mercoledì 21 settembre 2011

M.S.N.: A fianco dei lampedusani contro l'invasione!

Da alcuni giorni sono ripresi gli sbarchi di clandestini sulle nostre coste e contemporaneamente sono ricominciate pure le rivolte di immigrati nei centri di accoglienza. L'ultima ed eloquente sommossa sta avvenendo in queste ore nell'isola di Lampedusa, dove migliaia di tunisini hanno inscenato gravi proteste, appiccato incendi, devastato edifici e dato vita a scontri pesanti con le forze dell'ordine, minacciando addirittura di far saltare in aria alcune bombole del gas.
La popolazione lampedusana, comprensibilmente esasperata da un fenomeno che si protrae dall'inizio dell'anno e che ha visto transitare oltre 50.000 clandestini, subendo quotidianamente l'arroganza, la violenza e gli atti criminali di questi individui, ora è pronta a mettere la parola fine scendendo in campo in prima persona, pur di tutelare la difesa del proprio territorio e della propria gente, incluso impedire fisicamente l'approdo sull'isola di altri immigrati.
Nel frattempo il governo Berlusconi, che a parole ha sempre promesso di risolvere la situazione, ma che nei fatti non fa sostanzialmente nulla, si dimostra ancora una volta, per l'ennesima volta, incapace di gestire e soprattutto di fermare quest'emergenza, tanto che l'unica cosa a cui ha pensato in questi mesi è quella di spostare da un centro all'altro i clandestini, allargando così il problema a tutto il territorio italiano. Le tanto decantate espulsioni di fatto non ci sono state, se non in minima ed irrisoria parte, tanto da fungere come palliativo per tenere buoni gli italiani.
Comprendiamo perfettamente la rabbia e le preoccupazioni dei cittadini di Lampedusa e vogliamo esprimer loro la nostra totale vicinanza, assicurando la nostra presenza al loro fianco nella battaglia che vorranno intraprendere in difesa di quelle terre, che poi sono a tutti gli effetti terre d'Italia (cosa questa che il governo ha totalmente dimenticato), oramai invase da orde di immigrati clandestini. Una battaglia sacrosanta a cui il governo Berlusconi ha rinunciato da tempo, tradendo di fatto non solo il mandato elettorale, ma in primis la Patria stessa.


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 8 settembre 2011

M.S.N.: "Sì alla risoluzione per il riconoscimento della Palestina."

In questi giorni, una certa ICJP (organizzazione che riunisce tutti i parlamentari ebrei del mondo) si trova negli Stati Uniti per cercare di impedire che l'Onu il 20 settembre voti la risoluzione unilaterale per il riconoscimento dello stato palestinese.
Noi del Movimento Sociale Nazionalista auspichiamo invece che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite non si faccia minimamente condizionare da questi gruppi di potere sionisti, che in tutti i modi cercano di impedire venga riconosciuta e compiuta giustizia per le popolazioni martoriate in terra di Palestina. Quei poteri legati ad uno stato, Israele, da sempre responsabile delle privazioni ai palestinesi della loro sovranità, dei loro diritti, del loro poter vivere liberi ed indipendenti nelle proprie terre, quelle stesse terre che i sionisti hanno portato via con la forza e con il terrore.
La risoluzione che potrà e dovrà esser votata in modo favorevole fra una decina di giorni all'Onu, rappresenta l'occasione unica per riparare a decenni di ingiustizie e violazioni. Solo così si potrà giungere ad un vero processo di pace in quelle zone così colpite dall'odio e dalla violenza. Quell'odio e quella violenza che il sionismo mondiale continua ad alimentare anche attraverso iniziative come queste in sede Onu, ostacolando l'approvazione di un sacrosanto diritto naturale quale quello di riconoscere uno stato ed un popolo ad esistere.
La risoluzione va votata, senza se e senza ma. Auspichiamo pertanto che tutti facciano il loro dovere e non diano più ascolto a quelle lobbie di potere sioniste che ancora una volta cercano di imporre la loro influenza in funzione degli interessi israeliani, a discapito di tutti gli altri.
Noi siamo dalla parte del popolo palestinese, oggi, come ieri, come sempre.
Palestina libera ed indipendente!


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 16 agosto 2011

M.S.N.: "Maroni parla.... ma l'invasione continua...."

I dati ufficiali del ministero dell'interno ci informano che dal gennaio di quest'anno fino ad oggi sono sbarcati sulle coste italiane oltre 52.000 clandestini, ed ancora ne stanno arrivando, come possiamo constatare anche in questi giorni (circa 2.000 immigrati solo nelle ultime 48 ore).
Il ministro Maroni intanto continua a sostenere di aver la situazione sotto controllo e nella conferenza stampa di ieri si è perfino spinto oltre sostenendo come l'emergenza sia stata fin qui ben gestita.... Ora, che il ministro sia solito fare propaganda con il suo flauto da incantatore di serpenti è cosa nota e del resto perfettamente in sintonia con la linea politica del suo partito, ma che di fronte ad un'emergenza senza sosta che vede letteralmente invasa la nostra nazione egli si permetta di uscirsene con dichiarazioni così paradossali, considerato il ruolo che occupa, lascia ben intuire a che livelli disperati è giunto questo governo ed i suoi principali protagonisti.
L'inerzia e l'incompetenza del ministro dell'interno di fronte questo tipo di emergenze è ormai un dato di fatto ed ovviamente è sotto gli occhi di tutti, ma è ancor più preoccupante ciò che ha annunciato in vista della fase successiva... Egli infatti sostiene che soltanto il 40% delle richieste di asilo politico saranno respinte, ciò significa che il 60% dei clandestini (considerato che tutti hanno chiesto asilo) verrà in qualche modo regolarizzato per restare nel nostro territorio (praticamente una nuova sanatoria...). Dunque a queste persone immaginiamo verranno concessi alloggi popolari (ovviamente a discapito dei cittadini italiani che da anni sono in lista d'attesa) e attraverso accordi da farsi con le categorie imprenditoriali (come annunciato da Maroni) daranno loro un lavoro (deduciamo attraverso agevolazioni e incentivi alle imprese per l'assunzione degli immigrati) andando quindi a discapito ancora una volta dei cittadini italiani, in particolar modo dei giovani e dei disoccupati.
Se vogliamo salvaguardare il futuro della nostra nazione e del nostro popolo, non possiamo accogliere più alcun immigrato, e coloro che in questi mesi sono giunti nel nostro territorio nazionale, in modo clandestino, vanno immediatamente rimpatriati. Non è pensabile che in questi tempi di crisi economica, si privi da un lato gli italiani del già scarso lavoro, e dall'altro si occupi il paese con moltitudini di immigrati, che non si sa come vivranno, se non di espedienti, andando ad alimentare la già nutrita schiera della criminalità, organizzata o micro.
Il Movimento Sociale Nazionalista ancora una volta propone le uniche soluzioni possibili per contrastare e fermare l'emergenza che ormai si è trasformata in invasione incontrollata, e sono le seguenti:
1) presidio militare dei confini e blocco navale contro qualunque imbarcazione tenti clandestinamente di entrare nelle nostre acque territoriali, con ordine di sparare in caso di tentato ingresso.
2) rimpatrio immediato dei clandestini presenti nel nostro territorio nazionale entro 48 ore, attraverso ponti aerei o navali.
3) divieto di rilasciare altri permessi di soggiorno o permessi temporanei. Blocco per almeno 5 anni del rilascio dello status di rifugiato politico/di guerra.
Congiuntamente a queste proposte, per l'ennesima volta, a costo di sembrare ripetitivi, chiediamo urgentemente le dimissioni del ministro Maroni, persona totalmente inadeguata a svolgere il ruolo che attualmente occupa, come ampiamente dimostrato in questi tre anni di mandato, e primo responsabile del disastro nazionale nel quale l'Italia si trova, a causa dell'invasione incontrollata di clandestini, che egli non ha saputo né voluto bloccare con la necessaria fermezza.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 1 luglio 2011

M.S.N.: "Bocciamo la folle riforma di Tremonti".

Nei giorni scorsi il governo Berlusconi annunciava l'introduzione di una riforma del fisco da considerarsi addirittura “epocale”. Pur dubitando fortemente di tanta baldanza negli annunci tipicamente pubblicitari, tanto cari al premier, immaginavamo comunque che finalmente si intervenisse seriamente sul taglio della spesa pubblica e sugli sprechi, cercando in questa fase di avere un occhio di riguardo per i lavoratori e per le classi medio-basse. Invece dobbiamo constatare che ancora una volta le scellerate visioni economiche del ministro Tremonti, con la complicità di tutto il suo Esecutivo, portano non solo a non tagliare praticamente nulla, almeno dove realmente serve, ma addirittura aumenta la distruzione dello stato sociale, l'annientamento quasi definitivo del ceto medio (ormai passato ad uno stato di semi-povertà) riducendo sul lastrico lavoratori ed artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, pensionati e precari.
Il taglio dell'Irpef praticamente non c'è stato, se non in forma francamente discutibile, che porterà soltanto ad abbassare le tasse ai ricchi. Ridurre tutto in tre aliquote (del 20-30-40%) verrà comodo solo alle grandi aziende, ma lascerà sostanzialmente invariata la pressione fiscale per i piccoli e medi imprenditori, per gli artigiani e commercianti. Questo provvedimento è un'autentica farsa messo in piedi per agevolare ancora una volta i grossi industriali, e per far scomparire tutti gli altri (e non sarà certo un caso se alla Marcegaglia, leader di Confindustria, questa riforma piace, come annunciato proprio ieri...).
L'abolizione dell'Irap, ammesso che la tolgano realmente, avverrà soltanto fra tre anni, ovvero quando le tante aziende attualmente in difficoltà e salassate dal fisco, avranno definitivamente chiuso i battenti. Francamente l'entrata in vigore dal 2014 non serve proprio a niente, se non a gettare il solito fumo negli occhi.
Intanto si pensa di far pagare la crisi a chi di certo non l'ha provocata, tanto che è allo studio pure l'aumento dei ticket sanitari. Ma la cosa più folle è la scelta di aumentare dell' 1% le aliquote Iva, cosa che provocherà un incremento dei prezzi dei beni di consumo del tutto insostenibile per le famiglie, già ridotte sul lastrico, e che per l'economia stessa rappresenterà un colpo mortale, poiché inevitabilmente vi saranno sostanziali cali dei consumi. Ci domandiamo se domani mattina per comprare un litro di latte ed un chilo di pane i pensionati, gli operai, i precari dovranno chiedere un mutuo in banca?
Sul capitolo dei tagli della spesa pubblica siamo totalmente alla farsa. Ci si aspettava un taglio netto agli stipendi dei parlamentari e di tutti gli amministratori locali, invece niente, se non cifre irrisorie messe lì tanto per gettare fumo negli occhi.... Ci si aspettava la cancellazione totale dei vitalizi, dei vari benefici e delle spese inutili della politica, ed invece resta sostanzialmente tutto come prima. Ci si aspettava un netto intervento sugli stipendi e pensioni dei manager, invece non viene toccato niente. Ci si aspettava un consistente taglio alle inutili missioni militari di “guerra” (o di “pace” che dir si voglia), in giro per il mondo, ed invece ovviamente non cambia niente.
Ma signor ministro e signor presidente del consiglio, ci volete dire dove sta questa epocale riforma?
Questi sono soltanto i punti più essenziali, poiché la lista sarebbe assai lunga.... Ma è sufficiente questo per poter stabilire che di “epocale” questa riforma del fisco ha solo una cosa: porterebbe senza dubbio al fallimento totale dell'Italia, che già di suo è vicina alle condizioni in cui attualmente si trova la Grecia, se non si interviene subito in modo diametralmente opposto, specie sui tagli delle spese pubbliche.
Ma restando in queste condizioni, ed anzi aggravandole con delle non riforme, ci infileremo ben presto in una situazione tale che ci porterà come l'Argentina di alcuni anni fa. Questo governo ed il suo ministro dell'economia da un lato sono totalmente fermi sul piano degli interventi atti a ridurre le spese e le tasse, dall'altro hanno in mente la folle idea di aumentare la pressione fiscale, ben mascherata dietro l'assurdo incremento dei prezzi di consumo, facendo pagare la crisi a chi di suo la sta pagando ingiustamente già da diversi anni. Tutto questo mentre i più ricchi ancora una volta potranno godere di ulteriori regali, ed i politici mantenere intatti i loro benefici. Questa è in poche parole la riforma che renderà sempre più solida la famigerata Casta.
Bocciamo senza mezzi termini la non “riforma” di Tremonti, e per il bene del paese auspichiamo l'immediata cancellazione di tale progetto suicida. Inclusa la necessità che questo governo di incompetenti abbandoni quanto prima le redini del comando, onde evitare danni ben peggiori e completamente irreparabili.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 31 maggio 2011

M.S.N.: la nostra posizione sui referendum del 12-13 giugno

In occasione dei quesiti referendari del 12-13 giugno, il Movimento Sociale Nazionalista esprime la propria posizione in favore del SI, chiedendo pertanto l'abrogazione delle leggi approvate in materia di privatizzazione dell'acqua, energia nucleare e legittimo impedimento.


Siamo contro la privatizzazione dell'acqua, che consideriamo un bene del popolo cui nessuno può impossessarsene, né gestire per i propri scopi di lucro. Chiediamo che la gestione torni totalmente pubblica e che nessuno possa imporre prezzi secondo i propri interessi commerciali. L'acqua appartiene al popolo, non ad aziende private!
Siamo contro il nucleare, forma energetica pericolosa per la sicurezza pubblica e per la salute stessa dei cittadini (come recenti tragedie hanno dimostrato). Da questo punto di vista noi chiediamo l'introduzione di energie alternative, quali la solare e l'eolico.
Siamo contro le scappatoie dei politici per evitare di farsi processare, per questo siamo contrari al legittimo impedimento, che non è altro che l'ennesimo modo per farla franca. Restiamo dell'idea che il principio fondamentale “la legge è uguale per tutti” deve continuare a rimanere tale, a maggior ragione per i rappresentanti delle istituzioni.


Invitiamo fermamente tutti i cittadini italiani a partecipare a questi quesiti referendari, poiché in gioco vi sono i destini stessi del nostro popolo e delle future generazioni. Se ci tolgono l'acqua, se ci impongono un pericolo come il nucleare, se i politici possono ancora una volta farla franca di fronte alle proprie malefatte, non c'è più speranza di ripresa per questo paese.
Il referendum del 12-13 giugno rappresenta l'occasione unica per fermare la follia suicida messa in atto da questo governo ultraliberista, ponendo rimedio a danni che, se lasciati passare, sarebbero pressoché irreversibili.



La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 18 maggio 2011

M.S.N.: valutazioni sulle elezioni amministrative 2011

Gli esiti elettorali delle amministrative 2011 ci consegnano un quadro sostanzialmente chiaro, che potremmo brevemente così riassumere:



1) l'asse PdL-Lega Nord sta definitivamente crollando sotto i colpi delle loro stesse contraddizioni, puniti dalle falsità propinate in tutti questi anni pur di farsi votare. Gli italiani, stufi di farsi prendere in giro, da un certo punto di vista cominciano ad aprire gli occhi, non credendo più agli incantatori di serpenti ed ai venditori di fumo di cui il duopolio Berlusconi-Bossi s'è fatto interprete.
2) il cosiddetto Terzo Polo, sostanzialmente rimane nella mediocrità, incidendo ben poco, ed in particolar modo il tanto decantato Futuro e Libertà dai risultati ottenuti dimostra essere solo un agglomerato confuso senza forza e senza “futuro”, che in pratica sullo scenario politico nazionale non conta e non conterà proprio niente. La fine di un esperimento fallito in partenza.
3) l'asse Vendola-Bersani, pur fra mille litigi, divisioni e contraddizioni al loro interno, intanto è riuscita a mettere in piedi un accozzaglia di liste e listini, per lo più di estrema sinistra, che ha assorbito una parte di delusi del centro-destra. Segnale preoccupante se consideriamo i danni che questi politici potrebbero fare qualora andassero al potere (governo Prodi docet).
4) cresce il voto di protesta, oggi rappresentato principalmente dalle liste del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che infatti ha avuto buonissimi risultati, in taluni casi anche clamorosi. Da questo punto di vista, rispetto ad altre liste, sono stati quelli che più sono riusciti ad intercettare il malcontento generale degli italiani.
5) la destra radicale (o estrema) continua a non spostarsi da una situazione di stallo che dura da anni, sostanzialmente mancando ancora una volta al salto di qualità. Nonostante in alcuni piccoli comuni si sia riusciti ad eleggere qualche consigliere comunale, in realtà sullo scenario che conta si è lasciato a Grillo e alle sinistre la capacità di intercettare i voti dei delusi, e la rabbia generale degli italiani. Grave sbaglio, con cui per diversi anni si dovrà fare i conti, considerato che i “treni” passano una volta soltanto ed il voto di protesta oggi più che mai doveva essere indirizzato verso quest'area. Insomma, nonostante gli sforzi, la solita prova che conferma la necessità urgente di rivoluzionare tutto al proprio interno, poiché così non si andrà mai da nessuna parte. E certo non è utile che i dirigenti delle liste d'area enfatizzino in queste ore risultati francamente di poco conto, perché non è certo trastullandosi con il nulla che si potrà dare un segnale concreto all'intera “area”.


Ciò stabilito, per quanto riguarda i prossimi ballottaggi il Movimento Sociale Nazionalista, che al primo turno ha sostenuto con il voto le liste di Forza Nuova (dove presenti), indica come scelta unica l'astensione totale. Il 29-30 maggio, meglio restare a casa.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 29 aprile 2011

M.S.N.: bombardamenti in Libia, l'ennesima vergogna di questo governo.

La decisione di partecipare ai bombardamenti sulla Libia è l'ennesima dimostrazione che in Italia vi è un governo del tutto succube delle potenze straniere, incapace di portare avanti una linea ferma e coerente in politica estera. Infatti è bastata una telefonata del presidente americano Obama, per convincere il premier Berlusconi a dare il suo assenso ad inviare bombardieri italiani contro le città libiche, quando per molte settimane si era affrettato a sottolineare che non un solo colpo sarebbe stato sparato dall'Italia. Stessa “coerenza” utilizzata nei rapporti con Gheddafi, dove fino a qualche mese fa ci si dichiarava amici, salvo poi cambiare schieramento in corsa appena il vento era cambiato, correndo entusiasti tra le fila dei nemici, capitanati da Sarkozy. Ancora una volta abbiamo dato prova di fronte al mondo di essere un paese senza attributi e senza un governo forte, capace soltanto di chinarsi al potente di turno. L'incoerenza, la vigliaccheria, l'inaffidabilità ed il tradimento dimostrati in questi mesi, continuano ad essere un marchio d'infamia che ci portiamo dietro dall'infausta data dell'otto settembre 1943, e che si ripete nostro malgrado anche oggi, per colpa di politicanti deboli ed incapaci.
In tutto questo risulta ancor più singolare sentire le lamentele della lega nord, sempre pronta a tuonare e a fingere indignazione quando siamo a ridosso della campagna elettorale, ma altrettanto pronta a calarsi le braghe ed a scendere a qualunque compromesso pur di non perdere la propria fetta di potere, come dimostrano le recenti sciagurate decisioni in tema di immigrazione clandestina con la concessione di permessi di soggiorno a circa venticinquemila tunisini.
Le imminenti elezioni amministrative rappresentano l'occasione giusta per dare un segnale forte ed inequivocabile a questo governo di incapaci ed ai cialtroni della lega. Per questo confidiamo nel voto degli italiani verso quell'area nazional-popolare che rimane ad oggi l'unica alternativa ad un sistema fallimentare che da oltre quindici anni ci portiamo dietro.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

sabato 16 aprile 2011

M.S.N.: solidarietà ad Andrea Antonini e Casa Pound

Il Movimento Sociale Nazionalista esprime totale solidarietà al vicepresidente di Casa Pound, Andrea Antonini, vittima due giorni fa di un vile attentato. Riteniamo gravissima questa escalation di violenza che già da molto tempo va avanti, in particolar modo nella città di Roma e che ora passa ad un livello ancor più grave e pericoloso. Dopo le aggressioni fisiche ai militanti, gli attentati incendiari e dinamitardi alle sedi dei vari movimenti ed associazioni d'area, ora la violenza insensata degli estremisti di sinistra si sposta addirittura oltre, mandando degli utili idioti a sparare addosso ai propri avversari. Questo è il segnale inequivocabile che esistono ancora degli imbecilli che vorrebbero riportare lo scontro politico agli stessi livelli degli anni di piombo, al punto da esser disposti perfino ad uccidere, in nome del loro odio ideologico. Le ripetute denunce che da anni un po' tutti nell'area della destra abbiamo fatto, ed i gravi episodi che si susseguono da molto tempo, a testimonianza della pericolosità della situazione, non sono evidentemente bastati agli inquirenti per mettere in condizione di non nuocere i responsabili di queste violenze. Ci auguriamo che non si voglia aspettare oltre, né si sottovaluti minimamente i tanti segnali che sono giunti, poiché il clima è a tutti gli effetti divenuto insostenibile. Intanto, come se non bastasse, altri utili idioti si danno da fare in queste ore usando i mezzi d'informazione (sullo stesso esempio dei loro tristi predecessori) per diffondere improbabili ed assurde teorie complottistiche, nel tentativo ridicolo di far ricadere le colpe su un regolamento di conti all'interno del mondo della destra, ovviamente per depistare ed allontanare le responsabilità dai veri autori e mandanti di quel vile gesto. Purtroppo per loro è un film già visto e, come non ha funzionato negli anni di piombo (poiché alla fine la giustizia ha fatto il suo corso ed ha smascherato i terroristi di sinistra) neppure questa volta riusciranno nel loro misero intento diffamatorio. Con la differenza che rispetto agli anni settanta, ora abbiamo a che fare con dei patetici individui ridotti a copiare (pure male) gli insegnamenti dei loro falliti mentori. Auspichiamo che le autorità competenti facciano luce quanto prima sugli avvenimenti, rintracciando e mettendo nelle patrie galere mandanti ed esecutori di questi veri e propri attentati terroristici. Al camerata Antonini auguriamo pronta guarigione, rinnovando a lui e all'associazione Casa Pound la nostra totale solidarietà.


Michele Marini - Segretario Nazionale Movimento Sociale Nazionalista

martedì 5 aprile 2011

M.S.N.: il disastro dell'invasione, Maroni dimettiti!

L'invasione delle nostre terre continua giornalmente senza sosta. Migliaia di clandestini approdano sulle nostre coste ininterrottamente da oltre due mesi, senza che il governo italiano fermi a monte il fenomeno, partendo come più volte abbiamo suggerito dallo schieramento della marina militare, operando così un blocco navale contro chiunque tenti di entrare nelle nostre acque territoriali. Invece i signori del governo italiano, presi da una vena buonista che ricorda molto i loro colleghi della sinistra, preferiscono andare a recuperare le imbarcazioni clandestine portando sulle nostre isole gli immigrati (caso unico nel Mediterraneo, visto che in Spagna, Grecia ed altri paesi difendono i propri confini con l'uso delle armi). Come se non bastasse anziché provvedere immediatamente al rimpatrio dei clandestini, i signori del governo italiano preferiscono spostarli nei vari centri di accoglienza sparsi un po' ovunque in Italia, imponendo ai cittadini italiani di trovarsi con una mina vagante sotto casa. Infatti sono giorni che le immagini televisive ci testimoniano continue fughe di centinaia di clandestini da questi centri (considerato i controlli poco efficaci e le strutture di contenimento inadeguate), che inevitabilmente si dirigono indisturbati fra le case e le città, provocando disagio, tensioni e pure criminalità (già sono decine le denunce di furti in casa e aggressioni subite). Ma la “ciliegina” sulla torta è l'imminente approvazione da parte di questo governo di un decreto che consentirà ad oltre ventimila clandestini tunisini di poter usufruire di un permesso temporaneo di soggiorno nell'utopica speranza che costoro emigrino in Francia o in altri paesi dell'area Schengen. Invece si rivelerà un boomerang perché sarà concesso a queste persone di poter bivaccare indisturbati nel nostro territorio, senza sapere cosa faranno e come si manterranno nel periodo in cui rimarranno qui. Oltre al fatto che inevitabilmente questi clandestini decideranno in maggioranza di restare nel nostro paese, con tutti i nessi e connessi che questo comporterà. Insomma, “grazie” al governo Berlusconi ed alla “intransigente” Lega Nord ci ritroveremo con una sorta di ennesima sanatoria di clandestini e con l'inevitabile aumento della criminalità. I tanti proclami elettorali dei leghisti, ormai sbugiardati di fronte all'evidenza dei fatti, e le scellerate decisioni prese in queste settimane, ci impongono di combattere senza tregua questo governo e principalmente il partito di Bossi, che proprio sull'immigrazione s'è fatto votare, salvo agire in modo diametralmente opposto. Come prima cosa chiediamo nuovamente a gran voce e con sempre più maggiore convinzione, le dimissioni del principale responsabile di questo disastro, ossia il signor Maroni, colui che presiede il ministero dell'Interno, persona che ha dimostrato di non essere per nulla in grado di risolvere una situazione ogni giorno sempre più grave, mettendo invece a repentaglio la sicurezza dei cittadini italiani ed il futuro sociale dell'intero paese. Maroni ha fallito e la Lega Nord ha raccontato solo falsità: è tempo di cacciarli prima che riducano l'Italia ad un paese senza sicurezza e identità, invaso e schiacciato da milioni di stranieri invasori che non solo gia bussano alle nostre porte, ma entreranno pure indisturbati in casa nostra.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 22 marzo 2011

M.S.N.: pronti ovunque alle barricate contro l'invasione

Stiamo assistendo in questi giorni ad un'invasione senza sosta e senza precedenti delle nostre terre, da parte di clandestini provenienti dalla Tunisia. Soltanto negli ultimi due mesi sono giunti sulle nostre coste circa 15.000 immigrati, e ne sono previsti almeno altri 300.000 già pronti ad arrivare nelle prossime settimane. Una situazione totalmente insostenibile e particolarmente pericolosa, che ovviamente crea una forte e comprensibile preoccupazione; ma la cosa più allarmante ci sembra essere senza dubbio l'operato di chi è chiamato in questo momento a gestire l'emergenza. Ci riferiamo al governo italiano, ed in particolar modo al ministro dell'interno Maroni, che fino ad ora non hanno mosso un solo dito per fermare quest'invasione, limitandosi unicamente a lasciarsi cadere tutto addosso, abbandonando i cittadini italiani e le autorità locali ad affrontare da soli l'emergenza. Lampedusa ne è un esempio lampante, con oltre 5.000 clandestini che bivaccano sull'isola, a fronte di una popolazione locale di circa seimila persone, tanto che gli stessi lampedusani hanno preso in mano l'iniziativa, esasperati dai continui sbarchi, cercando di impedire l'attracco in porto di altre navi e soprattutto facendo le barricate contro l'ipotesi scellerata del governo di stabilire sull'isola una tendopoli. In questo siamo dalla parte della popolazione di Lampedusa, sostenendoli pienamente nella loro battaglia di difesa del territorio, che di fatto si trasforma nella sacrosanta difesa del suolo italiano dall'invasione straniera.
Fa specie che il governo Berlusconi, dopo le tante roboanti promesse elettorali sul tema dei clandestini, oggi non intenda muoversi per fermare in alcun modo le imbarcazioni che giungono dalla Tunisia, quando queste si trovano ancora fuori dalle nostre acque territoriali, né che provi a limitarsi a soccorrerle soltanto in mare per poi costringerle a fare marcia indietro (come anche la leader del Front National, Marine Le Pen ha suggerito nei giorni scorsi).
Noi del Movimento Sociale Nazionalista abbiamo più volte ribadito che l'unico modo oggi per bloccare quest'invasione fermando l'emergenza sbarchi, sia quello di dare ordine alla Marina Militare di fare fuoco contro qualunque imbarcazione tenti di entrare illegalmente nelle nostre acque territoriali, proprio come avviene in altri paesi europei che s'affacciano nel Mediterraneo (su tutti la Spagna socialista di Zapatero). Qualunque altro sistema si adotti non servirà a niente, se non a portarci unicamente a danni maggiori, come già possiamo notare in questi giorni.
Ci chiediamo allora cosa aspettano i vari Berlusconi, Maroni e La Russa, che detengono rispettivamente il comando del Governo, del ministero degli Interni e della Difesa, a salvaguardare il nostro territorio e la nostra popolazione? Limitarsi a sbraitare contro la Comunità Europea sperando questa prenda qualche clandestino, la dice lunga su quanto deboli e completamente in confusione siano questi signori che ci amministrano. Ancor peggio è ritenere di poter risolvere la situazione appioppando a tutte le regioni italiane questa massa di disperati, spostando così il problema all'intera nazione e facendone cadere le conseguenze da qui in avanti su tutto il popolo italiano.
Questo governo si è dimostrato subito pronto ad appoggiare gli interessi anglo-francesi, partecipando militarmente ad una guerra assurda quale quella in Libia, con tanto di dispiegamento di forze e mezzi, mentre la nostra Italia sta subendo da settimane ininterrottamente un'autentica invasione, senza che si sia dato ancora ordine alle nostre difese militari di bloccare chi ci invade. Questo governo ha fallito su tutta la linea e sta con il suo immobilismo e con l'incapacità dei suoi ministri trascinando la Patria a danni peggiori.
A questo punto riteniamo comprensibile che, sull'esempio dei cittadini lampedusani, tutti gli italiani si mobilitino per difendere la propria terra, alzando ovunque le barricate (nel caso, come sembra, di arrivo di altri clandestini), considerato che le nostre autorità competenti hanno gettato totalmente la spugna per piegarsi alle imposizioni e disposizioni dei poteri forti mondiali (incarnati dalla Ue) che intendono trasformare l'Italia in un agglomerato multietnico e senza più identità, da poter sfruttare e gestire per le loro esigenze presenti e future.
Il Movimento Sociale Nazionalista si schiera dalla parte di tutti gli italiani che amano la nostra Patria e che saranno pronti ovunque e con ogni mezzo a difenderla. Noi non abbiamo tradito e non tradiremo mai il nostro Popolo e la nostra Nazione.


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

sabato 19 marzo 2011

M.S.N.: soddisfatti per la sentenza europea sul crocifisso

In merito alla sentenza della Corte Europea sul crocifisso, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:


apprendiamo con enorme soddisfazione la decisione giunta ieri da Strasburgo, nella quale la Grande Camera della Corte Europea assolve l'Italia dall'accusa di violazione dei diritti umani, per l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, stabilendo che la presenza del suddetto simbolo religioso non è una violazione della libertà religiosa, o di pensiero, né interferisce od offende in alcun modo la coscienza degli alunni. Il simbolo rappresenta la storia e le tradizioni di questo paese e di fatto può e deve rimanere al suo posto.Una sentenza che riteniamo possa finalmente porre la parola fine (o quasi) a tutti quei squallidi tentativi di cancellare le tracce della nostra civiltà, da duemila anni inconfutabilmente cristiana, e segna un confine oltre il quale d'ora in avanti i nemici della cristianità e dell'identità storica dei popoli europei dovranno fermarsi.Un'importante vittoria in difesa della nostra storia e della nostra cultura, che dobbiamo tenerci stretta e saper preservare anche in futuro, considerato che altri attacchi di questo tipo siamo certi potranno ancora arrivare alla nostra civiltà. Oggi come sempre il nostro grido sale forte: IN HOC SIGNO VINCES!

La Segreteria Nazionale

Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 17 marzo 2011

M.S.N.: i 150 anni di unità nazionale

Si celebra oggi il 150° anniversario dell'unità d'Italia.
Per questa ricorrenza avremmo voluto vedere una nazione profondamente diversa, governata seriamente ed efficacemente, senza il degrado e la rabbia con cui invece siamo costretti a fare i conti tutti i giorni...
Il paese è sempre più in crisi, migliaia di italiani hanno perso il lavoro ed altrettanti sono ormai prossimi a perderlo; ogni giorno i piccoli e medi imprenditori, i commercianti e gli artigiani sono costretti a chiudere le proprie attività; moltissime famiglie non riescono più ad arrivare alla fine del mese, a saldare le rate dei mutui o gli affitti di casa, così come a pagare le bollette energetiche o peggio, fare la spesa. La delinquenza imperversa ovunque, mentre l'impunità sembra essere l'unica cosa “sicura”. In questi giorni intanto, siamo letteralmente invasi da migliaia di clandestini provenienti dal nord Africa, senza che nessuno prenda provvedimenti per limitare o fermare decisamente questo fenomeno. Nella piccola Lampedusa sono sbarcati nelle ultime settimane circa diecimila immigrati, senza scordare che si prevede nei prossimi mesi l'approdo di altri 300.000 disperati. Mentre accade tutto ciò, chi ha responsabilità di governo che fa? Assenti... O meglio, c'è chi si occupa di risolvere soltanto i propri problemi giudiziari e quelli del capo; chi si occupa di disonorare la nazione facendo levare i tricolori per sventolare altre bandierine, rifiutandosi di ascoltare l'inno nazionale, e lavorando per rendere sempre più disunita anziché unità questa povera Patria.
E nelle opposte fazioni? Ancor più miseria: c'è chi ulula alla luna, chi pensa al gossip altrui, chi lavora soltanto per salvare o consolidare la propria carriera politica e quella del proprio clan d'appartenenza....
Questa è solo una breve descrizione di come l'Italia si sia ridotta oggi, nel suo 150° anniversario, che certamente nessuno dei nostri padri fondatori, né dei successivi patrioti si sarebbe mai immaginato. Una nazione che ha dato generazioni di eroi per unire e difendere la Patria, su tutti ricordiamo le gesta epiche culminate con la vittoria sulle sponde del Piave, dove si fermò lo straniero invasore, non può oggi, per colpa di politici incompetenti o peggio menefreghisti finire sempre più nel baratro.
Questo governo, e chi lo ha preceduto, hanno soltanto contribuito anno dopo anno a togliere i “mattoni” della casa Italia, facendola definitivamente crollare, anziché lavorare ad una sana “ristrutturazione”.
Ciò che riteniamo indispensabile per onorare al meglio una grande nazione quale riteniamo essere il nostro paese, è quello di portare davvero a compimento una rivoluzione culturale e politica che dia un'inversione di rotta alla nave Italia, prima che sprofondi in torbide acque dove non potrà più risalire. Ma per farlo c'è bisogno di credere in chi come il nostro movimento si batte da anni per ripristinare ordine, sicurezza, moralità e ricostruire finalmente lo stato sociale, unica via di salvezza per l'Italia. Nel nostro programma politico crediamo senza troppa presunzione esserci le fondamentali ricette di questa rivoluzione. Al contrario, nell'operato delle varie forze politiche che occupano indegnamente da anni il parlamento, incluso i ruoli istituzionali, vi è la prova inconfutabile di una pessima ed inefficace gestione. A questo punto sono gli italiani stessi che dovranno rendersene conto e mandare a casa chi per anni li ha presi in giro con promesse e favole.
Noi inseguiamo questo cambiamento, perché siamo certi che è questa la strada per onorare al meglio i 150° dell'unità nazionale.
Oggi più che mai il nostro grido è forte e convinto: w l'Italia!


Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 23 febbraio 2011

M.S.N.: per fermare l'invasione, intervenga l'esercito

In queste ore è in atto un'autentica invasione senza precedenti delle nostre terre, da parte di immigrati clandestini, in seguito alle rivolte in Libia, Tunisia ed Egitto, che stanno inevitabilmente portando decine di migliaia di disperati nel nostro paese.
Come al solito, l'immobilismo del nostro governo ed il menefreghismo della Comunità Europea stanno producendo un danno che rischia di assumere proporzioni catastrofiche se non si interviene con assoluta tempestività.
L'unica soluzione da attuare in questo momento per fermare ogni altro sbarco, oramai divenuto insostenibile per l'Italia, è dare immediatamente in mano all'esercito il presidio di tutti i nostri confini, sia marittimi che di terra, autorizzando l'inserimento di regole d'ingaggio che determinino la possibilità di procedere con l'uso delle armi pur di allontanare qualunque imbarcazione tenti di entrare nelle nostre acque territoriali.
Come altri paese del Mediterraneo hanno già dimostrato, anche l'Italia deve poter risolvere quest'emergenza sparando se necessario, senza porsi dubbi di sorta. Spiace ma non vi è più altra soluzione, soprattutto alla luce di anni di continue invasioni, che oggi hanno portato a rendere insostenibile ogni altro ingresso di stranieri.
Contemporaneamente ci aspettiamo che tutti i clandestini giunti in questi giorni vengano immediatamente espulsi e riaccompagnati nei loro paesi, nessuno escluso. Non è certo questo il tempo per rilasciare altri permessi di soggiorno, o dare asilo a chicchessia.
Ci auguriamo per il bene dell'Italia che l'attuale governo in carica prenda atto di questa situazione con una certa rapidità ed intervenga di conseguenza, onde evitare peggiori ed irrimediabili catastrofi nel nostro paese. Contrariamente, se ne dovrà assumere tutte le pesanti responsabilità, di fronte agli italiani e di fronte alla storia.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 7 febbraio 2011

M.S.N.: Foibe, noi non dimentichiamo!

Il giorno 10 febbraio il Movimento Sociale Nazionalista ricorderà come ogni anno i martiri delle foibe, celebrando in tutta Italia la giornata in memoria dei nostri connazionali massacrati dai partigiani comunisti di Tito tra il 1943 ed il 1947 e l'esodo forzato di oltre 350.000 istriani, fiumani e dalmati, costretti a lasciare le proprie terre (terre italiane), invase dalle truppe jugoslave.
Riteniamo sia un dovere indiscutibile ricordare la morte atroce subita da decine di migliaia di nostri connazionali, torturati e gettati nelle foibe, la cui unica “colpa” era quella di essere italiani.
Auspichiamo che questa ricorrenza scuota le coscienze di chi, chiamato a responsabilità di governo, possa finalmente adoperarsi per rendere giustizia a tutte quelle migliaia di italiani che ancor'oggi attendono la restituzione dei propri beni, o quantomeno che gli venga riconosciuto un giusto risarcimento.
Noi siamo e saremo sempre al fianco dei nostri fratelli istriani, fiumani e dalmati, nel mantenere vivo il ricordo di quella tragedia perché è solo attraverso la commemorazione che potremo rendere giustizia ad una storia dimenticata, occultata e storpiata per oltre mezzo secolo. Allo stesso tempo, continueremo ad adoperarci per fare pressioni affinché la Slovenia e la Croazia risarciscano le terre rubate all’Italia e agli esuli, opponendoci ad esempio con forza all’ingresso dei croati nella Ue.
Noi non scordiamo i nostri fratelli, ai quali abbiamo giurato di rendere giustizia.


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 31 gennaio 2011

M.S.N.: un'altra sanatoria di clandestini. Chiediamo le dimissioni di Maroni!

In merito alla notizia che a partire dal 31 gennaio il ministero dell'interno darà il via alle pratiche per sanare circa 100.000 clandestini, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:
siamo di fronte all'ennesima dimostrazione che questo governo capitanato da Pdl e Lega Nord ha soltanto preso in giro gli italiani quando in campagna elettorale millantava di fermare l'invasione di stranieri, di cacciare i clandestini e soprattutto di non permettere più alcuna sanatoria. I fatti invece sbugiardano clamorosamente il governo Berlusconi e soprattutto il ministro Maroni, di cui a questo punto riteniamo doveroso chiederne le dimissioni, per manifesta incapacità nel dare seguite alle tante promesse fatte. Un ministro che invece di cacciare i clandestini li regolarizza, invece che rinforzare i fondi per la sicurezza li taglia lasciando le forze dell'ordine a piedi con nemmeno la benzina sulle auto, crediamo sia il minimo auspicare il suo allontanamento, in attesa che tutto il governo, squalificato da una pessima gestione della legislatura (soprattutto in materia di sicurezza e contrasto all'immigrazione) vada definitivamente a casa.


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 13 gennaio 2011

M.S.N.: Mirafiori, la priorità è salvare i posti di lavoro

Sulla vicenda di Mirafiori ed il referendum che gli operai si apprestano a votare, il Movimento Sociale Nazionalista dichiara quanto segue:
partendo dalla premessa che la proposta di Marchionne non ci piace per niente, sia per il fatto che lede la dignità dei lavoratori, ancora una volta vessati dalle politiche della Fiat (con la complicità di governi succubi), sia perché il diktat imposto sa inequivocabilmente di ricatto (o accetti l'accordo o si chiude lo stabilimento), riteniamo tuttavia si debba pragmaticamente dare la precedenza alla salvaguardia dei posti di lavoro e della produzione in Italia. Quello che conta più di ogni altro aspetto morale o pratico è garantire ai lavoratori di Mirafiori di avere ancora un'occupazione, specie in questi tempi di crisi dove ogni giorno gli italiani si ritrovano in mezzo ad una strada, licenziati o cassaintegrati. Non possiamo permettere che migliaia di persone, che hanno da pagare mutui e affitti, pure con famiglie da mantenere, rischino nei prossimi giorni di non avere più un lavoro che gli permetta di andare avanti. In questi momenti difficili bisogna davvero dimostrare che si intende fare solo gli interessi del lavoratore e non quelli puramente politici che cinicamente insegue la Fiom-Cgil, disposta perfino a far mandare a casa tutti gli operai pur di far prevalere la propria ottusità ideologica.
Considerato che nell'immediato non ci sono altre alternative, auspichiamo, per il bene unico dei lavoratori di Mirafiori e per il mantenimento stesso della produzione auto nel nostro paese, che gli operai accettino l'accordo messo sul tavolo dalla Fiat, quale unica possibilità per garantire continuità lavorativa ed evitare così un enorme tragedia quale comporterebbe l'esito contrario del referendum e la lunga catena di licenziamenti.
Contemporaneamente riteniamo non si possa più essere assoggettati ad ulteriori ricatti da parte della Fiat, quindi proponiamo di avviare un procedimento di nazionalizzazione dell'intera casa automobilistica torinese (considerati anche tutti i soldi concessi dallo Stato agli Agnelli per oltre mezzo secolo, che la trasformano inevitabilmente in un patrimonio del Paese). Solo così potremmo essere certi di garantire in futuro posti di lavoro e diritti certi per gli operai, senza finire continuamente sotto la ghigliottina di capitalisti senza scrupoli., pronti al ricatto più becero pur di far prevalere i propri interessi.
La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 21 dicembre 2010

M.S.N.:il 2011 tra crisi e rinascita

In queste settimane di tumulti politici, non sappiamo se e quando si andrà alle elezioni anticipate, ma certamente siamo tutti consapevoli del fatto che l'attuale governo non durerà ancora per molto, non almeno in queste condizioni. Da questo punto di vista gli esiti del voto alla camera di martedì 14 dicembre non hanno risolto alcun problema, semmai lo hanno soltanto rimandato di qualche mese.
Quello che invece sappiamo benissimo e che tutti possono constatare ogni giorno, è il pantano nel quale l'Italia continua a trovarsi, ma non da qualche mese, semmai da oltre vent'anni; la crisi economica mondiale infatti ha semplicemente accelerato un processo distruttivo che in ogni caso era già destinato ad arrivare, specie in un paese come il nostro indebitato fino al collo, dove la corruzione, gli affarismi di partito e gli sprechi della mala politica la fanno da padrone, mentre il tessuto sociale va anno dopo anno sempre più al macero.
Migliaia di persone continuano ogni giorno a perdere il lavoro, altrettante finiscono in cassa integrazione senza sapere se e quando potranno mai riavere la propria occupazione. Al contempo moltissime aziende artigianali, commerciali e della piccola/media impresa, (un tempo il fulcro dell'economia italiana) chiudono i battenti per l'impossibilità di continuare a sostenere tasse esagerate, spese e costi di gestione vari. La soglia di povertà inevitabilmente si sta estendendo a macchia d'olio risucchiando nel suo vortice tutto e tutti, perfino la gran parte della classe media, un tempo solida realtà. Oggi gli schemi sono completamente saltati e nessuno può considerarsi più al sicuro, se non i soliti noti che attraverso le ingenti ricchezze (spesso ottenute a discapito degli italiani) salvano capre e cavoli. I politici con i loro lauti stipendi (che nessuno ha voluto dimezzare) e con i molteplici privilegi, ne sono in tal senso un esempio lampante.
In questo clima difficile e tragico intanto aumentano le proteste popolari, si accentuano le rivolte di chi non ne può più e non riceve alcun aiuto o risposta adeguata da coloro che sarebbero chiamati a governare ed a trovare soluzioni accettabili per l'intero paese. Protestano i disoccupati, protestano i lavoratori precari, protestano i lavoratori autonomi, i commercianti ed i piccoli imprenditori, protestano i giovani e gli studenti, protestano le associazioni delle famiglie, protestano perfino le forze dell'ordine, ma dai palazzi del potere si fanno solo “orecchie da mercante”...
Quello che un sano governo dovrebbe invece fare immediatamente, è intervenire con rapidità su alcune fondamentali e prioritarie tematiche, per rimettere in moto l'economia e dare sicurezza agli italiani di poter vivere dignitosamente e di poter avere un lavoro certo da consentirgli di andare avanti. Come e quali? Semplice, proviamo a citarne alcune:
Prioritario è dimezzare subito la pressione fiscale alle aziende, allungando contemporaneamente i termini di pagamento (quindi con maggiori rateizzazioni) dei debiti contratti con il fisco e con le banche. Solo così si può far respirare e sopravvivere le attività imprenditoriali, artigianali e commerciali, oggi strozzate dai debiti e dagli interessi sugli interessi, senza il rischio di farle chiudere e di mandare a casa conseguentemente centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti che vi sono al loro interno. Prioritario anche è cancellare tutti gli acconti (irpef, iva, ecc.), abolendo pure gli iniqui studi di settore, vero salasso per le aziende.
Prioritario è intervenire per cancellare gli interessi bancari sui mutui, quando questi riguardano i prestiti non produttivi (cioè per l'acquisto della prima casa). Le rate vengano sospese per almeno due anni, conseguentemente al piano di pagamento che riprenderà così solo dal 2013 (senza accumulare le rate) .
Prioritario è intervenire per introdurre un piano di edilizia popolare legata al mutuo sociale (che prevede da parte dello stato l'erogazione di un prestito per l'acquisto della prima casa, senza interessi, la cui rata mensile non può superare 1/5 dello stipendio e che si sospende in caso di perdita del lavoro). Quest'iniziativa è la sola che può oggi permettere alle famiglie di avere un tetto sicuro sopra la propria testa, senza essere mensilmente dissanguati da mutui o affitti che spesso si portano via ¾ dello stipendio e che non permettono più alle famiglie di sopravvivere e di arrivare quindi alla fine del mese.
Prioritario è fermare il precariato e la disoccupazione, dando incentivi alle aziende per l'assunzione di lavoratori italiani a tempo indeterminato. In quest'ottica rientra anche il piano di bloccare il pessimo fenomeno delle delocalizzazioni, arma letale che continua a mietere disoccupati fra i lavoratori italiani.
Prioritario è che il fisco lasci in busta paga ai lavoratori dipendenti almeno il 20% delle trattenute, in modo tale che si trasformino così in incremento dello stipendio.
Prioritario è bloccare gli aumenti delle spese primarie quali luce, gas e benzina, semmai tagliandole drasticamente per almeno due anni.
Prioritario è investire sul prodotto italiano, bloccando tutte le importazioni da paesi quali la Cina che attraverso la concorrenza sleale e lo sfruttamento dei lavoratori, distruggono di fatto le nostre aziende e la nostra produzione nazionale.
Prioritario è bloccare l'immigrazione e rispedire a casa tutti quei milioni di stranieri che sono presenti sul nostro territorio senza un lavoro e che per questo diventano un peso economico e sociale, sia in termini di mantenimento, (tra cassa integrazione, assegni sociali e spese varie) sia in termini di sicurezza pubblica (vista la moltitudine di crimini che provocano).
Prioritario è dare la preferenza nazionale in tutti i settori ai nostri connazionali in difficoltà (dai posti di lavoro, all'assegnazione delle case popolari).
Prioritario è trovare nuove risorse economiche da reinvestire negli ammortizzatori sociali ed in tutte le varie forme d'aiuto che urgono in questo momento, partendo con il dimezzare drasticamente gli stipendi dei politici (sia a livello nazionale, sia a livello regionale, provinciale e comunale), cancellando ogni beneficio della casta ed ogni loro spreco. In quest'ottica è prioritario pure dimezzare drasticamente gli stipendi e le pensioni degli alti dirigenti pubblici, dei magistrati, degli alti graduati militari e di tutti coloro che ad esempio prendono emolumenti milionari alla Rai (pagati con i soldi degli italiani).
Prioritario è ritirare tutte le nostre truppe militari dagli scenari internazionali di guerra, per ottenere così sia un enorme risparmio economico (da reinvestire a vario titolo, ad esempio nei fondi per la sicurezza, dal momento che le auto della polizia sono ferme ai box per mancanza di benzina), sia per spostare più unità dell'esercito nelle nostre città in aiuto ed in rinforzo delle forze dell'ordine (per prevenire e fermare la sempre più dilagante criminalità, sia essa mafiosa, sia straniera).
Prioritario è investire su tecnologie e ricerca, per poter essere competitivi e dare le giuste risorse ai nostri laureati al fine di operare al meglio, con stipendi dignitosi, senza più assistere al lacerante fenomeno delle cosiddette fughe di cervelli.
Prioritario è investire subito sui giovani, dar loro spazio e lavoro, mandando quindi a casa i “parrucconi” che albergano nel pubblico impiego.
Questa è solo una minima parte di ciò che si dovrebbe fare per consentire una veloce ripresa del paese e e per ridare un minimo di vivibilità a tutti gli italiani. Non ci vuole poi molto, solo l'onestà e la volontà di farlo, cose queste che mancano completamente a tutta la classe politica che attualmente bivacca in parlamento o in altre sedi governative. Per questo ci aspettiamo che gli italiani fin dalle prossime tornate elettorali cancellino in massa e per intero queste classi dirigenti, per avviare così un nuovo percorso al di fuori del vecchio e marcio sistema, e totalmente lontano dalla vecchia ed inadeguata politica.
Agli italiani noi vorremmo augurare un felice natale, ma sappiamo bene che di questi tempi così non potrà facilmente essere, quindi ci limitiamo ad inviargli il nostro umile augurio di serene e dignitose feste, invitandoli a tenere ancora duro, a non mollare, consci e fiduciosi del fatto che l'anno nuovo possa davvero portare a cambiamenti radicali e rivoluzionari, per il bene di tutti. Poiché ne siamo fermamente convinti, adesso è ancora notte, ma presto, molto presto verrà per forza giorno... L'alba di una nuova repubblica che spazzi via definitivamente questa lunga e tetra oscurità e tutti i suoi infausti protagonisti.
Con il popolo, per la Patria!

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 29 novembre 2010

M.S.N.: plauso per l'esito referendario in Svizzera. Ora proponiamolo anche in Italia

Il Movimento Sociale Nazionalista plaude ancora una volta agli esiti referendari che giungono dalla Svizzera. Dopo l'approvazione del divieto di costruire minareti, svoltosi l'anno scorso, ieri si è sancito un punto ancor più importante per la sicurezza e la difesa del territorio di una nazione, ovvero l'espulsione di tutti gli stranieri che commettono reati. Crediamo che sia un principio sacrosanto, soprattutto perché il concetto di fondo è che un immigrato deve innanzitutto rispettare il paese che lo ospita, comportandosi in modo esemplare; quando invece questo non avviene e lo straniero commette un qualsiasi reato, manca di rispetto e quindi offende il paese stesso che lo ospita, facendo perdere conseguentemente ogni rapporto di fiducia. Allo stesso tempo crediamo che questa pena possa divenire un punto di partenza fondamentale per stabilire il concetto base che lo straniero non può pensare di cavarsela con poco quando viene nei nostri paesi per fare i propri porci comodi. Per questo auspichiamo l'introduzione della stessa pena anche in Italia, magari proponendo proprio un referendum sul modello elvetico.
Siamo sempre più convinti che proprio da leggi come queste si può finalmente ripartire per avviare quel percorso di ripristino dell'ordine e della sicurezza nel nostro paese, oggi più che mai necessario, essendo una delle emergenze primarie e più sentite dalla popolazione. Non è infatti una novità che la delinquenza straniera imperversa indisturbata qui da noi e con sempre più maggiore frequenza (infatti la maggior parte dei criminali nelle carceri sono immigrati). Per questo insistiamo nel chiedere leggi dure che puniscano ed allo stesso tempo scoraggino altri delinquenti stranieri (o potenzialmente tali) a venire ancora qui...
Leggi come quelle approvate in Svizzera, noi le andiamo proponendo da sempre, e ci fa piacere che finalmente anche negli altri paesi ci viene di fatto data ragione. Il problema adesso è che anche le nostre istituzioni aprano gli occhi quanto prima, onde evitare che il nostro paese diventi il ricettacolo ed il porto franco di ogni criminale immigrato, come già attualmente pare essere...

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

venerdì 12 novembre 2010

M.S.N.: crisi di governo, alleanze ed elezioni.

In queste ore di subbuglio politico si sentono ipotizzare i più svariati scenari sia in termini di manovre di palazzo, sia in chiave di alleanze fra partiti in vista delle sempre più imminenti elezioni anticipate.
A differenza di altre formazioni politiche, il Movimento Sociale Nazionalista ritiene di non voler minimamente prestarsi al gioco di chi in queste ore vuole dividersi tra il stare con Berlusconi contro Fini, oppure con Fini contro Berlusconi; infatti la nostra condotta in questo senso è sempre stata coerente e lineare: ci siamo opposti ad entrambi con la stessa identica convinzione e continueremo a farlo anche in futuro.
Non ci sono mai interessate alleanze con il Pdl nemmeno quando questo era all'apice del consenso e poteva offrirci facili ingressi in qualche consiglio regionale o nel parlamento stesso, ancor meno può interessarci oggi che si trova in fase di liquidazione fallimentare... Stesso discorso dicasi per la nuova formazione finiana, con il cui leader ed i suoi fedeli lustrascarpe non abbiamo mai inteso avere nulla a che fare, neanche quando ancora stavano a destra, figuriamoci oggi che le loro posizioni vanno sempre più nella direzione del centro-sinistra.
La nostra idea di politica è ben diversa dal prestare il fianco a questo o quello schieramento dell'attuale sistema bipolare, oggi oramai divenuto tripolare, per la sola ambizione di ottenere magari una qualche candidatura ed un più agevolato ingresso in parlamento. Questo modo di interpretare la politica lo lasciamo ben volentieri agli altri, incluso certi soggetti d'area che un giorno fanno gli antiberlusconiani convinti, e il giorno dopo appena si libera un posto a tavola corrono a casa Arcore...
Noi invece siamo interessati a percorrere una strada profondamente differente, che ci porti dritti alla rivoluzione totale del sistema politico italiano e per questo ci sentiamo oppositori di tutti i partiti politici che attualmente occupano indegnamente il parlamento.
Abbiamo sempre sostenuto che l'unico progetto fattibile è la costruzione di un'area nazional-popolare dove far confluire tutte quelle realtà politiche, sociali ed associative che credono ancora e fermamente in un cambiamento radicale, totalmente rivoluzionario della nostra Patria. In questo contesto rientra certamente l'unità dei movimenti della cosiddetta “area” di destra, ( o almeno quel che ne resta) ma non solo questi, perché le forze e le risorse umane di questa nazione sono tante, oggi più che mai pronte a sostenere un 'idea nuova, forte, in grado davvero di cambiare il paese e di spazzare via ogni casta ed ogni scoria del vecchio sistema politico italiano. Da questo punto di vista gli esempi che ci giungono dai vari paesi europei, che vedono un grande balzo in avanti dei partiti identitari e nazionalisti alle ultime elezioni, ci fanno ben sperare e convincere ancora di più che l'unica via da intraprendere sia proprio questa, confortati dal fatto che è ciò che realmente vuole e di cui ha bisogno il popolo. Quello che dobbiamo essere capaci oggi è di farsi interpreti di questo sentimento e di questa esigenza, senza che le nostre forze e le nostre potenzialità vadano disperse o peggio conquistate da altri partiti che per opportunismo elettorale si costruiscono fortune e consensi, salvo poi mancare alla prova dei fatti (vedere su tutti la Lega Nord).
Per questo ci diciamo pronti a percorre insieme a realtà come Forza Nuova e Movimento Nazional Popolare (i primi ad aver avviato questo percorso) la strada del reale cambiamento, nell'auspicio che tutti possano convincersi che questa opzione sia in verità l'unica soluzione possibile per il nostro paese. Noi ci diciamo pronti a far parte di questo ambizioso progetto, come ci diciamo altrettanto pronti ad affrontare subito le elezioni, che auspichiamo quanto prima quale unica alternativa per risolvere la crisi attuale. Non ci piacciono i giochi di potere, gli inciuci, le manovre di palazzo, i tentativi di mettere lì governi e programmi che nessuno ha mai votato, peggio ancora se a guidare il paese ci saranno gruppi parlamentari sconfitti alle recenti elezioni. Si deve tornare subito alle urne, poiché non ha alcun senso continuare con un governo che non ha più la maggioranza e che rischierebbe di immobilizzare il paese, né vogliamo sentir parlare di governi tecnici o di transizione, che altro non sarebbero che una forma di spartizione del potere di chi ha interessi personali o di fazione da portare avanti a discapito della democrazia e dei reali interessi dell'Italia.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 2 novembre 2010

M.S.N.: no Fini, la vera idea di nazione è aiutare le famiglie italiane!

Domenica, nel discorso al teatro Adriano, il sig. Gianfranco Fini ha espresso quella che è la sua vera idea di nazione, ovvero dare la cittadinanza breve agli stranieri, considerati l'unica base da cui partire per il futuro. Non ci stupiamo di queste sue dichiarazioni, che per la verità abbiamo già ripetutamente sentito nel corso degli ultimi anni, ma intendiamo sottolineare come le distanze di vedute siano notevoli e come non si possa assolutamente dare credito a queste farneticazioni.
Noi crediamo che la vera sfida per consentire una continuità generazionale dell'Italia, non sia quella di importare altri immigrati nel nostro paese, né perdere tempo con leggi che favoriscano gli stranieri. A nostro avviso l'unica vera priorità è quella di agevolare l'incremento demografico attraverso l'elargizione di incentivi economici per ogni nascituro (attraverso assegni mensili che durino almeno fino al terzo anno di età) e l'esenzione tributaria per le famiglie numerose (a partire da tre figli in su). A ciò vanno aggiunte contemporaneamente delle precise politiche sociali che consentano sia la sicurezza di una casa per il nucleo famigliare (attraverso il mutuo sociale), sia l'eliminazione del precariato (per dare una maggiore certezza del lavoro).
Queste sono le sfide che l'Italia di oggi deve portare a termine, in vista dell'Italia di domani. Ritenere che questo non serva, ed anzi pensare che l'unica via da percorrere sia quella di distruggere definitivamente la nostra identità nazionale, per meri tornaconti politici (vedi il voto che giungerebbe dagli immigrati), significa tradire la propria Patria e farla sprofondare definitivamente nel baratro. Anche se i poteri forti dei quali evidentemente Fini fa parte, intendono annientare ogni riferimento etnico e culturale per far spazio a qualcosa di molto simile agli Stati Uniti d'America, esiste ancora una fortissima componente nazionale che è pronta a ribellarsi a questo disegno mondialista, di stampo massonico e stalinista, (e lo dimostrano i risultati che in tutta Europa stanno conseguendo i vari partiti nazionalisti ed identitari). Fini vada pure con le sinistre a chiedere di favorire gli immigrati... Noi invece restiamo orgogliosamente dalla parte degli italiani e della Patria, quand'anche fossimo gli ultimi.
Con il popolo, per la Patria.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 21 ottobre 2010

M.S.N.: appoggiamo la protesta dei pastori sardi

Il Movimento Sociale Nazionalista sta seguendo con attenzione la difficile situazione che attanaglia i pastori sardi ed esprime la massima vicinanza e solidarietà a questi lavoratori, vessati ingiustamente da decisioni governative inaccettabili ed intollerabili, che li stanno costringendo alla fame e portando di fatto alla rovina. La difesa dei nostri lavoratori, delle nostre aziende e dei nostri prodotti deve avere oggi giorno la priorità assoluta, quindi riteniamo che la tutela del made in Italy passi anche attraverso queste battaglie portate avanti fieramente dai lavoratori sardi.
Il Movimento Sociale Nazionalista pertanto appoggia in pieno la protesta dei pastori sardi e tutte le loro rivendicazioni, mettendosi a disposizione per aiutarli ad ottenere i sacrosanti diritti che perseguono. Il diritto a lavorare senza trovarsi penalizzati dovrebbe essere alla base delle fondamenta stesse di una nazione come la nostra, quella che si definisce ancor'oggi “fondata sul lavoro”....
La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

martedì 12 ottobre 2010

M.S.N.: Basta morti italiani per gli interessi americani!

Ancora una volta ci troviamo a piangere la morte dei nostri soldati inviati in missione in Afghanistan.
Ci uniamo al cordoglio delle famiglie, onorando il sacrificio di questi ragazzi nell'adempimento del loro dovere nel servire la nostra Patria.
Allo stesso modo proviamo rabbia e sgomento verso questo governo che insiste, con la complicità quasi totale dell'intero parlamento, nel voler tenere i nostri soldati in zone di guerra, sottoposti a continui rischi mortali.
Non capiamo quanti altri ragazzi dovranno morire per l'imperialismo americano prima che il nostro governo si renda conto dell'inutile mattanza alla quale stiamo sottoponendo i nostri militari, in una guerra che non ci appartiene e non porta a nulla. Ci dicono che serve per contrastare il terrorismo... Solo fumo negli occhi per coprire il vassallaggio verso gli Usa ed i loro interessi petroliferi e finanziari....
Il terrorismo islamico dev'essere combattuto a casa nostra, dal momento che siamo già invasi da migliaia di musulmani, molti dei quali tramano nell'ombra e di cui anche i recenti arresti hanno dimostrato. Se vogliamo sconfiggere il terrorismo si proceda con la chiusura di tutte le moschee e centri culturali islamici presenti nel nostro territorio nazionale, contemporaneamente bloccando gli ingressi di nuovi immigrati da paesi musulmani, espellendo clandestini e delinquenti di tale fede e cultura religiosa. Inutile andare in capo al mondo per inseguire il potenziale terrorista, lasciando nel frattempo porte e finestre di casa nostra spalancate a chiunque....
Questa volta è giunto il tempo di ritirare immediatamente tutte le nostre truppe da ogni scenario internazionale di guerra, prima che i danni siano maggiori.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

lunedì 4 ottobre 2010

M.S.N.: sulle dichiarazioni di Berlusconi

Nel comizio di ieri pomeriggio a Milano, il premier Berlusconi ha dichiarato che il suo esecutivo passerà alla storia come il governo che ha sconfitto la mafia.... Vorremo informare il sig. Presidente del Consiglio, che tale avvenimento è già accaduto nella storia d'Italia, oltre settantanni fa, e l'esecutivo che portò a compimento tale grande risultato fu il governo di Benito Mussolini. Solo con lo sbarco in Sicilia degli americani nell'estate del 1943 e la successiva occupazione militare, gli uomini della mafia poterono tornare indisturbati nel nostro paese, per riprendere e rafforzare ancora di più le loro attività illecite e la loro influenza nell'intero meridione d'Italia. Dobbiamo pertanto a Mussolini il merito di averla sconfitta, mentre agli americani il “regalo” di avercela riportata....
Invitiamo quindi il Premier a ripassarsi la storia prima di fare sparate di questo tipo, onde evitare di mostrare al paese ed al mondo intero la sua totale ignoranza storica sull'argomento.
Quanto all'aspetto più tecnico della questione, riteniamo che sarà ben difficile oggi superare un ostacolo simile, se il governo Berlusconi darà vita a leggi alquanto discutibili, come la limitazione dell'uso delle intercettazioni, o l'introduzione del processo breve, che non aiuterebbero affatto il contrasto e l'eliminazione della criminalità organizzata. Ancor più riteniamo difficile che possa essere proprio il governo Berlusconi ad ottenere tale risultato, se nelle fila del suo partito e del suo esecutivo continuano a starci persone poco limpide, che spesso si sono trovate sotto processo per collusione e favoreggiamento con gli ambienti mafiosi, alcune delle quali già condannate in via definitiva....
L'unica soluzione oggi per poter davvero sconfiggere efficacemente la mafia la si può ottenere attraverso l'introduzione di leggi speciali, quali appunto le stesse introdotte dal governo Mussolini e dal prefetto Mori, in epoca fascista. Noi lo andiamo proponendo da anni, tanto che è un punto irrinunciabile del nostro programma politico. Suggeriamo all'attuale governo di prendere in considerazione gli esempi che ci giungono dalla storia, se davvero si vuole mettere una volta per tutte la parola fine alla mafia.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

sabato 25 settembre 2010

M.S.N.: no alla vivisezione!

La recente approvazione in sede europea della legge sulla vivisezione degli animali è una decisione aberrante, inqualificabile e del tutto contraria ai principi etici che un popolo civile come quello europeo dovrebbe avere.
Si è autorizzata così la possibilità di sperimentare su cani e gatti randagi (la cui unica colpa evidentemente è quella di essere stati abbandonati), senza praticare anestesia o utilizzare analgesici, con prove fisiche di sforzo fino alla conseguente morte (vedi prove di nuoto), soprattutto riproponendo sugli stessi animali usati come cavie ulteriori esperimenti (come a dire che se non sono morti subito, si procederà la volta successiva). Tutto questo disumano trattamento, se applicato realmente provocherà solo inutili e ripetute sofferenze a questi poveri animali.
Non possiamo accettare passivamente che un gruppo di burocrati senza arte ne parte, del tutto ignari della materia specifica possano decidere della vita e della morte, della sofferenza fisica e psicologica di esseri viventi come gli animali, certamente superiori moralmente a questi politicanti senza scrupoli capaci solo di fare del male gratuito ad innocenti creature.
Il Movimento Sociale Nazionalista si mobilita in tutta Italia per denunciare questa vergognosa ed immonda legge, incluso i complici di tale scempio, che con il loro voto hanno permesso di giungere all'approvazione di un crimine così efferato. Allo stesso modo ci appelliamo a tutte le forze politiche europee che come noi rifiutano l'agghiacciante pratica della vivisezione, per unire la voce di protesta portandola su scala continentale, al fine di costringere i burocrati di Bruxelles ad annullare questa decisione. Proponiamo in tal senso un vero e proprio referendum di livello europeo per cancellare questa legge infame.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 22 settembre 2010

M.S.N.: nazionalizzare le banche

Apprendiamo con piacere la notizia delle dimissioni dell'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, presentate ieri 21 settembre. Dopo aver imperversato per quindici anni, uno dei principali esponenti dei poteri forti si è finalmente levato di torno.
Troviamo scandaloso ed inaccettabile che costui abbia concesso, nel più totale silenzio (all'insaputa dei suoi stessi soci) la possibilità al governo libico di poter avviare una vera e propria scalata alle azioni della più importante banca italiana, di fatto servendo su un vassoio d'argento a Gheddafi la possibilità di diventare il maggior azionista di Unicredit. Per fortuna il signor Profumo è stato smascherato e fermato prima che i danni fossero maggiori e irreversibili.
Da anni è nota a tutti la volontà del leader libico di condizionare a suo piacimento la vita stessa dell'economia italiana, tenendoci in pugno attraverso il controllo finanziario delle più importanti e strategiche fonti di ricchezza del paese, ivi inclusa la più importante banca italiana, che con i suoi soldi tenta di comprare (soldi in parte concessi dal nostro stesso governo per pseudo risarcimenti che Gheddafi reinveste nel comprare quote azionarie delle più influenti società italiane).
Ancora una volta i poteri forti, con la complicità di governi vassalli, hanno svenduto allo straniero pezzi determinanti del nostro paese.
L'unica risposta per impedire ulteriori scalate a Unicredit e simili, è quella di nazionalizzare le banche italiane. Solo attraverso il controllo diretto dello stato si possono evitare che sciacalli di ogni provenienza possano condizionare, ricattare e distruggere le fondamenta stesse dell'economia e della finanza italiana.
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 1 settembre 2010

M.S.N.: in merito alla visita di Gheddafi

Si è conclusa ieri la visita in Italia del leader libico Gheddafi, che puntualmente come le volte precedenti s'è rivelata degradante per il nostro paese e per le nostre istituzioni che lo hanno voluto assecondare nelle sue performance. Mai però come in questa circostanza abbiamo dovuto subire passivamente le provocazioni, gli insulti ed i ricatti di quest'individuo, senza che nessuno dei nostri rappresentanti di governo ritenesse doveroso intervenire per far sentire l'autorità del proprio ruolo. Mentre Gheddafi insultava e sbeffeggiava l'Italia e la nostra civiltà cristiana, con tanto di becera propaganda filoislamica (pericolosissima ai fini del loro progetto di conquista dell'Europa), mentre degradava le donne occidentali, mentre offendeva la storia italiana, mentre ricattava pubblicamente il nostro paese e l'Europa stessa di fatto chiedendo il “pizzo” al fine di impedire di inviarci milioni di clandestini dall'Africa, ci domandiamo dove stava il governo Berlusconi? Fisicamente era lì ad applaudire inebetito alle farneticazioni del leader libico e questo ci da molto da pensare e ovviamente da preoccupare... ma da un punto di vista istituzionale era e rimane totalmente assente, succube di un individuo che ogni qualvolta giunge in Italia si comporta in modo sgarbato, quasi atteggiandosi a padrone in casa nostra.
La realtà è che l'attuale governo italiano si è svenduto alla Libia, ma non per fare gli eventuali interessi dell'Italia (come millantano da due anni, dopo aver siglato i trattati d'amicizia), bensì quelli di pochi personaggi legati al mondo delle banche e dell'alta finanza le cui mire in terra libica sono note a tutti (come ampiamente dimostra la presenza di suddette personalità al summit con Gheddafi).
Agli occhi del mondo, l'Italia ancora una volta esce umiliata e ridicolizzata da questi incontri con il rais libico, tanto che non si cadeva così in basso dai tempi infausti dell'otto settembre; anche allora come oggi disonorati e svenduti ad una potenza straniera.
Auspichiamo a questo punto che le paventate elezioni anticipate avvengano quanto presto, nella speranza di non dover più assistere passivamente a governi succubi di un nemico storico come Gheddafi che si fa beffe del nostro onore e della nostra dignità.

La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 25 agosto 2010

M.S.N.: Maroni, basta propaganda! Vogliamo fatti!

Sarà forse l'aria delle probabili elezioni anticipate, sarà forse il vizio congenito di certi leghisti, sarà forse la necessità di nascondere il proprio fallimento in materia di sicurezza e contrasto all'immigrazione, sta di fatto che il ministro dell'interno Roberto Maroni si è già immerso nella campagna elettorale, cimentandosi in quello che gli riesce meglio: gettare fumo negli occhi agli italiani, vendendo paglia per oro.
Dopo la decisione della Francia di espellere forzatamente i rom, il suddetto ministro del governo berlusconiano ha sostenuto che i transalpini avrebbero preso esempio dall'Italia... Peccato però che in questo paese non se ne sia mai accorto nessuno, nemmeno i nomadi stessi, che infatti continuano a gironzolare nel nostro territorio nazionale, commettendo i loro soliti reati (furti, stupri, violenze...)
Per non parlare di tutte quelle migliaia di clandestini che hanno ricevuto in mano il decreto d'espulsione eppure bivaccano e delinquono indisturbati in Italia, anche quando sono ripetutamente fermati e ripetutamente espulsi (solo su un pezzo di carta).
Il ministro ci deve spiegare in cosa consistono esattamente i provvedimenti tanto sbandierati dal suo dicastero, dal momento che nulla è cambiato rispetto agli anni precedenti, anzi, si sta peggiorando sempre di più. Egli si spinge oltre affermando perfino che adotterà provvedimenti più “duri” di quelli francesi.
Visti i precedenti di questa sua “intransigenza” ci verrebbe da ridere se non fosse che invece c'è da piangere per come siamo ridotti.
Anziché fare chiacchiere basate sul nulla, Maroni cominciasse davvero a cacciare di peso i clandestini e tutti quegli stranieri che delinquono, a partire da quelli che occupano le nostre carceri (rese sovraffollate) e da quelli che sono nei centri di identificazione ed espulsione (che tra l'altro continuano a dare vita a rivolte e spesso a fughe dai CIE).
Mentre costui si cimenta in propaganda spiccia e stancante nella sua palese ipocrisia, ci chiediamo e gli chiediamo chi risolverà davvero l'annosa questione ed in che modo? Sempre e solo con le parole? Le menzogne non resistono all'usura del tempo, se lo ricordi bene signor ministro....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

M.S.N: il 4 settembre, riunione strutturale del partito.

Con il seguente comunicato si annuncia per sabato 4 settembre, ore 10:00, presso la sede nazionale del partito, la convocazione della Segreteria Nazionale e di tutti i Responsabili con incarico nel movimento, per una riunione strutturale.
Saranno poste all’ordine del giorno le seguenti questioni:

- resoconto attività dirigenti ed incaricati nazionali
- redistribuzione incarichi


La Segreteria Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

giovedì 19 agosto 2010

M.S.N.: in merito al recente comunicato di Romagnoli

In seguito al comunicato stampa di ieri del segretario nazionale di Fiamma Tricolore, Luca Romagnoli, prendiamo atto della sua volontà di costruire un'alleanza insieme al partito di Storace, La Destra, ed unicamente con lui, per la formazione di un presunto grande partito di destra.
Se da un lato la disponibilità ad unire le forze è cosa positiva e lodevole, dall'altro lato mi domando e chiedo al suddetto come mai escluda a priori dal progetto tutte le altre forze politiche d'area, e non mi riferisco tanto al nostro piccolo movimento, quanto piuttosto a realtà ben più consolidate e numericamente più incisive, quali ad esempio Forza Nuova, tanto per citare un nome.
Se l'idea è quella solita di porre paletti e divieti a talune forze politiche, mi domando e chiedo ancora come si pensa di poter davvero costruire un grande partito di destra? Lo si vuol fare troncando in partenza alcune delle sue componenti? Non dimentichiamoci inoltre che abbiamo già assistito nel 2008 a questo tentativo tra le due sole parti, senza però ottenere gli esiti sperati.
In questo momento l'unico progetto valido s'identifica nella costruzione di un'alternativa al sistema bipolare (e non facendone parte), attraverso la realizzazione di un grande soggetto unitario, che non escluda nessuna realtà dell'ambiente nazional-popolare. In quest'ottica siamo sempre più convinti che le basi gettate da Forza Nuova e Movimento Nazional Popolare in questo senso, corrispondano a quanto anche noi nel Movimento Sociale Nazionalista inseguiamo da tempo e verso il quale intendiamo dirigerci, a patto che neppure qui si pongano veti di sorta. La nostra disponibilità, lo ribadiamo, è sempre la stessa.
Mi auguro altresì che lasciate da parte le chiacchiere estive, anche gli altri leader politici d'area ritornino sui propri passi e contribuiscano, incluso Romagnoli, all'unico progetto percorribile e coerente con i nostri ideali: la costruzione di un'alternativa nazional-popolare.

Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

mercoledì 11 agosto 2010

M.S.N.: a proposito di elezioni anticipate

In questi mesi di preventivato silenzio stampa da parte nostra, abbiamo preferito tenerci distanti dai soliti teatrini patetici della politica italiana, optando invece per una scelta di serietà e di responsabilità quale quella di non perdersi nelle chiacchiere, ma di iniziare a lavorare con maggiore impegno sugli sviluppi futuri sia del nostro movimento, che soprattutto per la costituzione di un soggetto politico unitario, serio, credibile ed efficace che da anni continuano tutti a chiederci in questa fantomatica “area” di destra. Per questo non abbiamo inteso fin qui, né intenderemo in seguito, inserirci nelle sterili e grottesche discussioni di queste settimane, unicamente incentrate sulle beghe condominiali del Pdl e dei fuoriusciti finiani. Il nostro giudizio su entrambe le componenti è noto da tempo, come è altrettanto nota addirittura da anni ormai, quale opinione abbiamo in particolare del sig. Gianfranco Fini e dei suoi fedeli lustrascarpe ...
In questi mesi post-elettorali (inteso dopo le regionali del marzo scorso), abbiamo iniziato a sondare il terreno con molteplici e, oseremo dire “infinite”, realtà associative, culturali e movimentistiche che occupano la galassia della destra sociale-radicale-nazionalista, e di tutto ciò che si avvicina alla componente nazional-popolare. Mentre altrove ci si perdeva in inutili discussioni e recriminazioni, noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di avviare contatti e soprattutto di dialogare con ogni rispettabile realtà del nostro ambiente e non solo di questo.... Abbiamo aperto canali nei quali poter un domani inserirci, per collaborare a progetti condivisi; abbiamo tentato, a volte invano altre con discrete possibilità di successo, di siglare accordi, di stringere alleanze, o semplici collaborazioni con le varie realtà fin qui contattate. In particolare abbiamo puntato al dialogo schietto con le associazioni, che sono certamente più pragmatiche e meno legate a logiche di potere rispetto ai partiti. Non sappiamo se questo seminare potrà portare i suoi frutti, speriamo ovviamente di sì e siamo fiduciosi che qualcosa sta già indubbiamente cambiando nell'opinione della gente, sia dei camerati che di tutte quelle individualità non schierate ideologicamente che abbiamo avuto modo di conoscere e con cui ci siamo confrontati apertamente.
La strada è lunga, i contrasti da risolvere sono ancora tanti, le idee spesso non convergono con il progetto unitario poiché indirizzate a qualcosa di personale o perché c'è ancora una diffusa disillusione sulle possibilità di riuscita di questa “unità” di forze ed intenti. Esistono ancora molte recriminazioni passate, molti chiarimenti che taluni attendono da altri e viceversa, esistono ancora a vario titolo muri da abbattere e barriere da oltrepassare, ma siamo certi che ognuno di noi si sta interrogando su quali prospettive ed alternative future può avere d'ora in avanti la nostra comunità politica, se non quella di fare un fronte comune, per poter uscire da questa strada senza ritorno imboccata da troppi anni... Almeno questo ci è sembrato di percepire dai molteplici incontri avuti in questi mesi con tantissime persone che militano o simpatizzano in quest'area...
Purtroppo gli eventi incalzano, proprio come due anni fa, quando le elezioni anticipate giunsero improvvisamente, senza darci il tempo di organizzarci nella costruzione di qualcosa di serio e duraturo. Anche questa volta si prospetta il ritorno alle urne prima del tempo, probabilmente già nel prossimo autunno. Per questo chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo nel quale tutte le maggiori realtà politiche d'area e le associazioni ad essa vicine possano convergere per gettare le basi di un accordo politico nazional-popolare, questa volta impostato seriamente, per farsi trovare pronti all'appuntamento elettorale. Urge la necessità di partire subito con un progetto di coalizione, poiché questa è l'unica alternativa che attualmente abbiamo in mano per affrontare insieme la sfida che in tanti ci chiedono da anni. Se vogliamo contribuire ad un reale cambiamento nel paese, se vogliamo portare la nostra rivoluzione politico-culturale in Italia, se vogliamo far affermare le nostre idee ed i nostri uomini, dobbiamo partire una volta per tutte con intenti altruistici mettendoci a disposizione della causa che intendiamo servire, anziché andare avanti come al solito con atteggiamenti di presunta superiorità morale e con intenti puramente personalistici.
La domanda ora è: siamo pronti a questa sfida? Siamo pronti a mettere finalmente da parte le castronerie commesse in passato, per una più responsabile politica unitaria? Soprattutto, siamo pronti in quest'area alle imminenti elezioni anticipate? Per quanto ci riguarda sì, tanto che vogliamo ribadire per l'ennesima volta la nostra totale disponibilità nel mettersi a disposizione di una causa in cui crediamo fermamente. Ora ci attendiamo una risposta positiva ed in maniera unanime pure dalle altre forze politiche di riferimento.
Restiamo in attesa di sviluppi positivi in tal senso, stavolta speriamo non invano....
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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