sarebbe verificato tre/quattro mesi fa), rischiando quindi di bruciare un’occasione che invece si rivelerà determinante per il futuro prossimo di quest’area.
Abbiamo tutto il tempo per chiarire questioni che ci hanno diviso in passato, abbiamo tutto il tempo per fare proposte concrete sotto ogni aspetto, abbiamo tutto il tempo per creare delle convergenze, ed è l’unica strada percorribile rimastaci fra le mani.
Ma questo tempo a nostra disposizione non può e non deve essere sottovalutato e men che meno sperperato. Bisogna darsi da fare immediatamente, perchè la strada per costruire qualcosa di ambizioso richiederà molte riunioni, molti confronti, molti dibattiti ed anche inevitabili scontri (su cui indubbiamente bisognerà lavorare per chiarirli e non dover più affrontarne degli altri in futuro). Ci vuole tempo e ne abbiamo, però serve mettersi al lavoro tutti quanti insieme e subito.
Attendiamo che nelle prossime settimane tutti facciano le loro riunioni con i rispettivi direttivi nazionali, per poi dare il via a quanto tutti da anni auspichiamo in questa area.
Il tempo è scaduto. Se non vogliamo scomparire per sempre è tempo di maturare veramente. Noi aspettiamo fiduciosi....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 13 maggio 2009

ACCORDI ELETTORALI E INDICAZIONI DI VOTO

Dopo aver vanamente tentato a lungo di convincere tutte le forze politiche di destra ad unirsi per costruire un’unica coalizione in vista delle elezioni europee, abbiamo nostro malgrado dovuto scegliere in queste ultime settimane di tirarci silenziosamente in disparte, preferendo rimanere semplici spettatori piuttosto che inutili complici dell’ennesima controproducente battaglia fratricida e suicida interna alla nostra area politica.
I ripetuti appelli al superamento delle divisioni, al porre da parte gli individualismi e gli egoismi, a sorvolare sui rancori reciproci, ad evitare inutili prove di forza, non sono serviti a nulla. La nostra proposta di formare una coalizione, sotto forma di lista unica, da presentare in vista delle elezioni europee di giugno, non ha avuto alcun seguito, se non attraverso proposte apparentemente similari (e in certi casi pure stravaganti) di altre forze politiche, probabilmente dettate più dall’obbligo di soddisfare esigenze puramente personali, che non da un sincero convincimento al conseguimento dell’unità d’area.
Alla fine dei conti si è riproposto ciò che immaginavamo da mesi: tre schieramenti, esattamente gli stessi silurati alle elezioni politiche del 2008, con poche varianti (chi da solo e chi alleato con partiti discutibili e totalmente in contrasto con l’area) scendono nuovamente in cortile a difendere il proprio orticello, pronti ad una spietata ed inutile concorrenza con il proprio vicino di casa. Mentre gli altri (Pdl-Lega-Udc-Pd-Idv) conquisteranno (chi più, chi meno) vasti terreni, facendo tabula rasa anche in Europa, i nostri invece rimarranno qui ad insultare il proprio vicino di casa, accusandolo di avergli “rubato” un centimetro del suo spennacchiato cortile. Ci dispiace, ma noi a questa farsa non vogliamo proprio prendere parte, ed infatti ci siamo chiamati fuori.
Se si accettava il nostro contributo, lo si doveva fare partendo da basi serie. Noi siamo sempre disposti a far parte di una coalizione che raggruppi tutte le forze politiche di destra (sia essa radicale, sociale e nazionalista); non possiamo dirci invece altrettanto disposti ad entrare a far parte di un gruppo riservato a pochi intimi.... O tutti insieme, o non ne vale proprio la pena. Questa era ed è la condizione anche futura da cui intendiamo partire. I diktat verso questo o quel partito, verso questo o quel leader, a noi non stanno bene, da qualunque parte essi sopraggiungano. Non siamo assolutamente disposti a fare cernite di uomini e movimenti d’area a nostro singolo piacimento: per noi i camerati rappresentano una cosa sola, a prescindere dalla diversità con la quale ci si pone su alcune tematiche o con la quale si sviluppa la propria metodologia. Inoltre non ci sembra proprio che siamo nella condizione di poterci permettere addirittura di scegliere chi può entrare e chi deve restare fuori. Qui invece abbiamo la presunzione di essere agli stessi livelli del Pdl, dove si può alzare ed abbassare il pollice a seconda del candidato e del partito che si presenta al nostro cospetto. Forse dovremmo tutti scendere dal gradino virtuale sul quale crediamo di essere saliti, anziché permetterci di aprire e chiudere porte, tanto piccole da cui non passano neppure i nani (con tutto il rispetto per la categoria).
Se invece si continua con queste beghe da condominio, allora preferiamo rimanercene in disparte, quantomeno non saremo parte in causa di un tracollo annunciato e voluto dall’atteggiamento sbagliato di chi si autoproclama rappresentante dell’unica parte percorribile. A questi livelli, non ci è interessato per nulla prendere posizione a favore di questo o quel gruppuscolo, solo per avere la speranza magari di essere candidati in qualche loro lista locale o addirittura al parlamento europeo. Il sottoscritto, in qualità di segretario nazionale di un movimento dell’area, poteva benissimo siglare un accordo con questo o quel gruppo, ottenendo di inserire il proprio nome e magari quello di qualche altro mio collaboratore, nelle liste elettorali. Ma io non sono qui in cerca di avventure, e nemmeno intendo fare del M.S.N. un mezzo esclusivo a mio uso e consumo per tentare vanamente di intraprendere una carriera politica, come invece spesso accade in altri lidi; è una questione di serietà e moralità, che per quanto ci riguarda non ce la sentiamo affatto di trascurare. Soprattutto alla luce della nostra battaglia unitaria, mi rifiuto categoricamente (e con me tutti i componenti del M.S.N.) di dare alito ad eventuali polemiche future per il solo fatto di aver scelto gli uni piuttosto che gli altri. Non vogliamo proprio entrare in queste controproducenti dispute. Vogliamo invece parlare un linguaggio nuovo, serio, diverso dal disco rotto che si protrae da diversi anni in quest’area. Solo quando tutti dimostreranno maturità e sincero attaccamento agli ideali che andiamo professando, decidendo quindi di avviare finalmente un confronto fra tutte le componenti al fine di unire le nostre forze e creare una coalizione (poiché attualmente il partito unico è ancora improponibile) allora ci siederemo ben volentieri al tavolo insieme agli altri, per portare il nostro umile contributo.
Perciò al momento abbiamo rifiutato di siglare accordi con chiunque, rinunciando inoltre a partecipare a tutte le competizioni elettorali di giugno (europee ed amministrative).
Per quanto concerne le indicazioni di voto, pur spinti da un istintivo desiderio di astenersi, per tutte le ragioni poc’anzi elencate, riteniamo invece un dovere esplicare comunque il nostro sacrosanto diritto di recarci alle urne.
Come alle elezioni del 2008, sentiamo di condividere molte delle proposte politiche avanzate da Forza Nuova, (che a nostro avviso è stato anche l’unico movimento fra i tre principali d’area ad aver realmente tentato di creare una lista unitaria). Pertanto esprimeremo la nostra preferenza di voto in favore di Forza Nuova e del suo principale candidato, l’On. Roberto Fiore (del quale tra l’altro apprezziamo il serio impegno profuso in questi dodici mesi da europarlamentare).
La nostra coscienza, così come l’amore infinito che abbiamo verso i nostri ideali e soprattutto verso la nostra Patria, i quali ideali sono infinitamente superiori a qualunque falso profeta pretenda di rappresentarli, ci impone pertanto di aiutare comunque i nostri camerati, sia a livello europeo sia a livello amministrativo, nell’ingenua speranza di avere almeno un rappresentante di quei valori che nessun altro in Italia è più disposto a portare avanti e a difendere. Non si tratta di un atteggiamento contraddittorio, come qualcuno potrebbe essere indotto erroneamente a pensare, casomai è quel senso di fratellanza cameratesca che ci impone di credere e aiutarci, anche quando invece avremmo serio motivo di dubitare e di lasciar perdere tutto.
Noi in tutto questo dimostriamo certamente maggior senso di responsabilità rispetto agli altri, a prescindere dall’opinione che possiamo avere verso questo o quel partito. Avremmo tanti motivi per portare rancore (a partire dal fatto che si continua a distruggere l’area, anziché rinforzarla) ma di fronte a certe necessità siamo certamente persone che agiscono con maturità, dimostrando di non soffrire affatto di smania di “potere” individuale.
Per tutto il resto, attenderemo la fine di quest’ultima ubriacatura collettiva chiamata elezioni, per sperare poi di cominciare un serio e costruttivo dibattito. Forse, dopo l’ennesima batosta, sarà la volta buona che inizieremo a fare politica in modo serio.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

ELEZIONI EUROPEE 2009
Il Movimento Sociale Nazionalista comunica ufficialmente quanto segue: in occasione delle elezioni europee 2009, il nostro movimento ha deciso di sostenere attraverso il voto, la lista di Forza Nuova,con preferenza al suo candidato principale,l’On. Roberto Fiore.Tutti i nostri militanti e simpatizzanti sono invitati e tenere in considerazione lapreferenza di voto indicata dal partito.

Ufficio Stampa
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 4 maggio 2009

TIBET LIBERO!

Nel completo disinteresse della comunità internazionale, nella voluta indifferenza dei poteri forti che necessitano di curare i propri interessi commerciali, nel silenzio complice e oscurantista della maggioranza dei media, continuano intanto da parte della Cina le persecuzioni e la totale repressione del popolo tibetano.
Dal 1950 (anno dell’invasione) ad oggi, oltre un milione e duecento mila persone sono morte, sei mila monasteri sono stati distrutti, tutte le risorse umane e naturali dissanguate, alla quale si aggiunge una strategica invasione costituita dall’afflusso massiccio di immigrati cinesi, atta ad annientare totalmente l’identità tibetana (tanto che il popolo nativo oggi è rimasto oramai una minoranza).
Inoltre, da mezzo secolo continuano le vessazioni verso la popolazione, negando i più elementari diritti dell’uomo: è negata la libertà di culto, la libertà di parola, la sovranità nazionale, e chiunque si ribelli viene arrestato e poi trucidato. Le torture sono all’ordine del giorno, migliaia di uomini vengono arrestati per un nonnulla, le donne vengono costrette ad abortire e quasi tutte vengono sterilizzate. Intanto le basi militari cinesi aumentano, come i campi di concentramento e le miniere di uranio, le cui scorie radioattive stanno condannando alle malattie ed alla morte migliaia di tibetani. A causa di ciò, nascono bambini deformi, i campi non danno più frutti (riducendo pertanto alla fame la popolazione, la cui sopravvivenza si basa principalmente sul sostentamento agricolo) le acque ed i fiumi sono contaminati ed anche gli animali inevitabilmente s’ammalano e muoiono.
A questa infamia noi ci ribelliamo categoricamente e continueremo a denunciarne i misfatti, quand’anche fossimo gli unici rimasti a farlo.
Chiediamo al nostro governo di bloccare tutte le importazioni dalla Cina, chiediamo di boicottarne i prodotti, chiediamo di far rientrare immediatamente il nostro ambasciatore da Pechino con tutta la sua delegazione. Chiediamo di muoversi in maniera ferrea in sede internazionale, lavorando con gli altri paesi per frenare le barbarie comuniste in terra tibetana, imponendo alla Cina di fermarsi, a questo punto anche con l’uso della forza se necessario.
Il tempo dell’indulgenza verso i crimini cinesi deve terminare. Non possiamo più permettere che sporchi interessi commerciali abbiano il sopravvento sui diritti dell’uomo e sulla sacrosanta libertà di un popolo a vivere libero e sovrano sulla propria terra. Noi siamo e saremo sempre dalla parte del popolo tibetano e del suo leader, il Dalai Lama. Contro l’invasione cinese e contro le barbarie comuniste!
Uniti dal grido: Tibet Libero!

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 28 aprile 2009

28 aprile 1945-28 aprile 2009: in ricordo di Mussolini e di altri 18 ITALIANI massacrati dalla furia comunista

Nella ricorrenza, oggi 28 aprile 2009, dell’anniversario della morte di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e di tutti i ministri e personalità della Repubblica Sociale Italiana trucidati a Dongo sessantaquattro anni fa, il Movimento Sociale Nazionalista vuole esprimere il proprio commosso ricordo, garantendo al contempo di continuare a portare avanti il compito che ci siamo prefissati nel voler fare luce a tutti i costi su quegli avvenimenti, in gran parte ancora celati dal mistero.
La nostra missione, atta a ricercare la verità e rendere giustizia morale, storica e giuridica alle vittime di quei barbari e vili omicidi, proseguirà imperterrita al fine di ottenere il risultato auspicato, contro ogni boicottaggio, contro ogni censura, contro ogni tentativo di sminuire, dimenticare o impedire il lavoro svolto fin qui, sia da alcuni rispettabili storici, sia dal nostro stesso gruppo di ricercatori.
Di seguito vogliamo ricordare gli uomini assassinati barbaramente e senza processo in quel tragico ed infame 28 aprile 1945:
- Benito Mussolini (Capo di Stato della Repubblica Sociale Italiana. Ex Presidente del
consiglio del Regno d’Italia)
- Claretta Petacci (Civile. Amante di Mussolini)
- Alessandro Pavolini (Segretario del Partito Fascista Repubblicano),
- Francesco Maria Barracu (Sottosegretario alla presidenza del consiglio)
- Ferdinando Mezzasoma (Ministro della cultura popolare)
- Augusto Liverani (Ministro delle comunicazioni)
- Paolo Zerbino (Ministro dell’interno)
- Ruggero Romani (Ministro dei lavori pubblici)
- Paolo Porta (Federale di Como)
- Idreno Utimpergher (Comandante delle brigate nere empolesi)
- Luigi Gatti (Segretario di Mussolini)
- Ernesto Daquanno (Giornalista e Direttore dell’Agenzia Stefani)
- Pietro Calistri (Ufficiale dell’aeronautica militare repubblicana)
- Goffredo Coppola (Rettore all’università di Bologna)
- Vito Casalinuovo (Colonnello della GNR e aiutante di campo di Mussolini)
- Mario Nudi (Impiegato della confederazione fascista dell’agricoltura)
- Nicola Bombacci (Pubblicista, fra i fondatori nel 1921 del partito comunista italiano....)
- Marcello Petacci (Civile. Fratello di Claretta)
- Achille Starace (Civile. Ex Segretario del Partito Nazionale Fascista. Allontanato dalla
vita politica nell’ancor lontano 1939, emarginato da tutto, ma nella pazzia generale
preso mentre correva per la strada in tuta ginnica e messo nel calderone delle vittime).

A tutti loro esprimiamo il nostro sentito ricordo e dedichiamo un forte PRESENTE!

Il Movimento Sociale Nazionalista

Lettori fissi

Archivio blog

MOVIMENTO SOCIALE NAZIONALISTA

La mia foto
Siamo un movimento politico nazionalista a carattere sociale. Per contattarci: mov-soc-nazionalista@libero.it